“Il Ministro Alfano riapra quanto prima l’ufficio di Polizia ferroviaria di Milano Rogoredo”

Riaprire l’ufficio di Polizia ferroviaria di Milano Rogoredo: è questa la richiesta, contenuta in un’interrogazione dell’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, fatta al Ministro dell’Interno. Le attuali condizioni della sicurezza delle stazioni ferroviarie periferiche lo richiedono, secondo Cova.

 

“La questione sicurezza nelle stazioni ferroviarie della Lombardia e di Milano, in particolare, è di forte attualità, anche alla luce degli ultimi eventi occorsi al personale ferroviario – fa presente nell’interrogazione –. Il 27 marzo 2013 il Dipartimento della Pubblica sicurezza avviava un confronto con le organizzazioni sindacali del personale della Polizia di Stato, avente per oggetto proprio l’istituzione del Posto di Polizia ferroviaria di Milano Rogoredo, chiuso nel 2004”, ricorda.

 

La riapertura dell’ufficio veniva motivata come un progetto più ampio di rimodulazione degli uffici di Polizia, “finalizzato a dare più efficacia ed efficienza alla luce delle mutate esigenze di sicurezza che imponevano un riposizionamento dei presidi di sicurezza sul territorio sulla base del traffico ferroviario e viaggiatori”.

 

Ma a oggi, prosegue Cova, “non siamo ancora a conoscenza del futuro dell’ufficio di Milano Rogoredo, nonostante dalla stazione transitino giornalmente circa mille convogli tra arrivi e partenze: Freccia Rossa, Italo, Intercity, Passante ferroviario, treni regionali, oltre alla linea 3 della metropolitana”.

 

Il parlamentare Pd chiede, allora, al Ministro Alfano “quali iniziative intenda assumere affinché si possa riaprire il posto di Polizia in modo da poter aumentare la percezione di sicurezza dei viaggiatori e del personale ferroviario”.

 

Roma, 5 agosto 2015

News dal Parlamento

Rito abbreviato, ma non per tutti

 

Questa settimana, alla Camera, abbiamo approvato la proposta di legge che modifica l’articolo del codice di procedura penale per escludere l’applicabilità del rito abbreviato per alcuni gravi delitti, testo che ora passa al Senato.

Ricordo che il giudizio abbreviato è un procedimento penale speciale nel quale non si procede al dibattimento: su richiesta dell’imputato il procedimento può essere definito nella fase dell’udienza preliminare e, in caso di condanna, la pena è diminuita di un terzo, mentre l’ergastolo è sostituito da 30 anni di reclusione.

Con questa novità, quando il procedimento penale riguarda alcuni specifici gravi delitti, non si potrà più chiedere il rito abbreviato. I reati sono sequestro di persona a scopo di terrorismo o eversione, strage, omicidio in occasione della commissione di delitti di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori, sfruttamento sessuale dei minori, violenza sessuale semplice e di gruppo e atti sessuali con minorenne, omicidio commesso contro l’ascendente o il discendente, omicidio premeditato, omicidio per motivi abietti o futili o commesso con sevizie o con crudeltà verso le persone, tratta di persone e acquisto e alienazione di schiavi, sequestro di minore cui consegua la morte dell’ostaggio, sequestro di persona a scopo di estorsione cui consegua la morte dell’ostaggio.

 

 

Immigrazione: parte Eunavfor Med

 

Un’altra importante approvazione, votata nei giorni scorsi, riguarda la partecipazione italiana alla missione dell’Unione europea nel Mediterraneo denominata “Eunavfor Med”. I voti a favore sono stati 272, 100 i contrari, 11 gli astenuti. Contro il provvedimento hanno votato M5s, Lega e Sel.

L’obiettivo di questa operazione è contribuire a smantellare il business delle reti del traffico e della tratta di esseri umani, adottando una serie di misure sistematiche per individuare, fermare ed eliminare imbarcazioni e mezzi usati o sospettati di essere usati dai passatori o dai trafficanti, in conformità con il diritto internazionale.

Questa missione rappresenta un primo passo per spingere l’Unione europea ad affrontare in maniera attenta, consapevole e responsabile il problema del Mediterraneo che ha nella Libia il punto nevralgico.

Eunavfor Med rappresenta il primo passo per colmare un immenso spazio vuoto nella politica e nella statualità in Libia: solo così si potrà cominciare a contenere e gestire la pressione che viene dal mondo arabo-islamico e dall’Africa e che si riversa sul Mediterraneo attraverso il fenomeno dell’immigrazione, dei rifugiati, di coloro che fuggono dalle guerre, dai conflitti, sia quelli arabo-islamici, sia quelli africani.

L’operazione, guidata dall’Italia, sarà condotta per fasi successive: inizialmente si procederà all’individuazione e al monitoraggio delle reti di migrazione attraverso la raccolta di informazioni e il pattugliamento in alto mare. La seconda e la terza fase, che prevedono la possibilità del fermo, sequestro, dirottamento e distruzione delle imbarcazioni, richiederanno il consenso dello Stato libico o l’autorizzazione del Consiglio di sicurezza dell’Onu.

