Pensieri Democratici

La lezione inglese

Dopo un lungo periodo in cui le forze di centrosinistra progressiste hanno subito sconfitte in tutta Europa, rappresentando con grande difficoltà le proprie proposte, l’esperienza di ciò che è avvenuto nel Regno Unito ci deve far riflettere. Dobbiamo, cioè, capire se è iniziato un ciclo, e se può essere stimolo anche per le altre forze progressiste dell’Europa. È vero che in Gran Bretagna i laburisti non hanno avuto un aumento consistente della percentuale del numero dei voti, ma sono riusciti, all’interno dei propri collegi, a ottenere una maggioranza, convincendo soprattutto quegli elettori scontenti e in difficoltà dopo la Brexit e in seguito alle politiche attuate in questi anni.

Da tutto ciò  emerge chiara una indicazione: cogliere quello che avviene nella società, le difficoltà che ci sono, cominciare a proporsi con delle proposte che possano andare incontro ad esse, deve essere la costante attenzione delle forze progressiste. La strada non è certo inseguire, come è stato fatto in questi anni dai populisti, i mal di pancia degli elettori, proponendo facili soluzioni, vedi Brexit , ma che ben presto, rivelano tutti i loro limiti.

Povertà e crisi: le ragioni di una sconfitta

La vittoria dei progressisti era nell’aria ed era immaginabile leggendo i dati economici e sociali.  Basti pensare che le statistiche, pochi mesi fa, dicevano che nel  2022 nella sola Inghilterra oltre 3mila persone avevano dormito per strada almeno una notte. Circa il 26% in più rispetto al 2021. Secondo i numeri ufficiali 40mila persone erano registrate come senza fissa dimora, con un picco numerico nella città  di  Londra.

Un altro dato allarmante riguarda i bambini britannici: risultano tra i più bassi rispetto a quelli di altri Paesi del mondo. Le cause sarebbero da ricercare nella malnutrizione che affligge milioni di minorenni nel Regno Unito, soprattutto nelle famiglie e nelle comunità più povere del Paese. Il motivo è presto detto: il cibo nutriente che favorisce lo sviluppo dei più piccoli senza farli ingrassare, cioè legumi, pesce, frutta e carne magra, se lo possono permettere, ormai, sempre meno famiglie britanniche. I dati disegnano, insomma, una crisi epocale con l’inflazione alle stelle e il costo della vita insostenibile.

Eppure, solo un paio di mesi fa era arrivata la notizia attesa da tutti: la Gran Bretagna era uscita dalla recessione, l’economia era tornata a crescere dopo due trimestri consecutivi di contrazione,  ma crescendo oltre le previsioni degli analisti, facendo subito salire la sterlina. Gli economisti si attendevano un +0,4%, ma nel primo trimestre 2024 il Pil britannico è aumentato dello 0,6%.

Non è servito: il Governo conservatore ha subito ugualmente una serie di sconfitte prima nelle elezioni suppletive e amministrative, e ora nelle politiche, proprio a causa della crisi economica e del carovita.

Per una sanità inclusiva

A fine giugno, la Camera ha approvato all’unanimità la proposta di legge del Partito Democratico per rendere il nostro sistema sanitario più inclusivo garantendo l’assistenza sanitaria anche ai senza dimora. Fino a poco tempo fa, infatti, se un individuo risultava senza iscrizione all’anagrafe comunale, perdeva il diritto fondamentale alla tutela della salute, venendo meno l’assistenza sanitaria, escluse le prestazioni di emergenza in Pronto soccorso.

Questo provvedimento tutela: i padri di famiglia che si separano e finiscono a dormire in macchina, le donne vittime di violenza che scappano di casa e vanno a vivere da amici, le persone che perdono il lavoro con esso anche la possibilità  di pagare un affitto. Tutte queste situazioni e altre che non ho citato,  secondo la legislazione vigente, comportano il venire meno di un pieno accesso al diritto alle cure perché senza residenza non si può avere un  medico di base, ai Sert, ai consultori, ai centri di salute mentale.

Secondo l’Istat, dati 2022, in Italia queste persone sono circa 96mila, dei quali circa 65mila uomini e 31mila donne. Il 62% è di nazionalità italiana, con un’età media di 40 anni, il 38% sono cittadini stranieri, provenienti in oltre la metà dei casi dal continente africano. Le persone senza tetto e senza fissa dimora censite si concentrano per il 50% in 6 comuni: Roma (23%), Milano (9%), Napoli (7%), Torino (4,6%), Genova (3%) e Foggia (3,7%).

Il testo iniziale prevedeva di assegnare a tutti i senza dimora un medico di famiglia. La maggioranza di centrodestra e il governo hanno sollevato un problema di costi aggiuntivi a carico del servizio sanitario nazionale e di esatta individuazione della platea dei beneficiari. L’accordo che è stato raggiunto, e che ha permesso l’approvazione all’unanimità della Camera, prevede di avviare una sperimentazione di due anni, 2025 e 2026, per quanto riguarda le 14 città metropolitane con uno stanziamento complessivo di 2 milioni di euro. Dal 1° gennaio 2025, quindi, le persone senza dimora potranno iscriversi nei registri delle aziende sanitarie e accedere al medico di base. Con questo compromesso si raggiunge oltre il 60% delle persone senza dimora che attualmente sono prive dell’assistenza sanitaria territoriale.

Con Fontana Trenord peggiora

I documenti ufficiali di Trenord e di FNM relativi al 2023, di recente approvazione e pubblicazione, permettono di fare un bilancio negativo dei 5 anni di gestione del periodo di competenza del presidente Fontana e delle sue due Giunte. Lo ha dimostrato il Gruppo regionale del Pd, dati alla mano, che ha evidenziato come in una situazione di riduzione di servizio erogato e di contrazione del numero di passeggeri quotidianamente trasportati, le performance siano peggiorate sia in termini di puntualità che di affidabilità. L’unica cosa che è cresciuta in modo consistente e costante è la remunerazione del direttore generale di Fnm, nonché amministratore delegato di Trenord, Marco Piuri (per il 2023, 663.503,67 euro, + 34% rispetto al 2019).

