On. Cova: “Il consumatore italiano paghi i prodotti lattiero-caseari come il cittadino tedesco. E serve una chiara tracciabilità”

Ha partecipato anche l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, al convegno di informazione zootecnico veterinaria “Dall’infanzia alla terza età, il latte alimento per la vita”, che si è tenuto oggi, lunedì 30 marzo 2015, nell’ambito della 452esima Fiera del Perdono, nel castello mediceo di Melegnano.

Cova si è soffermato, in particolare, sulla questione del prezzo del latte, che per gli allevatori è diventato di fondamentale importanza: “Gli industriali pagano al produttore il latte italiano come quello tedesco, salvo poi rivenderlo a un prezzo più che maggiorato – ha detto senza mezzi termini il parlamentare –. Ma i consumatori italiani vogliono pagare i prodotti lattiero-caseari tanto quanto li pagano i cittadini tedeschi, cioè molto meno di noi. Oltre tutto siamo nell’ambito dell’Europa: non c’è nessun motivo per avere questo divario”.

Altro aspetto su cui Cova ha insistito è legato alla filiera: “È importantissima la tracciabilità del prodotto e per questo è fondamentale che l’etichettatura riporti nel dettaglio origine e contenuto, se si tratta di latte fresco, cagliate o semilavorati, se è italiano o straniero”.

Roma, 30 marzo 2015

Fiera del Perdono a Melegnano

 

Carissime e carissimi,

vi segnalo un interessante convegno “Dall’infanzia alla terza età, il latte alimento per la vita” alla Fiera del Perdono a Melegnano lunedì, 30 marzo 2015, dalle ore 8.30 alle ore 16.00 presso il Castello Mediceo .

Il mio intervento è previsto nel pomeriggio dalle ore 14.00.

La mia anagrafe degli eletti

Carissime e carissimi,

 anche per questo anno vorrei aggiornarvi relativamente alla mia attività politica sia in termini di lavoro compiuto sia di retribuzioni. Sicuramente non basta una email per raccontare quella parte di attività che svolgo quotidianamente, tentativo che mi sono proposto nel corso delle due iniziative sul territorio. Inoltre non racconterò tutto, ma sono sempre a disposizione per chiarimenti.

 

ATTIVITA’ ALLA CAMERA DEI DEPUTATI NEL 2014

  • Ho presentato due Proposte di Legge ( su farmaci veterinari e su randagismo) e ho sottoscritto venti Proposte di Legge presentate da colleghi deputati, ho sottoscritto una Proposta di modifica del Regolamento della Camera. 

 

  • Sono stato primo firmatario di due Mozioni ( sul miele e Api e su benessere animale) successivamente approvate dalla Camera.

 

  • Sono stato primo firmatario di due Interpellanze Urgenti sul tema delle “Quote Latte” discusse in Aula. 

 

  • Sono stato primo firmatario di quattro interrogazioni a risposta scritta ed una interrogazione a risposta in Commissione. Ho presentato una Risoluzione in Commissione Affari Sociali sul tema della Peste Suina (approvata),  ma non essendo membro di tale commissione non potevo essere primo firmatario. 

 

  • Ho presentato un Ordine del Giorno, come primo firmatario, che è stato approvato.

 

  Vi segnalo anche le mie presenze alle votazioni nel 2014:

  •  ho partecipato a 4196 votazioni ( 99,20%) su 4230, se vuoi vedere lo specifico di ogni seduta puoi cliccare qui.

 

  •  Ho mancato a 26 votazioni in giornata per un incontro con un gruppo di allevatori, mentre dal 15 marzo 2013 a dicembre 2014 ho partecipato a 6778 votazioni (96,28%) su 7040, se vuoi leggere lo specifico clicca qui. Preciso che alcune votazioni sono senza registrazione per cui non compaiono.

 

  • Mi risulta difficile indicare le mie presenze totali in Aula perchè sono senza registrazione. Potete leggere solo quelle dove sono avvenute votazioni con registrazioni di voto dall’allegato precedente.

 

  • ​ L​e mie presenze alla Commissione Agricoltura o alle Commissioni, dove ho sostituito altri colleghi non possono essere rendicontate, non avendo tutte obbligo di registrazione. Infatti le audizioni, i comitati ristretti e più convocazioni giornaliere di commissione vengono registrate solo nella prima occasione mentre per le successive non vi è l’obbligo.