 

Tra gli obiettivi di Eunavfor Med ci sono quelli di affrontare le cause remote (povertà, crisi e conflitti), anche tramite il miglioramento delle situazioni della sicurezza, umanitarie e dei diritti umani e delle condizioni socio-economiche nei Paesi di origine; di svolgere cooperazione con i Paesi di transito per il controllo dei flussi e per un contrasto efficace dei trafficanti; di costruzione di capacità nei Paesi di origine e di transito che consentano alle autorità locali di affrontare la questione in maniera più pregnante.

 

 

 

Basta spose bambine

 

Secondo le stime dell’Unicef nel mondo ci sono oltre 60 milioni di spose bambine a causa della pratica dei matrimoni di minori, precoci, forzati. L’Asia meridionale e l’Africa sub-sahariana sono le regioni in cui questa pratica è più largamente diffusa e sono anche i posti del mondo dove sono presenti altri gravi fenomeni, come la mortalità materna e infantile, la malnutrizione e l’analfabetismo. Purtroppo si registrano casi anche in Medio Oriente e Africa settentrionale, così come in Europa, compresa l’Italia, per effetto dei processi migratori, anche se il fenomeno è di difficile rilevazione, in quanto spesso queste unioni non vengono registrate. Questi matrimoni sono quasi sempre incoraggiati e promossi dalle famiglie come rimedio alla povertà, nella speranza di assicurare alle figlie un futuro migliore. Al contrario, comportano una serie di conseguenze negative che segnano per sempre la vita delle sp ose bambine: sono spesso soggette a violenze fisiche, psicologiche, economiche e sessuali, vittime di abusi e sfruttamento, impedite nelle opportunità educative e di lavoro, vivono esperienze che comportano conseguenze pesanti sulla sfera affettiva, sociale e culturale, considerato anche che al matrimonio precoce seguono quasi sempre gravidanze altrettanto precoci.

 

Questa premessa per dire che, per questo motivo, alla Camera, abbiamo approvato una mozione che impegna il Governo a dare attuazione alla risoluzione “Matrimoni di minori, precoci, forzati”, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 18 dicembre 2104, e alla risoluzione “Rafforzare gli sforzi per prevenire e eliminare i matrimoni precoci e forzati”, adottata dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite il 2 luglio 2015; a contribuire a dare impulso e a sostenere a livello globale una rinnovata campagna per prevenire ed eliminare questa pratica che viola i diritti umani delle bambine, con l’impegno e la determinazione già mostrati per la campagna contro le mutilazioni dei genitali femminili; a sostenere finanziariamente programmi e progetti di cooperazione internazionale volti alla prevenzione e all’abbandono dei matrimoni di minori, precoci e forzati.

 

 

Il nostro impegno sul clima

 

E in tema di mozioni, ne abbiamo approvata una anche sulla questione dei cambiamenti climatici. Con il documento abbiamo impegnato il Governo a sostenere, durante la prossima Conferenza delle Parti di Parigi, il raggiungimento di un accordo globale vincolante di riduzione delle emissioni di gas climalteranti, in vigore dal 2020, per contenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2 gradi rispetto ai livelli precedenti alla rivoluzione industriale; a promuovere azioni che favoriscano una crescente riduzione delle emissioni climalteranti nel periodo precedente l’entrata in vigore del nuovo accordo globale, dunque prima del 2020; ad adottare in via definitiva la strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici e a definire un piano nazionale di attuazione della strategia nazionale di adattamento. Inoltre sostenere, nell’ambito della cooperazione internazionale, progetti di rinforzo delle economie dei Paesi in via di s viluppo che favoriscano lo sviluppo delle energie e, per quanto di competenza, promuovere l’impegno dei sindaci e degli amministratori locali nel trasformare i territori che amministrano in comunità resilienti, che attenuino e sopportino meglio l’impatto dei cambiamenti climatici, e in comunità intelligenti, smart cities and areas, nelle quali i servizi fondamentali di trasporto, illuminazione impieghino sempre più energia pulita e siano sempre più efficienti nell’uso delle risorse naturali; ad avviare una revisione della strategia energetica nazionale; ad istituire un servizio meteorologico nazionale con il compito di monitorare il cambiamento in atto; a promuovere politiche industriali che con incentivi mirati sostengano le attività economiche efficienti nell’uso delle risorse naturali e dell’energia; ad assumere iniziative per prevedere specifici cicli di approfondimento nelle scuole di ogni ordine e grado per dare agli studenti le informazioni c he meritano sui cambiamenti climatici in atto; ad avviare investimenti per la mobilità sostenibile, il trasporto pubblico, l’uso di biocarburanti di seconda e terza generazione, in modo da conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione nel settore dei trasporti; a promuovere l’impegno del settore agricolo nel conseguimento degli obiettivi di contenimento entro 2 gradi dell’aumento della temperatura media globale e degli obiettivi di decarbonizzazione, puntando a garantire un’alimentazione sostenibile e di qualità, impegno tanto più rilevante nell’anno in cui Milano ospita l’Expo dedicato al tema “Nutrire il pianeta”.