I numeri dimostrano che se si confrontano le performance di Trenord del 2017 con quelle del 2023, si vede una riduzione dei chilometri percorsi, quindi dell’offerta ferroviaria, del 6,4%, e una riduzione dei passeggeri trasportati del 7,3%. Eppure, ha una flotta rinnovata e questo dovrebbe portare a meno soppressioni e maggior puntualità. Invece, è palese una riduzione della puntualità dal 2017 a oggi del 2,2% e un raddoppio delle linee a bonus, cioè sotto standard. Tant’è che nel 2023 c’è stato un boom di reclami formulati a Trenord, il 25% in più dell’anno precedente. Per i Lombardi si contano 12 milioni di ore perse per disservizi ferroviari, un valore che vale una perdita economica di 168 milioni di euro per l’economia regionale.

Paolo Cova

On. Cova e segretario Pd Corvetto, Maino: “No alla cementificazione di Chiaravalle e del suo ambiente agricolo circostante”

“Il nuovo stadio del Milan a San Donato è il vero processo di sostenibilità per i cittadini che abitano in quel territorio? Personalmente credo proprio di no, perché questa struttura verrebbe edificata in un territorio che ha una valenza culturale e spirituale molto alta”, lo dichiara Paolo Cova, ex parlamentare del Pd, già componente della Commissione Agricoltura della Camera e vicesegretario nazionale del Sivelp, il Sindacato veterinari liberi professionisti. “Costruire uno stadio di queste dimensioni tra il borgo di Chiaravalle e i confini di San Donato comporta un’altra abominevole cementificazione di parte del Parco Agricolo Sud”, gli fa eco Vito Maino, segretario del Circolo Pd Corvetto.

“Ricordo la comunità di Nocetum, quella di Chiaravalle, la comunità di Viboldone, in un percorso che è quello della Valle dei Monaci, un territorio dove insiste una dimensione culturale e spirituale, nel cuore del paesaggio agrario, in mezzo all’agricoltura, tra percorsi escursionistici ricchi di sentieri – insiste Cova –. È evidente che un progetto del genere andrebbe a impattare sull’aspetto ambientale, in particolare sulla rete idrogeologica, con tutti i rischi che sappiamo. Il fatto di continuare a impermeabilizzare il terreno, soprattutto ai confini di Milano, dove già è tutto costruito e cementificato, creerebbe problemi per i cittadini, ma soprattutto per il territorio di Chiaravalle, San Donato e Corvetto”.

E Maino fa presente che “migliaia di metri quadri di ecosistema verranno coperti da cemento. Come cittadini del quartiere Corvetto di Milano, confinante con lo storico borgo di Chiaravalle, siamo preoccupati non solo delle conseguenze disastrose in termini ambientali, ma anche viabilistiche: lo stadio e l’enorme quantità di persone che esso richiama potrà causare gravi ripercussioni sulla rete viaria del quartiere, da sempre interessato dal traffico in entrata e in uscita dalla città”.

Dunque, “è prevedibile la realizzazione di un nuovo reticolo di strade per collegare l’impianto sportivo alla viabilità ordinaria e alla tangenziale. Chi conosce questa zona sa benissimo quanto sia complicato e come siano le dimensioni e il calibro delle strade in quel territorio. Non possiamo assolutamente permetterlo”, conclude Cova.

Milano, 24 giugno 2024

Pensieri Democratici

Grazie, Fabio

Al termine di queste elezioni europee, voglio, con queste poche righe, ringraziare pubblicamente Fabio Pizzul per la bella campagna elettorale che ha condotti in queste settimane. Impegno che da subito si è rivelato complicato, non scontato, ma che ha permesso, grazie alla dedizione di Fabio, di allargare la platea delle persone che hanno votato il Partito democratico. Ci ritroviamo ora con una rete di contatti inediti con i mondi dell’associazionismo, del terzo settore, e con persone che non sono mai state avvicinate dalla politica. Molte sono le preferenze che ha ottenuto, più di 42mila, purtroppo, non sono state sufficienti a consentirgli di entrare in Consiglio europeo. Rimane la bontà di quanto svolto e la necessità di ringraziare chi si mette in gioco con generosità per il bene comune. Una cosa questa da non dare mai per scontata.

Primo: recuperare gli astensionisti

Le elezioni europee hanno messo in risalto un fatto ben preciso: almeno due partiti hanno ottenuto un buon risultato.  Fratelli d’Italia e il Partito Democratico sono riusciti a capitalizzare in termini di percentuale dei buoni voti e il Pd ha migliorato anche dal punto di vista numerico, cosa che non succedeva dalle europee ai tempi di Matteo Renzi.

Tuttavia non possiamo ignorare che il vero dato emergente è la crescente astensione che ha caratterizzato questa tornata elettorale. Riflettere su questa tendenza sta diventando prioritario. Personalmente ritengo che il nostro partito debba vincere la tentazione di tornare indietro  pensando di  caratterizzare il Pd come forte partito identitario. Piuttosto credo sia necessario tornare al progetto originario, quello, cioè, di un partito inclusivo che aveva tenuto insieme diverse anime facendole sentire parte di un progetto unitario. Questo può permettere di recuperare quegli elettori che hanno deciso di stare a casa, perché smarriti rispetto ad alcune posizioni in cui spesso è difficile riconoscersi. Forse oggi ci serve un passaggio di questo tipo per tornare a contare come un tempo.

Autonomia “spacca Italia”

Con 172 sì, 99 no e un astenuto, la Camera ha dato il via libera definitivo al disegno di legge sulle disposizioni per l’attuazione dell’Autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione. Il provvedimento era stato già approvato dal Senato. Come Gruppo del Pd siamo stati e continuiamo a essere contrari a questo provvedimento anche per il metodo: non si è ritenuto di coinvolgere o anche solo ascoltare le opposizioni. La nostra contrarietà nasce in alcuni punti precisi: primo, il ruolo del Parlamento, perché con questo provvedimento si continua a mortificare e delegittimare la funzione legislativa, dato che le assemblee legislative vengono relegate e mere spettatrici delle future intese tra Governo e Regioni.

Il secondo aspetto critico riguarda i Livelli essenziali di prestazioni, che di fatto non sono stati definiti, non essendoci stata la distinzione tra le materie.

