News dal Parlamento

Cop21, l’Italia si impegna

Questa settimana, alla Camera, abbiamo ascoltato le comunicazioni di Gian Luca Galletti, Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, in merito alla Cop21, la conferenza che si terrà da lunedì 30 novembre all’11 dicembre, a Parigi, sul tema dei cambiamenti climatici e che vuole porre le basi del dopo Protocollo di Kyoto. In quell’occasione si discuterà di come raggiungere l’obiettivo che tutti i Paesi si erano dati a Cancun nel 2010, cioè come adottare politiche globali per fare in modo che il surriscaldamento del pianeta, da qui al 2100, resti sotto la temperatura dei due gradi, ovvero la soglia minima affinché il pianeta possa sopravvivere.

A questo proposito, abbiamo anche votato una risoluzione che impegna il Governo a favorire l’approvazione di un accordo globale, vincolante nella forma di un protocollo, per la riduzione delle emissioni con obiettivi determinati, cadenzati e verificabili, da attuare attraverso adeguate strategie, piani, programmi o politiche nazionali di mitigazione e adattamento; a sostenere la piena applicazione del principio delle responsabilità comuni, ma differenziate, e delle rispettive capacità, alla luce delle diverse circostanze nazionali, in modo da iniziare a superare la tradizionale rigida differenziazione degli impegni tra Paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo; a favorire nell’accordo l’indicazione di un obiettivo di lungo termine che indichi un percorso di decarbonizzazione anche al fine di inviare un chiaro e forte messaggio al settore privato per orientare gli investimenti verso tecnologie a basso contenuto di carbonio e resil ienti al cambiamento climatico; a sostenere, nell’ambito della cooperazione internazionale, progetti di sostegno delle economie dei Paesi in via di sviluppo e a sostegno dei Paesi poveri e vulnerabili che consentano la transizione verso economie resilienti a basse emissioni di gas a effetto serra; ad avviare una revisione della Strategia energetica nazionale; ad attuare la Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, adottata dalla Conferenza Stato-Regioni lo scorso dicembre, mediante l’elaborazione di un piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici; a promuovere e incentivare politiche industriali che puntino ad un uso efficiente delle risorse naturali e dell’energia nei processi produttivi e al recupero di materia, secondo i principi dell’economia circolare; a favorire interventi su scala locale che realizzino obiettivi di efficienza energetica, diffusione di energie rinnovabili, interventi volti all’adattamento ai cambiamenti climatici e in particolare alla messa in sicurezza del territorio.

Un Fondo contro le crisi bancarie

Alla Camera abbiamo approvato in via definitiva la ratifica ed esecuzione dell’Accordo sul trasferimento e la messa in comune dei contributi al Fondo di risoluzione unico nel quadro dell’Unione bancaria, approvato già al Senato. Si tratta della ratifica di un trattato internazionale e intergovernativo che rappresenta il terzo passaggio dell’unione bancaria europea e che conferisce risorse a un Fondo unico di garanzia e di risoluzione che dovrà fare fronte alle crisi finanziarie delle principali banche europee. È un passaggio importante che va a tutela dei risparmiatori.

 

 

Latte: c’è l’accordo

Notizia importante questa settimana: dopo mesi di lavoro, il Ministero delle Politiche agricole è riuscito a chiudere un accordo tra Lactalis ( gruppo Galbani-Parmalat) e produttori sul prezzo del latte al litro alla stalla, fissato a 36 centesimi per i prossimi tre mesi. Il Ministero si è impegnato anche ad aggiungere 1 centesimo agli allevatori per i mesi di dicembre, gennaio e febbraio. È un primo passo importante, ma ora bisogna concludere sulla questione dell’indicizzazione.

L’accordo consente agli allevatori di recuperare alcuni centesimi per i prossimi mesi, ma l’indicizzazione del prezzo del latte, come previsto dal decreto 51/2015 e condivisa anche dagli industriali, è un intervento strutturale che, con il contratto annuale, serve a dare garanzie agli allevatori e toglie il mercato del latte dalla speculazione, dalla volatilità e da un’idea di prodotto inteso come commodities. Inoltre, rappresenterà un aiuto anche per gli allevatori da latte per conoscere i propri costi di produzione.

