COSTRUITA NELLE SEGRETE STANZE?

L’approvazione della legge elettorale ha portato ancora  alla ribalta la discussione sul coinvolgimento di tutte le forze politiche per la stesura di una legge e per altri interventi di governo del nostro paese.

Più volte mi viene rivolta questa osservazione che “ non vogliamo coinvolgere” anche altri partiti e in particolare il M5S, mentre ci siamo rivolti a Berlusconi.

Devo dire che questo non corrisponde al vero, anzi più volte è stata fatta esplicita richiesta per partecipare  alla realizzazione di quelle riforme che sono l’architrave della nostra democrazia. La testimonianza e la certificazione che il M5S non vuole collaborare, sono i due incontri fatti prima da Bersani e poi da Renzi con i capigruppo e il secondo anche con Grillo in diretta streaming. Interventi che ognuno di noi ha potuto vedere, trasparenti e immediati.

Nel primo Bersani ha più volte detto quale fosse il programma di governo e su quali punti si potesse collaborare insieme, ma è stato deriso da chi è convinto che si può fare a meno di un confronto e collaborazione.

Nel secondo incontro Renzi ha faticato addirittura a parlare perché il capo del M5S non ha neanche voluto confrontarsi con una proposta perché poi doveva dare risposte. Non credo che questa sia la volontà degli elettori del M5S ma questi elettori e gli italiani devono sapere che Grillo sta giocando per loro questa partita, non vuole il confronto. Preferisce fare da sé e non partecipare alla costruzione di questa democrazia.

Infatti più volte in aula i deputati del movimento hanno ribadito che faranno loro e decideranno loro, da soli, quando governeranno.

Spiace, ma almeno chiedo la correttezza di riconoscere che i tentativi sono stati fatti , la responsabilità ricade su chi non vuole costruire insieme e non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire.

On. Cova: “Italicum, passo importante per tutti gli italiani. E ora si abolisca il Senato”

L’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, commenta il voto di oggi, mercoledì 12 marzo 2014, alla Camera, sulla nuova legge elettorale, il cosiddetto Italicum: “E’ un passo che considero importante per tutti gli italiani, perché ha il pregio di consentire la governabilità del Paese dopo le elezioni. La scelta del premio di maggioranza e del ballottaggio al secondo turno sono indicazioni che il Pd ha sempre sposato e che gli italiani avevano richiesto per dare stabilità. Mancano certamente le preferenze, che secondo me sono necessarie, ma si resta nel solco delle proposte del Partito democratico di un collegio che passa da uninominale a plurinominale con liste brevi, come richiesto dalla sentenza della Corte Costituzionale”.

 

E aggiunge: “Possiamo stare a discutere delle soglie di sbarramento e, volendo, si potevano abbassare quelle dei partiti in coalizione o delle coalizioni. Ma i cosiddetti partitini si battono in realtà per la propria sopravvivenza e non per creare una proposta globale e inclusiva”.

Inoltre, secondo Cova, “va sicuramente abolito il Senato per dare pienezza a questa legge elettorale. Rappresenterà uno stimolo maggiore per tutti noi per completare anche quella parte di riforme Costituzionali”.

 

Roma, 12 marzo 2014

I grillini non sanno quel che votano: prima erano contrari alle risorse alle associazioni allevatori…..

On. Cova: “I grillini non sanno quel che votano: prima erano contrari alle risorse alle associazioni allevatori, adesso ne chiedono conto al Ministro”

 

 

“I parlamentari del Movimento 5 Stelle non sanno neanche cosa votano”, lo dice senza mezzi termini l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, dopo essersi accorto che, nella seduta odierna della XIII Commissione Agricoltura della Camera, i grillini chiedevano lumi su una vicenda rispetto alla quale, a suo tempo, si erano detti contrari.