Un terzo e grave sbaglio, poi, è stato quello di intervenire utilizzando non un atto di rango costituzionale, ma lo strumento della legge ordinaria, che potrà sempre essere modificata o abrogata da qualunque altra norma successiva. Un quarto e decisivo punto è il crearsi di una sorta di “regionalismo competitivo e asimmetrico”, con l’enorme ampiezza quantitativa e qualitativa delle materie oggetto di autonomia differenziata. La quinta critica ha a che fare con l’accentramento nell’esecutivo delle funzioni legislative: tutti i poteri decisionali sono accentrati negli esecutivi nazionali e regionali, marginalizzando i cittadini ed esautorando di fatto ogni funzione delle rispettive assemblee legislative, sia regionali che nazionali.

Altro punto nodale, il sesto, è che la Sanità rischia di essere più diseguale di quanto già non sia oggi. Settimo punto estremamente critico: anche l’istruzione, costituzionalmente competenza esclusiva dello Stato, rischia di essere parcellizzata. Infine, l’ottava forte perplessità: l’incongruenza finanziaria di un provvedimento che si dichiara privo di costi per le finanze dello Stato: una invariabilità di spesa che accrescerà i divari territoriali.

Agricoltura, la Cenerentola della Lombardia

A fronte di danni stimati da Coldiretti per 6 milioni di euro, Regione Lombardia sarà in grado di predisporre solo 1,9 milioni per l’anno corrente a favore degli agricoltori danneggiati dalla fauna selvatica, rimborsando perciò solo il 77% dei danni periziati. Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura rispondendo a una interrogazione del Gruppo regionale del Pd, dimostrando che c’è un abisso tra il supporto della Giunta Fontana e la realtà di chi lavora la terra ogni giorno. Quindi ora non si capisce chi si occuperà di quel 23% di agricoltori che rimangono scoperti.

Di fatto, la risposta dell’assessore conferma un quadro allarmante già denunciato dagli agricoltori e dagli allevatori e non rassicura sui tempi di erogazione dei rimborsi e soprattutto sulla loro congruità. I ristori devono arrivare in fretta e soprattutto devono rispecchiare il valore reale di quanto perso.

Nel frattempo, anche sotto il Pirellone, sede del consiglio regionale, gli agricoltori lombardi di Coldiretti si sono riuniti in presidio per protestare contro il proliferare dei selvatici in Lombardia. Una protesta che certifica il fallimento della destra che governa la Lombardia anche sulle politiche agricole, perché evidentemente non ha dato le giuste tutele al settore.

La Giunta è ferma sugli indennizzi, sta rallentando l’iter sulla sospensione dei mutui, è in colpevole ritardo sulle azioni di tutela delle aree agricole e ha completamente fallito sul tema della peste suina africana.

Pensieri Democratici

Elezioni Europee

I prossimi 8 e 9 giugno si terranno in tutti i Paesi dell’Unione le votazioni per rinnovare il Parlamento e i suoi organismi dirigenziali. E’ un importante appuntamento perché il loro esito condizionerà nei diversi aspetti della vita quotidiana  500 milioni di cittadini europei. Molto, infatti, di quanto verrà deciso inciderà sui nostri acquisti, sui nostri salari, nella nostra difesa, sui  nostri stessi diritti. Per questo occorre comprendere che non è vero che tutti i politici e proposte  sono uguali. Sui molti argomenti oggetto delle politiche europee, differenti sono le vedute e i valori di riferimento e, pertanto, diverse sono le ricadute che le scelte, che da esse derivano, hanno sulla vita delle persone.

A volte sentiamo una certa politica proporre banalizzazioni sull’Europa e del suo valore per i cittadini, trascurando, volutamente, l’impatto che quanto verrà deciso a Bruxelles avrà sulle persone. Questa stessa politica auspica un’Europa debole, incapace di dare ai suoi cittadini ideali alti di sviluppo.

Per questo ritengo che, per contrastare questo modo di vedere,  si debba andare a votare e scegliere le persone competenti e preparate per svolgere il proprio ruolo istituzionale.

Per le elezioni europee mi permetto di segnalarti Fabio Pizzul, se vuoi leggere una lettera a suo sostegno clicca su e un volantino clicca su https://enews.sferanetworks.it/users/paolocova/img/Lettera_sostegno_2_PIZZUL_europee_24.pdf

Vota PD e scrivi Pizzul

Elezioni comunali

In alcuni comuni, poi, durante questo fine settimana, verranno rinnovati i sindaci e i Consigli.

Mi permetto di segnalare la candidatura di alcuni di loro:

  • Trezzano sul Naviglionelle liste del Pd c’è Massimo Chiari 58 anni, sposato, una figlia di 14 anni. Insegnante religione al Liceo Marconi a Milano. Laureato in Scienze Politiche .
  • Carpiano il candidato sindaco Giorgio MantoanSamuele Degradi come consigliere comunale.
  • Vanzago il candidato sindaco Lorenzo Musante e Roberto Nava come consigliere comunale

Pensieri Democratici

Povertà educativa: vera sfida politica

In questi anni il tema della povertà e delle disuguaglianze è diventato sempre più presente e pressante, ma è chiaro a tutti che l’origine del problema e la sua parte predominante è costituita dalla povertà e dalla disparità educativa, ovvero dal tipo di formazione che le persone ricevono durante l’iter scolastico svolto. È sempre più evidente, infatti, che l’ascensore sociale inizia a incepparsi quando non si riceve una corretta istruzione.

Recentemente anche l’Istat ha ripreso questo concetto indicando come la mancanza di una adeguata formazione non consenta, in particolare a chi si trova in difficoltà o è più fragile, di poter accedere a certe qualifiche e a un percorso lavorativo superiore a quello dei propri genitori. Non è possibile stabilire delle distinzioni territoriali: ciò accade al Nord come al Sud, nei piccoli comuni come nelle grandi città. Anche a Milano è così: ci sono zone dove l’offerta formativa è ricca e variegata, altre dove, a parità di impegno da parte di docenti ed educatori, le disparità formative, culturali e sociali sono tali che diventa difficile dare prospettive e sbocchi lavorativi.

In questi contesti non basta l’impegno dei lavoratori scolastici e delle diverse associazioni di volontariato che “abitano” questi territori. Serve un impegno diverso da parte della politica: capace di investire di più in queste situazioni in termini di risorse, impegni, opportunità.

