Intervista a Zona Nove su doping
News dal Parlamento
Nuove regole per le missioni internazionali
Con 321 voti a favore e nessun contrario, alla Camera abbiamo approvato la legge quadro sulle missioni internazionali, un provvedimento atteso da tempo che ora passa al Senato.
Di cosa tratta? Le nuove norme regolano le missioni internazionali svolte dal personale appartenente alle Forze armate e alle Forze di polizia e da operatori civili che operano congiuntamente negli stessi teatri di intervento. La gamma di questioni su cui la legge interviene è vasta: dalle indennità di missione, al trattamento assicurativo, previdenziale e assistenziale, dalle norme su prigionieri e dispersi a quelle su orari di lavoro e valutazione del servizio prestato, dal personale civile alla figura del consigliere per la cooperazione civile. Inoltre stabilisce che al personale che partecipa alle missioni internazionali e al personale inviato in supporto si applica il codice penale di pace e che la competenza è del tribunale militare di Roma.
Perché era necessaria? Nel nostro ordinamento giuridico non esisteva una normativa di questo tipo con la conseguenza che ogni aspetto delle missioni, compresi ovviamente il trattamento economico e normativo del personale impegnato, è stato di volta in volta regolato nell’ambito dei provvedimenti legislativi d’urgenza che finanziano le missioni stesse.
Per quanto riguarda la procedura autorizzativa, la legge stabilisce che il Consiglio dei Ministri, previa informazione al Presidente della Repubblica, delibera circa la partecipazione italiana a missioni internazionali, ma sono poi le Camere ad approvare o negare l’autorizzazione delle missioni stesse con atti di indirizzo. Nelle sue comunicazioni alle Camere, il Governo deve indicare, per ciascuna missione, l’area geografica di intervento, gli obiettivi, la base giuridica di riferimento, la composizione degli assetti da inviare, compreso il numero massimo delle unità di personale coinvolte, nonché la durata programmata e l’ammontare delle risorse finanziarie stanziate. Viene istituito un apposito Fondo missioni la cui dotazione sarà stabilita annualmente dalla legge di Stabilità.
Poste: no ai tagli
Lo avrete letto o vi sarà capitato di verificarlo sul campo, ma Poste italiane spa ha intrapreso un processo di internalizzazione del servizio recapiti, che ha portato alla riduzione del numero delle agenzie di recapito esterne e delle città coperte dal servizio. Ciò ha comportato la chiusura di numerosi uffici con conseguenti disagi per gli utenti e la perdita di posti di lavoro. Tuttavia, temporaneamente Poste italiane, su sollecitazione del Governo e del Parlamento, ha rinviato l’attuazione completa del piano che comporterebbe la chiusura di 445 punti di recapito.
Per questo in settimana abbiamo approvato una mozione che impegna il Governo a garantire, anche in vista del processo di privatizzazione in atto, la sostenibilità economica del servizio universale postale e a valorizzare tutti gli asset di Poste italiane spa, servizi di logistica e corrispondenza, prodotti finanziari e prodotti assicurativi, salvaguardando la presenza capillare della società su tutto il territorio nazionale; a valutare con particolare attenzione l’impatto sociale del piano di razionalizzazione degli uffici per gli anni 2015-2019, sollecitando Poste italiane a porre particolare attenzione alla necessità di garantire il servizio nelle situazioni più critiche, come le aree pedemontane caratterizzate dalla presenza di località o frazioni collinari o montane isolate ricomprese in comuni di pianura, e alle comunità di cittadini in prevalenza anziani a ridotta mobilità.
Abbiamo impegnato il Governo anche a chiedere a Poste italiane di precisare l’impatto occupazionale del piano di razionalizzazione e, piuttosto che tagliare, di rilanciare lo spirito costruttivo di un nuovo modello di sviluppo nel settore della logistica di recapito.
L’educazione parte dal cibo
Un altro tema che questa settimana abbiamo affrontato con un atto di indirizzo, riguarda l’educazione alimentare che è principalmente educazione alla salute. Solo per darvi un’idea della situazione, ricordo che una recentissima ricerca dell’Università di Milano Bicocca sull’obesità infantile rivela che l’Italia è uno dei Paesi europei in cui si ha il maggiore aumento di questa patologia con circa 3 punti percentuali al di sopra della media Europea. Inoltre, tra gli 8 e i 9 anni, il 25% dei bambini è obeso e il 50% è in soprappeso. Tra le bambine le percentuali scendono rispettivamente al 16% e al 41%. Altri numeri da altre ricerche: solo il 44,7% dei genitori conosce le regole della sana alimentazione; il 37% delle madri di figli in sovrappeso non ritiene eccessiva la quantità di cibo somministrato; il 22% dei bambini non mangia tutti i giorni frutta e verdura; 1 bamb ino su 10 salta la prima colazione.
