News dal Parlamento

Stabilità di nome e di fatto

Quasi alle 3 e mezza della notte tra sabato e domenica, alla Camera, dopo venti ore di discussioni e dibattiti, abbiamo approvato la legge di stabilità, senza dover ricorrere alla fiducia, caso abbastanza unico, e abbiamo dato l’ok al bilancio dello Stato. I voti favorevoli alla stabilità sono stati 297, 93 i contrari e 4 gli astenuti. Adesso il provvedimento torna al Senato per l’approvazione definitiva in terza lettura.

In estrema sintesi, su un valore della manovra di oltre 30 miliardi di euro, le novità sono il taglio dell’Irap per le imprese, niente più tasse sulla prima casa, bloccati gli aumenti di imposte e accise delle clausole di salvaguardia, eliminazione dell’Imu e dell’Irap per gli agricoltori, riduzione del canone Rai, taglio dei contributi sul lavoro per le assunzioni a tempo indeterminato, regime agevolato e semplificato per partite Iva, autonomi e professionisti con attività di minori dimensioni. E ancora cultura, sicurezza, assunzioni, sud, contrasto alla povertà, welfare, pari opportunità sono le parole d’ordine.

Ma un resoconto più dettagliato ve lo darò nel numero speciale della newsletter della settimana natalizia, quando la stabilità sarà diventata definitivamente legge.

 

Ma conta anche il “cammino”

Nelle more della legge di stabilità è stato approvato anche un mio ordine del giorno sui Cammini italiani, ovvero quelle strade che ripercorrono, lungo antichi tracciati, la storia spirituale e culturale del Paese e che hanno permesso a viandanti, turisti e pellegrini di muoversi a piedi, arricchendo la propria vita spirituale e culturale.

Poiché il 2016 sarà l’Anno dei Cammini, oltre che quello del Giubileo, si potrebbero creare le basi di un sistema di turismo sostenibile, destinato a diventare, volendo, quello più accessibile in Italia.

Il mio ordine del giorno impegna, perciò, il Governo a valutare la possibilità di finanziare gli enti locali per interventi di valorizzazione e messa in sicurezza dei Cammini italiani attraverso una segnaletica puntuale dei tracciati, percorsi accessibili e una ospitalità adeguata per i viandanti, recuperando risorse dal fondo del Ministero delle Infrastrutture destinato a interventi in favore dei beni culturali, pari al 3% delle risorse aggiuntive annualmente previste per infrastrutture, iscritte nello stato di previsione del Ministero stesso.

 

Ue, l’Italia ancora a far proposte significative

In settimana, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi è intervenuto alla Camera per le comunicazioni relative alla seduta del Consiglio europeo. Tra i temi trattati, la sicurezza rispetto al terrorismo, l’immigrazione, l’unione bancaria.

Al Parlamento Renzi ha proposto un approccio italiano alla lotta al terrorismo, dopo i fatti di Parigi, che significa non solo una reazione militare, ma anche una visione più ampia per i prossimi mesi e anni. Un intervento che adesso è entrato anche in legge di stabilità e che ha come capisaldi la cybersecurity, un incremento delle disponibilità della difesa nelle possibilità di intervento all’estero, un investimento come gli 80 euro per le forze dell’ordine.

Il presidente è intervenuto duramente anche sull’apertura di infrazione della Ue verso l’Italia rispetto al fatto che non tutte le persone che sono state salvate in mare sono state identificate: Renzi ha fatto presente che il nostro Paese ha tenuto fede a tutti i suoi impegni, non sembra che altrettanto stiano facendo gli altri partner europei.

Sull’unione bancaria il premier ha fatto sapere che c’è una resistenza tedesca al terzo pilastro, che, però, dovrà venire meno in quanto è inimmaginabile che non si arrivi fino in fondo, con una sempre più forte integrazione a livello di economia, altrimenti saremmo solo governati da norme astratte e non dalla realtà delle cose.