Paolo Cova

On. Cova: “Bene l’accordo sul latte, ma ora proseguiamo sulla strada dell’indicizzazione”

“Un primo passo importante è stato fatto. Ora bisogna concludere sulla questione dell’indicizzazione del prezzo del latte”, commenta così l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, l’accordo raggiunto, stamattina, tra Lactalis e le organizzazioni agricole sul prezzo del latte, fissato a 36 centesimi al litro per i prossimi tre mesi.   Il Ministero si impegna anche ad aggiungere 1 centesimo agli allevatori per i mesi di dicembre, gennaio e febbraio.

 

“L’accordo sul prezzo del latte sottoscritto oggi tra organizzazioni sindacali e Lactalis consente agli allevatori di recuperare alcuni centesimi per i prossimi mesi – continua Cova –. È solo un primo passo che deve proseguire con l’indicizzazione del prezzo del latte come previsto dal decreto 51/2015”, insiste il parlamentare Pd.

 

“​L’indicizzazione, condivisa anche dagli industriali,​ è un intervento strutturale che, con il contratto annuale, serve a dare garanzie agli allevatori e toglie il mercato del latte dalla speculazione, dalla volatilità e da un’idea di prodotto inteso come commodities”, sottolinea Cova, secondo il quale “l’indicizzazione rappresenterà un aiuto anche per gli allevatori da latte per conoscere i propri costi di produzione”.

 

Roma, 26 novembre 2015

News dal Parlamento

Missioni e cooperazione: strada della pace

Alla Camera abbiamo approvato la legge di conversione del decreto che autorizza la proroga della partecipazione del personale delle Forze armate e di polizia alle missioni internazionali, nonché la prosecuzione degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione in numerose aree internazionali di crisi. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.

Il decreto è stato, dunque, discusso e votato proprio pochi giorni dopo i terribili attentati che hanno colpito Parigi venerdì 13 novembre. E proprio in relazione a questi accadimenti, il relatore ha voluto sottolineare che è nel nome della pace e della giustizia, e della necessità di contribuire attivamente a garantirle e a difenderle, che questo provvedimento è stato emanato. In questo spirito, si prevede il finanziamento di un’ampia serie di iniziative di cooperazione e di sostegno ai processi di ricostruzione e alle misure di sostegno alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione.

Il decreto contiene, dunque, le autorizzazioni di spesa necessarie alla proroga del termine per la partecipazione italiana a diverse missioni internazionali delle Forze armate e delle forze di polizia, le relative norme sul personale e quelle in materia penale e contabile.

Appalti, si cambia

Via libera, questa settimana, anche alla legge delega che riforma la disciplina degli appalti e delle concessioni pubbliche seguendo tre parole d’ordine: semplificazione, trasparenza, qualità. Ora il provvedimento torna al Senato.

Nata dalla necessità di recepire le direttive europee per l’adeguamento della normativa italiana in materia di appalti e contratti pubblici, la legge opera un riordino complessivo della materia e rappresenta un’importante riforma per il rilancio economico del nostro Paese, in particolare per il settore dell’edilizia e dei lavori pubblici.

L’obiettivo è rendere più semplici e flessibili le procedure degli appalti relativi a lavori, servizi e forniture, agevolare l’accesso alle imprese, in particolar modo quelle di piccole e medie dimensioni, e garantire l’efficienza dei lavori stessi, attuando controlli e assicurando l’esecuzione nei tempi e nelle modalità previste.

Cambiamenti sostanziali riguardano gli affidamenti sia per la progettazione che per l’esecuzione delle opere, la richiesta di maggiore qualificazione delle stazioni appaltanti e delle imprese, il ruolo rafforzato dell’Autorità nazionale anticorruzione, il divieto di deroghe alle procedure di affidamento, la riduzione delle varianti in corso d’opera, l’eliminazione dell’aggiudicazione con il criterio del massimo ribasso per le professioni tecniche, la maggiore centralità della fase progettuale sostituendo il progetto preliminare con quello esecutivo.

Proteggiamo la biodiversità

Importante, poi, l’approvazione della legge sulla tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria, che nasce dalla consapevolezza che la perdita di questo patrimonio aumenta a ritmi incessanti ed è necessario intervenire subito.

