Storie di Viaggio. Alla scoperta del Sahel

Interessante iniziativa organizzata dai Padri Somaschi sul tema della narrazione dei viaggi che vengono fatti dai migranti e le motivazioni che spingono a fuggire.

Cosa porto a casa e che voglio condividere con voi.

  1. Conoscere le situazioni locali dei paesi dell’Africa ci aiuta anche a comprendere perchè giovani, donne e bambini scappano dal proprio paese. Io stesso affronterei qualsiasi difficoltà per scappare da simili situazioni e cercare una speranza. Facile cadere nelle semplici frasi fatte.
  2. “Aiutiamoli a casa loro” è la soluzione più facile, ma poi si scontra con le dittature degli Stati e con noi stessi che vediamo la concorrenza delle loro produzione con le nostre. Allora ci deve essere una maggiore promozione dei diritti civili e umani.
  3. Ci sono ottimi esempi di accoglienza diffusa, come quello di Legnano e dei Comuni limitrofi, che devono essere esportati in altri territori per consentire di avere una reale accoglienza e integrazione. Solo in questo modo si superano le paure e i falsi stereotipi sugli immigrati

Uranio impoverito, la Cassazione va nella direzione della Commissione: anche i militari nell’Inail come gli altri lavoratori

L’ennesimo caso in cui è stato riconosciuto lo status di ‘vittima del dovere’ a un giovane che aveva dedicato la sua vita alle Forze armate e a salvare quelle degli altri. “È quanto mai importante la strada intrapresa dalla Commissione parlamentare d’inchiesta che nella sua proposta di legge individua nell’Inail l’ente terzo che può garantire i lavoratori delle Forze armate”, dice l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, componente della Commissione che si occupa di indagare sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale militare italiano impiegato in missioni militari all’estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito munizioni, in relazione all’esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno e da somministrazione di vaccini, con particolare attenzione agli effetti dell’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito e dalla dispersione nell’ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dall’esplosioni di materiale bellico ed eventuali interazioni.

 

Il caso cui si riferisce l’on. Cova è quello di Marco Riccardi, artificiere degli Alpini, originario di San Martino all’Argine (Mn), morto a 27 anni, nel 1999, per una rara forma di tumore, dopo aver effettuato due missioni all’estero, in Somalia e soprattutto in Bosnia, a disinnescare ordigni.

 

“Ora la Cassazione ha detto una parola definitiva sul fatto che anche questo genere di lavoratori possano essere vittime del dovere perché esposti a rischi per la salute – prosegue Cova –. Decisione che fa il paio con le conclusioni cui siamo arrivati in Commissione. Abbiamo predisposto, infatti, una proposta di legge per  sanare problemi aperti da ormai 20 anni e che procede al riordino dell’intera materia della tutela previdenziale del personale delle Forze armate, riconducendola nell’ambito dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, garantita alla generalità degli altri lavoratori. La nostra proposta individua nell’Inail il soggetto istituzionale effettivamente idoneo a questo fine. E conformemente a quanto previsto per tutti i dipendenti di ruolo dello Stato, suggeriamo che l’assicurazione del personale delle Forze armate venga attuata dall’Istituto con il sistema della gestione per conto dello Stato”.

 

In questo modo, per il parlamentare Pd, “si andranno a sanare tutte le situazioni, sfociate spesso in ricorsi, di coloro che hanno svolto negli anni missioni all’estero e si sono ritrovati con problemi di salute gravi o purtroppo mortali. Una sorta di giustizia risarcitoria per chi sta ancora pagando o per le famiglie di questi nostri cittadini”.

 

Roma, 23 novembre 2016

News dal Parlamento

Come cambia il fisco

La Conversione in legge del decreto-legge 22 ottobre 2016, n.193, recante disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili, più noto come Decreto fiscale, collegato alla Legge di bilancio 2017, è stato approvato, in prima lettura, questa settimana, alla Camera.

Numerose le misure rilevanti, tra cui l’abolizione di Equitalia e la possibilità di “rottamare” le cartelle esattoriali, oltre a consistenti interventi di semplificazione fiscale e la tanto attesa abolizione degli studi di settore.

Andiamo per ordine. Abolizione di Equitalia: le competenze e il personale di Equitalia passeranno all’Agenzia delle Entrate-riscossione, ente di natura pubblica controllato dal Ministero dell’Economia e delle finanze. Il nuovo ente agirà nel rispetto dello Statuto del contribuente e del principio di leale collaborazione tra fisco e cittadini.

Rottamazione delle cartelle: vengono definiti nel dettaglio tempi e modi per la rottamazione delle cartelle esattoriali. Allargata la platea: la possibilità di rottamazione viene estesa anche alle cartelle notificate nel 2016 (quindi il periodo ammesso è 2000-2016). Diluiti i pagamenti: i pagamenti legati alla definizione agevolata possono essere pagati in 5 rate anziché 4, fermo restando che dovranno essere pagati per il 70% nell’anno 2017 e per il restante 30% nel 2018. Più tempo per presentare la domanda: si allungano poi i tempi entro i quali sarà possibile presentare la dichiarazione all’agente della riscossione, che slitta dal 23 gennaio 2017 al 31 marzo 2017. Clausola di salvaguardia: viene prevista per i contribuenti che hanno già richiesto la definizione agevolata secondo le vigenti, meno favorevoli, condizioni.

Pacchetto semplificazioni fiscali. Molte le novità del decreto che riguardano le semplificazioni di natura fiscale, tra cui la moratoria estiva, con lo stop ai versamenti fiscali derivanti da accertamenti automatici tra il 1° agosto e il 4 settembre; l’utilizzo dell’F24 cartaceo per operazioni fino a 1.000 euro e per i contribuenti non titolari di partiva Iva; Tax day: spostate le scadenze dal 16 al 30 giugno di ogni anno di Ires, Irpef e Irap (i versamenti Imu e Tasi restano al 16 giugno); Certificazione unica: spostato dal 28 febbraio al 30 marzo il termine per l’invio della Cu, il vecchio “Cud”, da parte dei datori di lavoro;

Rimodulate scadenze 730: spostata al 23 luglio la scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi tramite 730 precompilato; anche i Caf potranno inviare i modelli 730 ordinari fino al 23 luglio a patto che abbiano processato almeno l’80% delle dichiarazioni entro il 7 luglio; taglio agli adempimenti: eliminati diversi adempimenti informativi, dalla cedolare secca agli immobili detenuti all’estero alla scelta dei regimi contabili opzionali;

Partite Iva: chiuse d’ufficio, da parte dell’Agenzia delle entrate, se inattive per tre anni; esteso il ricorso alla Pec per notifiche e atti catastali; prelievi bancari delle imprese: non innescano accertamenti i prelievi disposti dalle imprese fino a 1.000 euro al giorno e 5.000 al mese; trasferte professionisti: diventano deducibili le spese sostenute in trasferta dai professionisti.

