Le Sfide e i Valori del Partito Democratico

Nei prossimi mesi gli iscritti PD si troveranno a rinnovare, attraverso l’iter congressuale, i segretari dei diversi livelli del partito. E’ questa una straordinaria occasione per fermarsi a riflettere e per promuovere una attenta e accurata discussione sui temi e argomenti che potrebbero rilanciare una politica progressista e riformista nel Paese. Temi e parole che caratterizzano i tratti di un partito e diventano cifra di un futuro da costruire. Per questo, con alcuni amici abbiamo preparato un documento che potrebbe offrire lo spunto per questa verifica e strumento per un confronto vero ed efficace.

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Cova: “Ottimo il progetto di parco di Porto di Mare. Ma Regione intervenga sulle tossicodipendenze”

Cova: “Ottimo il progetto di parco di Porto di Mare. Ma Regione intervenga sulle tossicodipendenze”

Si è tenuto ieri sera nel quartiere del Corvetto l’incontro in cui Italia Nostra ha presentato ai cittadini il progetto di recupero dell’area di Porto di Mare. “Un lavoro intenso che in questo primo anno ha consentito di ripristinare ampie parti di territorio. Restano alcune criticità, ma sono ormai limitate a pochi ettari, rispetto ai 65 di tutto il parco”, commenta Paolo Cova, ex parlamentare ed esponente del Pd, presente all’incontro.

“Ho trovato poi molto positivo il lavoro di pulizia che è stato fatto e che ha riportato alle origini il grande valore ambientale, naturalistico e di pregio di questo parco – aggiunge Cova –. Con la fame di verde che abbiamo in città, non può che essere un ottimo progetto, anche se ora va valorizzato: è necessaria un’opera di sensibilizzazione dei cittadini che possono fruire dell’area verde e godere di uno spazio ricco di biodiversità”.

Sicuramente, però, per l’ex deputato Pd non bastano un ottimo progetto e una zona di pregio: “In questa situazione, con una parte di Porto di Mare soggetta a problematiche di ordine pubblico come quelle del boschetto della droga, serve anche un intervento serio di prevenzione e di assistenza sul tema della tossicodipendenza. E in questo caso bisogna chiamare in causa direttamente Regione Lombardia, attraverso l’Ats”.

Milano, 11 ottobre 2018

Cova: “Sul Piano periferie Lega e M5S abbandonano i loro elettori. Lo sforzo del Governo Pd vanificato”

“Sul Piano periferie Lega e M5S abbandonano i loro elettori. Lo sforzo del Governo Pd vanificato”

“Quello che è successo in consiglio comunale a Milano è sintomatico di quanto sta avvenendo a livello nazionale: Lega e M5S preferiscono abbandonare l’Aula comunale che votare una mozione a sostegno del Piano nazionale per le periferie. Una vergogna”, è tranciante Paolo Cova, ex parlamentare ed esponente del Pd milanese, dopo quanto accaduto in consiglio comunale a Milano.

“Quel bando e quel piano li abbiamo votati in Parlamento con convinzione e sicuri che avrebbero dato un apporto al recupero di tante nostre periferie italiane – prosegue l’ex deputato –. Ci siamo impegnati per trovare le risorse, abbiamo semplificato il più possibile gli iter. E ora arrivano quelli che erano all’opposizione e distruggono tutto”.

Per Cova ciò che è peggio è il fatto che “proprio Lega e Cinquestelle sono andati a cercare e a prendere voti nelle periferie, come pure Forza Italia, che ha votato contro la mozione comunale. E sono stati premiati. Ora è questo il ringraziamento che rivolgono ai loro elettori”.

Un dato politico che l’esponente Pd sente fortemente: “Noi, per le periferie italiane, avevamo messo soldi, risorse e progetti che sarebbero serviti a riqualificare case popolari degradate, infrastrutture di quartieri, centri sportivi. Ma pur impegnandoci ci è stato detto che le avevamo abbandonate. Alla prova dei fatti sono invece Lega e M5S che lasciano a se stesse le periferie, togliendo fondi e progetti”.

