Il Sicomoro è ancora sui temi d’attualità: legge sulle Unioni civili, primarie di Milano, migranti ed Europa… e tanto altro.
Se lo vuoi leggere clicca su sicomoro-30gen2016
Il Sicomoro è ancora sui temi d’attualità: legge sulle Unioni civili, primarie di Milano, migranti ed Europa… e tanto altro.
Se lo vuoi leggere clicca su sicomoro-30gen2016
Ora c’è una tutela “Dopo di noi”
Questa settimana, alla Camera, abbiamo approvato un provvedimento atteso da anni da molti cittadini. Si tratta delle disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, praticamente il cosiddetto “Dopo di noi”, quello che cioè accade ai disabili una volta che vengono a mancare i genitori, che sono il loro sostegno principale, in tutti i sensi. Il testo è passato con 374 voti favorevoli, 75 contrari, cioè gli M5s, e 11 astenuti, quelli di Alternativa Libera, e ora va al Senato.
La legge viene incontro al desiderio dei genitori di assicurare al proprio figlio tutte le cure e l’assistenza di cui necessita dopo la loro morte e di veder garantiti quei progetti di vita costruiti negli anni e fino a quel punto realizzati solo grazie agli sforzi delle famiglie. Da oggi alle persone con disabilità viene assicurata una continuità qualitativa di vita.
Il provvedimento si pone l’obiettivo di corrispondere a uno degli impegni contenuti nella Convenzione delle Nazioni unite sui diritti delle persone con disabilità, in particolare laddove si riferisce al diritto di scegliere liberamente, sulla base del principio di uguaglianza, dove e con chi vivere, ovvero non essere obbligati a vivere in una particolare sistemazione, come purtroppo ancora oggi avviene con il ricorso alle Residenze sanitarie assistenziali.
La legge è centrata sulle persone con disabilità ed è finalizzata a favorire il loro benessere, l’inclusione sociale e l’autonomia. Inoltre, affronta le questioni riguardanti la disabilità in modo organico. Innanzitutto, mette fine alla distinzione per categorie in vigore fino a ora. Quindi, istituisce un Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, agevola le erogazioni di soggetti privati, disciplina le modalità di definizione dei livelli essenziali delle prestazioni in campo, con interventi innovativi di residenzialità che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa famiglia.
Parità di genere, cominci la Lombardia
Un altro passo importante abbiamo fatto la scorsa settimana con il via libera definitivo alla legge sulle disposizioni volte a garantire l’equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini nei consigli regionali. Approvata con 334 sì, 91 no (Lega, M5S e Ala) e 21 astenuti (Fdi e Conservatori e riformisti), la legge introduce, tra i principi fondamentali in base ai quali le Regioni sono tenute a disciplinare con legge il sistema elettorale regionale, l’adozione di specifiche misure per la promozione delle pari opportunità tra donne e uomini nell’accesso alle cariche elettive. Nel caso in cui la legge elettorale preveda la preferenza, in ciascuna lista i candidati di uno stesso sesso non devono eccedere la quota del 60 per cento. Nel caso di liste senza preferenze, ci deve essere l’alternanza tra candidati di sesso diverso, in modo tale che i candidati di un sesso non eccedano il 60 per cento del totale.
Viene, dunque, rispettata l’autonomia delle Regioni, ma nello stesso tempo si affronta il problema dell’equilibrio di genere nelle istituzioni. Non è più accettabile infatti che nelle assemblee regionali la rappresentanza femminile si fermi solo al 18%.
Questa legge rappresenta, dunque, un passaggio importante per assicurare una rappresentanza di genere equilibrata nei consigli regionali, anche e soprattutto alla luce del nuovo Senato delineato dalla riforma costituzionale. E come deputati Pd della Lombardia abbiamo chiesto che la Lombardia, in ampio difetto su questo, sia la prima a mettere mano alla riforma della legge elettorale e recepisca subito le disposizioni del Parlamento.
Concorsi pubblici: i vincitori vanno assunti
Due, invece, le mozioni approvate in Aula. Una riguarda l’assunzione dei vincitori e degli idonei dei concorsi pubblici. E impegna il Governo ad andare avanti con l’individuazione delle più appropriate soluzioni strutturali per superare l’annoso problema dei vincitori dei concorsi pubblici, favorendone l’assunzione in tempi il più possibile rapidi; a valutare l’opportunità di riconoscere, nell’ambito di quanto già previsto dalla legislazione vigente, la posizione degli idonei dei concorsi pubblici, non solo nella prospettiva che le amministrazioni pubbliche possano eventualmente valorizzarli in future procedure concorsuali, ma anche facendo sì che non sia necessaria l’indizione di nuovi concorsi nei casi in cui le medesime amministrazioni pubbliche possano, sussistendone i requisiti e le condizioni, attingere a graduatorie vigenti per la copertura di specifici fabbisogni professionali; a valutare più in generale, anche nell’ambito delle misure finalizzate all’implementazione della riforma della pubblica amministrazione, l’introduzione di nuovi principi che regolino il reclutamento nelle amministrazioni pubbliche, secondo logiche che partano dagli effettivi fabbisogni dei diversi enti e dalla razionalizzazione delle relative procedure.