Inoltre, dal 2017 vengono aboliti gli studi di settore e al loro posto arrivano gli “indici sintetici di affidabilità fiscale” che premiano i contribuenti più seri e affidabili. A questi indici del contribuente saranno collegati anche meccanismi premiali per le imprese più affidabili, come l’esclusione o la riduzione dei termini per gli accertamenti, oltre a vantaggi come rimborsi più veloci.

 

Crediti e debiti agricoli: ok alla moratoria

E nelle more del decreto fiscale, è stato approvato anche un mio ordine del giorno sulla semplificazione per accedere alla moratoria sui crediti e sui debiti in agricoltura. Un atto che prende le mosse dal fatto che l’indebitamento delle aziende zootecniche italiane è cresciuto a causa della lunga crisi del settore lattiero-caseario e del settore suinicolo. Al fine di contribuire alla ristrutturazione del settore lattiero, anche in relazione al superamento del regime europeo delle quote latte e al miglioramento della qualità del latte bovino, la legge di stabilità 2015 ha istituito, presso il Ministero delle Politiche agricole, il Fondo per gli investimenti nel settore lattiero caseario, con una dotazione iniziale pari a 8 milioni di euro per il 2015 e a 50 milioni di euro per il 2016 e il 2017. Sono state ripartite le risorse disponibili del Fondo (15 milioni di euro per il 2016, oltre a 3 milioni di euro agg iuntivi in conto residui, e 38 milioni di euro per il 2017) e sono stati definiti i criteri e le modalità di accesso da parte delle aziende del settore.

Il Decreto Enti locali, approvato ad agosto 2016, prevede di intervenire per superare l’emergenza e favorire la ripresa economica, alle imprese operanti nei settori suinicolo e della produzione del latte bovino, con la concessione di un contributo destinato alla copertura dei costi sostenuti per interessi sui mutui bancari negli anni 2015 e 2016. Il decreto legge approvato a ottobre sempre in tema fiscale, autorizza la spesa di 30 milioni di euro per la concessione di garanzie.

Ma i criteri restrittivi introdotti nell’applicazione dei provvedimenti precedenti, oltre alle complesse procedure e modalità di erogazione, rischiano di limitare fortemente il campo delle imprese beneficiarie e di escludere dal beneficio proprie le imprese più indebitate e a rischio di chiusura. Ecco perché ho chiesto di impegnare il Governo a provvedere a semplificare le modalità di presentazione e di erogazione dei Fondi a disposizione di Ismea, Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, per le aziende agricole per consentire a quest’ultime di accedere al credito finalizzato agli investimenti sia per il consolidamento dei debiti che dei crediti.

 

Solidarietà a Rosy Bindi

Questa settimana è stata segnata anche da un episodio spiacevole che ha visto protagonisti due esponenti del Pd. Come avrete letto, il presidente di Regione Campania Vincenzo De Luca ha offeso gravemente l’on. Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia. Mi sono sentito di esprimere piena solidarietà all’on. Bindi per le gravi parole espresse nei suoi confronti. I toni che si devono usare in politica sono quelli della sobrietà, anche perché dobbiamo essere i primi a dare l’esempio.

Altri appuntamenti sul referendum

“Referendum costituzionale: le ragioni del Sì, le ragioni del No – Conoscere per scegliere” è il titolo dell’incontro organizzato dalla Civica Dairago, lunedì 21 novembre 2016, alle 21, in biblioteca comunale, in via Damiano Chiesa 14, a Dairago, appunto. Io intervengo per le ragioni del Sì, Jonathan Chiesa, di Sinistra italiana, per quelle del No. Modera Carlo Colombo, giornalista de La Prealpina.

 

“Referendum costituzionale – Una scelta responsabile” è il titolo del dibattito cui parteciperò martedì 22 novembre 2016, alle 21, al Centro Nocetum, in via San Dionigi 77, a Milano. Assieme a me ci sarà l’on. Elena Centemero, parlamentare Fi. Qui la locandina.

 

Le Parrocchie dell’Unità pastorale Forlanini organizzano una conferenza, lunedì 28 novembre 2016, alle 21, alla parrocchia San Nicolao della Flue, salone Concilio Vaticano II, in via Dalmazia 11, a Milano, sul referendum costituzionale. Assieme a me sempre l’on. Elena Centemero. Moderatore Francesco Sdraiati. Qui la locandina.

 

 

LA RIFORMA PASSO PASSO

 

Ancora le nuove funzioni della Camera

Ecco gli ultimi articoli che verranno modificati per le ultime, nuove funzioni della Camera.

 

Testo vigente art. 81 Testo modificato art. 81
Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. identico
Il ricorso all’indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali. Il ricorso all’indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione della Camera dei deputati adottata a maggioranza assoluta dei suoi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali.
Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte identico
Le Camere ogni anno approvano con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo. La Camera dei deputati ogni anno approva con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo.
L’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi. identico
Il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criteri volti ad assicurare l’equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche amministrazioni sono stabiliti con legge approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera, nel rispetto dei princìpi definiti con legge costituzionale. Il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criteri volti ad assicurare l’equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche amministrazioni sono stabiliti con legge approvata a maggioranza assoluta dei componenti della Camera dei deputati, nel rispetto dei princìpi definiti con legge costituzionale.

 

 

 

 

Testo vigente art. 82 Testo modificato art. 82
Ciascuna Camera può disporre inchieste su materie di pubblico interesse. La Camera dei deputati può disporre inchieste su materie di pubblico interesse. Il Senato della Repubblica può disporre inchieste su materie di pubblico interesse concernenti le autonomie territoriali.
A tale scopo nomina fra i propri componenti una commissione formata in modo da rispecchiare la proporzione dei vari gruppi. La commissione d’inchiesta procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni della autorità giudiziaria. A tale scopo ciascuna Camera nomina fra i propri componenti una Commissione. Alla Camera dei deputati la Commissione è formata in modo da rispecchiare la proporzione dei vari gruppi. La Commissione d’inchiesta procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria.

 

 

Commento

L’articolo 38 del testo di legge costituzionale reca una serie di disposizioni consequenziali e di coordinamento che novellano più articoli della Carta costituzionale e due leggi costituzionali.

Il comma 6 modifica i commi secondo, quarto e sesto dell’articolo 81 della Costituzione, che disciplinano l’equilibrio tra le entrate e le spese del bilancio e la legge di bilancio. Il testo di legge costituzionale riferisce alla sola Camera dei deputati le previsioni riferite, nel testo vigente, ad entrambe le Camere. Come conseguenza della riforma costituzionale, dunque, il ricorso all’indebitamento è consentito previa autorizzazione della sola Camera dei deputati adottata a maggioranza assoluta dei suoi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali. È la Camera dei deputati ogni anno ad approvare con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo. Il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criteri volti ad assicurare l’equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche amministrazioni sono stabi liti con legge approvata a maggioranza assoluta dei componenti della sola Camera dei deputati, nel rispetto dei princìpi definiti con legge costituzionale.