Credo sia una sfida che la politica deve affrontare, ma che deve porsi anche il mondo sindacale, perché il diritto dei bambini e dei ragazzi ad avere una formazione adeguata, che permetta di accedere a qualsiasi grado di livello scolastico, deve essere prioritario.

Basta bullismo

La Camera ha approvato in via definitiva e all’unanimità la proposta di legge in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo, provvedimento che nasce da un lavoro iniziato dal Pd nelle scorse legislature. Il testo contiene misure necessarie a fronteggiare un fenomeno che purtroppo colpisce fin troppi ragazzi e ragazze e che mette insieme prevenzione e contrasto, con l’obiettivo di sradicare quella che è una vera e propria forma di violenza che non va assolutamente minimizzata.

La nuova norma approvata interviene modificando la legge n. 71 del 2017 sul cyberbullismo, con l’obiettivo di estenderne il perimetro di applicazione anche al bullismo, di introdurre una definizione di bullismo che mancava, di coinvolgere le scuole con l’adozione di un codice interno per la prevenzione e il contrasto a tutte le forme di bullismo e cyberbullismo, di garantire ai genitori di essere tempestivamente informati riguardo a questi episodi.

La legge rappresenta, insomma, un segnale chiaro dell’impegno a proteggere i più vulnerabili e a promuovere una cultura di rispetto e tolleranza che, attraverso una serie di misure diversificate, miri a prevenire il fenomeno e a rieducare i minori coinvolti in questi comportamenti aggressivi. Per questo come Pd abbiamo giudicato positivamente l’istituzione di un servizio di assistenza e supporto psicologico per i minori coinvolti in comportamenti aggressivi e la possibilità di adottare misure alternative alla detenzione per i minori autori di reati di bullismo, con il sostegno dei servizi sociali territoriali e delle famiglie. Non abbiamo apprezzato, invece, il fatto che, nel passaggio al Senato, sia stata cancellata la figura del coordinatore pedagogico.

Maltempo: Regione negligente

Il maltempo che ha colpito la Lombardia e Milano in questi giorni ha ancora una volta messo in evidenza come gli esponenti della destra e in particolare della Lega, che governa la regione da anni, sono molto bravi a fare lo scaricabarile e a incolpare delle proprie negligenze le altre istituzioni. Ci hanno provato con l’amministrazione Sala, fingendo di dimenticare che l’esondazione dei nostri fiumi è responsabilità assoluta di Regione Lombardia, rimasta indietro con le opere che andavano concluse già da tempo. Il Comune di Milano ha, invece, fatto la sua parte.

Al presidente Fontana e ai suoi spettava realizzare le vasche di laminazione di Senago, Paderno Dugnano e Lentate sul Seveso, importanti 10 anni fa, figuriamoci oggi con i cambiamenti climatici in atto. Ma a Palazzo Lombardia, dove i negazionisti non sono pochi, sembrano non capirlo e sono in pesante ritardo. Lo ha riconosciuto lo stesso presidente Fontana che ora, pare, correrà ai ripari in fretta e furia. Dopo due esondazioni e rischi e allerte non ancora terminati. Intanto a pagare le conseguenze sono cittadini e attività produttive.

D’altra parte, quando da un bilancio all’altro vengono tagliate risorse del 59,93% di investimenti propri tra tutela del territorio e dell’ambiente, togliendo 167 milioni di euro dai capitoli di bilancio, cosa si pretende? Come Pd abbiamo ricordato che mentre Milano e la Città Metropolitana hanno lanciato il progetto Pnrr “Spugna”, che prevede 90 interventi per favorire il drenaggio delle acque meteoriche laddove è alta la densità urbanistica, la Regione ha azzerato le risorse per la de impermeabilizzazione e drasticamente ridotto le voci su rigenerazione urbana e rischio idrogeologico.

Appuntamenti

Giovedì 23 maggio alle ore 21.00 sarò a Cassine de Pecchi a parlare di ambiente e del programma elettorale della Lista Cammino Comune

Vi mando anche gli appuntamenti di Fabio Pizzul candidato alle Elezione Europee del 8 e 9 giugno 2024. Per vedere appuntamenti clicca qui  Pizzul.jpg

Elezioni comunali

Mi permetto di segnalare la candidatura come consigliere di Anna Favata al Comune di Arluno per la lista di Alfio Colombo. Clicca qui per il volantino  Favata_Arluno.jpg

Cormano c’è la candidatura di Giordano Ghione al consiglio comunale a sostegno di Marco Pilotti.

Se vuoi leggere una sua comunicazione clicca su  lettera_Ghioni.pdf

Pensieri Democratici

Elezioni europee: l’importanza della scelta

Ricordo di aver letto, qualche tempo fa, di una inchiesta in cui emergeva che ben due terzi del Paese considerava la guerra come il primo dei grandi pericoli che incombono sul futuro, più del timore circa i cambiamenti climatici, l’aumento del costo della vita, degli sbarchi, della corruzione

I conflitti più o meno noti tutt’ora in atto, le continue notizie provenienti dai fronti ucraino-russo e palestinese-israeliano, contribuiscono ad alimentare questo timore in tutti noi, nelle persone comuni, nei cittadini italiani.

Per rispondere a ciò occorre impegnarsi in una grande opera di mediazione e di pacificazione, ruolo che solo l’Europa può fare. Quell’Europa che, nel 1945, è riuscita, tramite i propri padri fondatori, a immaginare, pensare e costruire un’unione con dei fini, dei percorsi, dei cammini uguali per tutti.

Questo ha fatto sì che noi, sul nostro territorio, dopo quasi ottant’anni viviamo una stagione di pace e di tranquillità.

Ritrovare un ulteriore slancio, ripensarci in grande, ritrovando lo spirito che allora ci aveva unito è la sfida che ci attende. Per questo le prossime elezioni europee possono essere l’occasione per portare al governo dell’Europa un pensiero che sia orientato alla pacificazione, per la quale è fondamentale la costruzione di una politica estera, di una difesa europea, di una gestione degli armamenti unici.

Credo che la sfida che ci aspetta sia grande. I Padri costituenti dell’Unione europea avevano avuto questa visione: ora dobbiamo averla noi e nella scelta dei nostri rappresentanti, alle prossime elezioni europee, dobbiamo puntare su persone con progetti orientati verso questi valori.