Tutto ciò che serve alle Olimpiadi
L’altra mozione cui alla Camera abbiamo dato l’ok, riguarda la candidatura di Roma Capitale come sede delle Olimpiadi 2024. E in questo caso si impegna il Governo a proseguire il lavoro avviato, sostenendo attivamente il Comitato olimpico e il Comitato promotore nelle sedi istituzionali e in ambito internazionale; a promuovere eventi di promozione su tutto il territorio nazionale volti a far percepire le possibili olimpiadi di Roma 2024 come una grande opportunità di crescita e sviluppo per l’intero Paese e non solo per la capitale; a individuare, in collaborazione con l’amministrazione comunale, le più opportune localizzazioni coerenti con le linee di sviluppo, di crescita e di riqualificazione stabilite dalla comunità cittadina e dai competenti enti locali, investendo su opere pubbliche funzionali allo svolgimento delle gare, ma che dopo l’evento possano essere riconvertite diventando fruibili e funzionali allo sviluppo urbano e al movimento sportivo e avendo cura che questo patrimonio contribuisca alla crescita della pratica sportiva diffusa e popolare, oltre che quella professionistica e di più alto livello; ad operare per la predisposizione di un programma di opere e interventi in coerenza con gli indirizzi dell’Agenda Olimpica 2020; a promuovere, in preparazione dell’evento, momenti di studio e approfondimento sulla storia e sulle finalità dei Giochi Olimpici nelle scuole di tutto il territorio nazionale; a sottoporre, d’intesa con il Comune di Roma Capitale, il programma degli interventi olimpici a un’ampia campagna di informazione, di consultazione e di partecipazione dei cittadini dei territori interessati, per dargli un carattere aperto e trasparente.
Paolo Cova
L’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, risponde all’assessore regionale all’agricoltura di Regione Lombardia che chiede che Agea e Ministero delle Politiche agricole riferiscano sulla questione della riscossione delle quote latte in Commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni:
“L’assessore Fava domandi a se stesso se aveva presente i problemi di ordine pubblico che avrebbe causato, votando e sostenendo la legge 33/2009, quella detta Zaia, sui pagamenti delle quote latte. Ora è troppo tardi chiedere convocazioni. Doveva essere un bravo legislatore negli anni scorsi ed essere lungimirante. Ora si accorge di aver votato una legge sbagliata e cerca di scaricare la responsabilità su altri. Mi auguro che non faccia gli stessi errori ora all’assessorato della prima regione agricola d’Italia, perché gli agricoltori lombardi potrebbero pagare ancora per i suoi errori”.
Roma, 2 febbraio 2016
Sostengo e voto Beppe Sala
Carissime e carissimi,
Milano, grazie a questi anni di buon governo cittadino, ha riscoperto il suo ruolo di grande metropoli, riferimento certo a livello nazionale ma anche internazionale.
Ora è arrivato il momento di fare un nuovo salto di qualità. La nostra città deve crescere ancora di più da un punto di vista dell’innovazione, del lavoro, dell’inclusione.
Per fare ciò è necessaria una rafforzata capacità di guardare al domani in chiave strategica, costruendo progetti e politiche che proiettino la nostra città – dalla sfida del dopo Expo alla realizzazione della Città metropolitana – nel futuro. Il tutto con lo sguardo e l’attenzione rivolto alle nuove generazioni che in Milano nascono o arrivano per studiare e costruire il proprio futuro.
Per questi motivi sostengo e voto alle primarie del centrosinistra Beppe Sala.
Tantissimi hanno apprezzato le sue capacità nella gestione di EXPO e l’occasione che Milano ha avuto, anche grazie al suo operato, di essere una porta aperta alle diverse realtà del mondo presentandosi come città accogliente, bella, capace di gestire eventi straordinari con serietà e sicurezza.
Tuttavia, solo se uscirà vincitore dalle primarie potrà candidarsi e continuare questo progetto.
Per questo ti invito a votarlo e sostenerlo già alle primarie che si terranno il prossimo 7 febbraio 2016. Ogni voto, ogni presenza è importante anche la Tua!
Se vuoi leggere il volantino clicca su
Doping: basta parole, servono fatti
“Più veloce del doping – Istruzione e prevenzione prima di tutto” è il titolo del convegno che si è tenuto a Sesto San Giovanni, organizzato dal Centro sportivo Libertas Sesto con il patrocinio del Comune, al quale ho partecipato come relatore assieme al campione Stefano Mei e al medico Alessandro Da Ponte.