L’articolo 20 del testo di legge costituzionale interviene sull’articolo 82 della Costituzione, in tema di istituzione di Commissioni di inchiesta. Il nuovo testo stabilisce, al primo comma, che la Camera dei deputati può disporre inchieste su materie di pubblico interesse, mentre il Senato della Repubblica può disporre inchieste su materie di pubblico interesse “concernenti le autonomie territoriali”. Il novellato secondo comma dell’articolo 82 Cost. prevede quindi che, a tale scopo, ciascuna Camera nomini fra i propri componenti una commissione. Soltanto per la Camera si stabilisce che la commissione di inchiesta sia formata in modo da rispecchiare la proporzione dei vari gruppi. Analogamente a quanto già oggi previsto, le commissioni d’inchiesta procederanno alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria. In via generale , infine, potrà essere definito in sede applicativa se e in quale misura nel nuovo sistema di bicameralismo differenziato possano trovare spazio organi bicamerali.

 

 Paolo Cova

 

Solidarietà a Rosy Bindi. De Luca si scusi: siamo noi i primi a dare l’esempio

“Esprimo piena solidarietà all’on. Rosy Bindi e rimango in attesa che il presidente De Luca le formuli le dovute scuse per le gravi parole espresse nei suoi confronti. I toni che si devono usare in politica sono quelli della sobrietà, anche perché dobbiamo essere i primi a dare l’esempio”. Lo dice l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, a proposito delle affermazioni fatte dal governatore campano nei confronti della presidente della Commissione parlamentare antimafia.

Roma, 17 novembre 2016

Ok al mio ordine del giorno: più semplice accedere alla moratoria su crediti e debiti in agricoltura

Via libera, questo pomeriggio, alla Camera, a un ordine del giorno dell’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, sulla semplificazione per accedere alla moratoria sui crediti e sui debiti in agricoltura. L’atto è stato presentato e votato nelle more della Conversione in legge del decreto legge 22 ottobre 2016, n. 193, recante disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili, ovvero il Decreto fiscale.

“L’indebitamento delle aziende zootecniche italiane è cresciuto a causa della lunga crisi del settore lattiero-caseario e del settore suinicolo, una piaga che, se non sarà debellata, è destinata a decimare le imprese attive e a incidere sulla capacità produttiva nazionale di latte, prodotti caseari e della trasformazione della carne suina – spiega Cova nell’odg –. Al fine di contribuire alla ristrutturazione del settore lattiero, anche in relazione al superamento del regime europeo delle quote latte e al miglioramento della qualità del latte bovino, la legge di stabilità 2015 ha istituito, presso il Ministero delle Politiche agricole, il Fondo per gli investimenti nel settore lattiero caseario, con una dotazione iniziale pari a 8 milioni di euro per il 2015 e a 50 milioni di euro per il 2016 e il 2017. Sono state ripartite le risorse disponibili del Fondo (15 milioni di euro per il 2016, oltre a 3 milioni di euro aggiuntivi in conto residui, e 38 milioni di euro per il 2017) e sono stati definiti i criteri e le modalità di accesso da parte delle aziende del settore”.

D’altra parte, il Decreto Enti locali, approvato ad agosto 2016, prevede di intervenire per superare l’emergenza e favorire la ripresa economica, alle imprese operanti nei settori suinicolo e della produzione del latte bovino, con la concessione di un contributo destinato alla copertura dei costi sostenuti per interessi sui mutui bancari negli anni 2015 e 2016. E il decreto legge approvato a ottobre sempre in tema fiscale, autorizza la spesa di 30 milioni di euro per la concessione di garanzie.

“Ma i criteri restrittivi introdotti nell’applicazione dei provvedimenti precedenti, oltre alle complesse procedure e modalità di erogazione, rischiano di limitare fortemente il campo delle imprese beneficiarie e di escludere dal beneficio proprie le imprese più indebitate e a rischio di chiusura”, fa presente Cova.

Ecco perché “ho chiesto di impegnare il Governo a provvedere a semplificare le modalità di presentazione e di erogazione dei Fondi a disposizione di Ismea, Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, per le aziende agricole per consentire a quest’ultime di accedere al credito finalizzato agli investimenti sia per il consolidamento dei debiti che dei crediti”.

Roma, 16 novembre 2016

News dal Parlamento

Il valore delle cooperative

Il valore sociale della cooperazione e la sua funzione ha trovato spazio in una mozione che abbiamo approvato, alla Camera, questa settimana. Nell’atto impegniamo il Governo ad adottare le opportune iniziative, anche di carattere normativo, finalizzate a raccordare i soggetti pubblici deputati a svolgere il controllo mutualistico nei confronti delle cooperative; a costituire appositi organismi paritetici con le associazioni cooperative nazionali per il coordinamento delle attività ispettive e la messa a punto di appositi protocolli operativi; a definire programmi di revisioni che abbiano per oggetto prioritario le cooperative che non siano state sottoposte da lungo tempo alle revisioni o alle ispezioni, così come le cooperative appartenenti ai settori più a rischio; a riprendere e rilanciare lo strumento dell’autocertificazione o, ancora meglio, della “dichiarazione sostitutiva”, inserendo voci coerenti c on l’obiettivo di identificare le false cooperative; a modernizzare le metodologie ispettive attraverso procedure informatizzate e la condivisione delle banche dati al fine di favorire la costruzione delle basi informative a supporto dei processi-revisionali; a verificare la congruità, alla luce dell’evoluzione del fenomeno cooperativo, dei requisiti dimensionali per la costituzione delle associazioni, escludendo la possibilità della pluri-iscrizione della medesima società cooperativa a più organizzazioni associative della cooperazione; a rafforzare la partecipazione dei soci ai processi decisionali delle loro imprese, anche per fornire loro gli adeguati strumenti volti a garantire il ricambio degli amministratori, anche attraverso la fissazione di limiti per gli incarichi di vertice; ad assicurare la regolarità dell’erogazione delle risorse finanziarie necessarie per la gestione delle attività ispettive del Ministero dello sviluppo econ omico, valutando la possibilità di un loro incremento in linea con quanto versato dalle società cooperative con l’apposito tributo.

 

Siria: Governo in prima fila

I numeri della guerra civile in Siria sono da brividi: oltre 5 anni di conflitto, 470mila morti, 54mila feriti, 11,4 milioni senza casa, 4,8 rifugiati all’estero, 6,6 sfollati, 250 miliardi di dollari di danno, 69.180 raid, 37.501 barili bomba sganciati sulla popolazione, 18 località assediate. Per questo abbiamo approvato anche una mozione sulla situazione in Siria, con particolare riferimento all’emergenza umanitaria e alla condizione dei bambini nella città di Aleppo.