Capite, quindi, l’urgenza di intervenire, facendo il paio con un altro intervento del Governo che, attraverso il Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare (Pinpas), ha recepito le sollecitazioni dell’Unione europea in materia di riduzione degli sprechi e ha avviato un percorso di consultazione con i protagonisti della filiera agroalimentare italiana.
La nostra mozione impegna perciò il Governo ad affrontare le attività di educazione alimentare nella scuola mediante un approccio sistemico capace di attivare ampie sinergie che coinvolgano tutti i soggetti della vita sociale, le istituzioni socio sanitarie, gli enti locali, l’industria alimentare, il mondo agricolo, della distribuzione, della vendita e della comunicazione e, soprattutto, le famiglie, univocamente finalizzate alla promozione del benessere, come indispensabile elemento di crescita comune incentivando la consapevolezza dell’importanza del rapporto cibo-salute.
Inoltre, si vuole promuovere una cultura del benessere che favorisca la prevenzione e si riappropri del piacere della tavola. Importantissimo anche l’impegno a promuovere, nell’ambito delle attività di educazione alimentare, la conoscenza del sistema agroalimentare attraverso la comprensione delle relazioni esistenti tra sistemi produttivi e distributivi, in rapporto alle risorse alimentari, all’ambiente e alla società.
Scuola, la storia si ripete
Prima della pausa del fine settimana, alla Camera abbiamo cominciato ad affrontare la riforma della scuola. Voglio soffermarmi su alcune considerazioni, mentre nel merito del provvedimento interverrò dopo la sua votazione.
A fine anni Novanta l’allora Ministro Bindi diede avvio alla riforma della sanità sollevando grandi proteste e scioperi da parte degli operatori. Il centrodestra dichiarò più volte che appena fosse arrivato al Governo avrebbe modificato quella legge, ma si è guardato bene dal farlo. La riforma venne approvata e venne imputata al Ministro la responsabilità della sconfitta elettorale e della perdita di consenso. Oggi la sanità italiana è la terza al mondo (ricordiamocelo sempre quando ci lamentiamo tanto del servizio sanitario nazionale).
Nello stesso periodo un altro Ministro, Berlinguer, stava cercando di riformare la scuola, anche qui tra le imponenti proteste degli insegnati. Anche a lui fu imputata la perdita di consenso e a entrambi i Ministri, Bindi e Berlinguer, non fu rinnovata la fiducia del Governo. Nel caso della scuola la riforma non fu fatta, ma subito dopo arrivarono quelle delle Ministre Moratti e Gelmini che tagliarono i posti di lavoro, portando a un aumento del precariato, il Mof (il Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa), il tempo pieno e produssero le classi pollaio.
La storia si ripete…
Vi invito a leggere il testo attualmente in aula per verificare affettivamente cosa c’è scritto. Se vuoi leggere clicca.
Di chi la colpa di 70 milioni di multa?
Ho presentato un’interrogazione sulla sentenza della Corte europea che ha respinto il ricorso della Repubblica Italiana per l’annullamento della decisione di esecuzione della Commissione che ha condannato l’Italia a una multa di oltre 70 milioni di euro, a causa di irregolarità nei controlli afferenti al regime delle quote latte, riscontrate nelle regioni italiane Abruzzo, Lazio, Marche, Puglia, Sardegna, Calabria, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta, durante le campagne 2004/2005, 2005/2006 e 2006/2007,
Nel dispositivo della Sentenza emerge che la Commissione ha esposto in maniera chiara e inequivocabile le ragioni per le quali essa aveva rinvenuto la reiterazione delle irregolarità. Inoltre la Commissione ha ricordato che, a seguito di un’indagine condotta in Italia nel 2004, aveva già constatato irregolarità. Per farla breve, la segnalazione dei mancati o insufficienti controlli per quantitativo di latte e per numero di aziende e dimensione di produzione di queste aziende potrebbe fare supporre la mancata verifica anche della reale corrispondenza tra quota assegnata, quota realmente prodotta e effettiva presenza e consistenza dei capi bovini necessari per produrre quei quantitativi.
Nell’interrogazione chiedo di sapere quale organo era deputato al controllo delle produzioni di latte in quelle regioni e quali motivazioni hanno indotto a eseguire i controlli in ritardo e non in modo conforme alle disposizioni; quali provvedimenti sono stati presi nei confronti di questi organi; chi provvederà a pagare i circa 70 milioni di euro; se è stata verificata la reale consistenza di capi bovini da latte.
Meno vincoli nel calcio
Ho sottoscritto un’interrogazione al Sottosegretario alla Presidenza con delega allo Sport che tratta la questione del vincolo sportivo. In sostanza, risulta che, allo stato attuale, in Italia, il diritto dell’atleta dilettante a svolgere in piena libertà l’attività agonistica sportiva sarebbe gravemente compromesso dal vincolo sportivo in essere, perché questo, tramite la sottoscrizione del cosiddetto “cartellino”, lo legherebbe indissolubilmente, o quasi, alla società sportiva di appartenenza. E ciò è vero soprattutto per i giovani calciatori. Di fatto, questi ragazzi affidano la titolarità delle proprie prestazioni sportive alle società, vedendo così compromessa in prospettiva la propria libertà agonistica e trovandosi legati alla dirigenza societaria che risulta così avere un potere decisorio sulla durata del cartellino.