Al termine, abbiamo votato una risoluzione di appoggio alle parole e alla posizione del Presidente del Consiglio, ricordando che sul tema delle migrazioni il Parlamento ha già avuto modo di esprimere il suo consenso alla linea seguita dal Governo con una precedente risoluzione, nella quale si invitava a un aumento degli stanziamenti per la collaborazione con i Paesi dei Balcani Occidentali e del Vicinato meridionale nella gestione dei profughi e all’incremento dei fondi di cooperazione con l’Africa. Abbiamo anche ribadito la decisa critica nei confronti dei Paesi europei che mettono in campo azioni contrastanti con i valori di accoglienza e solidarietà e chiesto che, dopo i fatti di Parigi, diventi più che mai necessario lavorare per un’Europa della sicurezza, che vada di pari passo con l’Europa dei diritti.

Infine, sull’unione bancaria abbiamo ricordato, nel nostro documento, che parte essenziale della strategia è il perseguimento di una maggiore integrazione del mercato interno, in particolare per quello del lavoro.

 

I tre giudici e i veti

Altro appuntamento importante della settimana è stata la votazione dei tre giudici della Corte Costituzionale. Il Parlamento, riunito in seduta comune, ha eletto i professori Franco Modugno, con 609 voti, Giulio Prosperetti, 585 voti, e Augusto Barbera con 581. Il quorum richiesto era di 571 voti, pari ai due terzi degli aventi diritto.

Quindi, si trattava di elezioni che richiedevano una maggioranza ampia che non poteva limitarsi alla sola maggioranza di governo. Questo perché la Corte è un organo di garanzia. Il dialogo è sempre stato aperto a tutte le forze, ma il continuo tatticismo da parte delle due minoranze più consistenti del Parlamento (Fi e M5s) aveva portato a un blocco.

Ma come sapete, a un certo punto, almeno un gruppo, i cinquestelle, ha scelto di togliere i veti e di votare.

 

La Boschi non si arrende

Questa settimana la minoranza ha presentato una mozione di sfiducia ad personam. Al centro delle polemiche è finita il Ministro per le Riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi. Mozione respinta, naturalmente, ma che ha lasciato uno strascico emotivo non da poco, soprattutto, nella diretta interessata.

A tratti toccante il suo intervento in Aula: ha ricordato le origini tutto sommato umili della sua famiglia, ha raccontato dei sacrifici fatti per uscire da una certa condizione, ha espresso apertamente l’incondizionato affetto per il padre – l’uomo che è finito al centro della bufera di una delle banche al tracollo –, ma ha anche precisato che se qualcuno dovrà pagare, lui compreso, è giusto che sia così. E chi ha presentato la mozione di sfiducia, gli M5s, sapeva benissimo che, tanto, la cosa finiva lì. Era solo un modo per sollevare il polverone e apparire una volta di più in televisione. Le motivazioni portate per argomentare il conflitto di interesse sono il possesso di azioni di Banca Etruria?

Certamente è un fatto non secondario, ma gli atti compiuti dal governo hanno portato un beneficio al Ministro? Direi di no perché gli azionisti hanno perso il proprio capitale per il fallimento della banca e per il salva banche. Ad essere sinceri la richiesta fatta più volte, da parte di M5S e minoranze, di aiutare gli azionisti e chi aveva obbligazioni subordinate avrebbe potuto essere un vero conflitto d’interessi. L’esatto contrario!

Sulle vicende personali dei vertici e quindi del padre della Boschi, saranno i magistrati ad esprimere un giudizio.

Il risultato è stato 129 voti a favore e 373 contrari. Contro la sfiducia hanno votato Pd, Ap e gli altri centristi di maggioranza, insieme ai verdiniani di Ala e ai parlamentari di centrodestra Conservatori e Riformisti di Raffaele Fitto. Forza Italia, invece, non ha partecipato al voto, anche qui dopo tutta una serie di polemiche. A favore della sfiducia, insieme ai cinquestelle, hanno votato Si-Sel, Lega, gli ex M5S di Alternativa Libera e gli ex Pd civatiani di Possibile.