Ho sottolineato che se tutti sono contro il doping a parole, poi, però, non si realizza l’agenzia terza come previsto dalla legge e se controllore e controllato sono le stesse persone, non c’è chiarezza di intervento, i controlli non possono essere veramente super partes. Invece, se vogliamo candidarci a Roma 2024, dobbiamo arrivare con questo fiore all’occhiello da offrire al Cio per vincere l’assegnazione. Adesso serve un segnale di sport pulito, piuttosto che un medagliere ricco, ma senza valore.
Inoltre, ho aggiunto, bisogna fare una grande azione di prevenzione e di ricerca. Nel 2015 tre marciatori di vertice sono stati fermati perché trovati positivi a un farmaco dopante non ancora autorizzato al commercio. Questo significa che abbiamo atleti che sono delle vere e proprie cavie, oltre tutto non sapendo ancora se il farmaco fa bene o male o provoca danni più o meno gravi. Se l’antidoping non fa ricerca, non riesce a individuare questi farmaci e trovare quelle molecole che difficilmente sappiamo che vengono usate.
Una battaglia dura da combattere perché vincere una medaglia comporta che la federazione guadagni soldi e prestigio e qualcuno chiude gli occhi. Questo è il livello di alcuni dirigenti e allenatori, che poi dalle vicende escono sempre puliti, ma sono proprio quelli che non fanno la lotta al doping perché vivono di luce riflessa rispetto ai risultati ottenuti dal loro atleta.
Infine, ho espresso il mio rammarico per la mancata assegnazione della delega allo sport in questo rimpasto di Governo: avrebbe dato slancio sia alla lotta al doping, sia a una ripresa dell’attività agonistica di vertice che ora latita.
Finalmente l’indicizzazione
Questa settimana si è tenuta la prima riunione del Comitato consultivo previsto dall’accordo di filiera per il sostegno al comparto lattiero caseario siglato al Ministero delle Politiche agricole a novembre. Il lavoro svolto da tutta la filiera ha portato a fare un altro passo in avanti per rendere più stabile il settore lattiero caseario, in particolare gli allevatori che stanno vivendo una grave crisi, e verso una maggiore ridistribuzione dei guadagni su tutta la filiera.
Finalmente dopo un decennio si è arrivati a un sistema base di indicizzazione del prezzo del latte, attraverso un meccanismo oggettivo che tiene conto dei costi di produzione e dell’andamento dei prezzi del latte e dei formaggi sul mercato interno ed estero. L’indicizzazione consentirà di indicare un prezzo di riferimento che consente agli allevatori di vedersi riconosciuto il proprio lavoro e i propri investimenti sulla produzione di latte di qualità.
Altri punti molto importanti, la firma di un contratto che ha durata annuale per consentire ai produttori di programmare i propri investimenti e di non vivere alla giornata, e l’impegno preso dalla Gdo di investire sulla promozione dei prodotti lattiero caseari fatti con latte 100% italiano che consentirà di valorizzare sempre più la nostra qualità.
Obiettivo Mezzogiorno
Questa settimana, alla Camera, abbiamo approvato una mozione per il rilancio del Mezzogiorno. L’atto impegna il Governo, tra l’altro, a conseguire un miglioramento complessivo della qualità del sistema dei trasporti e mobilità; a promuovere piani di rigenerazione urbana, partendo dalla messa in sicurezza e valorizzazione dei centri storici; a prevedere per l’anno 2016 un piano straordinario di interventi pubblici a sostegno dell’alfabetizzazione digitale; a supportare e tutelare le produzioni agricole di qualità; ad attivare in via prioritaria le misure di contrasto all’indigenza; a rafforzare i piani e i progetti in materia di edilizia scolastica ed impiantistica sportiva; a promuovere ulteriori investimenti nell’ambito della manutenzione e messa in sicurezza del territorio; ad investire nella valorizzazione del patrimonio archeologico, artistico e culturale; a proseguire nell’azione di rafforzamento degli organ ici; ad investire in un rafforzamento delle attività di orientamento per i giovani che intendono intraprendere studi universitari; a proseguire nell’azione di bonifica e caratterizzazione di aree industriali dismesse; ad investire nella promozione turistica; ad avviare un’attività di monitoraggio dei livelli essenziali di assistenza in ambito sanitario.
Risarcimenti sanitari: cosa cambia
Alla Camera abbiamo dato il via libera anche alle disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario che ora passa al Senato. L’obiettivo è il mantenimento dell’equilibrio tra la tutela del professionista e la possibilità per il cittadino di avere un risarcimento in tempi più brevi.
Nato da un disegno di legge del Parlamento, il provvedimento riguarda non solo i medici, ma tutti gli operatori sanitari e fa riferimento a tutte le strutture sanitarie e socio-sanitarie.