 

“Quando nei mesi scorsi discutevamo della legge di Stabilità, come Pd, in Commissione Agricoltura, avevamo presentato due emendamenti che intendevano aumentare i finanziamenti a favore delle associazioni allevatori – racconta Cova –. La Finanziaria tagliava, infatti, in modo importante gli stanziamenti a queste realtà zootecniche. Ricordo benissimo che gli M5S votarono contro, tanto che io mi permisi di fargli notare l’importanza degli emendamenti e il loro capogruppo decise quindi di convertire il voto in astensione”.

Fin qui nulla di strano, continua il parlamentare Pd, se non fosse che “oggi, il 12 marzo, la deputata grillina Chiara Gagnarli presenta un’interrogazione in Commissione in cui parla della riduzione delle risorse destinate alle associazioni degli allevatori e ne chiede conto al Ministro, domandandogli anche quali iniziative intenda assumere rispetto al drastico taglio subito soprattutto da un ente importante come l’Associazione nazionale allevatori bovini italiani da carne, l’Anabic”.

 

Cova non può dirsi che “stupito per l’interrogazione dei M5S, arrivata fuori tempo massimo, visto che li avevo avvisati dell’importanza dell’argomento quando ancora si poteva fare qualcosa. Mi viene da dire che non si rendono conto neanche di quello che votano, né in termini di contenuti, né in termini di scelta stessa del voto”, conclude caustico il parlamentare Pd.

 

Roma, 12 marzo 2014

 

LEGGE ELETTORALE: BICCHIERE MEZZO PIENO O MEZZO VUOTO?

 

Oggi abbiamo approvato in prima lettura alla Camera la nuova legge elettorale detta “Italicum”.

Un passo che considero importante per tutti gli italiani, perché ha il pregio di consentire una governabilità del paese dopo le elezioni. La scelta del premio di maggioranza e del ballottaggio al secondo turno sono indicazioni che il PD ha sempre sposato e che gli italiani avevano richiesto per dare stabilità. Il sistema maggioritario bipolare degli anni dell’Ulivo aveva generato tante speranze che poi sono naufragate nel Porcellum. Mancano certamente le preferenze, che considero positive, ma viene rispettata la proposta del PD di un collegio che passa da uninominale a plurinominale con liste brevi come richiesto dalla Sentenza della Corte Costituzionale.

Possiamo stare a discutere delle soglie di sbarramento, si potevano abbassare quelle dei partiti in coalizione o delle coalizioni, ma alcuni partiti al 0,..% o dell1-2% si battono per la propria sopravvivenza personale o la propria visione particolare e non per creare una proposta globale e inclusiva.

Va sicuramente abolito il Senato per dare pienezza a questa legge elettorale, questo è uno stimolo maggiore per tutti noi per completare anche quella parte di riforme Costituzionali.

Voglio chiudere con una riflessione fatta da un mio collega e che riprendo: Il bicchiere può essere o mezzo pieno o mezzo vuoto.

Chi fa la fatica di riempirlo, lo vede mezzo pieno… Chi vuole solo berlo lo vede sempre mezzo vuoto. (cit. P.Coppola)

NEWS DAL PARLAMENTO 9 MARZO

A proposito di mafia

La Commissione antimafia del Parlamento e la sua presidente Rosy Bindi hanno organizzato una iniziativa alla Camera con la proiezione del film “La mafia uccide solo d'estate”. Perché commento questo film nella mia newsletter? Mi ha colpito molto il racconto disincantato di come un ragazzino si avvicina al mondo della mafia, ne viene sfiorato, ne coglie alcuni segni e ha la determinazione di farne memoria.

Proprio questo punto è importante e deve riguardare ognuno di noi. Dobbiamo fare memoria di quello che è avvenuto e che sta avvenendo perché domani non si possa dire “non lo sapevo” oppure “non me ne sono accorto”.

Abbiamo la responsabilità di consegnare un mondo migliore ai nostri giovani e con loro ricordare quello che è avvenuto.

 

Questione di soglia

Questa settimana è iniziata la votazione degli emendamenti agli articoli della legge elettorale. I lavori si sono interrotti giovedì notte per consentire ai deputati di Fratelli d’Italia di partecipare al loro congresso nazionale e riprenderanno lunedì 10 marzo.