 

RETRIBUZIONI nell’anno 2014

 

  • L’indennità parlamentare  è stata di 98.471,04€ lorda da cui vanno tolte 38.145,70€ di trattenute direttamente dalla Camera che subiranno una ulteriore trattenuta con la presentazione del mio Mod. Unico 2014; lo scorso anno è stato di circa 5.000€. 

 

  • Ho percepito 44.280,00€ come contributo per la mia attività politica, di questa somma ho versato 18.000,00€ al PD nazionale+14.700,00€ al PD metropolitano+4.500€ al PD regionale+4.300€ ai Circoli PD+ 2750€ ad associazioni di volontariato.

 

  • La diaria  è stata di 40.481,16€ che ho usato sia per vitto e alloggio a Roma, sono alloggiato in albergo, sia per la mia attività politica in quanto il contributo che ricevo viene dato quasi completamente al PD.

 

  • Ho ricevuto 15.618,79€ per spese di viaggio e spese telefoniche.

Mi permetto di fare una osservazione: spesso mi viene detto che dovrei dimezzarmi la diaria, ma vorrei sottolineare che i deputati PD si tagliano mediamente 1.000-1.200€ in più di altri deputati vanagloriosi ogni mese. Personalmente, infatti, ho ceduto 44.250€ contro i 30.000€ che rappresentano il dimezzamento della diaria. Ognuno tragga le proprie conclusioni.

 

INFORMAZIONI PATRIMONIALI

  • Il mio reddito principale non è più dato dalla mia professione di medico veterinario libero professionista dei bovini da latte e da carne. Dalla nomina mantengo solo una piccola parte di lavoro della mia professione per garantire una continuità di lavoro in caso di una mia mancata rielezione. Sono un libero professionista e non sono in aspettativa.

 

  • Non sono membro di nessun Consiglio di Amministrazione, la stessa cosa vale per mia moglie e le mie figlie.

 

  • Non possiedo pacchetti azionari, ugualmente mia moglie e le mie figlie.

 

  • Vivo con la mia famiglia in un appartamento acquistato negli anni’90 da privati ed è in proprietà al 50% con mia moglie.
  •  Allego documento con altre proprietà ereditate con la morte di mio padre  le relative quote di possesso. I terreni hanno destinazione agricola. Nel 2014 è’ stato aggiunto un pezzo di terreno agricolo in comproprietà con i miei famigliari.

 

Resto a vostra disposizione per ogni eventuale chiarimento. Vi ringrazio per le continue sollecitazioni, richieste e suggerimenti. Sono un arricchimento per me.

Un grazie ancora per la bella esperienza che sto vivendo e che è possibile con il vostro voto e sostegno.

 

Ciao,

 Paolo Cova

News dal Parlamento

L’Imu di montagna cambia

Con 272 favorevoli, 153 contrari e 15 astenuti alla Camera abbiamo approvato la conversione in legge del decreto che porta misure urgenti in materia di esenzione Imu e prevede proroghe dei termini per l’esercizio della delega in materia di revisione del sistema fiscale. Un disegno di legge che interviene, quindi, su due rilevanti aspetti normativi: la proroga di tre mesi del termine per l’esercizio della delega fiscale e l’estensione delle esenzioni in materia di Imu sui terreni agricoli. Mi soffermerò maggiormente su quest’ultima, visto che riguarda più da vicino le mie tematiche.  Adesso sono oltre 3500 i comuni esenti dal pagamento della tassa, mentre per altri 655 viene riconosciuta la qualifica di “parzialmente montani” e a oltre 1600 enti definiti di “collina svantaggiata” va una detrazione di 200 euro. Inoltre, con la non applicazione di interessi e sanzioni per ritardato pagamento fino al 31 marzo 2015, è stata prevista una proroga per l’imposta dovuta nel 2014.

Dopo i documenti approvati anche in Commissione Agricoltura, che si preoccupavano di riportare ordine nella definizione di “montani” per alcuni dei comuni che ricadevano sotto la norma, la nuova disciplina richiama, quale riferimento per l’esenzione, l’elenco delle altimetrie diffuso dall’Istat e, relativamente ai terreni agricoli ubicati in comuni parzialmente montani, oltre al possesso, richiede la conduzione, anche in comodato e in affitto, da parte dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali a soggetti della stessa categoria. Come chiedevamo noi in Commissione.

