News dal Parlamento

Esodati e non fantasmi

Loro urlano al mondo di non essere fantasmi, ma persone. Noi, che rappresentiamo la politica, cerchiamo in ogni modo di sostenerli. Sono gli esodati, un esercito, ormai. E alla Camera abbiamo appena approvato la proposta di legge che individua i fondi per la tutela di oltre 32mila di questi lavoratori. Testo passato con 245 voti favorevoli, 80 astenuti (Sel, Lega e M5S) e un contrario. E ora tocca al Senato.

E’ la sesta operazione di salvataggio per costoro: le tutele sono passate attraverso un emendamento del Governo alla proposta di legge unitaria sugli esodati avanzata dalla Commissione Lavoro. Ora il numero totale di lavoratori salvaguardati raggiunge quota 170 mila, per una spesa complessiva di 11,6 miliardi di euro.

La novità apportata con l’emendamento prevede lo slittamento di un anno, dunque a gennaio 2016, dei termini per il riconoscimento di tutti i profili di tutela aperti, consentendo l’allargamento della platea dei beneficiari a una nuova categoria rappresentata dai lavoratori per i quali la condizione di esodato discenda dalla cessazione di un rapporto di lavoro a tempo determinato.

Inoltre, presto dovrebbe arrivare una soluzione anche per il personale della scuola che ricade sotto l’etichetta “quota ’96” e che consentirebbe di sbloccare la situazione per 4mila insegnanti.

 

Scuole nuove, belle e sicure

Via al piano di edilizia scolastica, fortemente voluto dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che porterà in Lombardia esattamente 160.600.625,94 euro. Qui l’elenco  dei finanziamenti per Comune oppure vai al link:

http://www.governo.it/governoinforma/dossier/edilizia_scolastica/.

Il piano è composto da tre principali filoni e coinvolgerà complessivamente 20.845 edifici scolastici italiani per un totale di 1.094.000.000 euro di investimenti. Quattro milioni di studenti e una scuola italiana su due sono protagonisti di questo primo progetto, che porta nell’arco del biennio 2014-2015 ad avere scuole più belle, più sicure e più nuove.

E in effetti si chiamano proprio così, con il caratteristico hashtag che è un po’ la cifra di questo Governo e del suo capo, i tre filoni: #scuolenuove ovvero la costruzione di nuovi edifici scolastici o di rilevanti manutenzioni, grazie alla liberazione di risorse dei comuni dai vincoli del patto di stabilità per un valore di 244 milioni; #scuolesicure che è il finanziamento per 510 milioni di euro dal Fondo di sviluppo e coesione per interventi di messa in sicurezza; #scuolebelle, cioè decoro e piccola manutenzione, 110 milioni, abbinati a 40 milioni in capo al Ministero dell’Istruzione.

Ecco la suddivisione per la Lombardia: #scuolebelle 10.143.728,10 euro, #scuolesicure 82.495.136,18 euro, #scuolenuove 67.961.761,66 euro, per un totale, appunto, di 160.600.625,94

 

Ricominciamo dall’Europa

“Europa. Un nuovo inizio”. Sarete d’accordo con me sul fatto che sono sempre suggestivi i titoli/slogan che Matteo Renzi dà alla sua politica. Questo è quello che sottende il programma della presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europeo, il cosiddetto semestre.

Sono 81 pagine e non è certo possibile riassumerle qui, anche perché toccano tutti gli ambiti del nostro vivere. Vorrei riportarvi l’incipit e darvi alcuni spunti di riflessione. “Nei sei mesi che segnano l’inizio di questa nuova legislatura, l’Unione europea può gettare le basi per importanti progressi in numerosi settori – scrive l’Italia di Renzi all’Europa –. Le principali sfide di oggi rimangono: la ripresa dalla crisi economica e finanziaria, l’aumento dell’occupazione, il rafforzamento dei diritti fondamentali e il sostegno ai cittadini europei per tenere il passo con un mondo in rapido mutamento. La Presidenza italiana del Consiglio Ue è determinata ad affrontare queste sfide per aiutare l’Ue a progredire. Le elezioni europee hanno dimost rato che vi è una richiesta diffusa e ancora senza risposta di cambiamento in Europa. Un nuovi inizio e una volontà radicalmente nuova sono necessari se vogliamo dare nuovo slancio al progetto europeo”.