Dopo le prime votazioni voglio fare due considerazioni. La prima riguarda la soglia di sbarramento del 4,5% per eleggere i parlamentari e il dibattito è stato animato soprattutto da parte dei deputati dei piccoli partiti e dei gruppi costituiti alla Camera.

Capisco che con queste percentuali alcuni elettori non avranno la possibilità di essere rappresentati, mi chiedo allora quale può essere la soglia giusta? Per consentire a questi partiti di essere presenti, il limite deve scendere al 2 per cento, se non addirittura all'1. Ma fare questa scelta vuol dire anche lasciare tutto come prima senza modificare niente. Invece, ritengo che il Paese abbia bisogno di semplificare il proprio assetto e che debba essere premiata l'aggregazione e non la ricerca del particolare, o peggio ancora del partito personale.

La seconda questione riguarda la parità di genere. Avrete letto della lettera bipartisan delle parlamentari sulla questione. In effetti la partita è ancora aperta e spero che si possa giungere all’applicazione di tale regola anche all'interno delle nostre Aule. Il Pd ha scelto di avere alla Camera e al Senato quasi il 45 per cento di donne, ma questo non può bastare: quello della parità di genere deve essere un cammino di tutto il Paese.

 

Indulto: lo chiede Napolitano

Lo scorso ottobre il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano inviava un messaggio al Parlamento i cui contenuti trattavano la situazione delle carceri italiane. La Commissione Giustizia della Camera ha fatto sua la tematica, ne ha recepito gli indirizzi e ne ha tratto una relazione da cui è stato preso spunto per portare in Aula una risoluzione della maggioranza, approvata con 325 voti a favore, 107 contrari, 42 astenuti. Segnalo che hanno votato sì anche i deputati di Sel.

Ricordo che Napolitano chiedeva “interventi e rimedi straordinari contro il sovraffollamento”, tra i quali l’indulto, giustificando la richiesta con la “condizione umiliante in cui l’Italia viene a trovarsi per la violazione dei principi sui diritti dei detenuti”.

Tra le innovazioni di carattere strutturale esaminate dalla relazione della Commissione Giustizia, ci sono pene detentive non carcerarie, la riduzione dell'area applicativa della custodia cautelare in carcere, l’espiazione della pena nel Paese di origine, l’attenuazione degli effetti della recidiva, la depenalizzazione dei reati, l’aumento della capienza complessiva degli istituti penitenziari. La relazione parla anche di amnistia e indulto.

 

Una “Rete” di protezione per l’agricoltura

Negli ultimi giorni ho aderito ad una interrogazione presentata da altri colleghi parlamentari che riguarda un’incresciosa situazione riguardante il Consorzio del formaggio Parmigiano-Reggiano. In estrema sintesi abbiamo chiesto se corrisponde al vero che il presidente di tale Consorzio abbia legami con una società estera che produce un’imitazione del famoso formaggio. L’interrogazione chiede al Ministro dell’Agricoltura se è a conoscenza dei fatti e cosa farà per garantire la massima trasparenza riguardo alla gestione del Consorzio per evitare situazioni di conflitto di interessi.

Ho inoltre aderito ad una proposta di legge che vuole regolare il lavoro dipendente in agricoltura. L’estensore parte dal dato di fatto che, specialmente in settori produttivi ad elevato rischio di irregolarità come quello dell’agricoltura, siano diventate la norma forme di grave sfruttamento.

La legge intenderà, dunque, contrastare l’intermediazione illecita, l’impiego illegale della manodopera in agricoltura e favorire un migliore e più trasparente incontro tra domanda e offerta di lavoro, attraverso una “Rete” virtuale che promuova l’incontro tra la domanda e l’offerta. Lo scopo è chiaramente quello di impedire il lavoro sommerso e ogni forma di illegalità.

 

Ci vediamo sabato

A chiusura di questo numero della newsletter, ricordo che sabato prossimo, il 15 marzo, ho organizzato un incontro alle 9.45, nella sede della Cooperativa Ortica, in via San Faustino 3, a Milano, per raccontarvi com’è andato questo mio primo anno da parlamentare.