Il provvedimento istituisce: l’Anagrafe nazionale della biodiversità agraria e alimentare, allo scopo di registrare tutte le risorse genetiche locali di origine vegetale, animale e microbica a rischio di estinzione e di erosione genetica; la Rete nazionale della biodiversità agraria e alimentare, composta dalle strutture locali, regionali e nazionali per la conservazione ex situ del germoplasma (corredo genetico) degli agricoltori e allevatori custodi, che svolge ogni attività diretta a preservare le risorse genetiche locali dal rischio di estinzione o di erosione genetica e si attiva per incentivarne la reintroduzione in coltivazione o in altre forme di valorizzazione; il Portale nazionale della biodiversità agraria e alimentare, per creare un sistema di banche dati interconnesse delle risorse genetiche locali individuate; il Comitato permanente per la biodiversità agraria e alimentare, istituito presso il Ministero delle Politiche agricole per garantire il coordinamento delle azioni tra i diversi livelli di Governo, Stato, Regione e Province autonome sulla materia della tutela della biodiversità agroalimentare.

Tutto questo per dotare il nostro Paese di un sistema di norme capace di riconoscere, proteggere, recuperare e organizzare la biodiversità agricola ed alimentare, per investire sull’enorme ricchezza rappresentata da varietà e razze locali e per valorizzare l’inestimabile patrimonio italiano di conoscenze, memoria e pratiche sostenibili.

 

 

 

Riso tutelato in etichetta

E sempre in tema di protezione dei nostri prodotti agroalimentari, alla Camera abbiamo approvato una mozione che affronta i problemi del mondo della risicoltura, il quale attraversa una fase di cambiamento di notevole portata. Il comparto è per certi versi vulnerabile a causa di un paventato e progressivo venir meno della protezione offerta dalle politiche integrative della Politica agricola comune e per l’aumento progressivo delle importazioni a dazio zero.

Poiché l’Italia è il primo produttore nell’Unione europea con oltre il 50% della produzione e più di 14 milioni di quintali l’anno, abbiamo impegnato il Governo a continuare a intervenire nelle competenti sedi comunitarie a tutela del mercato italiano del riso, in particolare affinché sia attivata la clausola di salvaguardia rispetto alle importazioni a dazio zero; a intervenire a livello europeo per l’attivazione di adeguate misure di controllo e di garanzia in relazione ai modelli di produzione dei Paesi terzi con particolare riguardo al rispetto dei diritti sociali, alla salvaguardia ambientale e alla sicurezza e salubrità dei prodotti; ad adottare le iniziative necessarie per rendere immediatamente applicabile al riso e ai prodotti a base di riso la normativa sull’etichettatura di origine dei prodotti agroalimentari; ad assumere iniziative per innovare la normativa nazionale vigente disciplinando sist emi di etichettatura volti ad indicare la varietà del riso e dei prodotti a base di riso; ad adottare idonee iniziative normative volte ad introdurre sanzioni accessorie affinché siano resi noti e pubblici i riferimenti degli operatori eventualmente coinvolti in pratiche commerciali ingannevoli, fraudolente o scorrette, finalizzate a immettere sui mercati finti prodotti made in Italy, nonché i dati dei traffici illeciti accertati; ad avviare un programma di comunicazione, su scala europea ed internazionale, sulla qualità del riso italiano valorizzando le peculiarità di sostenibilità ambientale e di salubrità delle produzioni italiane.

 

 

Canapa, ma che sia industriale

In Commissione Agricoltura, questa settimana, abbiamo approvato, in sede legislativa, la legge sulla canapa industriale, una norma che permetterà di rilanciare la filiera della canapa italiana. Ora il testo passerà al Senato.

Sono due gli elementi fondamentali di questa legge: l’aumento del principio attivo Thc, dallo 0,2% allo 0,6%, sostanza incriminata che rende psicotropa la pianta, ma che in natura serve a renderla più resistente agli attacchi di insetti e microrganismi e che ora impedirà facili sequestri, e lo stanziamento di 1,5 milioni di euro per gli impianti di trasformazione.

A questo punto, si potrà creare una realtà produttiva che può far riferimento a settori come il tessile, l’agroalimentare e l’edilizia sostenibile.

 

 Milano crocevia di migranti

Mi fa piacere segnalare che sabato 28 novembre, dalle 9.30 alle 14, in via Sant’Antonio 5, a Milano, l’Associazione Noifuturoprossimo.it-Il Sicomoro organizza un appuntamento, interessante e di ampio respiro, assieme ad altre due importanti realtà milanesi, “Occhisulsociale” e ” Ilcaffègeopolitico”. Si tratta di un laboratorio di approfondimento socio-politico, rivolto preferibilmente alle giovani e ai giovani fino ai trent’anni, sul tema “Mediterraneo e migranti: Milano, incrocio e attraversamento della città”.