L’interrogazione chiede se non si ritenga utile e necessario rivedere le norme relative al vincolo sportivo nel calcio dilettantistico e pensare a un progressivo abbandono e superamento dello stesso per calciatori e calciatrici dilettanti, affinché sia resa definitivamente libera l’attività sportiva degli atleti, come già succede nella stragrande maggioranza degli Stati europei, e al tempo stesso si tuteli per un determinato periodo di tempo l’investimento sostenuto dalle società per la formazione dei futuri professionisti come dei giocatori amatoriali.
Pescatori “sostenibili”
Ho aderito a una risoluzione sulla questione del fermo biologico. Per preservare la popolazione ittica, nel Mediterraneo la regolamentazione della pesca è principalmente basata sulla limitazione dello sforzo attraverso misure di fermo temporaneo che è, appunto una della misure obbligatorie utili a preservare gli stock ittici e a contribuire al ripopolamento della flora e della fauna acquatiche gravemente compromesse, nel corso degli anni, da catture eccessive e da sistemi di pesca inadeguati.
In queste fasi, per le navi da pesca la normativa europea reca disposizioni specifiche in materia di aiuti pubblici da erogare ai pescatori, tramite cassa integrazione in deroga, e per gli armatori prevede risorse comunitarie a parziale indennizzo del mancato reddito derivante dall’interruzione della loro attività.
Sul tema è intervenuto anche il Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, affermando che è disponibile 1 miliardo di fondi da utilizzare per contrastare la crisi e dare un futuro concreto all’intera filiera ittica. Ecco perché la risoluzione, tra i vari impegni, chiede che sia sostenuta la competitività delle piccole e medie imprese del settore della pesca e dell’acquacoltura, preservando l’ambiente e favorendo l’uso razionale delle risorse, e venga promossa un’occupazione sostenibile nel comparto anche dal punto di vista della creazione di nuove e integrative opportunità di reddito, a supporto dello sviluppo e della multifunzionalità delle imprese di settore, in senso integrato con la sostenibilità ambientale.
Parliamo di immigrazione
Vi anticipo un incontro che si terrà tra una decina di giorni. Lunedì 25 maggio, alle ore 21.00, nel Circolo Pd “Piero Calamandrei” di Cesano Boscone (Sala della trasparenza, via Libertà 9), parteciperò al dibattito pubblico “Popoli in movimento – Dinamiche, problemi e sussidiarietà delle politiche di immigrazione”. Assieme a me ci saranno Antonio Panzeri, parlamentare europeo, Luca Bettinelli dell’Area stranieri della Caritas Ambrosiana, Simone Negri, sindaco di Cesano Boscone. Coordinerà la serata Andreas Massacra del Coordinamento cittadino del Pd. Operatori del settore porteranno la loro esperienza diretta.
Paolo Cova
Convegno COOPERAZIONE
Carissimi,
parteciperò al Convegno Cooperazione il 16 maggio 2015, per maggiori informazioni clicca qui:
Precotto News
Il quartiere di Precotto a Milano pubblica informazioni della propria zona. Se le vuoi leggere clicca su PRECOTTO NEWS – MAGGIO 2015
News dal Parlamento
L’Italicum.
Con 334 sì e 61 contrari, alla Camera abbiamo approvato, a voto segreto, la nuova legge elettorale in via definitiva. Vi ricordo che a favore erano Pd, Ap, Sc e Pi-Cd. L’opposizione ha scelto di abbandonare l’Aula e di non partecipare al voto mentre i deputati della minoranza del Pd in dissenso con la legge sono rimasti e hanno votato no. Hanno partecipato al voto anche alcuni esponenti di Forza Italia.
La nuova legge elettorale entrerà in vigore dal 1 luglio del
2016 perché, come sapete, il nuovo sistema elettorale si applica solo alla Camera ed è quindi legato all’approvazione della riforma costituzionale che abolisce l’elezione diretta dei senatori.
Ricordo brevemente che adesso il territorio nazionale viene suddiviso in 20 circoscrizioni regionali, ciascuna delle quali a sua volta è suddivisa in collegi plurinominali per un totale di 100 collegi; il numero dei seggi assegnati da ogni collegio varierà da un minimo di 3 seggi a un massimo di 9 seggi; in ogni circoscrizione concorrono più liste di candidati; in ciascuna lista i candidati saranno presentati in ordine alternato in base al genere e i capilista dello stesso genere non potranno eccedere il 60% del totale in ogni circoscrizione; ciascun elettore, oltre al voto alla lista, potrà esprimere due preferenze, una maschile e una femminile; nel caso in cui la lista che ha conseguito la maggioranza delle preferenze non raggiunga il 40% dei voti, si procederà a un secondo turno di ballottaggio tra le due liste che hanno ottenuto il maggior numero di voti validi; l’attribuzione dei seggi si svolge su base nazionale e proporzionale, con una soglia di sbarramento al 3% e un premio di maggioranza alla lista vincitrice, che in ogni caso non potrà avere più di 340 seggi, pari al 54% del totale.