 

Grazie a Fiano. Ok a Sala

Ha ritirato ufficialmente la sua candidatura dalla corsa alle primarie del Partito democratico per il sindaco di Milano e per questo non posso che ringraziare Emanuele Fiano, anche mio collega parlamentare, per l’ottimo lavoro svolto in questi mesi e per l’impegno che ci ha messo.

Fiano ha consentito di tenere alta l’attenzione sui temi della città ed è stato solo un bene. Ma ora si apre uno scenario nuovo nel quale la figura di Giuseppe Sala si presenta come quella più accreditata a dare una diversa visione e prospettiva per Milano. Sala propone, infatti, una Milano metropolitana, ma nel contempo anche una città internazionale. Non mi resta che augurargli il miglior successo.

Paolo Cova

On. Cova: “Ok al mio ordine del giorno per valorizzare i Cammini storici, religiosi e culturali”

“Il Governo ha approvato un mio ordine del giorno sui Cammini italiani​, nelle more della legge di stabilità nazionale, votata nelle scorse ore”, lo annuncia l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd. La legge di stabilità prevede che 3 milioni di euro siano destinati alla realizzazione di itinerari turistici a piedi, i cosiddetti cammini, appunto.

 

Cova spiega, illustrando il suo documento: “I Cammini italiani​ sono​ quei percorsi che si snodano lungo antiche vie e che vengono attraversati a piedi sempre più spesso da gruppi organizzati. Ripercorrono quasi tutta la storia spirituale e culturale della nostra nazione e hanno permesso a viandanti, turisti e pellegrini di arricchire la propria vita spirituale e culturale. Non solo: il 2016 sarà un anno particolare perché dedicato proprio ai Cammini​. Inoltre è l’anno del Giubileo. Potrebbe essere l’occasione per creare le basi concrete e condivise di un sistema di turismo sostenibile destinato a diventare quello più accessibile del nostro Paese”.

 

E poiché i Cammini storici italiani vantano una fitta rete distribuita su tutto il territorio e rappresentano e attraversano luoghi e centri culturali spesso poco visitati e frequentati, per Cova​ è​ il momento​ giusto​ per valorizzarli e incentivare la loro fruizione: “Finora gli enti locali si sono fatti carico della gestione ordinaria e straordinaria dei percorsi, accollandosi gli interventi di manutenzione, tracciatura, segnaletica e anche di ospitalità. Ma adesso è sempre più difficile realizzarli per i vincoli di bilancio”, ricorda il parlamentare Pd.

 

L’ordine del giorno impegna, dunque, il Governo “a valutare la possibilità di finanziare gli enti locali per interventi di valorizzazione e messa in sicurezza dei Cammini italiani attraverso una segnaletica puntuale dei tracciati, percorsi accessibili e una ospitalità adeguata per i viandanti, recuperando risorse dal fondo del Ministero delle Infrastrutture destinato a interventi in favore dei beni culturali, pari al 3% delle risorse aggiuntive annualmente previste per infrastrutture, iscritte nello stato di previsione dello stesso Ministero”.

 

Roma, 21 dicembre 201 5

 

 

 

 

 

 

 

“Grazie a Fiano per quanto fatto. La figura più accreditata ora è quella di Giuseppe Sala”

“Ringrazio l’on. Emanuele Fiano per l’ottimo lavoro svolto in questi mesi e per l’impegno che ci ha messo”, esordisce così l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, alla notizia che il collega Fiano si è ufficialmente ritirato dalla corsa alle primarie del Partito democratico per la candidatura a sindaco di Milano.

 
“Ciò cheFiano ha fatto in questi mesi ha consentito di tenere alta l’attenzione sui temi della città – continua Cova –. Ora si apre uno scenario nuovo nel quale la figura di Giuseppe Sala si presenta come quella più accreditata a dare una diversa visione e prospettiva per Milano. Sala propone, infatti, una Milano metropolitana, ma nel contempo anche una città internazionale. Non mi resta che augurargli il miglior successo”.