Ma Renzi – che, come saprete, ha rispedito al mittente le critiche della Germania – ha anche chiesto espressamente a tutti i parlamentari di restituire speranza, fiducia ed entusiasmo ai cittadini europei ed ha ribadito una volta di più che l’Italia, con o senza l’Europa, deve procedere con le tanto attese riforme. Se vuoi leggere il testo clicca qui.

 

Musica, maestro

Visto che ormai siamo in estate, chiudo la mia news con qualcosa di ludico. E vi segnalo questi importanti appuntamenti musicali. L’Associazione MusicalMente di Landriano (Pavia) organizza, per sabato 12 luglio, la partecipazione alla Turandot di Puccini all’Arena di Verona. La partenza è da Piazza Garibaldi, a Landriano, alle 15, con rientro previsto per le 3 del mattino. Il costo del biglietto (gradinate), con pullman, libretto e serata di preparazione che si terrà nella biblioteca comunale, alle 21 di giovedì 10 luglio, è di 55 euro per i soci e di 60 per i non soci. Informazioni più dettagliate le trovate qui.

Stesso discorso per la straordinaria rassegna MiTo: MusicalMente propone la partecipazione a quattro concerti eterogenei, dalla fanfara degli alpini a Roberto Vecchioni, dallo Schiaccianoci al jazz. Clicca qui per saperne di più. E buona musica a tutti.

 

 

 

Paolo Cova

Interrogazione su Fondi AIA e ripartizione

Ho sottoscritto l’interrogazione della collega On. Veronica Tentori (PD) sul tema dei finanziamenti all’Associazione Italiana Allevatori e la ripartizione che avviene nelle varie strutture APA.

 

TENTORI, COVA – Al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali per sapere premesso che:

si apprende, anche dagli organi di stampa, che sono in corso attività di riorganizzazione delle sedi delle associazioni allevatori provinciali sull’intero territorio nazionale, in un’ottica di razionalizzazione dei costi, conseguenti anche al ridimensionamento delle risorse pubbliche stanziate;

questo passaggio in molti casi si traduce nella chiusura e/o accorpamento delle sedi provinciali, la cui funzione principale è la raccolta dei dati produttivi, degli eventi riproduttivi e delle genealogie presso gli allevatori che si associano, nonché il ritorno ai soci delle informazioni, infatti presso di esse sono attivi gli uffici provinciali dell’Ufficio Centrale dei Controlli e gli uffici provinciali degli uffici Centrali dei Libri Genealogici delle razze e specie allevate dai soci;

tali chiusure e/o accorpamenti sembrano in alcuni casi non considerare le peculiarità e la virtuosità dei territori coinvolti e le realtà con maggior numero di capi, oltre a generare preoccupazione in merito al rischio di non riuscire a mantenere la continuità dei servizi di assistenza agli allevatori, soprattutto in aree montane, e al trasferimento del personale;

la Lombardia, ad esempio, è la regione in cui si controlla la metà dei capi italiani iscritti ai libri genealogici, dove maggiore è la presenza di bovini da latte e si effettuano il numero più elevato di controlli e analisi quantitative: in Lombardia sono presenti 450.000 capi bovini controllati, pari a circa il 41% del totale nazionale; 10.000 caprini, pari al 13,4%; 14.300 suini, pari al 57%. I controlli riguardano, inoltre, quasi 5.500 aziende e 4,1 milioni di analisi del latte: il 90% del latte lombardo proviene da vacche singolarmente sottoposte a controllo con prelievo mensile;

Il Ministro Politiche Agricole Forestali e alimentari in data 15 aprile 2014 ha decretato una variazione di bilancio con un aumento di 2.169.212,38€ per le Associazioni Allevatori per la tenuta dei libri genealogici e dei controlli funzonali.

se sia a conoscenza di quanto sopra descritto e se non ritenga opportuno informare il Parlamento in merito alle modalità e ai criteri in base ai quali tali contributi pubblici vengono utilizzati senza tenere conto del lavoro svolto dalle varie realtà provinciali e senza una proporzionalità ed efficienza.