NEWS DAL PARLAMENTO 2 MARZO

Un anno a Roma


E’ già passato un anno. Dodici mesi a Roma, nel centro nevralgico della politica italiana. Come è andata? Per raccontare questi miei primi 365 giorni di legislatura, ho pensato di incontrare tutti coloro che vogliono saperlo. Mi sembra, infatti, giusto e necessario, a questo punto, fermarmi a rendicontare la mia attività e affrontare con voi il quadro politico attuale.

Ad ora ho messo in calendario due date, una sabato 15 marzo 2014, alle ore 9.45, a Milano città, nella sede della Cooperativa Ortica, in via San Faustino 3. L’altra venerdì 28 marzo, alle ore 21.00, nella zona sud est della provincia, esattamente al Circolo Pd di Gorgonzola, in via Leonardo da Vinci 1/a.

Se vuoi leggere il volantino clicca qui

L’Italia di Renzi


Un discorso a braccio, fatto con la sicurezza di chi ha un’idea di Italia ben chiara in testa. E’ quello che Matteo Renzi, neo Presidente del Consiglio, ha fatto alla Camera, per ottenere il voto di fiducia. Alcuni punti di quanto ci ha detto, meritano di essere sottolineati qui, in quanto mi sembrano particolarmente rilevanti per il nostro futuro.

Prima di tutto le riforme. Non perché sia una questione di puntiglio, ma perché l’Europa ha bisogno dell’Italia, ha precisato Renzi. Quindi, bisogna partire subito con la riforma della legge elettorale, con la revisione costituzionale che superi il bicameralismo e ricalibri il rapporto tra Regioni e autonomie. E poi via con il lavoro, il fisco, la pubblica amministrazione, la giustizia.

Però, prima ancora di queste, Renzi ha posto in cima alla lista un’altra questione: la scuola. Il Presidente ha ragione: non è credibile un Paese che non mette in cantiere la stabilità di aule ed edifici scolastici ancora prima dei conti. Perché è un fatto di dignità e onore. E di pari passo va affrontato il tema della valorizzazione degli insegnanti e del loro ruolo.

Ricordo anche il passaggio su come riportare la politica vicina alle persone: principalmente adeguando rimborsi e stipendi degli amministratori locali, ma anche riducendo il numero dei parlamentari, semplificando, abbassando al minimo i costi. Perché è sacrosanto: prima di chiedere sacrifici ai cittadini, diamo il buon esempio noi.

E ancora: il lavoro. E’ un’emergenza drammatica. Ci vogliono ideali, condivisione, momenti di confronto. Non è un tema da giuslavoristi, ma da portare fuori dal palazzo e nelle aziende.

Strettamente legata, perché sempre di professione si tratta, è la questione delle pari opportunità: il Governo deve prendere un impegno serio, perché nelle aziende pubbliche, nelle posizioni apicali, donne manager competenti si sono affermate e sono pezzi della classe dirigente del Paese. Non si vede perché non debba diventare la regola, anziché l’eccezione.

Dopo il mio intervento nel dibattito in Aula, ho meritato anche una citazione: Renzi ha ricordato le mie parole sull’agricoltura, assicurando che anche in questo settore è arrivato il momento di dire basta alle chiacchiere vuote.

Infine, condivido pienamente alcune delle affermazioni fatte dal nuovo Presidente: l’Italia non ha finito il proprio tempo. La politica è una cosa seria che serve. La pagina più bella che questo Paese deve vivere, non l’ha ancora vista. Toccherà a ciascuno di noi realizzarla.


Giù le mani dall’ambiente


Quattro nuovi reati, aggravanti per mafia, sconti di pena per chi si ravvede, condanna al ripristino e raddoppio dei tempi di prescrizione. Non c’è più trippa per gatti per chi intende ledere uno dei nostri beni più grandi: l’ambiente. Alla Camera abbiamo approvato a larga maggioranza la proposta di legge che introduce nel Codice penale nuovi reati ambientali. Il testo è stato approvato con 386 sì, 4 no e 45 astenuti, ovvero Lega e Forza Italia (ma come mai?) e ora passa al Senato.