 

Qui il volantino per i dettagli

Paolo Cova

News dal Parlamento

Diciamo “no” all’odio

Quanto avvenuto a Parigi ci lascia sgomenti e con un senso di preoccupazione. Ma questo non deve suscitare né in me e, spero, nemmeno in voi, un sentimento di odio.

Questi settant’anni di pace in Europa dimostrano come si possano superare le diversità e le distanze tra popoli per arrivare a costruire insieme una nazione unica senza conflitti.

Ci sono poi persone che possono esistere solo seminando odio e violenza, perché non hanno altre capacità. Non seguiamo in questa strada, che porta unicamente alla distruzione, chi ha facile vita solo nell’odio e nulla nella costruzione del bene, del bello e della pace. Sicuramente dobbiamo vigilare tutti affinché non ci venga rapinata questa lunga stagione di pace.

 

Uranio impoverito: entro in Commissione

Un’importante novità mi riguarda: sono stato chiamato a far parte della “Commissione parlamentare di inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in missioni militari all’estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, in relazione all’esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno e da somministrazione di vaccini, con particolare attenzione agli effetti dell’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito e della dispersione nell’ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico”. Un lungo nome per dire quanto sia complicato il lavoro che ci attende. Per quanto mi riguarda, sono pronto ad andare a fondo a questa ormai datata vicenda.

 

Antimafia, sui beni si cambia

Alla Camera abbiamo approvato il nuovo Codice antimafia. La riforma nasce da una proposta di legge di iniziativa popolare presentata nel 2013 da 120mila cittadini e promossa da diverse associazioni, con l’obiettivo di dare maggiore efficacia alle norme sulla gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

Dopo due anni di discussioni, confronti e audizioni e dopo che il testo originario è stato arricchito dai contributi nelle Commissioni Antimafia e Giustizia, la nuova legge rende, dunque, finalmente organica la normativa antimafia relativa ai beni confiscati e sequestrati. La frammentarietà delle norme e le criticità emerse nel corso degli anni, infatti, portava più del 90 per cento delle imprese sottratte alla criminalità organizzata a fallire dopo la confisca o il sequestro.

La nuova legge si muove su un doppio binario: da una parte presenta misure di contrasto sistematico alle organizzazioni criminali per colpirle dritte al cuore, cioè nelle imprese illecite; dall’altra prevede misure economiche di sostegno alle imprese stesse affinché continuino la propria attività anche dopo la confisca o il sequestro.

Tra le misure previste le modifiche al ruolo e alle funzioni dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati; l’istituzione di un nuovo Fondo per il credito delle aziende sequestrate; l’ampliamento dei soggetti attivi e passivi; la tutela dei terzi creditori; la trasparenza nella scelta degli amministratori giudiziari; la delega al Governo per individuare specifici incentivi e ammortizzatori sociali per il lavoratori delle aziende confiscate e sequestrate; le misure contro il caporalato.

 

La voluntary salva l’accisa

Il secondo provvedimento votato questa settimana, è stato il decreto legge sulle misure urgenti per la finanza pubblica. Composto da tre articoli, disattiva la clausola di salvaguardia, prevista dalla legge di stabilità 2015, per la mancata autorizzazione Ue al meccanismo Iva di reverse charge nella grande distribuzione alimentare, la quale avrebbe previsto l’aumento dell’accisa dei carburanti per il 2015.

Al fine di garantire la copertura finanziaria ed evitare questo aumento, viene prorogato il termine per accedere alla voluntary disclosure al 30 novembre 2015, con possibilità di integrare l’istanza con documenti ed informazioni entro il 30 dicembre 2015. Si prevede inoltre che l’ammontare di tutte le prestazioni corrisposte dalla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità svizzera, in qualunque forma erogate, siano assoggettate, ai fini delle imposte dirette, su istanza del contribuente, all’aliquota del 5 per cento.