Un percorso e il suo risultato
Nella news della scorsa settimana avevo rimandato il mio personale commento alla definitiva approvazione dell’Italicum.
Il percorso iniziato 16 mesi fa alla Camera ha portato a cambiamenti della norma sia alla prima lettura della Camera, sia a quella del Senato. Gli accordi intercorsi tra tutte le forze politiche hanno modificato il testo finale in diversi punti, tra i quali l’innalzamento della soglia di accesso al premio di maggioranza, il ballottaggio al secondo turno, l’abbassamento delle soglie di sbarramento che favoriscono la rappresentatività di partiti minori, l’introduzione delle preferenze dopo i capilista e il premio alla lista.
Questa legge introduce, per la prima volta in Italia, un sistema elettorale maggioritario puro che non accoglierà i favori di chi predilige il sistema proporzionale. Certamente entrambi i sistemi presenti in altri Paesi garantiscono comunque la democrazia.
E adesso ci sono anche gli ecoreati
Questa settimana, alla Camera, abbiamo approvato in terza lettura anche il testo unificato delle proposte di legge che introducono nuovi delitti a salvaguardia dell’ambiente, noti come ecoreati. Il provvedimento passa ora nuovamente al Senato.
Si tratta di un provvedimento atteso da oltre 15 anni che consente di fare un passo avanti decisivo nell’azione di contrasto all’illegalità ambientale, anche attraverso l’introduzione nel nostro ordinamento di nuove fattispecie delittuose, incentrate sulla produzione di un danno all’ambiente.
Il testo unificato persegue essenzialmente tre obiettivi: inasprire il quadro sanzionatorio per le condotte che danneggiano l’ambiente, attualmente punite prevalentemente a titolo di contravvenzione, inserendo nuovi delitti nel codice penale e nuove ipotesi di responsabilità derivante da reato per le persone giuridiche, come i reati di disastro ambientale, inquinamento ambientale, impedimento al controllo ambientale, omessa bonifica, traffico e abbandono di materiali ad alta radioattività; raddoppiare il termine di prescrizione per i nuovi delitti; prevedere forme di ravvedimento operoso mediante una diminuzione di pena nei confronti di chi si adopera per evitare che l’attività delittuosa sia portata a conseguenze ulteriori, anche aiutando concretamente l’autorità di polizia o l’autorità giudiziaria nella ricostruzione dei fatti, nell’individuazione dei colpevoli e provvedendo alla messa in sicurezza e alla bonifica.
Election Day
A coloro che devono votare nel proprio Comune, ricordo che è stato approvato anche l’Election Day, che permette lo svolgimento delle prossime elezioni regionali e amministrative in un’unica tornata, ovvero domenica 31 maggio 2015.
Imu, arrivano le esenzioni
E in questa proficua settimana abbiamo anche votato la mozione che impegna il Governo a garantire una maggiore equità nell’applicazione dell’Imu, ampliando le esenzioni ai terreni siti in aree svantaggiate e nelle porzioni montane dei comuni parzialmente montani, tenendo conto delle condizioni geografiche e socioeconomiche, delle caratteristiche orografiche e di redditività dei suoli e del livello di rischio idrogeologico dei territori, dando priorità ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola. Una buona notizia, quindi, per questa categoria di imprenditori e lavoratori, per i quali il Governo è stato impegnato da noi anche ad adottare, nell’ambito del riordino della fiscalità locale nella local tax, misure per consentire agli enti territoriali l’autonomia decisionale riguardo all’eventuale introduzione dell’imposta.
Inoltre, per i terreni agricoli colpiti da calamità naturali o sui quali insistono colture colpite da fitopatie, si chiede di prevedere sostegni e contributi parametrati all’entità dei danni al fine di favorire il ripristino del potenziale produttivo delle colture e di sostenere il reddito degli agricoltori. Infine, importantissimo, si impegna il Governo a estendere l’esenzione ai piccoli proprietari di terreni, anche se non coltivatori diretti, che li utilizzino per autoconsumo familiare o che li abbiano ceduti in fitto o in comodato d’uso a coltivatori diretti o a imprenditori agricoli a titolo principale.
Meno vincoli per gli enti locali
Se gli enti locali, in questa fase storica, stanno soffrendo, soprattutto da un punto di vista economico, il Governo deve intervenire. È per questo che abbiamo approvato alcune mozioni che vogliono garantire a Comuni, Province e Città metropolitane adeguati trasferimenti di risorse, in particolare per quanto riguarda i servizi sociali essenziali, nelle more delle disposizioni della legge di stabilità per il 2015.