In questo caso, il Governo deve rafforzare il proprio impegno sia in sede comunitaria, sia presso le sedi internazionali e raggiungere urgentemente un accordo tra le parti in conflitto nella città di Aleppo volto a consentire la cessazione dei raid aerei e dei bombardamenti terrestri, in particolare verso gli obiettivi più sensibili, quali scuole, ospedali e mercati; il divieto di utilizzo delle bombe a grappolo, delle bombe anti-bunker e delle barrel bomb; l’apertura di accessi umanitari ad Aleppo, destinati a dare attuazione ai piani dell’Onu per soccorrere la popolazione civile e ad allontanare dal teatro degli scontri, sotto la copertura dell’Onu e con tutte le garanzie necessarie, i civili bisognosi di cure e i minori rimasti privi del sostegno familiare e le famiglie che volontariamente intendano lasciare la parte della città nelle mani degli insorti; lo svolgimento delle attività scolastiche per tutta la popo lazione in età scolare che ancora risiede nella città di Aleppo, garantendo la sicurezza degli edifici e la regolarità delle lezioni, al fine di restituire ai bambini una dimensione di vita normale e senza traumi.

Inoltre, abbiamo impegnato il Governo ad assumere iniziative per contrastare il fenomeno dei matrimoni precoci e forzati che vengono usati in Siria come arma di guerra e di ricatto per diffondere il panico, intimidire e disperdere la popolazione; a portare avanti la riflessione, con i partner europei, sulle modalità di applicazione delle sanzioni nei confronti della Siria; ad assumere iniziative per rafforzare i corridoi umanitari dalla Siria già in essere; a individuare specifiche risorse destinate al sostentamento e alla messa in sicurezza dei profughi interni e degli sfollati; a valutare l’opportunità di attivare specifiche campagne di comunicazione istituzionale volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sugli eventi in corso in Siria.

 

Renzi fa il punto sul sisma

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi è intervenuto, alla Camera, per informarci sulla situazione del centro Italia dopo il terremoto. Le persone assistite sono oggi oltre 30mila. Di queste, circa un terzo, 11mila, sono alloggiate in alberghi e in strutture ricettive, sia nei territori direttamente interessati, sia lungo la costa marchigiana e nell’entroterra umbro, mentre le altre persone sono ospitate in strutture pubbliche rese disponibili a livello comunale. Gli operatori in campo sono oltre 6.500, dispiegati sul territorio, tra i vari appartenenti al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, alle forze di polizia, alle forze armate, ai servizi sanitari regionali, ai centri di competenza tecnica scientifica, alle organizzazioni di volontariato nazionale.

Le forme di assistenza garantita alla popolazione sono state diverse rispetto a quelle di fine agosto, intanto per un fatto semplicemente climatico e, in secondo luogo, perché vi è un elemento innovativo, oggettivamente legato all’ampiezza dei territori coinvolti. Si è pensato, perciò, a soluzioni alloggiative di prossimità, che sono però provvisorie e precedenti l’arrivo delle casette di legno, con le quali si dovrà affrontare l’intera fase della ricostruzione. Ma Renzi ha ammesso anche che non è semplice affrontare un’emergenza che durerà mesi.

Esiste, poi, la particolarità dell’attenzione agli edifici scolastici. Gli eventi sismici hanno ulteriormente aggravato i danni. Si sta facendo una nuova analisi puntuale, edificio per edificio, per verificare quali sono, anche per quelli che erano già stati dichiarati agibili dopo il 24 agosto, gli eventuali danni in tutte le realtà delle quattro regioni. Si prevede la sistemazione provvisoria della popolazione scolastica in altri istituti dello stesso comune o di comuni limitrofi, eventualmente ricorrendo ai doppi turni o di ricorrere, anche in questo caso, a moduli temporanei.

Per quanto riguarda i beni culturali, sono stati effettuati importanti recuperi di opere d’arte e collocati in depositi sicuri.

Particolare attenzione è stata posta sul tema del comparto zootecnico e dell’agroalimentare. Un grande lavoro è stato fatto da tutte le regioni. In particolar modo, Lazio e Umbria hanno effettuato gare per la fornitura di stalle e di fienili e per il noleggio di moduli abitativi provvisori rurali. Il Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina si è recato più volte in visita e ha già annunciato una serie di interventi di sostegno, anche fiscale ed economico, nei confronti degli agricoltori.

Rogoredo: grazie a chi non molla

Avrete letto tutti cosa è accaduto questa settimana attorno a Rogoredo. Nel boschetto della droga un blitz delle forze dell’ordine ha portato a una vasta retata di spacciatori e consumatori e chissà cos’altro ne è saltato fuori. Una situazione non più tollerabile che, per fortuna, si sta provando ad arginare.

Me ne ero interessato anche io, già diversi mesi fa, e sono molto soddisfatto per la brillante operazione ultimata.

Ringrazio le forze dell’ordine per l’intervento perché la nostra fiducia nel loro operato e nel risultato delle indagini è grande, anche se richiede tempi lunghi, ma alla fine paga e torna a dare sollievo ai cittadini. Ringrazio il Prefetto per il suo interessamento e la sua continua attenzione al problema. Ringrazio la Polizia locale e l’assessore alla Sicurezza del Comune di Milano Carmela Rozza che non hanno mai desistito e fanno l’impossibile per assicurarci una città vivibile.

 

Un po’ di appuntamenti

Vi informo su una serie di appuntamenti sul tema della riforma costituzionale che mi vedranno tra i protagonisti.

 

Lunedì 14 novembre 2016 , alle 20.45, all’auditorium Atrion di Carugate, parteciperò a un incontro pubblico sul referendum costituzionale. Assieme a me, per portare avanti le ragioni del Sì, ci sarà Roberto Cenati, presidente Anpi della provincia di Milano, che parlerà delle ragioni del No. Introduce Claudio Sangalli, presidente dell’associazione culturale “Carugate in Movimento”, coordina Paolo Molteni, consigliere comunale di Carugate in Movimento. Qui la locandina.

 

Giovedì 17 novembre 2016 , alle 21.00, a Palazzo Kuster, in via Roma 2, a Cuggiono, intervengo all’incontro “Referendum costituzionale: le ragioni per votare Sì o No”, con l’on. Daniela Santanchè, il sen. Mario Mantovani, il vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia Fabrizio Cecchetti. Parteciperanno amministratori comunali dell’Altomilanese.

 

 Venerdì 18 novembre 2016, alle ore 21.00, sala consigliare a Vermezzo,“Le ragioni del SI e le ragioni del NO” con Giulio Gallera Assessore Regione Lombardia e Fabrizio Cecchetti vicepresidente del Consiglio regionale. Introduce Andrea Cipullo, sindaco del comune di Vermezzo. Qui la locandina.

Domenica 20 novembre 2016 , alle 10.00, all’auditorium biblioteca di via Dante 4, a Cassano d’Adda, sono all’incontro “Basta un Sì – Tante voci per il Sì”, con Ada Lucia De Cesaris, avvocato, già vicesindaco di Milano, l’on. Flavia Malpezzi, parlamentare del Pd,  Alessandro Rota della Coldiretti,  Gianbattista Armelloni, Acli e Fondazione Enaip Lombardia. Modera il sindaco Roberto Maviglia.