Resta, naturalmente, ferma l’esenzione per i terreni a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile non ricadenti in zone montane o di collina.

 

 

Basta sparizioni forzate

In settimana abbiamo anche approvato una importante ratifica ed esecuzione della Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 dicembre 2006. Il documento ha lo scopo di elaborare sul piano internazionale uno strumento normativo vincolante per la protezione delle persone dal fenomeno delle sparizioni forzate. Configura, perciò, quale reato l’arresto, la detenzione, il rapimento od ogni altra forma di privazione della libertà posti in essere da agenti dello Stato o da persone o gruppi di persone che agiscono con l’autorizzazione, il sostegno o l’acquiescenza dello Stato, seguiti dal rifiuto di riconoscere la privazione della libertà o dall’occultamento della sorte riservata alla persona scomparsa e del luogo in cui questa si trova, ponendola al di fuori della protezione della legge.

Nessuna circostanza eccezionale può essere invocata dallo Stato per giustificare la sparizione forzata, né la guerra, né l’instabilità politica, né l’ordine pubblico. Il principale obbligo è, dunque, quello di prevedere, all’interno della legislazione nazionale, una norma che condanni come reato la pratica delle sparizioni forzate. Anche perché uno degli articoli del nuovo strumento internazionale definisce il ricorso generalizzato e sistematico alle sparizioni forzate come crimine contro l’umanità.

Al fine di combattere il fenomeno, ogni Stato deve, quindi, prendere tutte le misure necessarie affinché venga accertata la responsabilità penale di ogni persona sospettata di aver eseguito, ordinato, sollecitato o indotto una sparizione forzata. Nell’ipotesi in cui lo Stato decida di non procedere all’estradizione o di non consegnare il presunto colpevole a un tribunale internazionale da esso riconosciuto, la Convenzione richiede di adottare le misure legali necessarie per garantire la presenza del presunto colpevole nel territorio nazionale fino al termine del procedimento giudiziario e sottoporre il caso alle proprie autorità giudiziarie per l’avvio di un processo equo, anche nell’ipotesi in cui non siano state presentate denunce formali, ma esistano fatti ragionevoli per credere che la sparizione forzata sia avvenuta.

 

La superstrada è senza soldi

In settimana ho sollevato una questione che riguarda l’ovest della provincia di Milano e la parte nord ovest di quella pavese, creando un discreto dibattito. Tutto nasce da un vecchio progetto di superstrada che avrebbe dovuto collegare Vigevano a Malpensa. Nei territori, come sempre in questi casi, c’è chi è favorevole e chi contrario, ma alcuni gruppi politici erano pronti a strumentalizzare in malo modo la questione. Poiché mi è già capitato di intervenire sul tema, ho deciso di fare un po’ di chiarezza, spiegando che quella strada attualmente non si farà, perché i soldi sono stati tolti e il progetto derubricato.

Lo scorso anno ero intervenuto ad Albairate per informare i cittadini di questa mutata situazione. E d’altra parte, avevo detto allora e ribadisco oggi, quella è un’opera che poteva avere un senso negli anni Novanta, ma con il passare del tempo ha visto i costi raddoppiati e 265 milioni di euro di fondi statali fermi praticamente da un ventennio.

Così, nel giugno 2013 il Governo ha revocato i fondi per la realizzazione dell’arteria. Nell’ottobre dello stesso anno da ‘progetto definitivo’ l’opera è stata derubricata a ‘studio di fattibilità’, infine, a giugno 2014, c’è stato un ulteriore passo da ‘studio di fattibilità’ a ‘progetto preliminare’. Questo lo dicono le carte, non le chiacchiere di chi vuole strumentalmente cavalcare, dal punto di vista politico, il malcontento, sia di chi la vuole, sia di chi è contrario. A questo punto ho invitato tutti a non parlare del nulla: ritorneremo a discutere di questo progetto se e quando verrà nuovamente finanziata l’opera.