Agroalimentare, tuteliamo produttori e qualità

La Camera ha approvato la proposta di legge sulle Modifiche relative ai costi di produzione per la fissazione dei prezzi nei contratti di cessione dei prodotti agroalimentari, con delega al Governo per la disciplina delle filiere di qualità nel sistema di produzione, importazione e distribuzione dei prodotti agroalimentari. Questa proposta ora passa al Senato.

La finalità principale di questa legge è quella di tutelare la redditività delle imprese agricole, prevedendo, in sintesi, che, tra i fattori che concorrono alla formazione del prezzo inserito nel contratto di cessione, sia considerato anche il costo di produzione. Il Governo viene delegato a disciplinare le filiere di qualità nel sistema di produzione, importazione e distribuzione agroalimentari. Vengono infine previste campagne informative sulla composizione dei prezzi dei prodotti agroalimentari e sulla sostenibilità della componente agricola all’interno della filiera agroalimentare.

Il Gruppo del Pd ha visto bocciare immotivatamente moltissimi emendamenti, come l’abolizione della norma sull’esenzione contributiva di 2 anni per gli imprenditori agricoli under 40, in favore dell’introduzione di una legge che rende obbligatoria l’assicurazione sugli eventi catastrofici, la cui naturale conseguenza è quella di far schizzare i prezzi delle polizze, e la norma sull’esclusione del credito d’imposta per i carburanti.

Accolti, invece, gli ordini del giorno su peste suina, sicurezza alimentare, ricerca scientifica, pesticidi e prezzo del grano. In particolare, non si tratta solo di affrontare concretamente il tema della peste suina, ma anche di accompagnare le misure con campagne divulgative e programmi di comunicazione istituzionale sulla diffusione del virus e sulle conseguenze che si hanno sugli allevamenti e sui prezzi della carne. Campagne che dovrebbero riguardare anche le speculazioni in corso sul prezzo del grano e la presenza di residui di pesticidi vietati in Italia nei prodotti alimentari provenienti dall’estero e che al tempo stesso rappresentano una forma di concorrenza sleale.

Regione volta le spalle ai disabili

Ancora una volta, Regione Lombardia ha voltato le spalle alle persone con disabilità e alle loro famiglie. Lo ha fatto il martedì mattina in cui veniva inaugurato il Salone del mobile, ma soprattutto in cui scendevano in piazza, proprio sotto al Pirellone, dove stava per tenersi la seduta di consiglio regionale, le principali associazioni e le famiglie delle persone con disabilità per chiedere ancora una volta la modifica della delibera di Giunta che, a partire dal 1 giugno, riduce i contributi a sostegno della disabilità, grave e gravissima, tagliando i sussidi e bloccando l’accesso alla cosiddetta Misura B1.

Il Gruppo regionale del Pd, assieme alle altre forze di opposizione, prima è sceso in mezzo alle persone presenti alla manifestazione, poi ha abbandonato i lavori del consiglio per protestare contro il disinteresse del centrodestra nei confronti di questi cittadini. I nostri consiglieri hanno giudicato ingiustificabile che la piazza non abbia trovato ascolto da parte della maggioranza e della Giunta Fontana. Non è piaciuta neanche la decisione del presidente del consiglio regionale di convocare la seduta al pomeriggio per evitare il confronto con le associazioni, così come da loro richiesto, con la scusa dell’inaugurazione del salone di Rho. È stato considerato giustamente un grave strappo istituzionale da parte di chi dovrebbe garantire il corretto e imparziale svolgimento dei lavori d’Aula.

Ricordo che la quota di risorse di bilancio regionale che mancano per azzerare i tagli ai sussidi per la disabilità e per dare maggior sostegno ai caregiver, cioè gli assistenti personali che prestano assistenza continua, è pari allo 0,03 per cento del documento contabile della Regione.

Ecco dove si firma per una sanità migliore

Continua con successo sempre crescente la raccolta firme per far diventare la sanità regionale più giusta per tutte e tutti e la salute un diritto anche in Lombardia: in poco tempo siamo già a oltre 8mila.

Ribadisco che la proposta di legge fissa i principi fondamentali del sistema sanitario regionale, come l’universalità, la centralità della prevenzione, la priorità dei servizi territoriali, e cancella l’equivalenza fra pubblico e privato. Un progetto dentro il quale nel servizio sanitario regionale l’offerta privata deve essere sussidiaria e la programmazione regionale stabilisce le prestazioni che il privato convenzionato può offrire per rispondere ai bisogni dei cittadini.

Questo il link dell’iniziativa https://conlasalutenonsischerza.it/

Appuntamento

Partecipo come relatore a “Dalla cura del creato il cibo per l’uomo”; il tema di ACLI in Festa a Cernusco sul Naviglio il prossimo 1 maggio 2024 dalle ore 15.30.

Se vuoi leggere il volantino clicca su  Acli_in_festa.jpg

Pensieri Democratici

Le regole vanno applicate a tutti

Siamo ancora in attesa di capire gli sviluppi delle vicende giudiziarie che in questi giorni coinvolgono il Partito democratico e alcuni suoi componenti, ma provo ad esporre, con molta prudenza, visto che siamo in assenza di un quadro chiaro e tanto meno una sentenza definitiva, il mio pensiero.

Sono stato più volte candidato, ho sottoscritto diversi documenti, mi sono trovato nella condizione di dover consegnare, per trasparenza, per la professione che svolgo, per il mio impegno politico, la documentazione attestante il mio reddito e la mia professione, seguendo, semplicemente le regole esistenti come era giusto. Ora mi chiedo: come è possibile che si ripetano fatti del genere? Chi deve vigilare sulla loro applicazione e non lo fa?

Credo occorra una maggiore attenzione, soprattutto da parte di quelli che hanno la responsabilità in ciò che accade dentro e attorno al partito.

Sono favorevole al principio che ogni elettore possa esprimere la propria preferenza indicando il nome del candidato che ritiene più adatto a rappresentarlo e non può essere una soluzione negare questo diritto solo perché non c’è chi lo tutela vigilando e adoperandosi per il rispetto delle regole.

Per dirla tutta sta al partito, alla sua organizzazione, ai suoi dirigenti, vigilare perchè questo non avvenga.