Abbiamo, dunque, impegnato l’Esecutivo ad adottare con la massima sollecitudine ogni iniziativa utile volta a dare soluzione alle principali criticità normative relative agli enti territoriali, con particolare riferimento alla rideterminazione degli obiettivi del patto di stabilità interno dei Comuni per gli anni 2015-2018 e delle sanzioni per mancato raggiungimento degli obiettivi;
alla possibilità per Province e Città metropolitane di rinegoziare i mutui e utilizzare gli spazi ottenuti a copertura di spese correnti; all’introduzione di meccanismi di perequazione per l’applicazione delle nuove norme in materia di Imu-agricola e al rinnovo, almeno parzialmente, di quelli previsti per il passaggio dall’Imu alla Tasi.
Altro impegno al Governo è stato quello di valutare l’opportunità di consentire a Province e Città metropolitane di non approvare il bilancio pluriennale, limitandosi al solo bilancio di previsione 2015, consentendo, in via eccezionale, l’utilizzo degli avanzi di gestione 2014 per il conseguimento degli equilibri. Inoltre, di assumere iniziative per prevedere un’ulteriore evoluzione del sistema dei vincoli di finanza pubblica tra Stato e amministrazioni locali che sia caratterizzato da semplicità operativa e di rafforzare ulteriormente il percorso già avviato volto a rilanciare e sostenere i programmi di investimento degli enti locali.
Mano tesa ai piccoli di Yarmouk
Nella martoriata Siria esiste un campo profughi, quello di Yarmouk, dove l’emergenza umanitaria è grave e reale, purtroppo in modo particolare per i minori. Ecco perché alla Camera abbiamo approvato una mozione che impegna il Governo a mettere in atto a livello internazionale tutte le azioni necessarie per ridurre il livello della violenza in Siria per porre le premesse di un processo politico inclusivo nel Paese che possa facilitare il compito di arginare questa tragedia che coinvolge tanti bambini e adolescenti, prendendo immediati contatti con enti e associazioni che già operano sul territorio.
Vorremmo anche veder intensificare, in tutte le pertinenti sedi internazionali, le iniziative più appropriate, anche mediante la creazione di corridoi umanitari e programmi di accoglienza, destinate ai bambini di Yarmouk e alle centinaia di minori che sono profughi in Libano, ostaggi del terrorismo.
E in Italia si possono promuovere permanenze temporanee di questi piccoli con modalità simili a quelle già sperimentate con successo in occasione dell’accoglienza dei bambini di Chernobyl da parte di tante nostre famiglie.
Un Sistri da rivedere
Ho aderito a una risoluzione che si occupa del Sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti (Sistri), un programma che dovrebbe evitare il ripetersi di fenomeni come quello della cosiddetta “terra dei fuochi”, ma che, da un punto di vista tecnologico, è nato già vecchio. Tant’è che lo stesso Ministro dell’Ambiente ha annunciato un nuovo sistema di prossima realizzazione. Nel frattempo, le eventuali sanzioni sono state prorogate.
Nella risoluzione impegniamo, perciò, il Governo ad adottare gli atti necessari a sospendere dal 1° gennaio 2016 l’obbligo di adesione al Sistri fino alla piena operatività, previo collaudo con esito positivo, di un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti che semplifichi effettivamente le procedure, sia sostenibile per le imprese ed efficace per i controlli; a imporre l’obbligo di coinvolgere le associazioni di categoria; a prevedere, nelle more della piena operatività, solo forme di adesione volontaria; ad adottare con urgenza i provvedimenti normativi necessari che garantiscano comunque la tracciabilità dei rifiuti.
Chiudo questa news invitandovi al convegno “Cooperazione Oltre gli scandali” il 16 maggio 2015 dalle ore 9.30 presso palazzo Pirelli (Mi) nel quale sarò relatore. Clicca qui per la locandina.
Paolo Cova
Carta di Milano
Negli ultimi due anni diverse decine di associazioni si sono confrontate e hanno preparato un documento sul tema di EXPO 2015, l’alimentazione, cibo e l’energia per questo pianeta. E’ la Carta di Milano che puoi leggere se clicchi su carta-milano !
Nella dichiarazione di voto fatta oggi in Commissione Agricoltura sulla Risoluzione sulla Carta di Milano ho sottolineato l’importanza di questo documento, del contributo che possono portare tutte le associazioni e le nazioni per migliorala, la necessità di trasformarla in un Protocollo Internazionale e la valorizzazione delle biodiversità mondiali.
News dal Parlamento
Ecco perché ho votato la fiducia
Come avete visto e letto, questa settimana alla Camera il dibattito è stato tutto incentrato sulla nuova legge elettorale. Non entro nello specifico del provvedimento, cosa che farò solo dopo l’approvazione prevista per la prossima settimana, ma intendo, comunque, spiegare le mie scelte.