 

 

Roma, 3 luglio 2014

News dal Parlamento 29 giugno

In Europa da italiani

“O l’Europa cambia direzione di marcia o non esistono possibilità di sviluppo e crescita”. Il nostro Presidente del Consiglio è stato molto chiaro durante il lungo discorso di presentazione delle linee programmatiche del semestre europeo, anche in vista del Consiglio del 26 e 27 giugno, fatto alle Camere la scorsa settimana. Noi, per tutta risposta, abbiamo votato la risoluzione di maggioranza che approvava le comunicazioni di Matteo Renzi, con 296 voti favorevoli.

Dunque, tra poche ore, il 1° luglio, inizierà il semestre di presidenza Ue dell’Italia. Vi riporto qualche stralcio dell’interessante discorso fatto dal Presidente: “Che tipo di Italia presentiamo in Europa e che tipo di Europa vogliamo? – si è chiesto Renzi –. Noi andiamo in Europa quando usciamo la mattina di casa, quando ci guardiamo allo specchio. L’Europa non è qualcosa di altro rispetto a noi. Non è un insieme di richieste alle quali ci accostiamo con spirito preoccupato e sguardo terrorizzato. Indipendentemente dall’appartenenza politica, noi portiamo in Europa un’Italia forte, non per il risultato elettorale, ma perché c’è un’Italia consapevole delle qualità dei propri imprenditori e lavoratori”.

E dopo aver toccato il discorso del pacchetto di riforme, chiedendo a tutti di lavorare con solerzia, ma dandosi anche un lasso di tempo più adeguato, ha affrontato la questione dei migranti: “Quando in mare ci sono i cadaveri e volta le spalle dall’altra parte, l’Europa non è degna di chiamarsi Europa di civiltà”, ha detto Renzi in tono duro, ma toccante. Ha chiesto, perciò, l’internazionalizzazione dell’intervento umanitario con un investimento molto forte nel programma Frontex.

Infine, un riferimento preciso all’euro che “non basta”, perché finora si è affidato alla moneta unica il compito di costruire l’Europa in questi anni, ma non era un ragionamento sufficiente. Oltre tutto se visto alla luce di alcuni risultati delle elezioni in certi Paesi europei decisamente contrari all’euro, ha ricordato Renzi, citando San Giovanni patrono di Firenze, raffigurato, non a caso, con un fiorino in mano.

Siamo tutti genitori

Tra gli argomenti di cui ci siamo occupati la scorsa settimana segnalo la ratifica della Convenzione dell’Aja del 1996, sulla responsabilità genitoriale e la protezione dei minori. Il disegno di legge è passato con 422 voti a favore, 4 astenuti e 22 contrari, tutti deputati della Lega e qualcuno di Fi. Il Carroccio ha cercato di far passare una pregiudiziale di costituzionalità, in sostanza uno strumento che stoppa in partenza qualsiasi provvedimento.

E questo perché dentro il disegno di legge, che ora è al vaglio del Senato, viene riconosciuta la kafala, ovvero l’affido previsto negli ordinamenti islamici. Lo Stato italiano si adegua perciò ai principi della Convenzione per dare una veste giuridica a questo istituto, analogo al nostro affidamento familiare, previsto come unica misura di protezione del minore in stato di abbandono nel mondo dell’Islam. Nei Paesi che ispirano la propria legislazione ai precetti coranici non esiste, infatti, un rapporto di filiazione diverso dal legame biologico di discendenza. E in Italia c’è, invece, un problema di collocamento di minori stranieri. Per effetto della kafala un adulto musulmano o una coppia di coniugi ottengono la custodia del minorenne, in stato di abbandono, che non sia stato possibile affidare alle cure di parenti, nell’ambito della famiglia estesa. Ecco perché la kafala è, dunqu e, un affidamento che si protrae fino alla maggiore età.