 

 

 

Ok agli accordi

 

Come facciamo periodicamente, abbiamo dato il via libera a una serie di accordi. Si tratta della ratifica ed esecuzione dell’Accordo di libero scambio tra l’Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Corea, dall’altra; della ratifica ed esecuzione dell’Accordo di associazione tra l’Unione europea e la Comunità europea dell’energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Moldova, dall’altra; della ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Federazione russa sul riconoscimento reciproco dei titoli di studio rilasciati nella Repubblica italiana e nella Federazione russa; della ratifica ed esecuzione dell’Accordo di associazione tra l’Unione europea e la Comunità europea dell’energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Georgia, dall’altra.

 

 Paolo Cova

 

 

 

News dal Parlamento

Fallimenti, giustizia e Ilva: le novità

Questa settimana, alla Camera, abbiamo approvato la conversione in legge del decreto-legge sulle misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria. Decreto che detta una serie di misure in materia fallimentare, civile e processuale civile e di natura organizzativa.

Nel provvedimento sono previste disposizioni che introducono facilitazioni per l’accesso al credito da parte dell’impresa che abbia chiesto il concordato preventivo; maggiore competitività nel concordato preventivo; un nuovo accordo di ristrutturazione dei debiti nei confronti dei creditori finanziari; un’azione revocatoria semplificata; più stringenti requisiti per i curatori nel fallimento; una disciplina migliorativa per i contratti pendenti nel concordato preventivo; una serie di novità in materia di esecuzione forzata con la finalità di velocizzare le procedure; disposizioni in materia fiscale volte ad ampliare la deducibilità delle perdite.

E questo per quanto riguarda le imprese e le difficoltà che stanno vivendo in questo momento storico. Inoltre, il decreto introduce importanti modifiche della disciplina del processo civile telematico e, tra le disposizioni di carattere organizzativo, vengono previsti la proroga della permanenza in servizio dei magistrati ordinari e contabili, l’abrogazione della prevista riorganizzazione territoriale dei Tar, l’ingresso nei ruoli dell’amministrazione giudiziaria di 2.000 unità di personale amministrativo proveniente dalle province e dalle aree metropolitane, una proroga per i tirocinanti della giustizia.

Un’ultima disposizione va a toccare in particolare il caso dell’Ilva di Taranto: prevede, infatti, che l’esercizio dell’attività di impresa degli stabilimenti di interesse strategico nazionale non sia impedito dal sequestro sui beni dell’impresa titolare dello stabilimento, quando la misura cautelare sia stata adottata in relazione ad ipotesi di reato inerenti la sicurezza dei lavoratori e debba garantirsi il necessario bilanciamento tra la continuità dell’attività produttiva, la salvaguardia dell’occupazione, la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.

 

Al via le assunzioni della “Buona scuola”

Sul sito del Ministero dell’Istruzione è stato pubblicato il bando per l’iscrizione alla procedura nazionale del Piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge “Buona Scuola”. Le domande vanno presentate fra le 9 del 28 luglio e le 14 del 14 agosto 2015 attraverso il sistema di Istanze on line del Miur, raggiungibile dalla home page www.istruzione.it per il quale, nel periodo di invio delle domande, sarà disponibile un servizio di assistenza telefonica dedicato.

La procedura riguarda i 55.258 nuovi posti del potenziamento, di cui 6.446 destinati al rafforzamento del sostegno. A questi si sommeranno i posti non assegnati eventualmente vacanti a seguito delle assunzioni sul turn over (36.627) e sui restanti posti disponibili (10.849). In totale quest’anno saranno 102.734 le assunzioni effettuate dallo Stato nella scuola.

Intanto, il Ministero ha già avviato la fase a normativa vigente per l’assunzione a tempo indeterminato di 36.627 docenti (21.880 su posti comuni e 14.747 su posti di sostegno). I posti saranno coperti con docenti delle Graduatorie ad esaurimento (Gae) e delle Graduatorie dei concorsi. Si tratta della cosiddetta fase “zero”, che si svolge con le vecchie regole. I posti residui verranno riassegnati nelle fasi successive.

Nella fase A, la prima prevista dal piano, saranno attribuiti i 10.849 posti vacanti e disponibili e quelli residui della cosiddetta fase “zero”. Partecipano gli iscritti nelle Gae e gli iscritti nelle graduatorie del concorso del 2012. Queste fasi si chiuderanno entro la metà di agosto. Se ne occuperanno gli Uffici scolastici regionali (Usr).

I posti che ancora residueranno saranno attribuiti nella fase B, di carattere nazionale. La platea degli interessati è sempre quella delle Gae e delle graduatorie del concorso del 2012. Ma per partecipare a questa fase bisognerà aver presentato apposita domanda secondo il bando pubblicato dal Miur: i posti, in questo caso, rientrano nella procedura nazionale di assegnazione.

Successivamente, fase C, si assegneranno i 55.258 posti del potenziamento, quelli che servono a rafforzare e ampliare l’offerta formativa. Anche in questo caso la procedura coinvolgerà gli iscritti nelle Gae e nelle graduatorie del concorso 2012 che hanno già presentato la domanda nella fase B per la procedura nazionale.