E dico subito che ho votato le 3 fiducie poste dal Governo. L’ho fatto serenamente, ma anche con la grande attenzione verso quei colleghi deputati che stavano vivendo un travaglio personale. Sia verso chi ha scelto di non votare, sia nei confronti di quelli che hanno votato con difficoltà. La politica è fatta di rapporti umani che non si devono cancellare e dimenticare. Mi rendo conto che agli occhi dei cittadini possiamo apparire quasi degli extraterresti, ma non è cosi.
La mia convinzione nasce dal fatto che a gennaio 2014 c’era l’accordo con tutte le forze politiche del Parlamento per apportare delle modifiche al testo licenziato dalla Camera. Così è avvenuto al Senato. Quanto si era convenuto nel Gruppo Pd e con tutte le altre forze politiche è stato rispettato, rimandare o aspettare vuol dire non concludere mai i passi che si intraprendono.
Expo ci aspetta. Con le bellezze del mondo
Da pochissime ore è finalmente iniziato Expo 2015, che considero una grandissima occasione di confronto fra culture e Paesi diversi. Un incontro che deve diventare moltiplicatore tra questi mondi con una precisa finalità, ovvero contrastare la fame e accrescere la consapevolezza dei doni preziosi che abbiamo su questa terra: acqua, aria, paesaggi, frutti e cibi.
Spiace veramente vedere che ci sia ancora qualcuno che pensi di rubare la scena all’evento devastando una città. Ma lo sappiamo: il bello, la cultura e lo stupore per quanto ci circonda, non è conosciuto o apprezzato da tutti. Ancora in troppi preferiscono rimanere immersi nel loro piccolo egoismo.
Allora non perdiamo questa bellissima occasione per accrescere noi stessi e aprire gli occhi sul mondo.
Expo 2015 ci aspetta!
Come cambia il latte
In settimana è stato approvato dal Consiglio dei Ministri, su presentazione del Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, il decreto che contiene interventi anche sulla questione del latte. Un ottimo provvedimento che raccoglie gli inviti fatti dal Parlamento con la risoluzione sul latte per andare a fissare il prezzo non sul latte tedesco, come vuole l’industria, ma sui costi dei produttori italiani. Come chiedo da tempo, finalmente si lega il prezzo anche al valore del latte trasformato e al surplus di valore che produce la nostra tipicità.
Tra i più importanti cambiamenti, d’ora in poi i contratti avranno una durata certa e di almeno un anno, grazie alle modifiche significative apportate all’art. 62, che ci riporteranno nel solco di altre nazioni europee.
Resta la grande scommessa che deve essere giocata da tutto il mondo dei produttori e che è il sistema dell’interprofessione promossa nel decreto. Una sfida che deve servire a rilanciare tutta la filiera.
Lavoratori a rischio a Cinisello
Ho sottoscritto un’interrogazione urgente al Ministro del Lavoro sulla situazione dei lavoratori della Call&Call occupati a Cinisello Balsamo, in quanto il 10 aprile scorso il consiglio di amministrazione dell’azienda ha aperto la procedura di licenziamento collettivo per la chiusura del sito milanese. Il gruppo Call&Call impiega sul territorio nazionale circa 2500 dipendenti, di cui 186 a Cinisello Balsamo, con un fatturato di oltre 57 milioni all’anno. Si tratta di una società di servizi di customer care che opera per 3 importanti società finanziarie e bancarie italiane: Ing Direct, Agos Ducato, Fiditalia.
Al Ministro viene chiesto di effettuare un monitoraggio relativo alla evoluzione della situazione, anche attraverso la convocazione del management aziendale e dei rappresentanti sindacali, al fine di scongiurare i 186 esuberi dichiarati dall’azienda e di attivare il tavolo nazionale che è stato insediato dopo l’indagine sui call center promossa dalla Commissione Parlamentare.
Solidarietà a Fabio Galesi
Come forse ricorderete, il 14 aprile è apparsa sul muro di uno stabile di largo Boccioni, a Quarto Oggiaro, l’ennesima minaccia di morte rivolta al consigliere di zona e segretario di circolo del Partito democratico Fabio Galesi, distintosi in questi anni per l’indefessa attività contro la criminalità e il degrado del quartiere. Sono state numerose le dichiarazioni e manifestazioni di solidarietà in favore di Galesi, dal sindaco Pisapia fino all’Anpi di zona. E purtroppo l’intimidazione di aprile non è stata la prima ricevuta dal giovane amministratore. Il fatto è da mettere in relazione alla propaganda fatta dalle destre.
Ecco perché ho firmato anche io un’interrogazione al Ministro dell’Interno per sapere quali iniziative intenda mettere in atto il Governo per la piena e coerente applicazione della legislazione vigente, a partire da quella legge che sanziona l’oltraggiosa e pericolosa propaganda di formazioni e associazioni di ispirazione fascista. Al Ministro si chiede anche se non ritenga urgente intervenire per verificare se sussistano le condizioni per la chiusura delle varie sedi di queste associazioni, in considerazione della minaccia che costituiscono per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini.