 

Roma, 19 dicembre 2015

News dal Parlamento

Aperto per bilancio

In questi giorni sono apparsi diversi articoli e servizi giornalistici sul fatto che la Camera fosse chiusa e i deputati fossero in vacanza. Mi sembra opportuno spiegare che cosa è avvenuto.

La Camera non è stata chiusa e i deputati non erano in vacanza. Semplicemente, la scorsa settimana non sono stati convocati i lavori d’Aula, ma solo per permettere alla Commissione Bilancio di votare gli emendamenti alla legge di stabilità per riuscire a portarla in votazione martedì 15 dicembre e giungere ad una approvazione definitiva entro l’anno.

Gli emendamenti da affrontare sono diverse migliaia e quelli segnalati sono circa 1500. Questa operazione richiede diversi giorni: i colleghi della Commissione e quelli che dovevano presentare i propri emendamenti segnalati si sono riuniti nella Bilancio da domenica 6 dicembre fino a tutta questa settimana, escluso il giorno dell’Immacolata.

Inoltre, alcune Commissioni hanno svolto regolarmente la propria attività e un esempio è quella di indagine sul caso Moro che ha approvato proprio in settimana la sua relazione finale.

Per quanto mi riguarda, ho presentato 3 emendamenti alla legge di stabilità: due sui Cammini italiani e uno sulla fiscalità dei Comuni, ma non sono rientrati tra i segnalati e pertanto non ho avuto motivo di andare a Roma.

 

Dove vanno gli sfalci

Ho aderito a un’interrogazione a risposta in Commissione rivolta al Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e al Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali a proposito dei rifiuti vegetali e dei rifiuti da attività agricole e agro-industriali. La norma che regola il loro smaltimento o riutilizzo, magari in agroenergie, non è di facile applicazione e genera conseguenze non indifferenti in termini di costi e complicazioni di ordine burocratico, in particolare nei piccoli comuni rurali, per lo smaltimento dei residui verdi, in particolare sfalci e potature, destinati a essere eliminati seguendo le procedure di smaltimento, commercio e intermediazione dei rifiuti.

Spesso gli scarti vegetali possono essere reimpiegati in un ciclo produttivo, divenendo così una risorsa e dando priorità al riutilizzo e al recupero, e possono essere destinati alla produzione di energia o alle normali pratiche agricole o zootecniche, anche per il mantenimento dei livelli di sostanza organica nei terreni, oltre che utilizzati per la produzione di concimi.

La Direzione generale per i rifiuti e l’inquinamento del Ministero dell’Ambiente aveva già emanato un parere per dipanare la matassa dei dubbi, ma a oggi persistono segnalazioni che evidenziano un’applicazione difforme della norma sul territorio nazionale a causa di interpretazioni non omogenee.

Ai Ministri si chiede se non reputino necessario intervenire, eventualmente anche in via legislativa, al fine di chiarire in maniera definitiva l’effettiva applicazione della legge, fornendo indicazioni cogenti alle amministrazioni locali e agli operatori del settore.

 

Immigrazione, diritto cittadinanza

Lunedì 14 dicembre 2015 alle ore 21.00 presso il Circolo PD di via Molinazzo 6 a Cormano partecipo ad un incontro su “Immigrazione, diritto di cittadinanza, integrazione, diritti civili”.

Vi aspetto.

 

In Cammino

Segnalo questo appuntamento organizzato da Escursionismo Cns Libertas, Libertas, Sezione dello Sci Club Libertas Sesto, Associazione sportiva dilettantistica: giovedì 17 dicembre, alle 20.45, nell’auditorium della Bcc in viale Gramsci 194, a Sesto San Giovanni, si terrà la “Serata di Natale 2015”, durante la quale verrà presentata un’iniziativa particolare sui Cammini. Parlare  genericamente di Cammino significa aprire il proprio sguardo sulle molteplici e differenti realtà che oggi ci vengono offerte e che partono tutte dal concetto di uno stile di vita sano e non necessariamente legato a risultati sportivi, dalle semplici camminate urbane proposte dalle Asl alle escursioni in ambiente naturale.