Martedì 22 novembre 2016 alle ore 21.00 presso Nocetum a Milano in via San Dionigi confronto “Le ragioni del Si e del No” con On. Paolo Cova per il Si e On. Elena Centemero per il No.

 

LA RIFORMA PASSO PASSO

 

 

 

Altre funzioni della nuova Camera

 

Riprendiamo il nostro viaggio alla scoperta della riforma costituzionale, andando a vedere altre funzioni delle due Camera che verrebbero modificate.

 

 

Testo vigente art. 78 Testo modificato art. 78
Le Camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono al Governo i poteri necessari.

 

La Camera dei deputati delibera a maggioranza assoluta lo stato di guerra e conferisce al Governo i poteri necessari.

 

Testo vigente art. 79

 

Testo modificato art. 79
L’amnistia e l’indulto sono concessi con legge deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera, in ogni suo articolo e nella votazione finale.

 

L’amnistia e l’indulto sono concessi con legge deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti della Camera dei deputati, in ogni suo articolo e nella votazione finale.

 

La legge che concede l’amnistia o l’indulto stabilisce il termine per la loro applicazione.

 

identico
In ogni caso l’amnistia e l’indulto non possono applicarsi ai reati commessi successivamente alla presentazione del disegno di legge.

 

identico

 

 

 

 

Testo vigente art. 80 Testo modificato art. 80
Le Camere autorizzano con legge la ratifica dei trattati internazionali che sono di natura politica, o prevedono arbitrati o regolamenti giudiziari, o importano variazioni del territorio od oneri alle finanze o modificazioni di leggi.

 

La Camera dei deputati autorizza con legge la ratifica dei trattati internazionali che sono di natura politica, o prevedono arbitrati o regolamenti giudiziari, o importano variazioni del territorio od oneri alle finanze o modificazioni di leggi. Le leggi che autorizzano la ratifica dei trattati relativi all’appartenenza dell’Italia all’Unione europea sono approvate da entrambe le Camere.

 

 

 

Commento

L’articolo 17 del testo di legge costituzionale modifica l’articolo 78 della Costituzione, che disciplina la deliberazione dello stato di guerra, attribuendo alla sola Camera dei deputati la competenza ad assumere tale deliberazione ed a conferire al Governo i poteri necessari, modificando il quorum richiesto. Tale deliberazione deve infatti avvenire a maggioranza assoluta dei componenti della Camera.

L’articolo 18 del testo di legge costituzionale interviene sul primo comma dell’articolo 79 della Costituzione, stabilendo che l’amnistia e l’indulto sono concessi con legge deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti della Camera dei deputati – e non di ciascuna Camera, come attualmente previsto – in ogni suo articolo e nella votazione finale.

L’articolo 19 del testo di legge costituzionale modifica l’articolo 80 della Costituzione che disciplina l’autorizzazione con legge alla ratifica dei trattati internazionali inerenti alle cinque categorie di materie indicate dal medesimo articolo: trattati di natura politica; che prevedono arbitrati o regolamenti giudiziari; che importano variazioni del territorio; che comportano oneri alle finanze; che comportano modificazioni di leggi. Il testo di riforma riferisce alla sola Camera dei deputati le previsioni (nel testo vigente relative ad entrambe le Camere) in ordine alla competenza ad autorizzare con legge la ratifica dei trattati internazionali. Nel caso di ratifica di trattati relativi all’appartenenza dell’Italia all’Unione europea è attribuita al Senato della Repubblica una competenza paritaria con la Camera per l’esame dei relativi disegni di legge. Ai disegni di legge di amnistia e ind ulto e a quelli di ratifica di trattati internazionali (con l’eccezione dei trattati di appartenenza all’Ue) si applicherà dunque il procedimento legislativo monocamerale.

 

 Paolo Cova

 

On. Cova: “Rogoredo: grazie alle forze dell’ordine e al Prefetto. Cittadini più sollevati”

Si era interessato alla questione già diversi mesi fa e oggi non può che esultare l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, per la brillante operazione portata a termine dalle forze dell’ordine nel cosiddetto boschetto di Rogoredo, covo di spacciatori e malavita.
 
“Ringraziamo le forze dell’ordine per l’intervento – dice ora Cova –. La nostra fiducia nel loro operato e nel risultato delle indagini è grande, anche se richiede tempi lunghi, ma alla fine paga e torna a dare sollievo ai cittadini. Ringrazio anche il Prefetto per il suo intervento e la sua continua attenzione al problema”, conclude il parlamentare Pd.
 
Roma, 11 novembre 2016
 

Il Sicomoro

Carissime e carissimi,

trovate questo numero de ‘il Sicomoro’ cliccando qui.

Riporta note sull’attualità del referendum, su ‘generazione disorientata’(under30), mobilità metropolitana, avvio dell’esperienza nei Municipi. Pubblica un profilo di Aldo Moro, l’esperienza della Caritas nei luohi del terremoto e la scheda n.2 sui testi del referendum (Senato).

News dal Parlamento

Una mano al cinema

Abbiamo lavorato per la cultura del nostro Paese, questa settimana, alla Camera, approvando il disegno di legge sulla Disciplina del cinema e dell’audiovisivo, già approvato dal Senato. Il provvedimento è finalizzato a definire i principi fondamentali dell’intervento pubblico a sostegno del cinema e dell’audiovisivo, in quanto attività di rilevante interesse generale, e a disciplinarne le modalità.

Tra le principali novità, l’istituzione del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, con una dotazione minima di 400 milioni annui, che verrà alimentato direttamente dagli introiti erariali già derivanti dalle attività di programmazione e trasmissione televisiva, di distribuzione cinematografica, di proiezione cinematografica e dall’erogazione di servizi di accesso a Internet da parte delle imprese telefoniche e di telecomunicazione. Nessuna nuova tassa, dunque, ma un virtuoso meccanismo di autofinanziamento della filiera produttiva che viene incentivata a investire e innovare.

Le risorse del Fondo saranno ripartite fra diverse tipologie di intervento, la prima delle quali è costituita dagli incentivi fiscali. La seconda dai contributi automatici che saranno assegnati secondo parametri oggettivi che terranno conto dei risultati economici, artistici e di diffusione, dei premi ricevuti e del successo in sala. La terza tipologia di intervento è l’introduzione dei contributi selettivi, equivalenti al 18% del Fondo che sarà destinato, in particolare, alle opere prime e seconde, alle opere realizzate da giovani autori, alle opere di particolare qualità artistica, alle start-up, alle piccole sale, ai festival e alle rassegne di qualità e per le attività di Biennale di Venezia, Istituto Luce Cinecittà e Centro sperimentale di cinematografia. Una quarta tipologia è costituita dai contributi per attività e iniziative di promozione cinematografica e audiovisiv a da parte di enti pubblici e privati, università, Istituzioni Afam (Alta formazione artistica, musicale e coreutica), enti di ricerca, fondazioni, comitati e associazioni culturali e di categoria.