Milano, 14 settembre 2018

Cova (Pd): “Ancora incidenti nelle case Aler. E Regione non fa nulla”

Cova (Pd): “Ancora incidenti nelle case Aler. E Regione non fa nulla”

Prima un balcone, ora un cornicione. Non finiscono gli incidenti nelle case Aler del Corvetto. “Dopo alcune settimane dal crollo di un balcone, ora cade un pezzo di cornicione di un palazzina Aler di piazza Gabrio Rosa”, segnala Paolo Cova, ex parlamentare ed esponente del Pd milanese.

“Sono anni che aspettiamo la sistemazione di queste case. Regione Lombardia investa sul proprio patrimonio e dimostri che vuole veramente contrastarne il degrado”, aggiunge Cova.

“Fino a vent’anni fa era un onore abitare nelle case Aler. Ora vediamo abbandono, crolli, case vuote e occupazioni abusive. E il totale disinteresse di chi dovrebbe occuparsene”, conclude l’esponente Pd.

Milano, 2 settembre 2018

Pensieri Democratici

Queste settimane sono state caratterizzate da due eventi che hanno colpito e scosso l’opinione pubblica: la caduta del Ponte Morandi a Genova e il blocco della nave Diciotti. Dopo aver ascoltato tanti discorsi mi permetto di proporre le mie semplici osservazioni.

Genova e Ponte Morandi

La prima considerazione nasce dal constatare che, di fronte a situazioni di criticità, si tende sempre a cercare di rimediare aggiustando alla meglio l’esistente per mantenere lo statu quo della situazione. Prendere decisioni, assumersi responsabilità non è da tutti, più semplice attivare interventi conservativi ed esporsi meno. Mi rendo conto che questa è una affermazione forte ma la criticità del ponte era chiara, un monitoraggio continuo, interventi erano stati fatti, si era arrivati a dire che la manutenzione costava di più che ricostruirlo, eppure nulla è stato attivato fino al bando di gara per la Gronda Nord fatto circa due anni fa..
Leggere e ascoltare la voce di chi abitava sotto quel ponte e si sentiva minacciato ogni giorno, mi fa dire che in questi anni ha sbagliato la politica con le sue polemiche, veti a proposte, posizioni di comodo. La decisione, presa anni fa, di rivedere globalmente la viabilità cittadina e di avviare opere nuove che avrebbero fortemente limitato il flusso dei veicoli su quel ponte, doveva essere perseguita con decisione senza farsi intimorire da proteste o minacce.
Io stesso ho preso parte a comitati che contrastavano la costruzione di strade, inceneritori o impianti di smaltimento e so la fatica di trovare mediazioni a idee, proposte ed esigenze. Tuttavia occorre tenere presente ciò che è necessario per la comunità, oltre ai bisogni dei singoli, perseguendolo anche se questo non porterà consenso o voti alle elezioni che verranno. Questo fa la differenza tra una Politica che tutela tutti e la politica che cura solo gli interessi di pochi.
La seconda considerazione riguarda un tema a me caro in questi anni: adoperarsi per attuare una “Economia riparativa o sostenibile”. Il dibattito, seguente alla tragedia di Genova relativo alle concessioni autostradali, apre una possibilità al governo per adoperarsi in tal senso. Si cominci con l’attribuire le concessioni a quelle imprese che hanno a cuore la sostenibilità ambientale, i diritti dei lavoratori, la lotta contro le diseguaglianze. Premiamo le imprese che offrono concretamente dei benefici ai propri lavoratori, con benefit sui trasporti, sulle spese mediche, su salari adeguati, sulla presenza limitata di contratti a tempo determinato. Ci è data una opportunità: usiamola!