Viene prevista, dunque, l’introduzione della disciplina per l’organizzazione delle strutture sanitarie che riguarda la riforma del sistema di auditing, l’allargamento ad altre figure professionali della carriera manageriale, l’assicurazione per tutti i professionisti.
Il cittadino mantiene la possibilità di richiedere il danno alla struttura, ma vengono introdotte norme per aiutare ad avere in tempi più rapidi la risposta relativa al danno subito. Sul modello Rc auto, ci si potrà rivolgere direttamente all’assicurazione della struttura o del libero professionista.
Altre novità, l’accertamento tecnico preventivo, il fondo di garanzia, linee guida sulla condotta del medico.
Autovelox, ma per prevenzione
Le iniziative in merito al corretto utilizzo dei dispositivi di rilevazione automatica della velocità e alla destinazione dei proventi derivanti dal relativo sistema sanzionatorio sono contenute nell’altra mozione approvata, in questi giorni, dall’Aula. La premessa è tragica: nella circolazione stradale l’Italia ha il tasso di incidentalità e di mortalità più elevato tra i grandi Paesi europei e sopra la media comunitaria. Nel 2014, in crescita nel 2015, sono stati registrati 177.031 incidenti con 251.147 feriti e ben 3381 morti, in aumento rispetto al 2013.
Che fare? La mozione impegna il Governo a promuovere l’uso di strumenti telematici di controllo delle infrazioni al codice della strada, con particolare attenzione all’accertamento delle infrazioni più pericolose e ai tratti stradali dove si registra il maggior numero di incidenti. Ma anche ad assumere iniziative per effettuare un’attenta verifica sul corretto impiego dei sistemi automatici di controllo sulle strade e, in particolare, per accertare che questi sistemi siano efficaci ai fini della prevenzione dei sinistri. E a fare in modo che le risorse destinate agli enti locali per la manutenzione, la sicurezza e i controlli sulle strade siano inquadrate nell’ambito di piani coordinati con obiettivi misurabili di sicurezza stradale.
Le regole contro il terrorismo
Tra le approvazioni importanti, questa settimana, anche quella del disegno di legge sulle Norme per il contrasto al terrorismo che ha autorizzato la ratifica di cinque atti internazionali finalizzati alla prevenzione e alla repressione del fenomeno, dettando norme di adeguamento interno. Si tratta della ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d’Europa per la prevenzione del terrorismo, fatta a Varsavia il 16 maggio 2005, della Convenzione internazionale per la soppressione di atti di terrorismo nucleare, fatta a New York il 14 settembre 2005, del Protocollo di Emendamento alla Convenzione europea per la repressione del terrorismo, fatto a Strasburgo il 15 maggio 2003, della Convenzione del Consiglio d’Europa sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo, sempre a Varsavia il 16 maggio 2005, del Protocollo addizionale alla Convenzione del Consiglio d’Europa per la prevenzione del terrorismo, fatto a Riga il 22 ottobre 2015.
Questi atti sono degli strumenti giuridici che possono aiutare a monitorare e prevenire meglio le forme di terrorismo. E per farlo era necessario dotarsi, sul piano internazionale, di regole comuni. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.
Paolo Cova
“Non basta essere contro il doping a parole”: non hanno avuto dubbi i relatori del convegno ‘Più veloce del doping – Istruzione e prevenzione prima di tutto’, tenutosi oggi, sabato 30 gennaio 2016, a Sesto San Giovanni, organizzato dal Centro sportivo Libertas Sesto, con il patrocinio del Comune.
Ospite l’on.Paolo Cova, parlamentare del Pd, che al Parlamento si sta battendo per fermare la deriva di una piaga che “distrugge lo sport, non gli fa solo un danno”.
E se tutti sono contro il doping a parole, Cova ha fatto presente che poi, però, “non si realizza l’agenzia terza come previsto dalla legge. Ma se controllore e controllato sono le stesse persone, non c’è chiarezza di intervento, i controlli non possono essere veramente super partes. Invece, se vogliamo candidarci a Roma 2024, dobbiamo arrivare con questo fiore all’occhiello da offrire al Cio per vincere l’assegnazione. Adesso serve un segnale di sport pulito, piuttosto che un medagliere ricco, ma senza valore”.
Non solo: “Bisogna fare una grande azione di prevenzione e di ricerca – ha aggiunto Cova –. Nel 2015 tre marciatori di vertice sono stati fermati perché trovati positivi a un farmaco dopante non ancora autorizzato per il commercio. Questo significa che abbiamo atleti che sono delle vere e proprie cavie, oltre tutto non sapendo ancora se il farmaco fa bene o male o provoca danni più o meno gravi. Se l’antidoping non fa ricerca, non riesce a individuare questi farmaci, a trovare quelle molecole che difficilmente sappiamo che vengono usate”.