 

Quei ricarichi esagerati della grande distribuzione

Come avrete visto, gli allevatori lombardi – e non solo loro – stanno aspramente manifestando sempre per lo stesso motivo: un prezzo equo del latte al litro. Ho partecipato, perciò, sia al presidio della Coldiretti, che a quello di Cia e Confagricoltura Lombardia. E ho ripetuto alcuni dei concetti che vado dicendo da anni: la grande distribuzione organizzata e gli industriali vogliono indicizzare il prezzo del latte ai produttori come quello tedesco? Allora i consumatori italiani devono pagare il latte fresco al consumo dimezzato rispetto al prezzo attuale, come in Germania.

D’altra parte, il Garante per la concorrenza ha segnalato che il prezzo ai produttori è stato diminuito del 28%, quello ai trasformatori di circa il 12%, ma il consumatore ha pagato circa l’1% in più. Già attualmente la grande distribuzione e gli industriali hanno un ricarico sui prodotti lattiero-caseari del 300-350% rispetto al costo, con dei margini e dei benefici esagerati. Questo ci dimostra che oggi, in Italia, chi vuole affamare i produttori di latte, in realtà continua a fare bilanci stratosferici. A chiusura di settimana una nota positiva è arrivata dal tavolo del latte durante il quale gli industriali hanno optato per un prezzo indicizzato al costo di produzione, come previsto dal decreto Legge 91/2015, anziché al prezzo tedesco.

 

 

Doping, la Russia non è così lontana

E un altro dei temi che seguo sempre con attenzione, è stato al centro di una notizia preoccupante degli ultimi giorni: l’agenzia mondiale antidoping (Wada) ha invitato la Federatletica internazionale (Iaaf) a sospendere gli atleti della Russia da qualsiasi competizione di atletica leggera. Secondo le indagini della stessa Wada diversi atleti russi farebbero uso di sostanze dopanti da anni, alterando i risultati delle gare.

Ma a ben vedere questo è un fatto non del tutto nuovo nel mondo dello sport, anzi, è già accaduto anche in Italia con i 65 atleti segnalati dalla Procura di Bolzano per la mancata indicazione della reperibilità per i controlli “out of competition”, e dalla Procura antidoping. Ma mentre ora la Wada interviene e chiede di sospendere gli atleti russi dalle competizioni, in Italia la Procura antidoping, dopo ben quattro anni, ancora tace.

In realtà, c’era stato un po’ di attivismo quando è stata fatta l’interpellanza parlamentare, ma poi siamo tornati al silenzio assoluto. Mi chiedo se alla Procura antidoping sperino che ci siamo dimenticati.

 

Le novità per i cittadini

Sabato 21 novembre, alle 16, nella sala consiliare di piazza della Resistenza, a Pessano con Bornago, parteciperò, assieme al sindaco Giordano Mazzurana e al segretario metropolitano del Pd milanese Pietro Bussolati, a un interessante dibattito pubblico, organizzato dal Circolo locale, per cercare di capire “Cosa cambia per i cittadini” rispetto alla riforma della Costituzione, alla legge di stabilità 2016 e ai nuovi cinque ecoreati.

 

Qui la locandina

Paolo Cova

 

News dal Parlamento

Scuole belle per 110 milioni di euro

Il provvedimento più importante che abbiamo approvato questa settimana alla Camera è stato il decreto legge che reca disposizioni urgenti in materia economico-sociale, nonché misure finanziarie per interventi in alcuni territori colpiti da eccezionali eventi meteorologici. Si tratta di quattro distinti interventi, relativi rispettivamente all’edilizia scolastica, all’utilizzo di lavoratori in attività socialmente utili, all’amministrazione straordinaria delle imprese e ad alcuni territori colpiti da eccezionali eventi meteorologici.
Nel primo caso si dispone l’immediato utilizzo di risorse già assegnate dal Cipe per interventi di ripristino del decoro e della funzionalità degli edifici scolastici, il cosiddetto programma Scuole belle, articolandole fra il 2015 e 2016. In particolare vengono resi disponibili 110 milioni di euro, di cui 100 per il 2015 e 10 per il 2016.
Nel secondo caso, viene previsto che le pubbliche amministrazioni continuino a utilizzare lavoratori titolari di ammortizzatori sociali in costanza di lavoro, ovvero in cassaintegrazione guadagni ordinaria e straordinaria, contratti di solidarietà e fondi di solidarietà bilaterali, per lo svolgimento di attività socialmente utili.
Un altro articolo del decreto interviene sulla disciplina dell’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza, consentendo una proroga del termine di esecuzione del programma di cessione dei complessi aziendali.
Infine, il provvedimento stabilisce una riduzione degli obiettivi finanziari del Patto di stabilità interno, per l’anno 2015, in favore degli enti locali interessati dagli eccezionali eventi meteorologici del 13 e 14 settembre 2015, che hanno colpito i territori delle province di Piacenza e Parma.
   