 

Scuole sicure: parte il piano

E sempre in tema di interventi per la scuola, è stato firmato il Protocollo d’intesa fra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell’Istruzione e la Banca europea per gli investimenti, finalizzato al finanziamento del piano Miur che fa parte della più complessiva strategia del Governo per l’edilizia scolastica.

Il Protocollo impegna il Governo italiano a portare avanti gli interventi in materia di edilizia scolastica finanziati con fondi Bei, fornendo un periodico monitoraggio. Bei conferma la propria disponibilità a finanziare gli interventi del Piano fino ad un massimo di 940 milioni di euro, di cui 450 già firmati. Il finanziamento coprirà la ristrutturazione, la messa in sicurezza, l’adeguamento alle norme antisismiche, l’efficientamento energetico e la costruzione di nuovi edifici scolastici.

Le risorse saranno erogate a Comuni, Province e Città metropolitane sulla base di graduatorie di priorità predisposte dalle Regioni. Gli oneri di ammortamento saranno a carico dello Stato e, grazie a nuove modalità di erogazione, i beneficiari potranno utilizzare le risorse senza conseguenze sul proprio patto di stabilità interno.

Il Ministero ha anche ricordato che a fine maggio l’Italia si è dotata, per la prima volta, di una programmazione nazionale che pianifica le opere da realizzare fra il 2015 e il 2017. Grazie alla collaborazione con la Bei è ora possibile già coprire i primi 1.300 interventi: il 75% riguarderà la messa in sicurezza di edifici, il 25% nuove costruzioni. Nei prossimi giorni verrà pubblicato l’elenco completo degli interventi del 2015

Trattato TTIP

Nei giorni scorsi il Parlamento Europeo ha approvato una Risoluzione di indirizzo per il trattato TTIP. In questi mesi si è parlato più volte che mancassero informazioni e trasparenza su questo trattato. Mi sembra allora opportuno diffondere la Risoluzione approvata che puoi leggere se clicchi su risoluzione TTIP.

Mi sembra importante segnalare che in questo trattato l’Europa voglia mantenere i propri standard sanitari e qualitativi per il settore agroalimentare( vedi punto xxvii e ii e iv). Le produzioni di eccellenza, di cui l’Italia è ricca, posso avere maggiori margini di esportazione cadendo alcune barriere doganali.

Se volete potete anche vedere la scheda di lettura predisposto dagli Uffici della Camera, la scheda aggiornata dell’accordo se clicchi su RUE_Scheda aggiornata_2015 07 21 e il Dossier Europeo se clicchi su Dossier Europeo su TTIP

Partono le assunzioni nel mondo della Scuola

E’ stato pubblicato il Comunicato del Ministero dell’Istruzione con il bando per le nuove assunzioni nella Scuola come previste nella Legge “La Buona Scuola”. Una buona notizia per tutti i docenti che erano in attesa di una assunzione a tempo indeterminato.

Riporto in parte il Comunicato del Ministero”…..Sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è stato pubblicato il bando per l’iscrizione alla procedura nazionale del Piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge ‘Buona Scuola’. Le domande vanno presentate fra le ore 9.00 del 28 luglio e le ore 14.00 del 14 agosto 2015 attraverso il sistema di Istanze on line del Miur, raggiungibile dalla home page www.istruzione.it. Nel periodo di invio delle domande sarà disponibile un servizio di assistenza telefonica dedicato.

La procedura riguarda i 55.258 nuovi posti del potenziamento, di cui 6.446 destinati al rafforzamento del sostegno. A questi si sommeranno i posti non assegnati eventualmente vacanti a seguito delle assunzioni sul turn over (36.627) e sui restanti posti disponibili (10.849). In totale quest’anno saranno 102.734 le assunzioni effettuate dallo Stato nella scuola”.

Se vuoi leggere il Comunicato con maggiori informazioni lo puoi leggere qui http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ministero/cs210715

Inoltre se vuoi leggere il Decreto Ministeriale per le assunzioni clicca su Decreto assunzioni

News dal Parlamento

Un giorno da non dimenticare

Il 19 luglio ricorre l’anniversario dell’uccisione di Paolo Borsellino e di Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Voglio ricordare il loro sacrificio per il nostro bene, voglio ricordare che sulla loro strada per riportare il nostro paese nella legalità e contro la mafia e la malavita organizzata hanno trovato molti ostacoli.

La lezione che dobbiamo portare a casa è che è importante ricordare e formare noi stessi al’attenzione ai fenomeni malavitosi, ma ci è richiesta una attenzione continua.

Nessuno ne è esente!

Mai come in questi anni, la mafia e la malavita organizzata si sono trasformate con imprese e attività spesso “invisibili”, ci circondano ma non appaiono.

Le vicende di questi ultimi anni ci dicono che alcuni apparenti vantaggi, si sono poi rivelati un legame molto stretto con la malavita.