Una battaglia dura da combattere perché “vincere una medaglia comporta che la federazione guadagni soldi e prestigio e qualcuno chiude gli occhi – ha denunciato il parlamentare Pd –. Questo è il livello di alcuni dirigenti e allenatori, che poi dalle vicende escono sempre puliti, ma sono proprio quelli che non fanno la lotta al doping perché vivono di luce riflessa rispetto ai risultati ottenuti dal loro atleta”.
Cova ha anche un rammarico: “Spiace che non sia stata assegnata la delega allo sport in questo rimpasto di Governo: avrebbe dato slancio sia alla lotta al doping, sia a una ripresa dell’attività agonistica di vertice che ora latita”.
Importante l’intervento del campione Stefano Mei: “Quando penso a quello che ho fatto nella mia carriera sportiva, quando racconto il mio passato e la mia impresa sono sicuro di non dire delle bugie. Sono sicuro che quel giorno ero il più forte del mondo”. Perché “quando chiudi gli occhi per dormire, quando ti fai la barba la mattina, sai se hai fatto o meno una cosa giusta. Non riesco a concepire come si possa essere soddisfatti per un risultato ottenuto con un trucco. Se non si può vincere pazienza, va bene anche il quarto posto, ma guadagnato con l’onestà e la fatica, accettando i propri limiti”.
Il medico Alessandro Da Ponte ha illustrato la parte farmacologica degli aspetti legati al doping: “Ci sono sostanze vietate sempre e alcune solo in competizione, gli stimolanti, ad esempio. O sono vietate solo in particolari sport, come i betabloccanti, ottimi per i tiratori di precisione perché abbassano i battiti del cuore e la mano trema meno”. E per dimostrare la difficoltà dei controlli, tra l’altro lungo un iter preciso e complicatissimo, Da Ponte ha sottolineato l’importanza della comunicazione della reperibilità dell’atleta, che è alla base dell’ultimo scandalo doping italiano.
Il medico hachiuso il suo intervento con un appello ad amatori e dilettanti, il cui “rischio è paradossalmente ancora maggiore rispetto agli atleti che, comunque, anche nell’assunzione di sostanze proibite, sono seguiti da staff preparati. Ma chi assume senza controllo, improvvisando, può farsi dei danni davvero gravi”.
Sesto SanGiovanni, 30 gennaio 2016
Si è svolta oggi, giovedì 28 gennaio 2016, la prima riunione del Comitato consultivo previsto dall’accordo di filiera per il sostegno al comparto lattiero caseario siglato al Ministero delle Politiche agricole a novembre. “Il lavoro svolto da tutta la filiera ha portato a fare un altro passo in avanti per rendere più stabile il settore lattiero caseario, in particolare gli allevatori che stanno vivendo una grave crisi, e verso una maggiore ridistribuzione dei guadagni su tutta la filiera”, commenta l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd.
“Finalmente dopo un decennio si è arrivati a un sistema base di indicizzazione del prezzo del latte, attraverso un meccanismo oggettivo che tiene conto dei costi di produzione e dell’andamento dei prezzi del latte e dei formaggi sul mercato interno ed estero – continua Cova –. L’indicizzazione consentirà di indicare un prezzo di riferimento che consente agli allevatori di vedersi riconosciuto il proprio lavoro e i propri investimenti sulla produzione di latte di qualità”.
Altro punto molto importante, che al parlamentare preme sottolineare, “la firma di un contratto che ha durata annuale per consentire ai produttori di programmare i propri investimenti e di non vivere alla giornata”.
Importante, per Cova, anche “l’impegno preso dalla Gdo di investire sulla promozione dei prodotti lattiero caseari fatti con latte 100% italiano che consentirà di valorizzare sempre più la nostra qualità”.
E da un punto di vista concreto, il parlamentare Pd ricorda che “il Ministero ha dato mandato di erogare 1centesimo al litro per i mesi da dicembre 2015 a febbraio 2016, con un preciso meccanismo di indicizzazione”.
Il meccanismo di indicizzazione del prezzo del latte
Il sistema base elaborato da Ismea prende in considerazione 4 gruppi di riferimento selezionati:
1 – prodotti a medio-bassa stagionatura (Provolone, Val Padana fresco e maturo, Mozzarella, Gorgonzola, Italico)
2 – prodotti a elevata stagionatura (Parmigiano Reggiano e Grana Padano in vari gradi di stagionatura)
3 – prodotti esteri (Latte scremato in polvere Francia, Oceania e Germania, Edamer Germania, Latte intero in polvere Germania)
4 – input di produzione (mais, farina di soia, sorgo, crusche, farinacci).