Vi sintetizzo le principali novità della nuova norma. Innanzitutto il reato di disastro ambientale punisce con il carcere da 5 a 15 anni chi altera gravemente o irreversibilmente l'ecosistema o compromette la pubblica incolumità. Poi l’inquinamento ambientale che prevede la reclusione da 2 a 6 anni (e la multa da 10 a 100mila euro) per chi deteriora in modo rilevante la biodiversità, anche agraria – e questo è importantissimo – o l'ecosistema o lo stato del suolo, delle acque o dell'aria. Scattano aumenti di pena se i delitti sono commessi in aree vincolate o a danno di specie protette.

Il traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività ora colpisce con la pena del carcere da 2 a 6 anni (e multa da 10 a 50mila euro) chi commercia e trasporta materiale radioattivo o chi se ne disfa abusivamente.

L’impedimento del controllo, ovvero negare od ostacolare l'accesso o anche intralciare i controlli ambientali, porta alla reclusione da 6 mesi a 3 anni. L’aggravante ecomafiosa si ha invece in presenza di associazioni mafiose finalizzate a commettere i delitti contro l'ambiente o a controllare concessioni e appalti in materia ambientale.

Chi si ravvede aiutando i magistrati a individuare colpevoli o provvede alla bonifica e al ripristino di ciò che ha danneggiato, avrà uno sconto di pena. Ma, in ogni caso, in caso di condanna o patteggiamento della pena è sempre ordinata la confisca dei beni che costituiscono il prodotto o il profitto del reato. E ci può anche essere una condanna al ripristino, dunque al recupero dello stato dei luoghi a carico del condannato.

Con le tasse abbasso le tasse


Alla Camera abbiamo definitivamente approvato il disegno di legge delega fiscale, di iniziativa parlamentare, con 309 favorevoli. Otto mesi di lavoro per autorizzare di fatto il Governo a riscrivere il sistema fiscale. Tra le novità, il 730 precompilato e inviato a casa dei lavoratori dipendenti pubblici e pensionati. Ma anche un concetto del tutto nuovo di intendere le tasse: quanto verrà recuperato dal contrasto all’evasione fiscale confluirà nel Fondo per la riduzione della pressione fiscale. In altri termini, con le tasse finora non pagate da alcuni si abbasseranno le tasse di tutti.

Altro aspetto importante, si allarga la platea delle categorie che potranno detrarre gli scontrini. Un altro modo per scoraggiare l’evasione.

Importantissimo, poi, il capitolo riguardante la revisione del catasto dei fabbricati, che dovrà rivedere gli estimi per metri quadrati e non più per numero dei vani. La rendita finale dovrebbe, dunque, risultare più corretta e consona.

Avevo già parlato tempo fa del contrasto al gioco d’azzardo patologico, le cosiddette ludopatie, dove fondamentalmente viene riconosciuto il ruolo dei Comuni nell’autorizzare sale da gioco.

Voglio sottolineare anche le iniziative a favore dell’ambiente, con sgravi sugli immobili in caso di opere di adeguamento alla normativa in materia di sicurezza e di riqualificazione energetica e architettonica.

EXPO, DEPUTATI PD: “GOVERNO RIPARI IN FRETTA SABOTAGGIO LEGA E M5S”

"Lega e Movimento Cinquestelle hanno scelto l'ostruzionismo facendo saltare così lo stanziamento di 25 milioni di euro necessario per la realizzazionedi Expo, in una legge utile per affrontare molti problemi urgenti degli enti locali.
Il Governo si è impegnato in Aula a garantire quelle risorse strategiche per Milano e per la Lombardia.

La Lega al governo della Regione che sollecital'attenzione del Governo su Expo qui in Aula alla Camera si salda con il qualunquismo Cinquestelle sottraendo risorse alla Lombardia, impedendo al Parlamento di lavorare, impegnata com'è in una disperata
campagnaelettorale". 