Una regola, poi, è tale per tutti. Purtroppo sempre più spesso accade che le leggi si interpretano per gli amici o coloro che sentiamo “vicini” alle nostre idee, mentre con chi non riconosciamo in queste categorie le leggi si applicano.

Un metodo, questo, che mi sembra vada cambiato: le regole sono tali per tutti e vanno applicate sempre.

Terzo settore tra luci e ombre

Il disegno di legge sulle “Disposizioni in materia di politiche sociali e di enti del Terzo settore” è stato approvato alla Camera. Il provvedimento presenta alcuni elementi positivi, mentre altri sono di scarsa efficacia o di mera propaganda. Per queste ragioni il Partito democratico, sia in Commissione Affari sociali che nel voto finale in Aula, ha scelto di astenersi.

Quella del Terzo settore è una realtà in costante crescita che oggi si avvale del lavoro quotidiano e gratuito, di oltre 4,5 milioni di volontari, i quali svolgono attività che incidono sullo sviluppo sociale del nostro Paese, sulla sua coesione, sulla qualità della vita, sulle relazioni sociali, sul benessere dei cittadini.

Il ddl mette in campo alcune cose buone, anche se parziali. Positivo è il tentativo di semplificare la parte burocratico-amministrativa. Semplificazione ottenuta anche grazie al nostro lavoro. Altrettanto utile è l’estensione alle forme associative dei Comuni, attualmente prevista esplicitamente per i singoli comuni, di effettuare assunzioni a tempo indeterminato di assistenti sociali, in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale.

Numerose sono, tuttavia, le ombre. L’aspetto più importante è che le risorse stanziate sono insufficienti. Suscita, inoltre, perplessità la scelta di creare l’ennesimo Tavolo di lavoro sui minori in condizioni di difficoltà, anche per la sovrapposizione con altri Tavoli che già si occupano di argomenti simili. Anche l’istituzione di una Giornata nazionale dell’ascolto dei minori rischia di essere solo un doppione, un modo di dare attenzione a questo importante tema, senza troppo impegno. E non è chiaro il senso di queste duplicazioni. Sembra che ogni Ministero lavori per conto suo, senza raccordo, senza progettualità, ma solo con tanta confusione e molti slogan, soprattutto sull’importante questione dei minori.

Pioltello docet: la scuola è autonoma

La Lega ci ha provato, ma non ce l’ha fatta, smentita dalla sua stessa maggioranza in Regione Lombardia. È stata, infatti, bocciata, in consiglio regionale, la mozione leghista sulla vicenda della scuola di Pioltello e del giorno di chiusura in occasione della festa per la fine del Ramadan, a maggioranza, con 34 contrari, 33 favorevoli e molti non partecipanti al voto.

Il consiglio regionale lombardo ha dato un’ottima dimostrazione di democrazia, pluralismo e rispetto della comunità scolastica e dell’autonomia didattica di Pioltello. Questo perché la scuola, con i suoi organi collegiali, eletti anche dalle famiglie, ha deciso di dare quella giornata libera legittimamente, compensandola con altri rientri.

Ma nel frattempo la Lega ha fomentato una crociata ideologica, dannosa, contro la scuola e contro tutta la comunità di Pioltello, come hanno sottolineato i parroci del territorio e l’arcivescovo monsignor Mario Delpini. Al contrario del Carroccio, noi del Pd siamo fermamente convinti che compito della politica non sia intervenire nella scelta di un’altra istituzione come è la scuola, ma sostenerla, rispettandone l’autonomia. Perché la scuola, come abbiamo visto a Pioltello, è l’avanguardia del rispetto reciproco, non dell’indifferenza verso altre culture, come vorrebbe la destra.

Sanità, via alla raccolta firme

È stata avviata dal Gruppo regionale del Pd la raccolta firma per il progetto di legge di iniziativa popolare per cambiare radicalmente la sanità lombarda. Nella prima giornata di campagna sono arrivate mille firme in poche ore. E si sta continuando, nella volontà di far diventare la sanità regionale più giusta e per tutte e tutti, perché la salute è un diritto anche in Lombardia.

Il provvedimento proposto fissa i principi fondamentali del sistema sanitario regionale, come l’universalità, la centralità della prevenzione, la priorità dei servizi territoriali, e cancella l’equivalenza fra pubblico e privato. Un progetto dentro il quale nel servizio sanitario regionale l’offerta privata deve essere sussidiaria e la programmazione regionale stabilisce le prestazioni che il privato convenzionato può offrire per rispondere ai bisogni dei cittadini. La sanità va governata nell’interesse pubblico: deve essere il pubblico a decidere come, dove e quando intervenire sul privato. Solo così si potrà porre finalmente fine al dramma delle liste d’attesa ed evitare che oggi in Lombardia solo chi può pagare, si possa curare.

Qui il link dell’iniziativa, dove è anche possibile consultare il calendario dei prossimi banchetti: https://conlasalutenonsischerza.it/

Alcuni appuntamenti

Lunedì 15 aprile 2024 alle 16.45 sarò al Parco Tecnologico Padano di Lodi a parlare di agricoltura. In particolare di Consulenza aziendale e di Peste Suina Africana.

Se vuoi leggere volantino clicca su  Volantino_Convegno_Agricoltura_compressed.pdf

Mercoledì 17 aprile 2024 alle ore 17.30 sarò alla Libreria San Paolo a Milano via Pattari 6 a presentare il libro “La Resistenza Cattolica” di Silvio Mengotto con Mariapia Garavaglia.

Se vuoi leggere volantino clicca qui  paoline-mengotto-resistenza-cattolica-milano-17apr24-loc.jpg

Venerdì 19 aprile 2024 alle ore 18.30 Fabio Pizzul sarà a Cesano Boscone presso Oratorio San Giovanni Battista piazza San Giovanni Battista a parlare di Laudato Si e questioni ambientali.

Se vuoi leggere volantino clicca su  Fabio_Pizzul_Cesano_Boscone.jpg

Pensieri Democratici

Contro il femminicidio il rispetto per l’altro

In questa newsletter vorrei tornare sul tema del femminicidio, di cui, in queste settimane, si è molto parlato.