Internet dei diritti e dei doveri
Promuovere la Carta dei diritti in Internet e la governance della rete è invece il tema della mozione cui abbiamo dato il via libera nei giorni scorsi. Ovvero un sostegno fattivo alle regole del gioco per la rete, che oggi rappresenta uno spazio sempre più fondamentale per le persone e i gruppi, come motore e luogo di scambio, produzione di conoscenza, volano per uno sviluppo economico che rende possibili innovazione, corretta competizione e crescita in un contesto democratico.
Oltre un anno fa, è iniziato il lavoro della Commissione della Camera sui diritti e i doveri in Internet, composta da deputati di tutti i gruppi parlamentari e da esperti, studiosi, operatori del settore e rappresentanti di associazioni, che ha redatto la Dichiarazione dei diritti in Internet. Commissione che a luglio scorso ha approvato il documento che prevede riconoscimento e garanzia dei diritti, diritto di accesso, diritto alla conoscenza e all’educazione in rete, neutralità della rete, tutela dei dati personali, diritto all’autodeterminazione informativa, diritto all’inviolabilità dei sistemi, dei dispositivi e domicili informatici, trattamenti automatizzati, diritto all’identità, protezione dell’anonimato, diritto all’oblio, diritti e garanzie delle persone sulle piattaforme, sicurezza in rete, governo della rete.
Lo scopo della mozione è quello di impegnare il Governo ad attivare ogni utile iniziativa per la promozione e l’adozione a livello nazionale, europeo e internazionale dei princìpi contenuti nella Dichiarazione per i diritti e i doveri in Internet e a promuovere un percorso che porti alla costituzione della comunità italiana per la governance della rete, definendo compiti e obiettivi in una logica multistakeholder.
 
L’Italia stringe accordi
Settimana di ratifiche, quella appena trascorsa. Abbiamo dato l’ok alla Ratifica ed esecuzione dell’Accordo di collaborazione culturale, scientifica, tecnologica e nel campo dell’istruzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Cipro e dell’Accordo sul reciproco riconoscimento dei titoli attestanti studi universitari o di livello universitario rilasciati in Italia e a Cipro, che passa ora all’esame del Senato.
Sono stati approvati, invece, in via definitiva i disegni di legge di Ratifica ed esecuzione dell’Accordo quadro tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Stati Uniti d’America per la cooperazione nell’esplorazione ed utilizzazione dello spazio extra-atmosferico per scopi pacifici, fatto a Washington il 19 marzo 2013, già approvato dal Senato; la Ratifica ed esecuzione del Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti del fanciullo che stabilisce una procedura di presentazione di comunicazioni, adottato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 19 dicembre 2011, anch’esso passato al vaglio del Senato.
Inoltre, hanno ricevuto approvazione la Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Cile sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 25 luglio 2014 e già approvato dal Senato; la Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della
Repubblica italiana e il Governo del Montenegro in materia di cooperazione nel campo della difesa, fatto a Roma il 14 settembre 2011, approvato dal Senato; la Ratifica ed esecuzione del Protocollo che modifica la Convenzione tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune altre questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio, con Protocollo aggiuntivo, fatto a Milano il 23 febbraio 2015.
 
Il lavoro del Ministro e l’assessore agitato
Sono tornato a parlare del tema del latte e del suo prezzo in questi ultimi giorni. E l’ho fatto a sostegno del Ministro Maurizio Martina e del suo lavoro dopo un attacco a testa bassa dell’assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia.
Ho ribadito che per oltre trent’anni si è parlato di indicizzazione del prezzo del latte, ma solo questo Governo e questa maggioranza sono stati capaci di farla diventare legge. Ecco perché stupisce che chi è al vertice di Regione Lombardia da oltre 20 anni si metta a parlare solo ora dell’importanza dell’indicizzazione – come fa l’assessore –, mentre negli anni precedenti, quando gli allevatori prendevano 0,30 centesimi di euro, faceva finta di niente.
Ma di certo vedere che c’è un Ministro che per la prima volta in Italia investe 108 milioni di euro per il comparto latte, che interviene in modo strutturale sul settore istituendo l’interprofessione, mette mano alla volatilità del latte regolando il contratto con una scadenza annuale, sta lavorando direttamente sul prezzo al produttore con un intervento sull’Iva in legge di stabilità, sta facendo agitare qualche politico. Forse questa agitazione nasce dal fatto che il politico in questione aveva votato, nel 2009, la legge 33, la famosa legge Zaia, che ha tolto 70 milioni di euro agli allevatori per quest’anno.
   