Tutti i vantaggi della telelettura
Ho apposto la mia firma anche a un interessante progetto di legge che riguarda l’incentivazione alla diffusione della tecnologia di tele-lettura dei contatori del gas e, in prospettiva, dei contatori della distribuzione idrica, in modalità condivisa attraverso la rete elettrica, allo scopo di condurre, in maniera progressiva ed economicamente sostenibile, l’utenza domestica verso l’utilizzo del prossimo standard rappresentato dalle cosiddette reti “multi-servizio”.
Lo scopo di questi sistemi di misurazione intelligente è quello di fornire ai clienti finali informazioni sui consumi, sul tempo effettivo di utilizzo e sugli obiettivi di efficienza energetica garantendo, al contempo, la massima sicurezza nella comunicazione dei dati e la massima riservatezza al momento della loro raccolta, conservazione, elaborazione e trasmissione.
Le reti multi-servizio rappresentano, di fatto, lo stato dell’arte nella gestione di contatori “super-intelligenti”, in grado cioè di telegestire contemporaneamente la fornitura di gas, luce, acqua e di dare informazioni sull’efficienza e sul risparmio energetico: esse rappresentano senz’altro il punto di arrivo di un progetto più ampio, quello delle cosiddette smart city.
Paolo Cova
Bene il decreto latte che accoglie la nostra risoluzione: prezzo fissato sui costi dei produttori e durata certa dei contratti
L’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, interviene sul decreto approvato dal Consiglio dei Ministri e presentato dal Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina che contiene interventi anche sulla questione del latte: “Ottimo il decreto legge sul latte presentato in Consiglio dei Ministri – commenta Cova –. Raccoglie gli inviti fatti dal Parlamento con la risoluzione sul latte per andare a fissare il prezzo non sul latte tedesco, come vuole l’industria, ma sui costi dei produttori italiani. Finalmente si lega il prezzo anche al valore del latte trasformato e al surplus di valore che produce la nostra tipicità”.
Per Cova è positivo anche il fatto che ora “i contratti avranno una durata certa, grazie alle modifiche significative apportate all’art. 62, che ci riporteranno nel solco di altre nazioni europee”.
Resta, però, “una grande scommessa che deve essere giocato da tutto il mondo dei produttori e che è il sistema dell’interprofessione promossa nel decreto. Una sfida che non deve più vedere particolarismi ma unità del mondo agricolo e che deve servire a rilanciare tutta la filiera”.
Roma, 30 aprile 2015
News dal Parlamento
Ok, al Def. Con alcune raccomandazioni
Uno dei provvedimenti più importanti che abbiamo approvato questa settimana è il Documento di Economia e Finanza 2015. Il Def costituisce il principale documento di programmazione della politica economica e di bilancio, che traccia, in una prospettiva di medio-lungo termine, gli impegni, sul piano del consolidamento delle finanze pubbliche, e gli indirizzi, sul versante delle diverse politiche pubbliche, adottati dall’Italia per il rispetto del Patto di stabilità e Crescita europeo.
Il Def espone per il periodo 2015-2019 le modalità e la tempistica attraverso le quali l’Italia intende proseguire nel risanamento dei conti pubblici, perseguire gli obiettivi di crescita e attuare le politiche programmate nel documento, anche sulla base degli indirizzi formulati dall’Unione europea. Anche in Commissione Agricoltura abbiamo espresso un parere e io ho fatto da relatore. Quello che abbiamo chiesto è di continuare a sostenere le imprese agricole condotte dai giovani, ma anche assicurare la corretta informazione al consumatore, attraverso chiare informazioni in etichetta. Servono, inoltre, politiche di sostegno alle imprese agroalimentari e una salvaguardia della biodiversità delle specie e razze di interesse zootecnico anche a rischio di estinzione. Sostenibilità ambientale, investimenti nell’innovazione e nella ricerca, sviluppo della banda larga nei territori agricoli, riduzione dell’impermeabilizzazione del suolo agricolo, difesa fitosanitaria delle nostre produzioni sono gli altri passaggi.
Infine, abbiamo espresso un’osservazione, ovvero di valutare la possibilità di ampliare il sistema di esenzioni dall’Imu agricola, in particolare ai terreni siti nelle aree svantaggiate, tenendo conto delle condizioni geografiche e socioeconomiche dei territori al fine di garantire una maggiore equità nell’applicazione del tributo, dando priorità ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali, iscritti alla previdenza agricola.
Divorzio (breve) all’italiana
Alla Camera abbiamo approvato in via definitiva, quasi all’unanimità (solo 28 voti contrari) il provvedimento sul cosiddetto “divorzio breve”, che interviene sulla disciplina dello scioglimento del matrimonio con la finalità di ridurre i tempi necessari a ottenere il divorzio.