E’ questo un problema che si protrae da tempo e molte sono state le possibili soluzioni indicate. Personalmente ritengo che, prima di ogni azione, si renda necessario adoperarsi perché ci si avvii ad un profondo cambio di paradigma. Passare, cioè da una visione della vita individualista, costruita intorno ai propri interessi, dove ognuno si sente libero di fare tutto ciò che vuole nei confronti delle cose e delle persone che ha di fronte (soprattutto se fragili, deboli, donne), alla convinzione che siamo parte di una comunità e che per essa è necessario adoperarsi.

E se il senso di comunità è da rafforzare è necessario individuare e valorizzare i luoghi di incontro delle persone: la scuola, il posto di lavoro, il quartiere, il volontariato, le attività culturali e ricreative. Un forte senso di comunità rafforza la capacità della comunità stessa di dare un aiuto collettivo, alimenta la sensazione di essere risorsa, insegna ai singoli a farsi carico, a sentirsi responsabile nei confronti di tutti e anche delle donne.

Anche la politica deve cambiare il proprio paradigma: nel modo di parlare, nel considerare le persone senza fare distinzione di sesso, di provenienza, di cittadinanza. Diffondere l’idea, come spesso accade, che c’è qualcuno che è meno uguale degli altri, potrebbe  finire per giustificare chi, approfittando della situazione, si  sente libero di poter gestire la vita di un’altra persona a suo piacimento, considerandosi più forte e anche nel giusto.

Sulla Psa Regione dilettante

A fine novembre, sono intervenuto a un partecipato e atteso incontro, a Montebello della Battaglia, sul tema della peste suina africana, organizzato dal Pd. È stata l’occasione per fare il punto, parlando a cittadini, allevatori e a tutti coloro che sono in qualche modo coinvolti da questa epidemia.

Ho detto che innanzitutto non è chiaro, dopo mesi, che la questione non è tanto in capo all’assessorato all’Agricoltura, ma, trattandosi di un problema sanitario, seppure di ordine veterinario, è l’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, con la sua Direzione generale che deve occuparsene. Al momento  siamo nella situazione in cui, in un momento in cui dovrebbe esserci massima vigilanza, il numero dei veterinari pubblici dipendenti, che era stato pesantemente ridotto negli anni scorsi, non ha subito nessun aumento. Di conseguenza, diventa difficile un’implementazione dei controlli e delle verifiche con questi numeri ridotti. Inoltre mancano le giuste indicazioni da parte del veterinario regionale.

L’unico intervento realmente fatto dalla Regione e che avevo sollecitato pubblicamente, è stato quello di vietare l’obbligo dell’uso della paglia come lettiera per i suini, perché può contribuire alla diffusione del virus all’interno delle aziende, considerato che, provenendo dalle campagne, può essere stata contaminata dal contatto con cinghiali, volpi o altri animali infetti. E questo è stato deciso con una recente ordinanza. Peccato che ci hanno aggiunto anche il fieno che con i suini non c’entra nulla, ma, nelle aziende duplici, cioè quelle che allevano sia suini che bovini, diventa un problema: gli allevatori cosa daranno da mangiare alle mucche se non possono più distribuire il fieno? Insomma, in Regione siamo ancora al dilettantismo puro.

Invece, andrebbe proibita la possibilità del pascolo dei suini, poiché possono essere loro stessi direttamente ricettacolo dell’infezione dei cinghiali o di altri animali selvatici. Per fare questi interventi bisogna intendersene e sapere che suggerimenti dare all’assessorato che si occupa di sanità, come già fatto in altre regioni. Un anno fa ho organizzato il primo incontro su questo tema, perché già si sapeva il rischio a cui si andava incontro. Ma nessuno ha fatto niente se non limitarsi a sperare che un contenimento stringente risolvesse il problema.

E sulla Pac esalta le briciole

Regione Lombardia non si rende neanche conto dei suoi inspiegabili trionfalismi. Ha, infatti, annunciato in pompa magna che ha erogato 190 milioni di euro a circa 25mila aziende agricole, con gli stanziamenti previsti nell’ambito dell’Anticipo Pac 2023. Peccato che vuol dire dare poco più di 7 mila euro ad azienda. Praticamente la razione alimentare di 7 giorni per una stalla da 100 capi.

È un taglio pesante, gli allevatori sono preoccupati. E i toni utilizzati da assessore all’Agricoltura e presidente regionali, che si sono vantati di questa spartizione di briciole, sono veramente fuori luogo. Oltre tutto hanno pure detto che le domande sono state 30mila. Se avessero fatto i conti, capirebbero che siamo a una cifra a dir poco ridicola. In un’azienda agricola, con costi imponenti, mantenimento degli animali, lavorazione, spesa energetica ormai alle stelle, poche migliaia di euro sono una goccia nel mare.

E secondo la Giunta di centrodestra con questi soldi, che considera un grande provvedimento, le aziende dovrebbero competere sul mercato, programmare le attività all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica, rilanciando gli investimenti. Se non ci fosse da piangere, ci verrebbe da ridere. Regione dovrebbe fare in modo che i prossimi interventi con il Piano di sviluppo rurale vadano sempre a buon fine e che non vengano restituiti fondi all’Unione europea, come spesso accade. Soprattutto deve esserci la possibilità per le piccole aziende di poter accedere al Psr e di poter avere questi contributi, cosa che finora non era scontata. Quindi, non si vantino di interventi ben poco remunerativi per il comparto, facciano in modo che tutti i soldi vengano utilizzati e che ogni azienda possa averne una parte.

E se, come dice l’assessore a sua difesa, i contributi Pac seguono criteri proporzionali legati alle dimensioni e alle attività dell’azienda agricole e che ci sono aziende grandi che arrivano a percepire 100mila euro, ciò significa che ci sono anche aziende piccole, numerosissime sui nostri territori, che prenderanno solo le briciole, neanche 7mila euro.

Dl Anticipi, ma come piace alla destra

Intanto, a Roma, continua lo stillicidio di decreti legge dai contenuti discutibili e caratterizzati dalla mancanza di rispetto e correttezza istituzionale verso il Parlamento. Questa volta si tratta del Dl denominato “Anticipi”, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale e collegato alla Legge di Bilancio 2024. Introduce “Misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti

territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.