Nell’ambito del Fondo sono previste, poi, due sezioni destinate a finanziare due Piani straordinari per il potenziamento del circuito delle sale cinematografiche e per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo. Altro importante intervento è l’istituzione del Consiglio superiore per il cinema e l’audiovisivo.

 

In memoria di Grazia

Quest’anno ricorrono sia il 90esimo anniversario del conferimento del premio Nobel per la letteratura, sia l’80esimo della morte della scrittrice Grazia Deledda. Per questo, in settimana, alla Camera, abbiamo approvato una mozione concernente iniziative per celebrare le ricorrenze.

Voglio solo ricordare che Grazia Deledda nacque a Nuoro il 28 settembre 1871, quarta di sette figli di una famiglia della piccola borghesia locale. Per la dura condizione femminile dell’epoca, che non dava alle donne accesso a un’istruzione superiore, Grazia non poté andare oltre la quarta elementare perché solo ai maschi allora era consentito di proseguire gli studi, se vi erano portati. Si formò quindi soprattutto da autodidatta, leggendo tutti i libri della biblioteca paterna, iniziando già a 13 anni a scrivere le prime novelle, a 18 il primo romanzo, a cui seguì una copiosa produzione di novelle e di romanzi destinati a riscuotere apprezzamento nella critica italiana e internazionale e successo di pubblico.

Grazia Deledda è stata una donna forte e anticonformista, che ha saputo sfidare e superare fin da ragazza i pregiudizi e le ostilità del suo ambiente e del suo tempo verso il suo impegno letterario, da molti ritenuto inappropriato e fuori luogo perché era una giovane donna barbaricina e autodidatta.

E noi abbiamo impegnato il Governo a individuare opportune iniziative per celebrare degnamente gli anniversari, anche con il coinvolgimento delle istituzioni culturali del Paese, della regione Sardegna e dei comuni facenti parte del parco letterario Grazia Deledda, e a promuovere e sostenere iniziative presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado volte a favorire lo studio e la conoscenza dell’opera dell’autrice sarda e delle altre donne insigni nel campo della letteratura, della cultura, delle scienze, dell’economia, anche in coincidenza con il 70esimo anniversario del riconoscimento del diritto di voto alle donne italiane.

 

 

 

Il riparto di competenza

Questa settimana faccio un salto “temporale” andando subito a spiegare le novità dell’articolo 117, su una parte del quale girano le solite bufale, ma abbastanza pericolose, per quanto riguarda i rapporti con l’Unione europea. Ma basta fare il raffronto fra i due testi, leggendo il primo capoverso, per capire che, sostanzialmente, non cambia nulla sul tema dei vincoli verso la Ue. Il resto, invece, comporta delle grandi novità.

 

 

Testo vigente art. 117

 

Testo modificato art. 117
La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.

 

La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e dagli obblighi internazionali.

 

Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie:

 

       identico
a)    politica estera e rapporti internazionali dello Stato; rapporti dello Stato con l’Unione europea; diritto di asilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea;

 

a)    identico
b)     immigrazione b)    identico
c)     rapporti tra la Repubblica e le confessioni religiose; c)    identico
d)     difesa e Forze armate; sicurezza dello Stato; armi, munizioni ed esplosivi; d)    identico
e)    moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; armonizzazione dei bilanci pubblici; perequazione delle risorse finanziarie;

 

e)    moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari e assicurativi; tutela e promozione della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; armonizzazione dei bilanci pubblici; coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; perequazione delle risorse finanziarie;

 

f)      organi dello Stato e relative leggi elettorali; referendum statali; elezione del Parlamento europeo; f) identico
g)    ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali; g) ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali; norme sul procedimento amministrativo e sulla disciplina giuridica del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche tese ad assicurarne l’uniformità sul territorio nazionale;
h)    ordine pubblico e sicurezza, ad esclusione della polizia amministrativa locale; h) identico
i)      cittadinanza, stato civile e anagrafi; i) identico
j)      giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile e penale; giustizia amministrativa; j) identico
k)    determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale; k) determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale; disposizioni generali e comuni per la tutela della salute, per le politiche sociali e per la sicurezza alimentare;
l)      norme generali sull’istruzione; l) disposizioni generali e comuni sull’istruzione; ordinamento scolastico; istruzione universitaria e programmazione strategica della ricerca scientifica e tecnologica;
m) previdenza sociale; m) previdenza sociale, ivi compresa la previdenza complementare e integrativa; tutela e sicurezza del lavoro; politiche attive del lavoro; disposizioni generali e comuni sull’istruzione e formazione professionale;
n)    legislazione elettorale, organi di governo e funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane; n) ordinamento, legislazione elettorale, organi di governo e funzioni fondamentali di Comuni e Città metropolitane; disposizioni di principio sulle forme associative dei comuni;
o)    dogane, protezione dei confini nazionali e profilassi internazionale; o) dogane, protezione dei confini nazionali e profilassi internazionale; commercio con l’estero;
p)    pesi, misure e determinazione del tempo; coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell’amministrazione statale, regionale e locale; opere dell’ingegno; p) pesi, misure e determinazione del tempo; coordinamento informativo statistico e informatico dei dati, dei processi e delle relative infrastrutture e piattaforme informatiche dell’amministrazione statale, regionale e locale; opere dell’ingegno;
q)    tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali. q) tutela e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici; ambiente ed ecosistema; ordinamento sportivo; disposizioni generali e comuni sulle attività culturali e sul turismo;
  r)     ordinamento delle professioni e della comunicazione;

s)     disposizioni generali e comuni sul governo del territorio; sistema nazionale e coordinamento della protezione civile;

t)       produzione, trasporto e distribuzione nazionali dell’energia;

u)     infrastrutture strategiche e grandi reti di trasporto e di navigazione d’interesse nazionale e relative norme di sicurezza; porti e aeroporti civili, di interesse nazionale e internazionale

Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a: rapporti internazionali e con l’Unione europea delle Regioni; commercio con l’estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; previdenza complementare e integrativa; coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di cr edito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato. abrogato
Spetta alle Regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato. Spetta alle Regioni la potestà legislativa in materia di rappresentanza delle minoranze linguistiche, di pianificazione del territorio regionale e mobilità al suo interno, di dotazione infrastrutturale, di programmazione e organizzazione dei servizi sanitari e sociali, di promozione dello sviluppo economico locale e organizzazione in ambito regionale dei servizi alle imprese e della formazione professionale; salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche, in materia di servizi scolastici, di promozione del diritto allo studio, anche universitario; in materia di disciplina, per quanto di interesse regionale, delle attività culturali, della promozione dei beni ambientali, culturali e paesaggistici, di valorizzazione e organizzazione regionale del turismo, di regolazione, sulla base di apposite intese concluse in ambito regionale, delle relazioni finanziarie tra gli enti territoriali della Regione per il rispetto degli obiettivi programmatici regionali e locali di finanza pubblica, nonché in ogni materia non espressamente riservata alla competenza esclusiva dello Stato. Su proposta del Governo, la legge dello Stato può intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva quando lo richieda la tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell’interesse nazionale.
Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, nelle materie di loro competenza, partecipano alle decisioni dirette alla formazione degli atti normativi comunitari e provvedono all’attuazione e all’esecuzione degli accordi internazionali e degli atti dell’Unione europea, nel rispetto delle norme di procedura stabilite da legge dello Stato, che disciplina le modalità di esercizio del potere sostitutivo in caso di inadempienza.