 

Quelle vacche dopate

La scorsa settimana, tra le pieghe della cronaca, una notizia ha destato parecchio stupore tra gli addetti ai lavori e avrebbe dovuto allarmare non poco i consumatori, purtroppo: è stato scoperto un traffico illecito di farmaci che, come per l’uomo, servivano a “dopare” letteralmente le vacche da latte per indurle a produrre di più. Un’assurdità, se si pensa alla vicenda delle quote e lo è ancora di più sapendo che lo stesso genere di farmaci viene usato dagli atleti scorretti per doparsi prima delle gare.

Non potevo, dunque, non intervenire, visto che sono temi di cui mi occupo non solo per dovere istituzionale, ma perché mi stanno davvero a cuore. Perciò ho definito ottimo l’intervento dei carabinieri dei Nas che con la loro azione investigativa hanno bloccato il traffico illecito di farmaci, ma anche gravissimo che tutto questo succeda in un momento di particolare crisi del settore del latte bovino, perché vuol dire che alcuni allevatori hanno pensato di aumentare fraudolentemente le proprie produzioni con somatotropina, spingendo sempre più verso lo splafonamento dalla quota nazionale anche gli altri allevamenti da latte. Un comportamento che allontana il consumatore dal latte fresco e dai prodotti lattiero caseari, proprio in un momento in cui il settore spinge il più possibile per un rilancio.  Come ho ripetuto più volte, la soluzione sta nella tracciabilità del prodotto alimentare e dei farmaci in zootecnia. E sono contento di poter dire che le proposte del tavolo del latte del Ministro Martina vanno proprio in questo senso.

Paolo Cova

On. Cova: “Ottimo intervento dei Nas contro i farmaci per ‘dopare’ le mucche da latte, gli stessi che potrebbero usare gli atleti”

“Ottimo l’intervento dei Carabinieri dei Nas che con la loro azione investigativa hanno bloccato un vasto traffico illecito di farmaci: gli stessi che alcuni atleti potrebbero usare per doparsi e vincere scorrettamente le gare”, lo denuncia l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, veterinario di professione, che da sempre segue il tema dell’agricoltura, dell’allevamento, delle quote latte e del prezzo del latte, ma da qualche tempo anche della lotta al doping, alla notizia dell’operazione contro gli allevamenti italiani dove venivano usati medicinali veterinari di provenienza illecita sulle mucche da latte per aumentare la produzione.

“È gravissimo che in un momento di particolare crisi del settore del latte bovino, alcuni allevatori abbiano pensato di aumentare fraudolentemente le proprie produzioni​ con somatotropina, spingendo sempre più verso lo splafonamento dalla quota nazionale anche gli altri allevamenti da latte – incalza Cova –. Gravissimo perché allontana sempre di più il consumatore dal latte fresco e dai prodotti lattiero caseari, proprio in un momento in cui il settore spinge il più possibile per un rilancio”.
Il parlamentare Pd, ultramaratoneta, aggiunge: “La tracciabilità del prodotto alimentare e dei farmaci in zootecnia sono una delle nostre priorità e anche le proposte del tavolo del latte del Ministro Martina vanno in questo senso. Un’ulteriore preoccupazione deriva dal fatto che questi farmaci risultano abusati anche nelle palestre e nel doping sportivo. Se l’intervento dei Nas aiuta a stroncare anche questo fenomeno pericoloso per la salute degli atleti, non posso che esserne felice”, conclude Cova.

 

Roma, 17 marzo 2015

 

On. Cova: “Superstrada Vigevano-Malpensa: derubricata e senza soldi”

“Si sta discutendo inutilmente: quella strada non si farà”: è perentorio l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, a proposito della realizzazione della superstrada Vigevano-Malpensa, che dovrebbe tagliare in due territori pregevoli, da un punto di vista ambientale, come il Magentino, dentro il Parco agricolo sud e il Parco del Ticino. E spiega anche perché entra così deciso nella polemica tra i favorevoli e i contrari: “Già lo scorso anno ero intervenuto ad Albairate per informare che erano stati tolti i fondi per questa strada e derubricato il progetto. Un’opera che poteva avere un senso negli anni Novanta, ma con il passare del tempo ha visto i costi raddoppiati e 265 milioni di euro di fondi statali fermi da 20 anni”.