Ma esiste anche un “escursionismo culturale”, rivolto a una fascia di persone attente ai contenuti culturali degli itinerari, quindi cammini su vie classiche come la Francigena o vie storiche come i transiti di pellegrini, mercanti ed eserciti. 

Qui il volantino per saperne di più.

Paolo Cova

News dal Parlamento

Tumori rari: cosa può fare l’Italia

Tra le varie forme di tumore che purtroppo colpiscono l’essere umano, ci sono alcune neoplasie considerate rare in quanto si sviluppano in un numero ristretto di persone. Unica differenza con tutti i tumori è la scarsa diffusione, anche se superano il 20 per cento del totale. Nonostante non sia semplice riscontrare una definizione univoca, viene utilizzata la prevalenza, che la Rete tumori rari indica come soglia di incidenza – numero di nuovi casi in un anno – in 6 casi su 100mila persone. Il numero totale delle persone affette da tumore raro è molto elevato perché sono circa 200 queste forme di neoplasie. In Italia, si stimano in circa 60mila le nuove diagnosi di tumore, ogni anno.

Nel 2016 nasceranno le Reti di riferimento europee (Ern) che saranno le sedi ove si forniranno input per la formulazione delle linee guida, nonché dei criteri per l’accreditamento per la ricerca, la prevenzione e la cura delle malattie rare, cui questi tumori sono associati. È interesse dei pazienti e del nostro Sistema sanitario fare in modo che ci siano centri italiani in grado di ottenere il riconoscimento di idoneità per l’ammissione nelle Reti di riferimento europee. Si potranno così far circolare le informazioni e le competenze evitando le migrazioni ai pazienti.

Perché racconto tutto questo? Perché questa settimana, alla Camera, abbiamo votato una mozione che impegna il Governo proprio su questo fronte e cioè ad assicurare la partecipazione italiana al massimo livello alle Reti di riferimento europee, la revisione dei registri tumori affinché siano evidenziate le informazioni sui tumori rari, la continuità alla Rete tumori rari coinvolgendo le associazioni di malati e di volontari che operano nel settore, ad inserire negli obiettivi di Piano il finanziamento degli interventi per i tumori rari, a dare attuazione alle conclusioni cui è pervenuto il gruppo di lavoro istituito dal Ministero della salute il 14 febbraio 2013 consegnate nel maggio 2015, ed in particolare a potenziare la ricerca e facilitare l’accesso ai farmaci.

 

Fs privatizzate, ma con calma

Nel Documento di economia e finanza 2014 il Governo aveva manifestato l’intenzione di attuare un piano di privatizzazioni mediante la dismissione di partecipazioni in società controllate anche indirettamente dallo Stato e l’attivazione di strumenti per consentire le dismissioni anche da parte degli enti territoriali. Il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, ha annunciato nei giorni scorsi che una procedura di privatizzazione sarà avviata nei confronto delle Ferrovie dello Stato Spa, specificando che, comunque, non potrà andare oltre il 40 per cento delle quote, perché, in ogni caso, l’infrastruttura ferroviaria dovrà rimanere pubblica e dovrà essere garantito l’accesso a tutti in maniera uguale. Oltretutto il 40 per cento potenzialmente alienabile andrà ad un azionariato diffuso e investitori istituzionali.

Per questo abbiamo approvato una mozione che impegna il Governo ad astenersi nell’immediato dal procedere alla messa sul mercato di quote pubbliche afferenti al gruppo Ferrovie dello Stato italiane Spa, quantomeno fino a quando il Governo non avrà illustrato alle Camere in modo puntuale tutti gli aspetti e i risvolti economici, industriali, occupazionali e sociali conseguenti all’annunciato piano di privatizzazione del gruppo, e a presentare al Parlamento, prima di procedere a qualsiasi iniziativa di alienazione di quote di società direttamente o indirettamente di proprietà dello Stato, una relazione contenente i dati finanziari e industriali degli effetti della alienazione sul bilancio dello Stato e i minori dividendi versati al bilancio dello Stato in conseguenza dell’alienazione.