Meglio continuare a vigilare per combattere questo cancro della nostra società che cedere a piccoli e immediati vantaggi

 

 

 

 

 

Rivoluzione nella Pa

Nel nome di una maggiore efficienza e di una minore burocrazia, alla Camera abbiamo approvato la riforma della pubblica amministrazione la cui ratio non è rivolta esclusivamente ai 3 milioni di dipendenti pubblici, ma a tutti gli italiani. L’obiettivo: creare, mediante la garanzia della certezza e della trasparenza, una pubblica amministrazione più semplice e più competente.

Cercherò di riassumervi i contenuti del nuovo passo sulla strada delle riforme di questo Governo. Intanto, la rivoluzione digitale: il fine è ridurre la necessità di recarsi fisicamente negli uffici pubblici garantendo il diritto di accesso. Banda larga, Wifi, credito telefonico per i micropagamenti, diffusione dei pagamenti elettronici nella pa, Pin unico sono solo alcuni degli strumenti per permetterlo.

Altro passaggio importante per i cittadini: entra nel procedimento amministrativo il nuovo istituto generale del silenzio assenso. Anche qui l’obiettivo è ribaltare la logica per la quale oggi molte amministrazioni si bloccano, non comunicano o comunicano male tra loro, creando un’incertezza di tempo e regole e quindi un danno al cittadino.

Ancora: tempi dimezzati per le pratiche relative a rilevanti insediamenti produttivi, opere di interesse generale o avvio di attività imprenditoriali; interventi più definiti e precisi per quanto riguarda le norme anticorruzione e la trasparenza nelle pubbliche amministrazioni; riduzione degli uffici e del personale destinati ad attività strumentali e soppressione o riordino degli uffici e organismi disfunzionali; taglio degli enti pubblici che presentino sovrapposizioni di funzioni o duplicazioni; potenziamento delle forze di polizia, i cui corpi passeranno da 5 a 4 con un riordino delle funzioni nel campo della sicurezza agroalimentare e del Corpo forestale dello Stato; ottimizzazione dell’efficacia delle funzioni del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, mediante la riforma dell’ordinamento e della disciplina del personale; numero unico per le emergenze, ovvero il 112; integrazione tra Corpo delle capitanerie di Por to e Marina militare; trasferimento delle funzioni del Pra (Pubblico registro automobilistico) al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, con rilascio di un documento unico di circolazione e proprietà dei veicoli; prefetture trasformate in Ufficio territoriale dello Stato e ridotte in base a criteri che faranno riferimento alla popolazione, alla criminalità, agli insediamenti produttivi e anche al fenomeno delle immigrazioni sui territori che si affacciano al mare; semplificazione e coordinamento delle norme riguardanti l’ordinamento sportivo e trasformazione del Comitato italiano paralimpico in ente autonomo di diritto pubblico; riforma e riorganizzazione delle camere di commercio.

Per quanto riguarda, poi, gli incarichi dirigenziali, vengono previsti una nuova disciplina e alcuni provvedimenti davvero innovativi come lo stop agli incarichi “a vita”, ma di massimo 4 anni di durata, con rinnovi limitati e giustificati, e persino la revoca dell’incarico. Nel contempo verrà omogeneizzato il trattamento economico. Prevista anche una nuova disciplina degli incarichi di direttore generale, di direttore amministrativo e di direttore sanitario delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale.

A Rogoredo si aspetta la Polfer

Dopo gli ultimi gravi episodi di aggressione a danni di personale ferroviario, si è tornato a parlare della riapertura dell’ufficio Polfer di Milano Rogoredo. Ma senza alcuna certezza sui tempi. Per questo ho depositato un’interrogazione al Ministro dell’Interno al quale chiedo di sapere quali iniziative intenda assumere, affinché si possa riaprire l’ufficio in modo da poter aumentare la percezione di sicurezza dei viaggiatori e del personale ferroviario.

Nel documento gli ricordo che già il 27 marzo 2013 il Dipartimento della Pubblica sicurezza avviava un confronto con le organizzazioni sindacali del personale della Polizia di Stato avente per oggetto l’istituzione del Posto di Polizia Ferroviaria di Milano Rogoredo, chiuso nell’anno 2004. La riapertura veniva motivata come un progetto più ampio di rimodulazione degli uffici di Polizia finalizzata a dare più efficacia ed efficienza alla luce delle mutate esigenze di sicurezza che imponevano un riposizionamento dei presidi di sul territorio sulla base del traffico ferroviario e viaggiatori. A ciò si sono aggiunti i recenti fatti di cronaca.

Ma a oggi non siamo a conoscenza del futuro dell’ufficio, nonostante da Rogoredo transitino giornalmente circa mille convogli, tra arrivi e partenze, come Freccia Rossa, Italo, Intercity, Passante ferroviario, treni regionali, oltre alle tre linee della metropolitana.

Appuntamento a Cassano d’Adda

Venerdì 24 luglio alle ore 20.00 sono alla Festa del PD di Cassano d’Adda presso Giardino Circolo PD via Quintino di Vona 29/q a Cassano d’Adda

Decreto Latte n.51/2015

Il Decreto n.51/2015 su “Emergenze in agricoltura” ha interessato il comparto del latte per la sua fase di chiusura dell’ultima campagna lattiero-casearia e per il futuro.