All’interno delle 4 componenti sono stati scelti i primi 5 prodotti con il coefficiente più alto, per un totale di 20 prodotti. L’ampiezza dei panieri e la loro articolazione rappresenta un elemento importante in termini di stabilità dell’indicatore in quanto evita che fluttuazioni impreviste o indotte di singoli componenti possano determinare variazioni consistenti.
Il sistema individuato è oggettivo , in quanto elaborato attraverso l’applicazione di tecniche statistiche che escludono ogni criterio di soggettività nella scelta dei parametri di ponderazione e dei prodotti che compongono i singoli componenti;
affidabile, perché costruito attraverso l’individuazione di fonti non influenzabili dalle parti in causa, con un aggiornamento dei dati immediato (il mese successivo a quello di riferimento) e continuativo;
articolato, in modo da comprendere tutte le variabili in grado di influire su costi di produzione del latte e i suoi derivati e sufficientemente complesso da non subire “shock” da parte di fluttuazioni repentine e improvvise di prezzi puntuali;
neutrale, in quanto elaborato e implementato da una parte terza al sistema di contrattazione;
trasparente, in termini di disponibilità dei dati di partenza, delle elaborazioni e dell’indice stesso.
Roma, 28 gennaio 2016
“Più veloce del doping – Istruzione, informazione e prevenzione prima di tutto ” è il titolo dell’incontro che si svolgerà sabato 30 gennaio 2016, dalle 9.30 alle 12.30, a Villa Visconti d’Aragona, a Sesto San Giovanni.
Organizzato dal Centro sportivo Libertas Sesto, con il patrocinio del Comune, che porterà i suoi saluti con Andrea Rivolta, vicesindaco e assessore allo Sport, vedrà la partecipazione dell’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, gli interventi di Roberta Perego, assessore comunale alle Politiche educative e sociali, di Stefano Mei, oro ai Mondiali di atletica del 1985, e del medico Alessandro Da Ponte.
“Sarà l’occasione per fare il punto su un problema sociale che mi sta a cuore e seguo da vicino e che rischia di diventare una vera e propria piaga dello sport italiano – spiega Cova –. La prevenzione, a partire dai più giovani, è l’unica soluzione valida in un mondo che ormai punta solo al risultato e non considera le conseguenze”.
Roma, 26 gennaio 2016
Il territorio prima di tutto
Tra i primi provvedimenti che abbiamo approvato questa settimana, il decreto legge con le disposizioni urgenti per interventi sul territorio. In materia di bonifiche ambientali questo decreto stanzia 50 milioni di euro per la rigenerazione del comprensorio di Bagnoli-Coroglio e 150 milioni per lo smaltimento delle cosiddette eco balle. Sono inoltre stanziati 10,3 milioni di euro per il ritorno alla normale amministratore del Comune di Reggio Calabria, già commissariato per infiltrazioni mafiose. Il fondo per le emergenze nazionali è incrementato di 50 milioni. Per la riqualificazione dell’area Expo sono disposti 130 milioni, di cui 80 milioni destinati all’Istituto di tecnologia per progettare la riconversione dell’area. Per interventi legati al Giubileo della Misericordia sono stanziati 206 milioni di euro, di cui 47 milioni destinati alla Regione Lazio per il potenziamento del sistema dei trasporti e dell’assistenza sanitaria. Si potenzia inoltre, durante il Giubileo, la presenza delle forze armate nella città di Roma. Il decreto dispone 30 milioni di euro per la continuità territoriale nella Regione Sardegna, 10 milioni per la promozione del Made in Italy, 50 milioni per interventi sulle linee metropolitane a opera dei Comuni, 100 milioni per la costruzione di impianti sportivi nelle periferie.
Importantissimo è l’incremento di 400 milioni del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione, mentre 25 milioni di euro sono disposti per l’edilizia residenziale pubblica e 100 milioni per il potenziamento del servizio civile nazionale. La copertura del complesso di questi provvedimenti è disposta con risorse derivanti dalla spending review, con la riutilizzazione dei risparmi di spesa.
Più sport in periferia
Grazie a un mio ordine del giorno, approvato proprio nelle more del voto al decreto legge sulle misure urgenti per interventi sul territorio, il Governo italiano si è impegnato a valutare l’opportunità di sostenere i progetti e gli interventi svolti dagli Enti di promozione sportiva nelle periferie e nelle località svantaggiate per la gestione degli impianti sportivi spesso in condizioni degradate. E a considerare la possibilità di impiegare parte del fondo destinato al Coni, 450 milioni di euro, per sostenere questi enti e consentire di svolgere iniziative nei territori svantaggiati e nelle periferie cittadine.
Una decisione rivoluzionaria quella presa alla Camera, che darà finalmente il peso che meritano alle attività sportive, agli enti che le promuovono, alle strutture che le ospitano nelle nostre periferie. Perché sport vuol dire salute e un’opportunità per molti giovani.