Cova tiene a sgomberare il campo da ogni dubbio, in proposito: “L’iter è stato semplice e lineare: nel giugno 2013 il Governo ha revocato i fondi per la realizzazione dell’arteria. Nell’ottobre dello stesso anno da ‘progetto definitivo’ l’opera è stata derubricata a ‘studio di fattibilità’. Infine, a giugno 2014, c’è stato un ulteriore passo da ‘studio di fattibilità’ a ‘progetto preliminare’. E questo lo dicono le carte, non le chiacchiere di chi vuole strumentalmente cavalcare, dal punto di vista politico, il malcontento, sia di chi la vuole, sia di chi è contrario​”.

 

Quindi, per il parlamentare Pd “stiamo parlando del nulla, per ora. Ritorniamo a discutere di questo progetto se verrà nuovamente finanziata​ l’opera” .

 

Roma, 17 marzo 2015

 

News dal Parlamento

Riforma, la Camera approva

La notizia di questa settimana è la riforma della Costituzione che alla Camera abbiamo approvato in seconda lettura (357 voti favorevoli e 125 contrari). Alcuni degli aspetti fondamentali sono il superamento del bicameralismo paritario, la riforma del Titolo V su Regioni ed enti locali, l’approvazione delle leggi in tempi certi.

Cercherò di sintetizzare quello che è stato approvato. Per quanto riguarda il Senato, d’ora in poi sarà composto da 100 membri, senza indennità, di cui 95 saranno rappresentativi delle istituzioni territoriali, scelti fra i consiglieri regionali e delle Province di Trento e Bolzano, e 5 di nomina presidenziale; inoltre, ogni Regione elegge un senatore tra i sindaci del suo territorio e avrà almeno due senatori.

Secondo aspetto: la funzione legislativa, salvo alcune materie, diventa prerogativa della sola Camera dei Deputati, inoltre sulla legge di bilancio l’ultima parola spetterà alla Camera, mentre il Senato parteciperà alla formazione degli atti dell’Unione europea.

Altro aspetto importante: vengono introdotti referendum propositivi e d’indirizzo il cui quorum per la validità della consultazione, viene fissato al 50% più uno degli elettori. Ma a 800mila firme raccolte per indirlo, il quorum scende al 50% più uno dei votanti delle ultime elezioni politiche. Servono, invece, 150mila firme per presentare una legge di iniziativa popolare che il Parlamento dovrà esaminare in tempi certi. Come è già noto il processo è già iniziato, vengono abolite le Province che scompaiono dalla Costituzione. Viene, inoltre, previsto, il commissariamento di Regioni ed enti locali in caso di grave dissesto finanziario.

Sul fronte dei costi della politica, viene soppresso il Cnel, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, si stabilisce un tetto agli stipendi di presidente e consiglieri regionali che non dovranno mai superare quello del sindaco della città capoluogo e vengono aboliti rimborsi e trasferimenti monetari pubblici ai gruppi politici.

 

Nuove banche, diversi investimenti

Negli stessi giorni abbiamo dato l’ok a un altro provvedimento importante: la conversione in legge del decreto che prevede misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti, più noto come Investment compact. Un documento che prevede una profonda riforma delle banche popolari e affronta due questioni cruciali nell’attuale fase economica, il rilancio degli investimenti e l’accesso al credito. In particolare, al fine di rafforzare il settore bancario e adeguarlo al nuovo scenario europeo derivante dall’unione bancaria, viene innovata radicalmente la disciplina delle banche popolari, che ora sono distinte in due categorie, a seconda della dimensione dell’attivo.

Per il rilancio degli investimenti si introduce la definizione di piccole e medie imprese innovative, che potranno accedere ad alcune delle misure agevolative attualmente riservate alle start-up innovative, tra le quali quelle in materia di raccolta di capitale di rischio, consentendo che essa avvenga mediante portali on line, il cosiddetto crowdfunding.

Inoltre, al fine di consentire alle imprese italiane di beneficiare di tutti gli strumenti finanziari di cui beneficiano i loro competitor europei, sono previste agevolazioni fiscali per gli investitori istituzionali esteri che effettuano finanziamenti a medio e lungo termine alle imprese. Per velocizzare i finanziamenti, si prevede la possibilità di utilizzare la provvista autonoma delle banche nell’erogazione dei finanziamenti alle piccole e medie imprese, per investimenti in macchinari, impianti e beni strumentali nuovi a uso produttivo.