Ha introdotto alcune importanti novità:

  • La compensazione delle multe, previste dalla legge Zaia del 2009, viene ampliata consentendo a tutti gli allevatori da latte di vedersi compensato il 6% della quota prodotta in eccesso. La legge Zaia poneva il limite del 6% e chi produceva oltre questo quantitativo doveva pagare tutta la multa senza nessun “sconto”. Ora questo non avviene più e a tutti verrà concesso questo risparmio di multa. Inoltre nessuno si vedrà penalizzato da questa scelta, in quanto chi ha rispettato i limiti imposti dalla legge Zaia ( massima produzione compensata il 6%) non avrà ora sorprese di altri allevatori a cui è stato compensato un quantitativo maggiore.
  • Indicizzazione del prezzo del latte. Un passo molto importante per i produttori perché valorizza i costi di produzione alla stalla e la destinazione finale. Un ruolo fondamentale sarà giocato dalle cooperative lattiero-casearie che potranno sostenere i propri soci valorizzando il prodotto iniziale.
  • L’interprofessione del latte è lo strumento che deve facilitare l’aggregazione della filiera, il luogo dove si sviluppa una strategia per consentire a tutta la filiera di crescere ed incrementare la produzione, trasformazione e vendita dei prodotti lattiero-caseari.

News dal Parlamento

La nostra scuola è buona

Abbiamo approvato,  alla Camera, la “Buona scuola”, ovvero la riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione. I voti: 277 favorevoli, 173 contrari e 4 astenuti. A favore Pd, Ap, Sc. Come sapete, il provvedimento  intende disciplinare l’autonomia delle istituzioni scolastiche, dotando le stesse delle risorse umane, materiali e finanziarie necessarie a realizzare le proprie scelte formative e organizzative.

Rafforzamento dell’autonomia degli istituti, contrasto ai fenomeni dell’abbandono e della dispersione, lotta alle diseguaglianze sociali, culturali e territoriali ancora presenti nel Paese, sono gli obiettivi principali che prevede la riforma. Allo stesso tempo queste norme servono a dare maggiore formazione agli studenti, garantire il diritto allo studio, attuare un grande piano per la sicurezza e la modernizzazione degli edifici. Piu’ di 100mila insegnanti saranno assunti nel prossimo anno scolastico ed è previsto un concorso per altri 60mila.

Oltre, dunque, al piano straordinario di  assunzioni a tempo  indeterminato di personale docente e al concorso che si svolgerà per gli abilitati entro dicembre 2015, le altre novità sono la carta di identità della scuola con priorità e indirizzi; il curriculum e la carta dello studente, cui si potrà aggiungere insegnamenti opzionali per seguire vocazioni e talenti; 400 ore di alternanza scuola-lavoro negli ultimi 3 anni degli istituti tecnici professionali e 200 ore nei licei; 90 milioni di euro per la formazione dei docenti, le infrastrutture digitali, i nuovi  laboratori aperti al territorio; 40 milioni di euro per la formazione in servizio e 500 euro l’anno a ogni  insegnante per acquisto di libri, tecnologie, mostre, concerti, teatri; un Fondo di 200 milioni di euro per premiare l’impegno degli insegnanti; la responsabilizzazione del dirigente scolastico che ha fatto tanto discutere, si traduce in un “preside” che sarà responsabile degli esiti della scuola e sarà valutato ogni tre anni da un nucleo di ispettori ad hoc; 300 milioni di euro per scuole innovative; 40 milioni per ispezionare controsoffitti e solai di tutte le scuole del Paese; school bonus, ovvero la possibilità di donare agli istituti fino a un massimo di 100mila euro, con un beneficio fiscale del 65% e il 10% del school bonus a un Fondo di perequazione per sostenere le scuole in aree disagiate; lotta alla dispersione scolastica. Infine, scuola più aperta e inclusiva con più inglese, educazione fisica e musicale nella scuola primaria, e più storia dell’arte, diritto, economia nelle scuole secondarie. 

Nuove regole per l’autismo

Tra i progetti di legge importanti approvati in queste settimane, senz’altro rientra quello che si occupa della diagnosi e cura delle persone con disturbi dello spettro autistico, che prevede anche assistenza alle famiglie. Per chi non lo sapesse, l’autismo rientra in quelli che vengono definiti “disturbi pervasivi dello sviluppo”, che dipendono da un alterato sviluppo del cervello, e può comportare gravi problemi nella capacità di comunicare, di entrare in relazione con le persone e di adattarsi all’ambiente.

Il provvedimento prevede interventi finalizzati a garantire la tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l’inserimento nella vita sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico. La legge chiama l’Istituto superiore di sanità ad aggiornare le Linee guida sul trattamento di questo tipo di disturbi. I Lea, i livelli essenziali di assistenza, sono a loro volta aggiornati con l’inserimento delle prestazioni della diagnosi precoce, della cura e del trattamento individualizzato, mediante l’impiego di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche disponibili.