L’attività sportiva di base svolge una funzione fondamentale per la prevenzione di malattie e migliora lo stile di vita delle persone, in particolare sotto l’aspetto sanitario. Lo sport serve anche a una maggiore integrazione e relazione tra le persone nel proprio territorio. Alcune realtà periferiche e svantaggiate vivono la dimensione dello sport come ambito per il recupero sociale di ragazzi e giovani.
Non solo: lo sport di base è il primo passo per promuovere e far crescere atleti che svolgeranno attività agonistica. In questi anni si sta evidenziando come la mancanza di un vero lavoro sui giovani e di investimento sullo sport di base abbia impoverito anche il settore agonistico, con risultati largamente insufficienti nelle discipline olimpiche e non.
In tutto questo gli Enti di promozione sportiva sono parte integrante del processo per uno sviluppo dello sport e di un sistema di vivaio anche per futuri atleti agonisti che vanno sostenuti realmente.
Corruzione: libertà di denuncia
Alla Camera abbiamo dato l’ok anche a una proposta di legge che vuole tutelare gli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato. In inglese si chiama whistleblowing e significa proprio la tutela di chi denuncia violazioni di legge o corruzione da parte del proprio datore di lavoro nel pubblico e nel privato, appunto.
Il provvedimento prevede che il pubblico dipendente che, nell’interesse dell’integrità della pubblica amministrazione, denuncia all’Anac (l’Autorità nazionale anticorruzione) o alla magistratura ordinaria o contabile condotte illecite di cui è venuto a conoscenza in base al proprio rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto a una misura di discriminazione riconducibile alla sua segnalazione. Eventuali misure di discriminazione contro il whistleblower saranno sanzionate dall’Anac con multe da 5 a 30mila euro.
La segnalazione dell’illecito deve essere fatta in buona fede: il pubblico dipendente che segnali un fatto illecito deve avere una ragionevole convinzione fondata su elementi di fatto, che la condotta illecita segnalata si sia verificata. L’identità del whistleblower, inoltre, non potrà essere rivelata, e a questo scopo si potrà ricorrere anche a strumenti di crittografia.
Se l’omicidio è stradale
E’ la seconda volta da inizio legislatura che una legge deve fare il quarto passaggio al Senato a causa di un emendamento di minoranza, ma mi ha rattristato vedere gli applausi e il gridare di gioia della minoranza quando è stato approvato questo emendamento che ritardava l’approvazione finale della legge. Mi ha rattristato perché nelle tribune ad assistere c’erano diversi genitori che avevano perso i propri figli in incidenti stradali causati da persone ubriache o sotto gli effetti di droghe. Un ulteriori schiaffo a queste persone che aspettano da anni!
La legge introduce due nuovi reati colposi: l’omicidio stradale e le lesioni personali stradali. Tre i livelli di pena per l’omicidio stradale, corrispondenti alla gravità della condotta del conducente: da 8 a 12 anni di carcere se l’omicidio è commesso in stato di ubriachezza grave (con un tasso superiore a 1,5 grammi per litro) o sotto effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope; da 5 a 10 anni di carcere se l’omicidio è commesso in uno stato di ubriachezza (con un tasso tra 0,8 e a 1,5 grammi per litro) e in presenza di violazioni stradali come eccesso di velocità, guida contromano, il mancato rispetto del semaforo, sorpassi e inversioni a rischio; da 2 a 7 anni se l’omicidio è commesso in violazione del codice della strada.
Sono tre anche i livelli di pena per le lesioni personali. Nel caso in cui il conducente sia ubriaco o drogato le pene vanno da 3 a 5 anni di carcere per lesioni gravi e da 4 a 7 per quelle gravissime. Nel caso in cui il conducente abbia nel sangue un tasso tra 0,8 e a 1,5 grammi di alcool per litro o l’incidente sia causato da manovre pericolose scatta la reclusione da 1 anno e 6 mesi a 3 anni per lesioni gravi e da 2 a 4 anni per le gravissime. Nel caso di violazione del codice della strada senza alterazioni psicofisiche resta la pena prevista attualmente.
Contemplate anche le aggravanti, se il conducente fugge dopo l’incidente, ad esempio, la revoca della patente in caso di condanna o patteggiamento per omicidio o lesioni stradali, il raddoppio della prescrizione.
Lo Stato della Giustizia
Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando è intervenuto alla Camera per relazionare sullo stato della Giustizia in Italia nel 2015. Come prima cosa ha rivendicato al Governo in carica il merito di avere superato una lunga fase di scontro sulla giustizia e di avere inaugurato un confronto pacato con gli operatori e con le diverse forze politiche e sociali, per recuperare efficienza. Inoltre, il Governo ha fronteggiato la minaccia terroristica introducendo nuove figure di reato, potenziando gli strumenti per la sicurezza, rafforzando la cooperazione bilaterale con diversi Paesi.