 

L’azzardo non è un gioco

Non è secondaria, in termini di importanza, neanche la mozione del Pd che abbiamo approvato alla Camera per combattere la ludopatia. Tra le richieste contenute nel documento, quella di dare rapida attuazione ai decreti sui giochi e di tutelare i minori.

La mozione chiede al Governo di predisporre canali ufficiali di informazione e una divulgazione periodica, con cadenza annuale, dei dati statistici relativi al gioco d’azzardo, con particolare attenzione ai dati relativi ai giocatori, alle somme giocate e ai territori più coinvolti. E soprattutto viene previsto l’impegno ad assumere iniziative per attribuire ai Comuni le opportune competenze in materia di pianificazione dell’ubicazione di sale gioco e punti di vendita in cui si esercita l’offerta di scommesse, come pure in materia di installazione di apparecchi idonei per il gioco lecito. Anche sul fronte della pubblicità di questi “passatempi” si chiedono nuove e vincolanti disposizioni, vietando messaggi pervasivi oppure ingannevoli o illusori circa le probabilità di vincita, e prevedendo piuttosto campagne d’informazione.

E poiché la ludopatia è ormai fin troppo diffusa, la mozione prevede di garantire, attraverso il Ministero della Salute, adeguate risorse destinate alla cura e alla riabilitazione delle patologie connesse alla dipendenza da gioco d’azzardo.

 

Latte: prezzo su base regionale

Nell’ultima seduta della Commissione Agricoltura abbiamo ascoltato in audizione le organizzazioni sindacali agricole sul prezzo del latte. Ancora una volta mi tocca ribadire i concetti della differenza tra costo pagato al produttore e cifra esposta sugli scaffali, anche per quanto riguarda i prodotti lavorati. In particolare, ritengo che sia un’ottima soluzione indicare la provenienza chiara del latte che viene adoperato, ma il consumatore deve conoscere se si tratta di latte fresco oppure cagliate o, addirittura, cagliate congelate o semilavorati. Il mio messaggio è chiaro: valorizziamo il consumo di latte, ma offrendo indicazioni esplicite in etichetta. E a dare ragione alle mie posizioni e dei produttori è arrivata anche la relazione dell’Autorità garante della concorrenza la quale indica in modo netto come a una diminuzione del prezzo ai produttori non è corrisposta una diminuzione proporzionale ai consumatori. Anzi, si è registrato persino un aumento. La mia proposta è di indicizzare il prezzo del latte, come indica il Garante, su base regionale, mettendo nel calcolo il costo delle materie prime e anche il prezzo pagato dai consumatori.

 

Rifinanziamo le emergenze nazionali

Ho sottoscritto una risoluzione, che verrà portata in Commissione Ambiente e Territorio, che chiede un’adeguata dotazione di risorse per il Fen, il Fondo per le emergenze nazionali, ove confluiscono tutte le risorse destinate al finanziamento degli interventi conseguenti agli eventi calamitosi, soprattutto per quanto riguarda la seconda fase. Il Fen è stato finanziato per la prima volta con la legge di stabilità 2014 per 70 milioni di euro ai quali facevano riferimento in termini di copertura dichiarazioni di emergenza dell’anno 2013. Ma il fondo è risultato assolutamente insufficiente anche per garantire il ristoro delle somme spese per la prima fase e allo stato attuale ciò comporta che gli stanziamenti successivi abbiano tempi di erogazione incompatibili con la tempistica dell’emergenza, questo anche per l’esiguità delle somme messe a disposizione.

La risoluzione impegna, perciò, il Governo a prevedere un adeguato rifinanziamento del Fondo per le emergenze nazionali e a garantire con strumenti appropriati la copertura degli interventi della seconda fase, visto anche il susseguirsi di nuove dichiarazioni di emergenza che sta facendo lievitare il fabbisogno finanziario producendo, nel contempo, tra la popolazione e le istituzioni, un sentimento di abbandono, oltre che gravi ripercussioni in termini di credibilità e aspettative deluse rispetto al ripristino delle attività colpite dagli eventi calamitosi.