Viene rivisto anche il ruolo degli enti locali: ora sono le politiche delle Regioni ad assumere una rilevanza imprescindibile. Quindi, Regioni e Province autonome garantiscono il funzionamento dei servizi di assistenza sanitaria alle persone con disturbi dello spettro autistico; individuano centri di riferimento con compiti di coordinamento dei servizi stessi nell’ambito della rete sanitaria regionale e delle province autonome; stabiliscono percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali per la presa in carico di minori, adolescenti e adulti con disturbi dello spettro autistico, verificandone l’evoluzione.

In tutto questo, il Ministero della Salute provvede all’aggiornamento delle linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali e promuove lo sviluppo di progetti di ricerca riguardanti la conoscenza del disturbo. 

Un freno agli espropri

Sapete tutti che la situazione della crisi economica e recessiva che si trascina ormai da troppi anni, ha messo in seria difficoltà molte famiglie italiane che, per poter tirare avanti, si sono indebitate oltre le loro possibilità. Il rischio che si vedano espropriare anche la prima casa è alto. Per questo abbiamo approvato una mozione che chiede di sospendere queste procedure e aggiornare le leggi che le regolano.

La mozione impegna perciò il Governo a valutare l’opportunità di istituire un osservatorio sul sovra-indebitamento, con all’interno enti e soggetti sia pubblici sia privati, dotati di competenze e professionalità specifiche, in grado di monitorare adeguatamente gli aspetti giuridici, sociali ed economici del fenomeno, con specifico riferimento alle procedure di espropriazione di immobili adibiti ad abitazione principale, per individuare le strategie più corrette per contrastarlo efficacemente; ad effettuare un attento monitoraggio sulla effettiva applicazione della legge n. 3 del 2012 (istituisce la procedura di composizione delle crisi da sovra-indebitamento per un parziale superamento del principio di soggezione di tutti i beni del debitore), al fine di valutarne l’efficacia e la necessità di eventuali correttivi; ad effettuare un’analisi approfondita ed aggiornat a per definire le misure da mettere in campo  che arginino il fenomeno dei pignoramenti degli immobili adibiti ad abitazione principale; a procedere ad una verifica del progressivo stato di attuazione della legge 23 maggio 2014, n. 80 che riguarda le politiche abitative, anche valutando l’opportunità di introdurre elementi correttivi di tutela delle fasce maggiormente in difficoltà per effetto della crisi economica, con specifico riferimento alla tutela dei nuclei familiari destinatari di provvedimenti di espropriazione di immobili adibiti ad abitazione principale.

Latte in polvere: vogliamo sapere

Quanto latte in polvere, rigenerato all’estero, dalla Germania in particolare, viene importato in Italia e immesso sul mercato, soprattutto sotto forma di prodotti lattiero-caseari? Situazione che potrebbe tenere in scacco i produttori italiani di latte, costretti a scendere sul prezzo, indicizzandolo a quello tedesco? Con il collega Giorgio Zanin lo abbiamo chiesto in un’interrogazione, rivolta al Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina.

Siamo, infatti, convinti che chi vuole fare formaggi con latte in polvere non teme di sicuro il parere dei consumatori: allora scriva a chiare lettere sulle confezioni che il prodotto è fatto con quel tipo di materia prima. In questo modo il consumatore potrà scegliere consapevolmente.

Anzi, costoro, dovrebbero farsi promotori di un’indicazione di provenienza che riporti se viene usato latte fresco oppure cagliate o semi lavorati, o ancora latte rigenerato da latte in polvere importato dall’estero. Ecco perché è importante sapere, e lo chiediamo al Ministro Martina, quanto latte rigenerato da latte in polvere viene importato dall’estero per essere trasformato.

Nel documento chiediamo anche se la verifica immediata da parte della Guardia di Finanza dei contratti sottoscritti dai ‘primi acquirenti’ e allevatori rispetti le norme previste da art. 62 per evitare che ci siano ancora contratti non sottoscritti o con accordi solo verbali, oltre ai passi che intende fare il Ministero nei confronti delle aziende acquirenti che non rispettano l’art 62. Inoltre, vogliamo sapere quanti controlli, negli anni 2013 e 2014, sono stati eseguiti su latte importato in Italia per verificare che non fosse latte rigenerato e che esito hanno dato.

Infine, l’interrogazione pone un quesito: conoscere in tempi rapidi quanti non hanno fatto contratti in forma scritta nei mesi scorsi e ora vogliono ricorrere alla retroattività, pratica non consentita e sanzionabile. Non vorremmo che dietro ci sia un maldestro tentativo di indicizzare per un anno al latte tedesco.

Il doping? È trasversale

Questa settimana è emersa un’altra grande indagine sull’uso del doping. Se ne è fatta carico la Procura di Brescia che sta monitorando palestre e dilettanti di vari sport. Decine le persone coinvolte, da chi procura le sostanza a chi ne fa uso. Non mi stupisco: il fenomeno del doping tra gli sportivi amatoriali è ben più grande di quel che si pensi ed è proprio il caso di dire che l’inchiesta di Brescia sta portando a galla solo la punta dell’iceberg.