 

Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, nelle materie di loro competenza, partecipano alle decisioni dirette alla formazione degli atti normativi dell’Unione europea e provvedono all’attuazione e all’esecuzione degli accordi internazionali e degli atti dell’Unione europea, nel rispetto delle norme di procedura stabilite da legge dello Stato, che disciplina le modalità di esercizio del potere sostitutivo in caso di inadempienza.
La potestà regolamentare spetta allo Stato nelle materie di legislazione esclusiva, salva delega alle Regioni. La potestà regolamentare spetta alle Regioni in ogni altra materia. I Comuni, le Province e le Città metropolitane hanno potestà regolamentare in ordine alla disciplina dell’organizzazione e dello svolgimento delle funzioni loro attribuite. La potestà regolamentare spetta allo Stato e alle Regioni secondo le rispettive competenze legislative. È fatta salva la facoltà dello Stato di delegare alle Regioni l’esercizio di tale potestà nelle materie di competenza legislativa esclusiva. I Comuni e le Città metropolitane hanno potestà regolamentare in ordine alla disciplina dell’organizzazione e dello svolgimento delle funzioni loro attribuite, nel rispetto della legge statale o regionale.
Le leggi regionali rimuovono ogni ostacolo che impedisce la piena parità degli uomini e delle donne nella vita sociale, culturale ed economica e promuovono la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive. identico
La legge regionale ratifica le intese della Regione con altre Regioni per il migliore esercizio delle proprie funzioni, anche con individuazione di organi comuni. identico
Nelle materie di sua competenza la Regione può concludere accordi con Stati e intese con enti territoriali interni ad altro Stato, nei casi e con le forme disciplinati da leggi dello Stato. identico

 

 

 

Commento

L’articolo 31 del testo di legge costituzionale riscrive l’articolo 117 della Costituzione, in tema di riparto di competenza legislativa e regolamentare tra Stato e Regioni.

L’elenco delle materie è ampiamente modificato ed è soppressa la competenza concorrente, con una redistribuzione delle materie tra competenza esclusiva statale e competenza regionale. Nell’ambito della competenza esclusiva statale, sono introdotte materia nuove e sono enucleati casi di competenza esclusiva, in cui l’intervento del legislatore statale è circoscritto ad ambiti determinati (quali “disposizioni generali e comuni” o “disposizioni di principio”). Nell’ambito della competenza regionale, una novità è l’individuazione di specifiche materie attribuite a tale competenza, che allo stato è individuata solo in via residuale (essendo ascrivibile ad essa tutte le materie non espressamente riservate alla competenza statale). Di significativo rilievo è inoltre l’introduzione di una “clausola di supremazia”, che consente alla legge dello Stato, su proposta del Governo, di intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva quando lo richieda la tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica ovvero la tutela dell’interesse nazionale. Anche i criteri di riparto della potestà regolamentare sono modificati, introducendo un parallelismo tra competenze legislative e competenze regolamentari. La potestà regolamentare spetta infatti allo Stato e alle Regioni secondo le rispettive competenze legislative (nel sistema vigente invece la potestà regolamentare statale è limitata alle materie di competenza esclusiva, mentre nelle materie di competenza concorrente e regionale è riconosciuto il potere regolamentare delle regioni).

APPUNTAMENTO

Proseguono gli incontri pubblici sul referendum: lunedi 14 novembre ore 20.45 sarò a Carugate, qui la locandina

Paolo Cova

 

News dal Parlamento

Minori, ma mai più soli

Agevolare la protezione dei minori stranieri non accompagnati è il compito che si prefigge la proposta di legge che abbiamo approvato questa settimana alla Camera e che prevede alcune precise disposizioni. Frutto di un costante confronto, durante l’iter parlamentare, con Anci e le associazioni attive nel settore, il testo, che ora passa all’esame del Senato, si pone come obiettivo l’aumento dei controlli e della tutela sui minori non accompagnati per evitare che questi finiscano nelle mani delle mafie e del racket, ma anche per favorire gli affidi.

Intanto, va detto che il minore straniero non accompagnato è un minorenne non avente cittadinanza italiana o dell’Unione europea, che si trova per qualsiasi causa nel territorio di giurisdizione italiana, privo di assistenza e di rappresentanza da parte di genitori o adulti per lui legalmente responsabili, in base alle leggi vigenti nell’ordinamento italiano. E secondo le stime del Ministero dell’Interno nell’ultimo anno sono stati circa 10mila questi bambini e ragazzi, fuggiti da guerre e carestie per salvarsi la vita e per aiutare le famiglie rimaste nel Paese di origine. Di questi il 20% ha fatto perdere le sue tracce. A causa di una condizione particolarmente vulnerabile, spesso vengono arruolati dalla criminalità organizzata che promette loro lavoro o il viaggio per raggiungere i parenti in Europa, ma finiscono vittime di abusi, nel racket della prostituzione e nello spaccio.

Per evitare questa dispersione la legge introduce la riduzione dei tempi di attesa dei termini nelle strutture di prima accoglienza dai 60 giorni attuali, a 30; la separazione dei minori dagli adulti per evitare promiscuità e ridurre la possibilità di reclutamento nella criminalità organizzata o di essere vittime di abusi; la presenza di tutori presso ogni Tribunale per i minorenni; le disposizioni per favorire l’affido presso gli istituti della tutela e dell’affidamento temporaneo, con preferenze per le famiglie; il rilascio di sole 2 tipologie di permesso di soggiorno: per minore età, nel caso di straniero non accompagnato, o per motivi famigliari, valido fino alla maggiore età; misure specifiche per l’inserimento dei minori non accompagnati nelle istituzioni scolastiche per favorire l’adempimento dell’obbligo scolastico e formativo.

 

Anche i cosmetici siano sostenibili

Le Disposizioni concernenti il marchio italiano di qualità ecologica dei prodotti cosmetici, o della cosmesi sostenibile, approvate all’unanimità alla Camera e che ora passeranno al Senato, rappresentano il provvedimento che vuole garantire maggiori tutele per l’ambiente e per la salute dei consumatori, introducendo nuovi strumenti di trasparenza garantiti dalle istituzioni pubbliche e in linea con quanto previsto nei Paesi europei più avanzati. Si istituisce il marchio italiano di qualità ecologica che sarà rilasciato a quei prodotti che risponderanno a oggettivi parametri qualitativi sulla composizione e sul ciclo produttivo. Inoltre, si introduce il divieto, a partire dal 1° gennaio 2020, della commercializzazione di cosmetici contenenti microplastiche, che sono pericolosissime per l’ecosistema marino. Grazie a questa legge, l’Italia diventa il primo Paese europeo ad avere assunto questa scelta.