Paolo Cova

 

 

Settore latte bovino e audizione del Ministro Martina

Martedì 10 marzo 2015 in commissione Agricoltura c’è stata l’audizione del Ministro Martina sulle prospettive del settore latte a partire dalla fine delle “Quote Latte” che avverrà ad aprile 2015.

E’ stato ribadito che è stato raggiunto l’accordo europeo per la rateizzazione senza pagamento degli interessi in caso di splafonamento per la campagna lattiero-casearia 2014-2015. Sottolineata la necessità di sviluppare l’interprofessione per dare maggiore forza al comparto. Declinati alcuni punti di intervento per i 108 milioni di euro messi in legge di Stabilità per il settore latte, miglioramento qualità latte-riduzione e tracciabilità farmaci-incremento consumi prodotti lattiero caseari.

Bene il percorso per avere una chiara indicazione del luogo di provenienza del latte, così che i consumatori possano scegliere avendo chiaro se consumano prodotti italiani o no.

Alcune mie considerazioni:

  •  Serve l’identificazione chiara del luogo di produzione del latte, ma anche aggiungere quale tipo di prodotto iniziale è stato usato per la trasformazione. Deve essere indicato se stiamo parlando di latte fresco, cagliate, cagliate congelate o semilavorati. Questa è una indicazione chiara per i consumatori.
  • il Tavolo dell’Interprofessione, nell’ambito di quanto disposto dalla Proposta OCM unica all’art. 104 e dell’articolo 4 lettera c) del DM 199/2012, definisca i parametri per stabilire dei limiti minimi e massimi del prezzo del latte bovino alla stalla su base regionale, combinando vari fattori che possono comprendere indicatori di mercato che riflettono cambiamenti nelle condizioni di mercato, il volume consegnato e la qualità o la composizione del latte crudo consegnato, i costi delle materie prime e il costo finale di vendita del latte e dei prodotti trasformati ai consumatori. Studio già effettuato da ISMEA negli anni scorsi.

In proposito all’indicizzazione del prezzo del latte bovino mi sembra interessante riprendere la Relazione svolta dal Garante della Concorrenze e del Mercato. Se la vuoi leggere clicca su Audizione Presidente sul settore del latte 4 marzo 2015.

In particolare indica come ci sia stata una diminuzione del valore del latte fresco al produttore di circa il 28% rispetto al 2013 mentre il consumatore ha avuto un leggero aumento. Cosa che avviene anche sui formaggi, pagati di meno ai produttori( circa 12%-16%) e con alcune lievi diminuzioni al consumatore (2,7% e un +0,8%)

L’Autorità Garante della Concorrenza indica chiaramente come i consumatori non ottengano benefici economici da questa riduzione dei prezzi ai produttori.

News dal Parlamento

 

 

 

A Taranto si riparte dall’Ilva

Questa settimana abbiamo approvato l’importante decreto-legge sull’Ilva di Taranto che costituisce un passaggio ulteriore, dopo quelli degli ultimi tre anni, per mettere in sicurezza l’attività produttiva e l’occupazione negli stabilimenti, oltre che per convogliare consistenti risorse sul più grande polo siderurgico europeo. Il provvedimento fissa, infatti, le linee guida per il futuro dell’Ilva e per il risanamento ambientale dell’area. Il Commissario è ora autorizzato a contrarre finanziamenti per un ammontare complessivo fino a 400 milioni di euro, assistiti dalla garanzia dello Stato.

Per la tutela dell’indotto sono previste diverse misure in favore delle piccole e medie imprese, tra cui quelle dell’autotrasporto. L’obiettivo del Governo con questo atto non era solo di risolvere i problemi creati dalla gestione passata dello stabilimento, ma anche di creare le condizioni che permettano la ripresa economica di Taranto, il suo rilancio turistico, nel rispetto del benessere e della salute dei suoi cittadini. Per questo motivo è importante anche il passaggio sui rifiuti: la loro gestione dovrà essere orientata al rispetto dei principi della direttiva quadro europea e, in particolare, secondo l’ordine di priorità della prevenzione, del riutilizzo, del riciclaggio e del recupero.