E sempre sulla drammatica situazione dei minori stranieri non accompagnati in Italia è stata votata all’unanimità una mozione del Pd che, tra le altre cose, impegna il Governo a predisporre misure atte a far sì che la permanenza dei minori nell’ambito delle strutture di accoglienza che li ospitano non sia in alcun modo condizionata da valutazioni di convenienza economica, a coordinare iniziative per instaurare una rete di comunità alloggio estesa al territorio nazionale, a verificare che i criteri utilizzati per l’adozione dei provvedimenti di tutela dei minori stranieri non accompagnati siano omogenei su tutto il territorio nazionale, ad adoperarsi affinché ogni intervento che influisca sulla condizione di questi minori risulti in armonia con i principi della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e per rendere effettivo l’esercizio del diritto d’asilo, attuan do tempestivamente il rafforzamento della protezione di questi ragazzi.

Concordia e non solo

Alla Camera abbiamo dato un ok definitivo al decreto legge che proroga i commissari per il completamento di varie opere pubbliche. Il testo è passato con 283 sì, 130 no e 3 astensioni.

Quali sono questi interventi? Ve li riassumo: uno dei commissari deve fronteggiare le condizioni di emergenza connesse alla vulnerabilità sismica della Galleria Pavoncelli. Si tratta di interventi di ingegneria idraulica su un acquedotto dell’Irpinia. Viene differita, poi, al 31 dicembre 2016, l’operatività della gestione commissariale finalizzata alla definitiva chiusura degli interventi infrastrutturali nei comuni delle regioni Campania, Basilicata, Puglia e Calabria colpiti dagli eventi sismici del novembre 1980 e del febbraio 1981. In questa, rientra anche l’intervento di completamento dell’asse stradale Lioni-Grottaminarda, sempre in provincia di Avellino. Vengono prorogati i termini anche rispetto all’emergenza nella gestione degli impianti di collettamento e depurazione di Acerra, Marcianise, Napoli Nord, Foce Regi Lagni, Cuma e dell’impianto di grigliatura e derivazione di Succivo, in Campania.

Ma il differimento – fino al 31 dicembre prossimo – che ha fatto più notizia è un altro: si tratta del termine fino al quale continuano a produrre effetti le ordinanze di Protezione civile adottate per la prosecuzione della rimozione del relitto della nave Costa Concordia dall’isola del Giglio e l’istituzione dell’Osservatorio di monitoraggio delle operazioni connesse al progetto di rimozione e recupero.



Paolo Cova

NEWS DAL PARLAMENTO

 

 

Di arance e di giudici

In settimana, alla Camera, abbiamo approvato la Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea, o Legge di delegazione europea 2013 bis. La solita dicitura lunga e complicata per dire che serviva un atto del Parlamento italiano – ora tocca al Senato – per superare tutte le infrazioni in cui siamo incorsi finora. E non sono poche. Tant’è che non mi sogno di farvi una pesante elencazione di quanti e quali ambiti siamo andati a toccare. Vi parlerò solo dei tre che hanno colpito maggiormente l’immaginario collettivo.

I primi due toccano direttamente il settore di cui mi occupo ed una interessa da vicino quanti in Lombardia praticano la caccia. Con un emendamento è stato, infatti, ridotto il numero di inanellamenti e delle specie di volatili da usare come richiami vivi, mentre per altre specie si mantengono gli inanellamenti, ma con un numero minore di catture. Molti vorrebbero l’eliminazione tout court della caccia che usa i richiami vivi, ma questo dovrebbe rappresentare il giusto compromesso tra le diverse opinioni.

L’altra questione di cui avrete senz’altro sentito parlare ha a che fare con l’agroalimentare. Grazie a un emendamento del Pd è passata la nuova regola sul limite minimo di frutta nelle bibite analcoliche: da ora nell’aranciata ci dovrà essere non più il 12 ma il 20% di succo d’arancia. Con buona pace sia dei produttori del frutto sia dei consumatori. Rimane il dubbio sulle bevande che provengono dall’estero e che potrebbero continuare a contenere una percentuale inferiore. Non posso che invitarvi a bere italiano.