Ancora doping
sabato 14 novembre ore 15.00 presso i locali del Circolo Arci di Rosia comune di Sovicille, ho il piacere di partecipare all’incontro: La nostra salute deve correre più del doping” verso una nuova proposta di legge per contrastare il doping.
L’evento è programmato nel corso della manifestazione Ultramarathon Trail Val di Merse e domenica 15 si terrà la 1° maratona Val di Merse a cui parteciperò.
  Se desideri leggere il volantino clicca qui:
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Paolo Cova
 

On. Cova: “La grande distribuzione fa pagare sempre di più il latte ai consumatori, ma lo paga sempre meno ai produttori”

 

Sabato al presidio di Coldiretti, oggi a quello di Cia e Confagricoltura Lombardia. La presenza dell’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, alle iniziative degli allevatori è costante e puntuale, come le sue prese di posizione sul tema del prezzo del latte, in questi anni di battaglie dei produttori, anche in tempi in cui pochi ne parlavano.

“La grande distribuzione organizzata e gli industriali vogliono indicizzare il prezzo del latte ai produttori come quello tedesco? Allora i consumatori italiani devono pagare il latte fresco al consumo dimezzato rispetto al prezzo attuale, come in Germania”, va ripetendo alle manifestazioni Cova.

E fa presente anche che “il Garante per la concorrenza ha segnalato che il prezzo ai produttori è stato diminuito del 28%, quello ai trasformatori di circa il 12%, ma il consumatore ha pagato circa l’1% in più. Già attualmente la grande distribuzione e gli industriali hanno un ricarico sui prodotti lattiero-caseari del 300-350% rispetto al costo, con dei margini e dei benefici esagerati. Questo ci dimostra che oggi, in Italia, chi vuole affamare i produttori di latte, in realtà continua a fare bilanci stratosferici”, aggiunge il parlamentare Pd.

 

Roma, 9 novembre 201 5

 

On. Cova: “Atleti russi ‘stoppati’ per doping. Ma in Italia ci si è dimenticati dei 65 sportivi segnalati dalla Procura di Bolzano”

La notizia è di pochi minuti fa: l’agenzia mondiale antidoping (Wada) ha invitato la Federatletica internazionale (Iaaf) a sospendere gli atleti della Russia da qualsiasi competizione di atletica leggera. Secondo le indagini della stessa Wada diversi atleti russi farebbero uso di sostanze dopanti da anni, alterando i risultati delle gare.

“A ben vedere non è una novità nel mondo dello sport: quanto avvenuto tra Wada e Iaaf a proposito della diffusione di doping tra gli atleti russi e della richiesta della loro sospensione, è già accaduto anche in Italia con i 65 atleti segnalati dalla Procura di Bolzano per la mancata indicazione della reperibilità per i controlli ‘out of competition’, e dalla Procura antidoping. Ma mentre ora la Wada interviene e chiede di sospendere gli atleti russi dalle competizioni, in Italia la Procura antidoping, dopo ben quattro anni, ancora tace”, lo segnala l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, dopo aver appreso la decisione della Wada.

 

E ricorda che “c’è stato un po’ di attivismo quando è stata fatta l’interpellanza parlamentare, ma poi siamo tornati al silenzio assoluto. Forse alla Procura antidoping sperano che ci siamo dimenticati?”, conclude Cova.

 

Roma, 9 novembre 201 5

Convegno sul doping in Val di Merse

Carissimi,

sabato 14 novembre ore 15.00 presso i locali del Circolo Arci di Rosia comune di Sovicille, ho il piacere di  partecipare all’incontro: “ La nostra salute deve correre più del doping” verso una nuova proposta di legge per contrastare il doping.

L’evento è programmato nel corso della manifestazione Ultramarathon Trail Val di Merse e domenica 15 si terrà la 1° maratona Val di Merse a cui parteciperò.

Se desideri leggere il volantino clicca qui:

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