L’obiettivo è andare nella direzione di una maggiore tutela dell’ambiente, della pelle e della salute delle persone, riconoscendo la scelta consapevole dei cittadini, sempre più sensibili alle tematiche ambientali e alla loro salute, e intervenendo in un comparto molto importante per l’economia italiana. L’Italia è, infatti, all’avanguardia nella produzione dei cosmetici, un primato conquistato grazie agli investimenti di questi anni in ricerca e innovazione.

 

Più risorse, più salute

Secondo l’ultimo rapporto Eurostat del marzo 2016, l’Italia spende il 7,2 per cento del prodotto interno lordo per la salute. Un dato che ci colloca nella media europea. Ma per quanto riguarda la spesa pubblica per la sanità, essa dovrebbe crescere dell’1,2 per cento sul prodotto interno lordo al 2060, meno di quanto è stimata la crescita nell’Unione europea, ovvero +1,6 per cento sul prodotto interno lordo. Ecco perché abbiamo discusso, votato e approvato una mozione sulla salvaguardia del Servizio sanitario nazionale e sulle politiche in materia di salute che impegna il Governo ad assumere iniziative affinché nel prossimo disegno di legge di bilancio siano confermate le risorse come quantificate nell’intesa raggiunta in sede di Conferenza Stato-regioni in relazione al riparto delle risorse per il finanziamento del servizio sanitario nazionale; ad agire in modo da garantire il superamento delle differenze ingiustif icate tra i diversi sistemi regionali e a procedere in modo da migliorare progressivamente i livelli di assistenza nelle aree del Paese in maggior difficoltà; ad inserire nel bilancio anche misure volte a dare un’adeguata soluzione al problema del precariato in sanità; a prevedere adeguate risorse per il finanziamento dei farmaci innovativi in campo oncologico; a predisporre tutte le iniziative necessarie affinché nell’organizzazione dei sistemi sanitari regionali si preveda l’obbligo di controllare e garantire l’attuazione del diritto della donna alla scelta libera e consapevole.

 

Impegnati contro la crisi

Un’altra mozione, approvata nei giorni scorsi, impegna il Governo sul fronte dei sostegni per i cittadini in difficoltà a causa del difficile momento storico che stiamo vivendo, anche in relazione all’imponente coinvolgimento italiano nella gestione dei migranti.

Cinque i punti, densi di significato: proseguire nel rafforzamento degli strumenti di contrasto della povertà e del disagio sociale, a cominciare dal prossimo disegno di legge di bilancio, favorendo una rapida conclusione dell’iter parlamentare dell’esame del disegno di legge di delega che introduce il reddito minimo come misura nazionale fondata sull’inclusione attiva; valutare l’opportunità di predisporre interventi di incentivazione, anche finanziaria, nei confronti delle amministrazioni comunali che aderiscono al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati; valutare la possibilità di sperimentare, d’intesa con le amministrazioni comunali interessate, nuove forme di gestione dei servizi di accoglienza ed assistenza che vedano un maggiore coinvolgimento e la partecipazione più attiva dei migranti stessi; rafforzare il sistema degli ammortizzatori sociali a favore dei lavoratori coinvolti in crisi aziendali nei settori e nei territori maggiormente colpiti dalla crisi economica; potenziare, con adeguate risorse, gli interventi a favore delle politiche attive di ricollocamento e a favore dei centri per l’impiego, al fine di renderli sempre più efficaci nell’azione di sostegno ai disoccupati nella ricerca di occupazione.

 

 

LA RIFORMA PASSO PASSO

 

La decretazione d’urgenza

Delega legislativa e decretazione d’urgenza sono i nuovi due articoli che leggeremo questa settimana per prepararci meglio al referendum costituzionale.

Testo vigente art. 76 Testo modificato art. 76
L’esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al Governo se non con determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti.

 

identico
Testo vigente art. 77

 

Testo modificato art. 77
Il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria.

 

Il Governo non può, senza delegazione disposta con legge, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria.

 

Quando, in casi straordinari di necessità e d’urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni.

 

Quando, in casi straordinari di necessità e d’urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alla Camera dei deputati, anche quando la funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere.

La Camera dei deputati, anche se sciolta, è appositamente convocata e si riunisce entro cinque giorni.

 

I decreti perdono efficacia sin dall’inizio, se non sono convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione. Le Camere possono tuttavia regolare con legge i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti.

 

I decreti perdono efficacia sin dall’inizio, se non sono convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione o, nei casi in cui il Presidente della Repubblica abbia chiesto, a norma dell’articolo 74, una nuova deliberazione, entro novanta giorni dalla loro pubblicazione. La legge può tuttavia regolare i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti.

Il Governo non può, mediante provvedimenti provvisori con forza di legge: disciplinare le materie indicate nell’articolo 72, quinto comma, con esclusione, per la materia elettorale, della disciplina dell’organizzazione del procedimento elettorale e dello svolgimento delle elezioni; reiterare disposizioni adottate con decreti non convertiti in legge e regolare i rapporti giuridici sorti sulla base dei medesimi; ripristinare l’efficacia di norme di legge o di atti aventi forza di legge che la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimi per vizi non attinenti al procedimento.

I decreti recano misure di immediata applicazione e di contenuto specifico, omogeneo e corrispondente al titolo. L’esame, a norma dell’articolo 70, terzo e quarto comma, dei disegni di legge di conversione dei decreti è disposto dal Senato della Repubblica entro trenta giorni dalla loro presentazione alla Camera dei deputati. Le proposte di modificazione possono essere deliberate entro dieci giorni dalla data di trasmissione del disegno di legge di conversione, che deve avvenire non oltre quaranta giorni dalla presentazione. Nel corso dell’esame di disegni di legge di conversione dei decreti non possono essere approvate disposizioni estranee all’oggetto o alle finalità del decreto.

 

 

 

Commento

L’articolo 16 del testo di legge costituzionale stabilisce che i disegni di legge di conversione dei decreti-legge siano presentati alla Camera dei deputati e “costituzionalizza” i limiti alla decretazione di urgenza, attualmente previsti solo a livello di legislazione ordinaria e dalla giurisprudenza costituzionale.

Al fine di garantire il rispetto dei termini per la conversione, il testo prevede che il termine di efficacia dei decreti-legge sia pari a 90 giorni in caso di rinvio da parte del Presidente della Repubblica e che il procedimento legislativo segua la disciplina generale dell’articolo 70. Sono altresì individuati i termini per l’esame da parte del Senato dei decreti-legge monocamerali. In particolare, l’esame è disposto dal Senato entro 30 giorni dalla presentazione alla Camera e le proposte di modificazione possono essere deliberate dallo stesso entro 10 giorni dalla trasmissione del testo. È infine previsto che la trasmissione del disegno di legge da parte della Camera deve avvenire non oltre 40 giorni dalla presentazione.

 

 

Paolo Cova