On. Cova: “Ok al mio ordine del giorno per valorizzare i Cammini storici, religiosi e culturali”

“Il Governo ha approvato un mio ordine del giorno sui Cammini italiani​, nelle more della legge di stabilità nazionale, votata nelle scorse ore”, lo annuncia l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd. La legge di stabilità prevede che 3 milioni di euro siano destinati alla realizzazione di itinerari turistici a piedi, i cosiddetti cammini, appunto.

 

Cova spiega, illustrando il suo documento: “I Cammini italiani​ sono​ quei percorsi che si snodano lungo antiche vie e che vengono attraversati a piedi sempre più spesso da gruppi organizzati. Ripercorrono quasi tutta la storia spirituale e culturale della nostra nazione e hanno permesso a viandanti, turisti e pellegrini di arricchire la propria vita spirituale e culturale. Non solo: il 2016 sarà un anno particolare perché dedicato proprio ai Cammini​. Inoltre è l’anno del Giubileo. Potrebbe essere l’occasione per creare le basi concrete e condivise di un sistema di turismo sostenibile destinato a diventare quello più accessibile del nostro Paese”.

 

E poiché i Cammini storici italiani vantano una fitta rete distribuita su tutto il territorio e rappresentano e attraversano luoghi e centri culturali spesso poco visitati e frequentati, per Cova​ è​ il momento​ giusto​ per valorizzarli e incentivare la loro fruizione: “Finora gli enti locali si sono fatti carico della gestione ordinaria e straordinaria dei percorsi, accollandosi gli interventi di manutenzione, tracciatura, segnaletica e anche di ospitalità. Ma adesso è sempre più difficile realizzarli per i vincoli di bilancio”, ricorda il parlamentare Pd.

 

L’ordine del giorno impegna, dunque, il Governo “a valutare la possibilità di finanziare gli enti locali per interventi di valorizzazione e messa in sicurezza dei Cammini italiani attraverso una segnaletica puntuale dei tracciati, percorsi accessibili e una ospitalità adeguata per i viandanti, recuperando risorse dal fondo del Ministero delle Infrastrutture destinato a interventi in favore dei beni culturali, pari al 3% delle risorse aggiuntive annualmente previste per infrastrutture, iscritte nello stato di previsione dello stesso Ministero”.

 

Roma, 21 dicembre 201 5