Infine, un emendamento leghista ha introdotto la responsabilità civile dei magistrati. Passato per soli 7 voti e con molte astensioni, il provvedimento stabilisce che chi ha subìto un danno ingiusto per motivi che si possono far risalire direttamente alla persona del magistrato, può agire contro lo Stato e contro il suo rappresentante per ottenere il risarcimento dei danni. Anche questa potrebbe sembrare una battaglia di civiltà, ma per il Pd andava fatta dentro un quadro più preciso e completo: in Parlamento esistono diverse proposte sulla responsabilità civile dei giudici, mentre così il delicato tema è stato trattato forse in modo troppo frettoloso.

 

Un aiuto all’Emilia Romagna. E non solo

E’ stato definito decreto terremoto, ma il disegno di legge che abbiamo approvato in settimana alla Camera va ben oltre lo stanziamento di risorse per continuare la ricostruzione dell’Emilia Romagna. Praticamente all’unanimità (un solo astenuto) è stato convertito in legge il provvedimento che prevede misure urgenti a favore delle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dal sisma, ma anche dai successivi eventi alluvionali verificatisi tra il 17 e il 19 gennaio 2014. Inoltre, il decreto assicura l’operatività del Fondo per le emergenze nazionali. Tocca ora al Senato prenderlo in esame.

Il testo contiene risorse per 201 milioni di euro e mira a garantire la continuità dell'attività di ricostruzione avviata a seguito del sisma del maggio 2012 e a coordinarla con gli interventi necessari per la ricostruzione, l'assistenza alle popolazioni e la ripresa economica dei territori colpiti. Interviene poi verso i comuni interessati dagli eventi alluvionali del gennaio 2014, quelli della provincia di Modena colpiti dalla tromba d'aria del 3 maggio 2013 e i comuni delle province di Bologna e ancora Modena vittime nuovamente degli eventi atmosferici del 30 aprile 2014.

Il provvedimento prevede che il presidente della Regione Emilia-Romagna venga nominato Commissario delegato, mentre le aziende agricole, che ricadono nei territori colpiti dagli eventi calamitosi, ottengono la concessione di contributi in conto capitale fino all'80 per cento del danno accertato; prestiti ad ammortamento quinquennale per le esigenze di esercizio; la proroga delle operazioni di credito agrario; la proroga delle scadenze delle rate delle operazioni di credito agrario; l'esonero parziale del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali propri e per i lavoratori dipendenti.

Inoltre, come premettevo, a livello nazionale, il decreto prevede la possibilità di defiscalizzare le donazioni ai Comuni per eventi calamitosi, il rifinanziamento del Fondo nazionale per le emergenze di 100milioni, coprendo così tutte le calamità che ad oggi hanno avuto la dichiarazione di stato di emergenza, e questo avviene in almeno otto regioni italiane, oltre a 6 milioni di euro per la manutenzione delle reti di monitoraggio che consentono di dare il primo stato di allarme sui territori in presenza di eventi eccezionali.

 

Per l’Europa e per il mondo

Nuova tornata di ratifiche tra i lavori della Camera. Ve le elenco senza entrare nel dettaglio, ma non perché si tratti di ordinaria amministrazione: spesso questi accordi sono alla base della convivenza civile – e pacifica – in Europa e nel mondo.

Abbiamo, dunque, approvato l’Accordo tra i rappresentanti dei Governi degli Stati membri dell'Unione europea, relativo al finanziamento degli aiuti Ue forniti nell’ambito del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020, in applicazione di un apposito accordo di partenariato e all’assegnazione di assistenza finanziaria ai Paesi e territori d'oltremare. Ora passa all'esame dell’altro ramo del Parlamento.

Inoltre, è stato dato l’ok definitivo al disegno di legge di ratifica dell’Accordo sulla creazione del blocco funzionale dello Spazio aereo, chiamato Blue Med, con la Repubblica di Cipro, la Repubblica ellenica e la Repubblica di Malta. Il testo era già stato approvato dal Senato.