Non solo: segnalo che nel decreto è previsto anche che, al fine di assicurare adeguati livelli di salute pubblica e una più efficace lotta ai tumori, riferita in particolare alle malattie infantili, la Regione Puglia è autorizzata ad effettuare interventi per il potenziamento della prevenzione e della cura nel settore della onco-ematologia pediatrica nella provincia di Taranto, nei limiti di spesa di 500mila euro per l’anno 2015 e di 4,5 milioni per l’anno 2016.

Quegli accordi che ci fanno vivere in pace

Periodicamente arrivano anche le ratifiche di accordi che ci consentono di avere ottimi rapporti con gli altri Stati e, dunque, far funzionare al meglio le relazioni internazionali nel nome della pace e del rispetto reciproco. L’ultima tornata di approvazioni ha riguardato la ratifica dell’Accordo tra la Repubblica italiana e le Isole Cayman sullo scambio di informazioni in materia fiscale; l’Accordo tra l’Italia e la Turchia sulla previdenza sociale; quello commerciale tra l’Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Colombia e la Repubblica di Perù, dall’altra, fatto a Bruxelles il 26 giugno 2012. Abbiamo, inoltre, ratificato il Trattato sul trasferimento delle persone condannate tra l’Italia e la Repubblica del Kazakhstan; l’Accordo tra il nostro Governo e quello della Regione amministrativa speciale di Hong Kong della Repubblica popolare cinese per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali; l’Accordo di sicurezza sociale tra Italia e Canada e quello sulla previdenza sociale con lo Stato di Israele.

Inoltre, segnalo l’ok dato dalla Camera all’esecuzione degli Emendamenti alla Convenzione sulla protezione fisica dei materiali nucleari del 3 marzo 1980, adottati a Vienna l’8 luglio 2005, e le norme di adeguamento dell’ordinamento interno.

Sul latte una disparità ingiustificata

In Commissione Agricoltura, questa settimana, abbiamo ascoltato, in audizione, sul tema del prezzo del latte, i rappresentanti di Federalimentare, Federdistribuzione, Associazione nazionale cooperative di consumatori (Ancc-Coop) e Associazione nazionale cooperative tra dettaglianti (Ancd-Conad), ovvero i trasformatori e la grande distribuzione. E mi è capitato di intervenire molto duramente sulle parole di queste organizzazioni in quanto, non è stato possibile avere una risposta da parte loro perché il latte per i consumatori costa tre volte il prezzo pagato al produttore.

Come ho già avuto modo di dire, il prezzo del latte alla stalla è diverso a seconda del trasformatore che lo compra, ma il margine di differenza è sempre minimo. Per fare un esempio, nel 2014 gli allevatori hanno preso una media abbastanza alta, ma non superava mai i 41,5 centesimi al litro. Eppure, al dettaglio, quindi al consumatore, viene venduto anche a 1,60 euro. Nessuno dei presenti è stato in grado di darmi una spiegazione, ma la sensazione che paghi sempre il consumatore e nel frattempo l’allevatore riesca appena a coprire le spese, rimane.

Inoltre, poiché le sigle degli industriali chiedono sempre di incentivare i consumi di prodotti lattiero-caseari, ho manifestato il mio disappunto rispetto al fatto che i trasformatori hanno disincentivato l’uso e il consumo del latte crudo prodotto e venduto nelle aziende, quello che compriamo al distributore dentro l’azienda agricola o installato nelle piazze dei paesi. Infatti negli ultimi anni i produttori hanno registrato un forte calo delle vendite attraverso questo canale. Il sospetto che gli industriali ostacolino, perché esce dal loro giro di distribuzione, è forte e palese. Ho quindi ribadito che sostenere il consumo dei prodotti lattiero-caseari significa farlo a tutti i livelli della filiera.

Incontro in Martesana

Il mio giro per incontrare elettori, simpatizzanti e cittadini e parlare dell’attività svolta fino a oggi, continua. Dopo la Cooperativa Ortica per la città di Milano, sarò venerdì 13 marzo, alle 20.45, al Circolo Pd di via Leonardo da Vinci 1/A, a Gorgonzola, per la Zona Est, Adda-Martesana.

L’obiettivo è quello di fare un piccolo bilancio politico del secondo anno di legislatura, di raccontare il mio operato, fare un’analisi dei passi compiuti e gettare uno sguardo sui cambiamenti istituzionali in atto e sulla nuova situazione politica.

Paolo Cova