Orlando ha ricordato poi i risparmi di spesa conseguenti alla riorganizzazione del Ministero, la gestione diretta dei fondi europei e la disponibilità di un miliardo di risorse aggiuntive da destinare ai processi di digitalizzazione e riorganizzazione dei servizi, l’istituzione dell’ufficio del processo, l’assunzione di 4mila unità di personale nel prossimo biennio, il nuovo bando di concorso per 350 magistrati. Il Ministro ha, inoltre, evidenziato che il processo civile telematico ha consentito una riduzione strutturale dell’arretrato: nel 2016 le pendenze, che ammontavano a 6 milioni nel 2009, scenderanno a 4 milioni. Inoltre, all’esame della Camera vi è una riforma del codice di procedura civile per la semplificazione, il potenziamento del tribunale delle imprese, l’istituzione del tribunale delle famiglie. Tra le priorità vi è anche una riforma del diritto fallimentare volta a prevenire le crisi aziendali. Quanto alle novità sul versante penale, il Ministro ha richiamato il provvedimento di degiurisdizionalizzazione, il rafforzamento della lotta alla corruzione, il ddl sul voto di scambio politico mafioso, l’impegno profuso per una sistemazione organica degli ecoreati, i ddl sul caporalato e per l’introduzione del reato di tortura e la tutela delle vittime del reato.
Quanto all’esecuzione della pena, l’Italia rispetta il rapporto tra capienza delle carceri e presenza dei detenuti, ha detto Orlando, ma il problema principale è l’alto tasso di recidiva, per il mancato funzionamento della finalità rieducativa della pena. Il Ministro ha ricordato, infine, l’istituzione del garante dei detenuti e il dimezzamento dei bambini detenuti in carcere con le madri.
E ora si parla di doping
Sempre a proposito di sport, voglio ricordare l’appuntamento dal titolo “Più veloce del doping – Istruzione, informazione e prevenzione prima di tutto”, che si terrà sabato 30 gennaio 2015, dalle 9.45 alle 13, a Villa Visconti d’Aragona, a Sesto San Giovanni, organizzato dal Centro sportivo Libertas Sesto, con il patrocinio del Comune. Oltre a me, ci saranno Roberta Perego, assessore comunale alle Politiche educative e sociali, Stefano Mei, oro e argento ai Mondiali di atletica del 1985, e il medico Alessandro Da Ponte.
Corriamo per Milano
Domenica 31 gennaio 2016 alle ore 11.00 corro con Beppe Sala e Linus partendo dall’Arco della Pace a Milano. Vi aspetto per un selfie insieme prima e dopo corsa…
Se vuoi leggere il volantino clicca qui.
Paolo Cova
Il Governo italiano si è impegnato a “valutare l’opportunità di sostenere i progetti e gli interventi svolti dagli Enti di promozione sportiva nelle periferie e nelle località svantaggiate per la gestione degli impianti sportivi spesso in condizioni degradate”. E a considerare la possibilità di “impiegare parte del fondo destinato al Coni, 450 milioni di euro, per sostenere questi enti per consentire di svolgere iniziative nei territori svantaggiati e nelle periferie cittadine”.
Una decisione rivoluzionaria quella presa alla Camera nelle more del voto al decreto legge sulle misure urgenti per interventi sul territorio: “È stato approvato un mio ordine del giorno che darà finalmente il peso che meritano alle attività sportive, agli enti che le promuovono, alle strutture che le ospitano nelle nostre periferie. Perché sport vuol dire salute e un’opportunità per molti giovani”, commenta soddisfatto l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, firmatario dell’ordine del giorno.
“L’attività sportiva di base svolge una funzione fondamentale per la prevenzione di malattie e migliora lo stile di vita delle persone, in particolare sotto l’aspetto sanitario – spiega, illustrando i contenuti del documento –. Lo sport svolge anche una funzione fondamentale per una maggiore integrazione e relazione tra le persone nel proprio territorio. Alcune realtà periferiche e svantaggiate vivono anche la dimensione dello sport come ambito per il recupero sociale di ragazzi e giovani”.
Non solo: “Lo sport di base è il primo passo per promuovere e far crescere atleti che svolgeranno attività agonistica – ricorda Cova –. In questi anni si sta evidenziando come la mancanza di un vero lavoro sui giovani e di investimento sullo sport di base abbia impoverito anche il settore agonistico, con risultati largamente insufficienti nelle discipline olimpiche e non”.
In tutto questo gli Enti di promozione sportiva sono parte integrante del “processo per uno sviluppo di sport di base e di un sistema di vivaio anche per futuri atleti agonisti e vanno sostenuti realmente”, conclude Cova.
Roma, 20 gennaio 2016