Infine è stato approvato il disegno di legge sulle Disposizioni concernenti partecipazione a Banche multilaterali di sviluppo per l'America latina e i Caraibi. Provvedimento che ora va al Senato.

NEWS DAL PARLAMENTO 8 GIUGNO

Scuola, ok al decreto per dirigenti e pulizie

Con 281 sì, 71 no e 29 astenuti, alla Camera abbiamo approvato in via definitiva il disegno di legge, già passato al Senato, di conversione del decreto chiamato “Misure urgenti per garantire il regolare svolgimento del servizio scolastico”.

Il provvedimento prevede la continuità delle funzioni svolte dai dirigenti assunti all’esito del concorso 2011 e mantiene la validità degli atti e del lavoro che costoro hanno fatto e fino all’eventuale ripetizione del concorso, nel caso in cui sia stato annullato. Inoltre, prevede che il primo corso-concorso selettivo per il reclutamento di dirigenti scolastici sia indetto, limitatamente alle esigenze di copertura di posti vacanti nelle regioni nelle quali sia esaurita la graduatoria del concorso del 2011, entro il 31 dicembre 2014.

L’articolo 2 sana una situazione che a oggi riguarda Campania e Sicilia, ovvero prevede che, nei territori nei quali non è stata ancora attivata la convenzione per l’affidamento dei servizi di pulizia e ausiliari, questi siano acquistati dalle stesse imprese che li assicuravano al 31 marzo 2014 e fino al 31 dicembre 2014. Quindi, vengono garantiti questi servizi fondamentali e molte persone continueranno a lavorare almeno fino alla fine dell’anno.


I numeri che sostengono il tuo partito

Il Parlamento ha abolito il finanziamento pubblico ai partiti consentendo il
versamento del 2X1000, oppure versamenti liberali, da parte delle persone.
Questa è una occasione di cambiamento perché rende i cittadini responsabili

della scelta di sostenere i partiti nel loro ruolo istituzionale.

Personalmente ritengo importante che ci siano dei corpi intermedi, i partiti,
che svolgono il ruolo di mediazione tra istituzioni e cittadini. In questi anni

questo meccanismo è "saltato" completamente, scivolando in una deriva di
ricerca di rappresentanza diretta con i danni che ne sono conseguiti.
Abbiamo tempo fino al 30 giugno per fare la scelta del 2X1000 spedendo il
modulo che puoi scaricare da questo link foglio informativo e modello da spedire.

Anche chi ha già consegnato il proprio modello 730 puó mandare il modulo.


Quelle importanti ratifiche

Questa settimana, alla Camera abbiamo approvato anche tutta una serie di ratifiche di accordi internazionali. In particolare, i disegni di legge di Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Sud Africa in materia di cooperazione di polizia, fatto a Cape Town il 17 aprile 2012; la Ratifica ed esecuzione del Protocollo aggiuntivo e dello scambio di lettere recanti modifiche alla Convenzione tra Italia e Lussemburgo intesa a evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e a prevenire la frode e l'evasione fiscale, con Protocollo, del 3 giugno 1981, fatti a Lussemburgo il 21 giugno 2012; la Ratifica ed esecuzione del Protocollo facoltativo relativo al Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, fatto a New York il 10 dicembre 2008; la Ratifica ed esecuzione dello scambio di Note tra la Repubblica italiana e l'Istituto internazionale per l'unificazione del diritto privato che modifica uno degli articoli dell’accordo del 1967, come deciso a Roma il 21 dicembre 2012.

I provvedimenti, che, come capite, sono molto tecnici e dettagliati, ma riguardano elementi fondamentali del nostro vivere civile e dei nostri rapporti internazionali, passano ora all'esame del Senato.