Il guaio è che i dati della Commissione vigilanza doping e del Coni-Nado non riescono a intercettare la vera portata del problema, perché mancano tutte le verifiche sui dilettanti e gli amatoriali, appunto, ma anche le verifiche a sorpresa sui professionisti. Ecco perché continuerò a battermi per un’agenzia terza che controlli sia gli uni che gli altri, trasversalmente, e che sia super partes, non influenzata e influenzabile da alcuno e assolutamente rigorosa.

Vitalizi no. Contributi sì

Questa settimana ho aderito a un progetto di legge del collega Matteo Richetti sui vitalizi. Il testo è finalizzato all’abolizione dell’assegno vitalizio e al suo ricalcolo secondo il sistema contributivo previsto per tutti i lavoratori, anche per gli attuali percettori dell’assegno. Per capirci, il montante contributivo individuale è determinato alla stregua dei lavoratori dipendenti, applicando alla base imponibile contributiva l’aliquota vigente per i lavoratori dipendenti delle amministrazioni statali.

La proposta di provvedimento armonizza, una volta per tutte e per tutti i beneficiari attuali e futuri, il trattamento pensionistico di parlamentari e consiglieri regionali a quello degli altri lavoratori. E non può che trovarmi d’accordo.

Paolo Cova

On. Cova: “Doping: indagine di Brescia solo la punta dell’iceberg. Serve l’agenzia terza e controlli rigorosi su professionisti e dilettanti”

“Il fenomeno del doping tra gli sportivi dilettanti è ben più grande di quel che si pensi ed è proprio il caso di dire che l’inchiesta della Procura di Brescia sta portando a galla solo la punta dell’iceberg”, è il commento dell’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, che in questi mesi si sta battendo contro la pratica sempre più diffusa, e non solo tra professionisti, di assumere sostanze dopanti per migliorare le proprie prestazioni sportive.

 

“Il vero guaio è che i dati della Commissione vigilanza doping e del Coni-Nado non riescono a intercettare la vera portata del problema, perché mancano tutte le verifiche sui dilettati e gli amatoriali, appunto, ma anche le verifiche a sorpresa sui professionisti​ – continua Cova –​. Ecco perché continuerò a battermi per un’agenzia terza che controlli sia gli uni che gli altri, che sia super partes, non influenzata e influenzabile da alcuno e assolutamente rigorosa”.

 

Roma, 7 luglio 2015

On.i Cova e Zanin: “Quanto latte​ rigenerato da latte​ in polvere viene importato per fare i formaggi? ​Chi lo vuole usare, lo dica al consumatore indicandolo in etichetta​”

Quanto ​latte in polvere​ rigenerato all’estero, dalla Germania in particolare, viene​ poi importato​ in Italia e immesso sul mercato, soprattutto sotto forma di prodotti lattiero-caseari​?​ ​Questa situazione ​potrebbe​  tenere in scacco i produttori italiani di latte, costretti a scendere sul prezzo, indicizzandolo a quello tedesco. È la tesi contenuta, e su cui chiedono chiarimenti, nell’interrogazione, rivolta al Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, degli onorevoli Paolo Cova e Giorgio Zanin, parlamentari del Pd.

 

E per stanare chi pratica questo fenomeno, Cova e Zanin chiedono una sorta di impegno: “Chi vuole fare formaggi con latte in polvere non teme di sicuro il parere dei consumatori: allora scriva a chiare lettere sulle confezioni che il loro prodotto è fatto con quel tipo di materia prima. In questo modo il consumatore potrà scegliere consapevolmente”.

 

Anzi, costoro, secondo Cova e Zanin, “dovrebbero farsi promotori di un’indicazione di provenienza che riporti se viene usato latte fresco oppure cagliate o semi lavorati, o ancora latte rigenerato da latte in polvere importato dall’estero. Ecco perché è importante sapere, e lo chiediamo al Ministro Martina, quanto latte rigenerato da latte in polvere viene importato dall’estero per essere trasformato”.

 

Nel documento si chiede, su un doppio binario di verifica e controllo, sia “se la verifica immediata da parte della Guardia di Finanza dei contratti sottoscritti dai ‘primi acquirenti’ e allevatori rispetti le norme previste da art. 62 per evitare che ci siano ancora contratti non sottoscritti o con accordi solo verbali”, oltre ai “passi che intende fare il Ministero nei confronti delle aziende acquirenti che non rispettano l’art 62”, sia “quanti controlli, negli anni 2013 e 2014, sono stati eseguiti su latte importato in Italia per verificare che non fosse latte rigenerato e che esito hanno dato”.

 

E sulla questione strettamente connessa ai cosiddetti ‘primi acquirenti’ che sembra non abbiano sottoscritto un contratto con i produttori, disattendendo l’art. 62, i due parlamentari Pd chiedono di “conoscere in tempi rapidi quanti non hanno fatto contratti in forma scritta nei mesi scorsi e ora vogliono ricorrere alla retroattività, pratica non consentita e sanzionabile”. E ipotizzano: “Che sia un maldestro tentativo di indicizzare per un anno al latte tedesco?”.

 

Roma, 7 luglio 2015