Nave Diciotti

L’altro fatto che ha turbato l’opinione pubblica, in queste settimane, è la vicenda dei migranti bloccati sulla nave Diciotti.
Molto ci sarebbe da dire sulla gestione umanitaria di questi migranti che è stata più volte sottolineata dai media e che è terminata solo l’intervento della Magistratura da un lato e della Chiesa italiana dall’altro. Tuttavia utilizzo queste brevi righe per soffermarmi sul grave conflitto tra poteri dello Stato di cui abbiamo avuto dimostrazione.
Una prima anticipazione l’avevamo avuta proprio successivamente alla tragedia di Genova. In tale occasione il Presidente del Consiglio e alcuni ministri, indicavano, dopo poche ore dalla tragedia, responsabili e colpevoli dimostrando così di non avere nessuna fiducia sull’operato dei Magistrati che prontamente si erano attivati per definire cause e soggetti coinvolti. “Non possiamo attendere i tempi lunghi della giustizia” questa la frase che risuonava in quelle tristi giornate.
A Catania, dopo pochi giorni, il ministro Salvini decideva autonomamente quali fossero le persone che avevano diritto alla protezione internazionale e quali no, definiva quali accordi rispettare incurante della Carta Costituzionale che ben definisce i diritti e i doveri dei cittadini italiani e di chi nello Stato Italiano si viene a trovare. Possono sembrare queste, banalità o sottigliezze ma in gioco c’è davvero molto. Non può essere il politico di turno a decidere senza rispondere a leggi o accordi, magari rilasciando dichiarazioni che minacciano la Magistratura o il Capo dello Stato. Per questo i Padri Costituenti avevano previsto norme di garanzia, pesi e contrappesi tra i diversi poteri dello Stato. Quando in un Paese è uno solo che pensa di fare ciò che vuole in nome di un popolo presunto che lo approva, la democrazia è in affanno e lo sono anche i diritti di tutti. C’&egr ave; da riflettere attentamente su questo aspetto perchè oggi, forse qualcuno può compiacersi di tale comportamento, ma domani potrebbe ritrovarsi ad essere giudicato da questi politici/giudici che decidono a piacimento incuranti di tutto e tutti.

Festa Unità a Milano

Vi segnalo questo evento che mi vede coinvolto il 30 agosto alle ore 18.30 a Cassina Anna in via S.Arnaldo 17 Milano. Si parla della figura di Bonomi e la nascità di Coldiretti ma è anche una occasione per riflettere sui prossimi passi della nostra agricoltura.

La forza del consumatore

Dopo il tragico incidente della scorsa settimana, un altro camioncino pieno di lavoratori stranieri impegnati nella raccolta dei pomodori è rimasto coinvolto in un drammatico scontro con un camion. Questi fatti sono di per sé gravissimi e dovrebbero far indignare tutti, perché i lavoratori coinvolti non avevano nessun tipo di tutela e faticavano anche per 12 ore al giorno per un salario inesistente
Vittime del caporalato per contrastare il quale, nella scorsa legislatura, era stata fatta una legge che ora deve essere applicata senza nessuna eccezione
Ma non è sufficiente. Serve che la nostra indignazione si trasformi in una azione attiva di contrasto a questi fenomeni. Come?
Noi consumatori abbiamo la possibilità di richiedere alla GDO e ai commercianti che i prodotti agricoli, che arrivano sulla nostra tavola, siano stati pagati rispettando i costi di produzione degli agricoltori e che siano stati raccolti da lavoratori assunti con salari rispettosi del proprio lavoro.
Diffidiamo quando comperiamo prodotti a prezzi troppo bassi, se ciò accade è perché, nella filiera del prodotto, qualcuno non ha rispettato proprio tutte le regole.
Una utopia? Non credo, la forza del consumatore è fortissima, è già avvenuto con le norme sul benessere animale e non vedo perché non possa accadere nel richiedere anche il rispetto dei lavoratori agricoli

Pensieri Democratici

Il tempo propizio delle idee

Anche se corro il rischio di essere facilmente smentito , mi sento di scrivere che questo che stiamo vivendo è un tempo propizio. Siamo chiamati infatti, ad elaborare nuove idee, coltivare il pensiero, immaginare percorsi, motivare scelte per contribuire alla rinascita del nostro Paese e per il futuro dell’Europa. Provo a spiegare perché la penso così.