NEWS DAL PARLAMENTO 1 GIUGNO

Mai più “ergastoli bianchi”

Con il voto della Camera – 294 sì, 109 no (Fi, Fdi e M5S) e 3 astenuti – è diventato legge il decreto sul superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari che pone, come primo provvedimento, un’ulteriore proroga al 31 marzo 2015 della chiusura per dismissione dei sei ex manicomi giudiziari presenti in Italia (Aversa, Barcellona Pozzo di Gotto, già posto sotto sequestro, Castiglione delle Stiviere, Montelupo Fiorentino, Napoli e Reggio Emilia). E’ un modo per porre fine ai cosiddetti “ergastoli bianchi”, internamenti di tempo illimitato anche senza evidenti problemi di pericolosità sociale. A partire dalla nuova data prevista dalla legge, gli ex manicomi criminali dovranno essere sostituiti da strutture residenziali sanitarie per l’esecuzione della misura di sicurezza, chiamate Rems.

In vista della chiusura, per infermi e seminfermi di mente il giudice dovrà adottare misure di sicurezza diverse, come ad esempio la libertà vigilata, anche in caso di custodia cautelare provvisoria, da eseguire in strutture psichiatriche ospedaliere e non più in sezioni interne agli Opg. Per il momento, il ricovero negli ospedali giudiziari avverrà solo in caso di grave pericolosità sociale.

Ma anche per definire questa condizione e, dunque, giustificare il ricovero in Opg, ci vorrà ora più rigore nell’accertamento. E basta a quelli che sono noti come ergastoli bianchi, cioè le restrizioni a tempo illimitato: i ricoveri nelle Rems non potranno durare più del massimo della pena prevista per il reato commesso, a meno che il delitto non sia già normalmente punito con il carcere a vita.

Nel frattempo, le Regioni hanno l'obbligo di predisporre programmi individualizzati di dimissione degli attuali internati in Opg e presso il Ministero della Salute sarà attivo un organismo con funzioni di monitoraggio e coordinamento dei singoli iter. Se le Regioni dovessero ritardare nel realizzare le nuove strutture, scatta la supplenza, quindi l’intervento, del Governo.


Tempi stretti per il divorzio

Alla Camera abbiamo dato il via libera ai tempi ridotti per lo scioglimento del matrimonio: 12 mesi in caso di contenzioso, 6 mesi se i due coniugi, quasi ex, hanno fatto una scelta consensuale. Adesso tocca al Senato.

Vi riassumo brevemente cosa cambia. Il termine di 3 anni dalla separazione per chiedere il divorzio scende a 12 mesi per la giudiziale e a 6 mesi per la consensuale, indipendentemente dalla presenza o meno di figli.

La comunione dei beni si scioglie quando il giudice autorizza i coniugi a vivere separati o al momento di sottoscrivere la separazione consensuale. La nuova legge avrà applicazione immediata, ovvero varrà anche per i procedimenti in corso.


Approvata la mozione per le api

La mia mozione, diventata unitaria, sulle iniziative a favore del settore dell'apicoltura è stata approvata. Qui il momento in cui sono intervenuto in Aula, alla Camera, durante la dichiarazione di voto:
http://webtv.camera.it/archivio?legislatura=17&seduta=235&intervento=374535

In essa ho chiesto di continuare a vietare l’uso di antibiotici e sulfamidici negli alveari per impedire la presenza di residui nel miele prodotto.

Ho sottolineato l’importanza di una vera politica sanitaria per combattere la moria delle api e di azioni di profilassi e prevenzione, in collaborazione con veterinari pubblici e privati e associazioni apistiche e apicoltori. Il miele è un nettare prezioso, usato spesso come integratore e insieme alla pappa reale svolge un ruolo fondamentale per le persone debilitate; senza contare che sul fronte commerciale, esportiamo quasi 10mila quintali di miele italiano, apprezzato per la sua alta qualità non solo in Europa, ma anche nei Paesi extra europei. E da un punto di vista ambientale, ho ribadito che le api sono fondamentali per l’ecosistema, grazie all’impollinazione che permette alla vegetazione di moltiplicarsi.