Si tratta dell’ultimo tentativo del Governo di correggere sè stesso e di

migliorare una Manovra che, oltre a essere iniqua, fragile e di corto respiro, manca del tutto di capacità espansiva, di sostegno alla crescita. Il risultato, però, è decisamente insufficiente e deludente, perché siamo di fronte all’ennesimo decreto omnibus, buttato lì, senza un filo conduttore.

Ad esempio, contiene risorse per le attività di chirurgia estetica (estende l’esenzione Iva per le prestazioni sanitarie anche alle prestazioni sanitarie di

chirurgia estetica) e per gli integratori alimentari o per gli aromi destinati ai prodotti liquidi da inalazione, ma non ci sono soldi per il Fondo per le non autosufficienze, per Opzione donna, per il fondo per l’Alzheimer.

Per non parlare degli sconti sugli extra profitti alle aziende energetiche per 450 milioni di euro e di quello che è di fatto l’ennesimo condono.

Le nostre proposte, cadute nel vuoto, erano di tutt’altro tenore: il rifinanziamento per almeno 100 milioni del Fondo per il sostegno agli affitti e per la morosità incolpevole, l’aumento da 6 a 10 milioni del sostegno degli affitti per gli studenti fuori sede, la proroga della maggior tutela per le utenze domestiche, il rifinanziamento del bonus sociale per la luce e il gas, il rifinanziamento del bonus trasporti, il credito d’imposta per il caro mutui per le famiglie. Lo stanziamento di maggiori risorse per il Fondo per la disabilità, il Fondo per la non autosufficienza e il Fondo per l’Alzheimer. Tanti altri

temi sono rimasti inascoltati: dal potenziamento dell’assegno unico al rifinanziamento del Fondo per le imprese femminili.

VALLACCHI E COVA (PD): “REGIONE IMMOBILE, SPETTA ALL’ASSESSORATO ALLA SANITÀ OCCUPARSENE. PROIBIRE IL FIENO: UN DANNO”

Partecipato e atteso l’incontro che si è tenuto l’altra sera, a Montebello della Battaglia, sul tema della peste suina africana e organizzato dal Pd. Sono intervenuti Simone Marchesi, segretario provinciale, e Giulio Torlaschi, segretario di Circolo di Casteggio, Milena D’Imperio, già vicepresidente provinciale di Pavia, e Paolo Gramigna, già assessore provinciale, e, come relatori, Roberta Vallacchi, consigliera regionale dem, l’on. Antonella Forattini, l’ex deputato Paolo Cova. “È stata l’occasione per fare il punto, parlando a cittadini, allevatori e a tutti coloro che sono in qualche modo coinvolti da questa epidemia”, spiega Vallacchi, che sta seguendo da vicino la questione.

“Ho fatto presente che già quando c’è stato il primo caso, a gennaio 2022, proprio vicino alla provincia di Pavia, si sarebbero dovute mettere in atto subito misure di prevenzione e protezione, quindi le recinzioni, un’azione di contenimento dei cinghiali, fatta bene con tutte le norme di biosicurezza per non veicolare il virus. Perché purtroppo permane per mesi nell’ambiente e si può portare in giro facilmente, è di alta diffusione e infettivo”, ha detto la dem.

“Regione Lombardia però non ha fatto nulla finché non c’è stato il primo caso nel pavese, quindi in estremo ritardo, e ha continuato a posticipare gli interventi perché siamo ancora allo stesso punto di mesi fa: gli allevatori non hanno ancora visto un euro di indennizzo, non sono stati fatti ancora i bandi per i finanziamenti per le recinzioni da dare a tutti, non è stata fatta una gestione dei liquami, non è stato progettato un contenimento dei cinghiali in sicurezza, la questione macelli rimane ancora aperta perché hanno trovato solo una parziale soluzione. Quindi i problemi sono ancora tutti lì e Regione continua a rimandare, con le persone che non sanno nemmeno dove inizia e dove finisce la zona rossa, perciò camminano senza sapere e applicare le norme di biosicurezza”, ha aggiunto Vallacchi.

Tra gli ospiti della serata Paolo Cova, ex parlamentare del Pd e oggi vicesegretario nazionale del Sivelp, il Sindacato veterinari liberi professionisti: “Innanzitutto non è chiaro, dopo mesi, che la questione non è tanto in capo all’assessorato all’Agricoltura, ma, trattandosi di un problema sanitario, seppure di ordine veterinario, è l’assessore Bertolaso con la sua Direzione generale che deve occuparsene – ha fatto presente il professionista –. Invece, siamo nella situazione in cui addirittura il numero dei veterinari pubblici dipendenti, che era stato pesantemente ridotto negli anni scorsi, anche in un’emergenza come questa non ha subito nessun aumento. Di conseguenza, diventa difficile un’implementazione dei controlli e delle verifiche con questi numeri ridotti. E il veterinario regionale non sta dando le giuste indicazioni”.

L’unico intervento realmente fatto dalla Regione “e che avevo sollecitato pubblicamente, è stato quello di vietare l’obbligo dell’uso della paglia come lettiera per i suini, perché può contribuire alla diffusione del virus all’interno delle aziende, considerato che, provenendo dalle campagne, può essere stata contaminata dal contatto con cinghiali, volpi o altri animali infetti. E questo è stato deciso con una recente ordinanza. Peccato che ci hanno aggiunto anche il fieno che con i suini non c’entra nulla, ma, nelle aziende duplici, cioè quelle che allevano sia suini che bovini, diventa un problema: gli allevatori cosa daranno da mangiare alle mucche se non possono più distribuire il fieno?”, si è chiesto retoricamente l’ex deputato.

Piuttosto, “andrebbe proibita la possibilità del pascolo dei suini, poiché possono essere loro stessi direttamente ricettacolo dell’infezione dei cinghiali o di altri animali selvatici. Ma per fare questi interventi bisogna intendersene e sapere che suggerimenti dare all’assessorato che si occupa di sanità, come già fatto in altre regioni. Un anno fa ho organizzato il primo incontro su questo tema, perché già si sapeva, già si correva il rischio. Ma nessuno ha fatto niente se non limitarsi a sperare che un contenimento stringente risolvesse il problema”, ha concluso Cova.

Milano, 21 novembre 2023

Laura Sebastianutti

Ufficio Stampa

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