 

Le domande sul doping

Questa settimana una notizia ha sconvolto il mondo dello sport: la richiesta di squalifica per 26 atleti italiani, che vedono messa a rischio la loro partecipazione alle olimpiadi di Rio e questo perché avevano mancato nella segnalazione della propria reperibilità. A questo punto, però, mi sembra importante capire due cose che non sono ancora chiare: ai dirigenti del Coni-Nado che dovevano verificare le reperibilità degli atleti dal gennaio 2011 a giugno 2012 non succede niente? Sembrerebbe che i dirigenti del Coni-Nado responsabili del controllo non si siano accorti di quel che succedeva fino all’intervento della Procura di Bolzano. Come mai?

Spero, cioè, che non si voglia far ricadere la colpa sempre e solo sugli atleti, ma si faccia chiarezza anche su quelli che sono i responsabili delle varie procedure. Inoltre, alla nostra interpellanza di gennaio 2015 il Sottosegretario alla Salute aveva risposto che questa vicenda riguardava solo l’atletica e non si sapeva nulla circa gli altri sport. Mi chiedo, allora, se questi dirigenti hanno omesso i controlli anche nel caso delle altre discipline.

Ma le domande che si possono porre non sono finite: ad esempio, mi piacerebbe capire come mai se il sistema di segnalazione dei “whereabout” non funzionava per gli atleti della Fidal, funzionasse invece benissimo per gli altri sport. Ed è una richiesta che pongo perché i vertici dello sport e alcuni atleti si stanno giustificando dicendo che il sistema era un colabrodo. Allora, sembra che negli altri sport gli atleti sono sempre stati tutti bravissimi, non hanno mai sbagliato e le registrazioni avvenivano sempre correttamente.

A questo punto, se il sistema non funzionava, perché non ci sono state segnalazioni di mancate consegne della reperibilità anche per le altre Federazioni? Perché il Coni-Nado non ha notificato queste mancate reperibilità anche per gli altri sport? Perciò, 65 atleti solo della Fidal?

Mi aspettavo altri interventi della Procura Antidoping anche per gli altri sport e invece non è successo niente. Questo certifica che gli altri atleti compilavano benissimo i “whereabout” e non era un “sistema colabrodo”, anzi.

Appare chiaro a tutti che chi doveva controllare non l’ha fatto e non ha fatto rispettare le regole. Il conflitto controllore/controllato presente in Coni-Nado e nelle Federazioni è la causa di quanto avvenuto. Solo una agenzia terza antidoping può sanare il problema.

 

Capire il Ttip

Del Ttip, il Transatlantic trade and investment partnership, discuterò venerdì 11 dicembre 2015, alle 20.45, nel Circolo Pd di Porta Romana, in via Orti 17, a Milano. Sarò assieme alla europarlamentare Patrizia Toia, vicepresidente della Commissione Industria, ricerca ed energia del Parlamento europeo, al prof. Gustavo Ghidini, avvocato e docente di Diritto industriale, al prof. Michele Salvati, docente di Economia politica, politico e politologo. Modera Alberto Poli, segretario del Circolo che ci ospita. Clicca qui per la locandina.

 

Cop21 nella vita di tutti i giorni

Ne ho parlato diffusamente nella scorsa newsletter, ma è bene ribadire che in questi giorni, a Parigi, si sta tenendo la Cop21, la conferenza che mette attorno a un tavolo tutti i potenti del mondo per decidere cosa scrivere nel nuovo documento che supererà il Protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici. Ma per noi “comuni mortali” cosa cambia e come possiamo comportarci per salvaguardare la nostra terra, l’ambiente in cui viviamo e, dunque, la nostra salute? Ecco alcuni suggerimenti che vengono dagli amici Ecodem cliccando qui.