Il liberismo e il neoliberismo, degli ultimi decenni, hanno messo in ginocchio l’economia mondiale aumentando in modo vertiginoso le disuguaglianze, il tutto nonostante continuassero a spiegarci che il mercato libero avrebbe reso tutti più soddisfatti e felici. Ora facciamo i conti con i loro effetti: un sistema che non regge più, che incrementa Il consumismo sfrenato, ma che lascia per strada un numero troppo alto di persone. I numeri delle persone in povertà o che ne sono a rischio, infatti, è in continua crescita e fa impressione se si considera che è costituito sì dalle fasce più fragili della nostra società , ma anche da giovani, da famiglie, da chi in questa corsa accelerata proprio non riesce a tenere il passo. .

Se consideriamo questa situazione tutto sembra portare alla delusione e alla paura e non è un caso che alcuni politici facciano leva proprio su questo per ottenere consensi. Ciò nonostante io credo che proprio ora ci sia terreno fertile per far nascere in noi e nella società nuove prospettive..

E’ il tempo per ricucire, per creare una comunità capace di tenere insieme: generazioni diverse, bisogni differenti, classi sociali apparentemente distanti. Una comunità capace di includere perchè nelle differenze e nel rispetto di esse trova la sua forza.

E’ tempo di affrontare a campo aperto la sfida del sovranismo e del populismo ripensando ad una rete sociale, fondata da relazioni solide, capace di dare risposte a chi resta da solo di fronte alle difficoltà. Dove non esistano diritti singoli ma ci sono doveri collettivi orientati alla promozione del bene comune.

E’ tempo di ripensare ad una economia sostenibile che contrasti l’accentramento del profitto, sostenibile perché contrasta le disuguaglianze, sostenibile per rispetto dell’ambiente. Su questi temi hanno lavorato per anni economisti più esperti di me e associazioni e movimenti, apriamo la discussione con loro e ricuciamo i rapporti con le persone che hanno a cuore il bene di tutto il Paese.

Le soluzioni al problemi che ci affliggono non stanno in un nome o in una identità che ci può rassicurare, neppure in chi pensa di rinchiudere tutto pensando solo a se stessi. La complessità dei problemi che viviamo richiede un supplemento di riflessione e questo è il momento propizio per attivarci in tal senso.

Io immagino un Partito Democratico così. Capace, con i suoi iscritti ed elettori e simpatizzanti, di aprirsi con chi nei diversi territori è già impegnato a migliorare la vita delle persone e ha molto da condividere. Un Partito capace di fare da collante valorizzando tutti e tutte le esperienze e capace di restituire al Paese un progetto nuovo, in cui tutti si possano riconoscere..

La Democrazia nel 2018

Credo sia opportuno rimarcare ancora una volta come la nostra Costituzione, e non solo la nostra, preveda, a garanzia di tutti noi, dei pesi e dei contrappesi tra i diversi poteri dello Stato. Non possiamo banalizzare su questo o pensare di semplificare ritenendo inutili alcune chiare competenze e responsabilità. Mi sento di ricordare queste cose perchè, in questi giorni, abbiamo assistito più volte ad un eccesso di protagonismo da parte del ministro Salvini, che incurante dei limiti dati dal suo ruolo, ha “invaso” senza nessuna remora ruoli di altri ministeri e della magistratura.

La separazione dei poteri dello Stato non sono semplici formalità, ma sono essenza della nostra democrazia. Il potere giudiziario è nettamente separato da quello esecutivo (il governo) e immaginare che chi governa possa decidere chi arrestare o meno potrebbe essere estremamente pericolosa: oggi riguarda gli migranti, domani ogni cittadino italiano. Questa storia l’abbiamo già vista!

Paolo Cova