Una legge frutto di una mediazione non sempre semplice tra le forze politiche che recepisce le osservazioni di magistrati, esperti e associazioni, con la finalità di rendere più snelle le procedure legali e ridurre i contenziosi. Ecco, dunque, le novità: viene ridotto da tre anni a un anno di durata minima il periodo di separazione ininterrotta dei coniugi per la legittimazione alla domanda di divorzio. Il termine decorrerà dalla comparsa dei coniugi davanti al presidente del tribunale nella procedura di separazione personale. Ai fini della riduzione del termine non si tiene conto della presenza o meno di figli minori. È, inoltre, ulteriormente ridotto nelle separazioni consensuali a sei mesi la durata del periodo di separazione ininterrotta dei coniugi che permette la proposizione della domanda di divorzio e viene riferito il termine più breve anche alle separazioni che, inizialmente contenziose, si trasformano in consensuali.
Inoltre, la comunione dei beni viene meno già nel momento in cui il giudice autorizza la coppia a vivere separata. La nuova disciplina si applica anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del provvedimento.
Tra accordi ed emendamenti
Anche questa settimana abbiamo proceduto con l’approvazione di disegni di legge di ratifica, come quello sul Trattato tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica popolare cinese, in materia di reciproca assistenza giudiziaria penale, o l’Accordo di collaborazione strategica tra l’Italia e il Governo del Montenegro. Abbiamo inoltre approvato ratifica ed esecuzione degli Emendamenti alla Convenzione sulla protezione fisica dei materiali nucleari del 3 marzo 1980, adottati a Vienna l’8 luglio 2005, e le norme di adeguamento dell’ordinamento interno. Come potete leggere fermi da quasi 10 anni.
Ca’ Granda, quelle operazioni da chiarire
Nei giorni scorsi ho presentato due interrogazioni, una delle quali riguarda la Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. La vicenda è lunga e complessa, ma in sintesi riguarda le operazioni di smembramento delle proprietà di un ingentissimo patrimonio immobiliare disponibile, sia urbano che rurale, accumulato in secoli di storia.
Dal mio punto di vista, queste complesse operazioni di carattere finanziario immobiliare e societario immobiliare non sembrano rispettare quanto previsto nell’accordo di programma sottoscritto nel 2000 fra Ministero della Salute, Regione Lombardia, Comune di Milano, Azienda Ospedaliera Istituti Clinici di Perfezionamento e Ospedale Maggiore di Milano (ora, appunto, Fondazione Irccs), rivisto nel 2004, finalizzato a definire le condizioni necessarie per la realizzazione di una grande ristrutturazione del complesso ospedaliero che fa capo alla Fondazione, stabilendo, in particolare, la soluzione di un mutuo per il finanziamento della ristrutturazione ospedaliera.
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze chiedo, dunque, se, nell’esercizio del potere di vigilanza spettante al suo Dicastero, queste operazioni rientrino nel rispetto della legge e nella garanzia del patrimonio dell’ente vista la complessità e la gravità delle operazioni stesse e ai valori economici in gioco. Inoltre, se è stata effettuata una verifica e vigilanza di tutte le principali vicende che hanno riguardato la Fondazione Irccs, a far tempo dalla sua nascita nel 2005 e principalmente i rapporti con la Fondazione Fiera di Milano; le vicende inerenti il patrimonio immobiliare disponibile urbano e rurale; i rapporti con Fondazione Cariplo/Banca Intesa San Paolo; le consulenze e la pareristica acquisita in relazione alle operazioni; le società e gli enti che fanno riferimento, anche non maggioritariamente, alla Fondazione; le risorse a bilancio per investimenti utilizzate per coprire sbilanci di parte corrente anche in relazione a possibili violazioni di legge e di atti/accordi amministrativi e alla sussistenza di possibili lesioni del preminente interesse pubblico generale.
Compensazioni illegittime
La seconda interrogazione che ho presentato è molto “tecnica” e per addetti ai lavori. Riguarda il fatto che in questi anni il Ministero delle Politiche agricole e forestali, attraverso Agea (l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura), ha trattenuto i contributi della Politica agricola comunitaria (Pac) alle aziende agricole che avevano ancora contenziosi in atto con lo Stato italiano per il pagamento delle multe per il superamento delle quote latte. Soldi andati a copertura delle multe che le aziende dovrebbero pagare allo Stato.
Ma il Tar del Piemonte, ancora nel 2012, ha sentenziato che ritiene illegittime le comunicazioni Agea che prevedono la compensazione e il presupposto provvedimento d’intesa tra il Ministero delle Politiche agricole e le Regioni, laddove dispone il recupero del prelievo supplementare nel settore lattiero-caseario mediante compensazione con gli aiuti comunitari.
Dunque, chiedo in quale capitolo del bilancio dello Stato sono allocati questi soldi, quale Ministero ne è competente e di quale somma ammontano le trattenute dei contributi Pac. Ma anche se questo Ministero ritenga corretto continuare a trattenere contributi comunitari dichiarati impignorabili.
Paolo Cova