Ho, poi, fatto presente che la moria di api, in questo momento problema fondamentale per il settore dell’allevamento di questi preziosi insetti, ha come cause principali sia l’uso di pesticidi e insetticidi in agricoltura sia alcune malattie e infezioni tipiche, motivo per cui il tema che è stato affrontato sempre e solo dal settore agricolo, in realtà è strettamente legato a quello sanitario, perché stiamo parlando di insetti che generano un prodotto finale destinato al consumo umano. A questo punto la competenza è a livello sanitario e deve essere ricondotta all’interno dei servizi sanitari veterinari, non solo al solo settore agricolo, così come si fece, all’epoca, con le malattie dei grandi animali, i bovini e i suini. Serve la collaborazione tra veterinari del servizio pubblico e liberi professionisti e con gli apicoltori e le loro associazioni, perché le parole d’ordine devono essere prevenzione e profilassi.


Di agricoltura non ce n’è una sola

L’Acli Terra, Associazione professionale agricola, in collaborazione con Acli anni verdi ambiente, ha organizzato un seminario informativo e formativo dal titolo “Agricoltura biologica, agricoltura integrata, agricoltura tradizionale. Ma soprattutto agricoltura sostenibile”. L’incontro si terrà sabato 7 giugno 2014, dalle 9.30 alle 13, presso il depuratore di Nosedo, in via S. Dionigi 90, a Milano.

Vi informo di questo evento perché parteciperò come relatore. Se desideri clicca qui per visualizzare il volantino.


L’ora di votare a favore

E dulcis in fundo, lasciatemi esultare per il risultato che voi tutti conoscete, quello delle elezioni europee che ha indicato una volontà chiara da parte degli italiani: basta votare contro, è l’ora di votare a favore.

Dopo la fase della protesta fine a se stessa, ora serve costruire e mettere in campo ogni energia per fare ripartire il Paese. Lo dico pensando non solo all'aspetto economico, ma anche alla costruzione di una comunità che non sia più individualista bensì solidale e si faccia prossima a chi è in difficoltà.

On. Cova: “Per l’’apicoltura prevenzione e profilassi per evitare di avere miele con residui di antibiotici e sulfamidici

 

 

“Chiediamo di vietare l’uso di antibiotici e sulfamidici che le api assorbono direttamente dai fiori e che, volando di pianta in pianta, diffondono. Se lo consentiamo, rischiamo di avere la possibilità di immissione sul mercato italiano di miele con presenza di residui massimi. Chiediamo una vera politica sanitaria per combattere la moria delle api e azioni di profilassi e prevenzione, in collaborazione con veterinari pubblici e privati e associazioni apistiche e apicoltori”, lo ha chiesto oggi, mercoledì 28 maggio 2014, l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, intervenendo sulla mozione unitaria concernente iniziative a favore del settore dell'apicoltura, approvata nel pomeriggio.

 

“Il miele è un nettare prezioso, usato spesso come integratore, da cui si trae la pappa reale che svolge un ruolo fondamentale per le persone debilitate – ha ricordato Cova –. Esportiamo quasi 10mila quintali di miele italiano, molto gradito all’estero, non solo in Europa, ma anche nei Paesi extra europei, apprezzato per la sua alta qualità. Non solo: le api sono fondamentali per l’ecosistema, grazie all’impollinazione che permette alla vegetazione di moltiplicarsi”.

 

Il parlamentare Pd ha fatto presente poi che la moria di api, in questo momento problema fondamentale per il settore dell’allevamento di questi preziosi insetti, ha come cause principali “l’uso di pesticidi e insetticidi in agricoltura e alcune malattie e infezioni tipiche. Ma il tema è stato affrontato sempre e solo dal settore agricolo, mentre è strettamente legato a quello sanitario, perché stiamo parlando di insetti che generano un prodotto finale destinato al consumo umano. A questo punto la competenza è a livello sanitario e deve essere ricondotta all’interno dei servizi sanitari veterinari, non solo al solo settore agricolo, così come si fece, all’epoca, con le malattie dei grandi animali, i bovini e i suini. Serve, dunque, la collaborazione tra veterinari del servizio pubblico e liberi professionisti e con gli apicoltori e le loro associazioni. Le parole d’ordine devono essere prevenzione e profilassi”.

 

Roma, 28 maggio 2014