Paolo Cova

 

 

On. Cova: “Sul doping il sistema di segnalazione non funziona solo per la Fidal? Qualcuno non ha fatto rispettare le regole”

All’indomani della notizia della ​richiesta di ​squalifica di 26 atleti azzurri, l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, da tempo attento al fenomeno, torna sulla vicenda e continua a porre delle domande: “Se il sistema di segnalazione dei ‘whereabout’ non funzionava per gli atleti della Fidal, come mai funzionava benissimo per gli altri sport? È una domanda che mi sorge spontanea in queste ore perché i vertici dello sport e alcuni atleti si stanno giustificando dicendo che il sistema era un colabrodo. Quindi, negli altri sport gli atleti erano tutti bravissimi e non sbagliavano mai? E le registrazioni avvenivano sempre correttamente?”.

 

Inoltre, continua Cova, “se il sistema non funzionava, perché non ci sono state segnalazioni di mancate consegne della reperibilità anche per le altre Federazioni? Perché il Coni-Nado non ha notificato queste mancate reperibilità anche per gli altri sport? Perciò, 65 atleti solo della Fidal?

Mi aspettavo altri interventi della Procura Antidoping anche per gli altri sport e invece non è successo niente. Questo certifica che gli altri atleti compilavano benissimo i ‘whereabout’ e non era un ‘sistema colabrodo’, anzi”.

 

Il parlamentare Pd ribadisce un concetto che ormai gli pare imprescindibile e che questo avvenimento ha sottolineato ancora di più: “Appare chiaro a tutti che chi doveva controllare non l’ha fatto e non ha fatto rispettare le regole. Il conflitto controllore/controllato presente in Coni-Nado e nelle Federazioni è la causa di quanto avvenuto. Solo una agenzia terza antidoping può sanare il problema”, ripete per l’ennesima volta Cova.

 

Roma, 3 dicembre 201 5

 

On.Cova: “Doping: adesso pagano solo gli atleti o anche i dirigenti del Coni?”

L’on. PaoloCova, parlamentare del Pd, commenta la notizia della squalifica per 26 atleti azzurri per doping: “Dopo la notizia della richiesta di squalifica di 26 atleti che avevano mancato nella segnalazione della propria reperibilità, mi sembra importante capire due cose che non sono ancora chiare: ai dirigenti del Coni-Nado che dovevano verificare le reperibilità degli atleti dal gennaio 2011 a giugno 2012 non succede niente? Sembrerebbe che le persone deputate dal Coni-Nado al controllo non si siano accorte di quel che succedeva finoall’intervento della Procura di Bolzano. Come mai?”.

E aggiunge:“Spero che non si voglia far ricadere la colpa sempre e solo sugli atleti, ma si faccia chiarezza anche su questi responsabili. Inoltre, alla nostrainterpellanza il Sottosegretario alla Salute aveva risposto che questa vicenda riguardava solo l’atletica e non si sapeva nulla circa gli altri sport. Ma questi dirigenti hanno omesso i controlli anche nel caso delle altrediscipline?”.

Roma, 2dicembre 2015

Per non dimenticare già da oggi la Giornata mondiale contro AIDS

Ieri 1 dicembre era la giornata mondiale di informazione, prevenzione e contrasto all’AIDS.

Il virus dell’HIV ha tenuto banco per moltissimi anni perché ha seminato la morte fra tante persone e ha tentato di creare delle discriminazioni o pregiudizi. Un virus ed una malattia che non è ancora stata sconfitta e richiede ancora la massima attenzione perché continua ad infettare nuove persone ogni anno. Non abbassiamo la guardia e continuiamo a mettere in atto forme di prevenzione e di conoscenza della malattia.

Mi fa piacere condividere questo video che ha presentato la Caritas Italiana, se lo vuoi vedere clicca su