Lo scrive in una nota  la delegazione lombarda dei
deputati Pd.

Al Presidente Renzi ho chiesto subito i pagamenti della Pac, il veterinario pubblico aziendale

 

On. Cova: “Al Presidente Renzi ho chiesto subito i pagamenti della Pac, il veterinario pubblico aziendale e molta attenzione all’Expo”

 Il parlamentare del Pd Paolo Cova è intervenuto, oggi, in Aula, nel dibattito sulla fiducia, affrontando i temi della politica agricola del nuovo Governo. Cova fa parte, infatti, della XIII Commissione Agricoltura della Camera e, anche da un punto di vista professionale, conosce a fondo i problemi e le aspettative del mondo agricolo italiano e lombardo in particolare.

 

Cova ha fatto presente che se “nella presentazione delle linee del programma di Governo fatta in Aula non sono riecheggiate le indicazioni sull’agricoltura e su coloro che trasformano in cibo di qualità la nostra produzione, non è un problema: era impossibile riportare tutti i temi nel dettaglio. Anche nel comparto agricolo possono essere declinate le linee di cambiamento previste dal suo programma per uno sviluppo e uno slancio economico dell’agricoltura – ha detto rivolgendosi direttamente al Presidente Renzi –. In particolare, mi sembra importante il contenuto del Collegato Agricoltura che è un passaggio per dare gambe a questo sviluppo”.

 

E ha aggiunto, entrando nel dettaglio delle questioni ‘calde’ del settore: “Più volte si è detto che bisogna pensare a interventi che permettano alla pubblica amministrazione di restituire i soldi alle imprese. Quindi, in agricoltura, il primo passo è quello di velocizzare i pagamenti della Pac, la Politica agricola comunitaria, con l’obiettivo di immettere liquidità, e nel contempo snellire le procedure burocratiche per avervi accesso. Bisogna istituire le figure del veterinario e dell’agronomo aziendale per garantire la tracciabilità dei prodotti agricoli, e investire sul ruolo della veterinaria pubblica e libero professionale proprio come garanzia della sanità, salubrità e tracciabilità degli alimenti”.

 

Secondo Cova “sarà importante poi dedicare molta attenzione all’evento Expo che rappresenterà la vetrina mondiale del nostro agroalimentare e un’occasione unica per la nostra produzione e i nostri agricoltori”. Ma temi imprescindibili sono pure quelli del “contenimento del consumo di suolo”, come pure “la revisione dei prezzi dei prodotti agricoli” e nel contempo “si deve affrontare la questione delle energie alternative da biomasse”.

 

“Sono tutti temi sui quali il Pd in questi anni si è speso – ha concluso Cova –. Per questo accolgo il suo invito a impegnarci insieme perché il programma si possa realizzare e magari anche migliorare”.

 

Roma, 25 febbraio 2014

 

se vuoi vedere il video del mio intervento in aula clicca sul link qui sotto 

http://www.youdem.tv/doc/265513

 

 

 

 

NEWS DAL PARLAMENTO 23 FEBBRAIO

E adesso al lavoro

Dunque, l’Italia ha un nuovo Governo. Sapete tutti come è andata. Forse non è chiaro ai più come procederà. Nelle prossime ore il Governo Renzi si recherà prima al Senato e poi alla Camera per ottenere la fiducia e poter incominciare la sua attività.

Indubbiamente sono state introdotte diverse novità rispetto ai governi precedenti. Mi piace sottolinearne una in particolare, ovvero la rappresentanza femminile che non è un aspetto marginale o secondario. Il rilancio del nostro Paese passa attraverso il pieno coinvolgimento di tutte le sue componenti e l’universo femminile esprime una sensibilità, una attenzione e una ricchezza che devono essere tra le principali risorse per far ripartire l’Italia.

Il giudizio e i commenti sui componenti del nuovo Governo credo sia opportuno esprimerli dopo aver visto al lavoro ognuno di loro. Diamogli una possibilità: rimandiamo apprezzamenti e critiche più avanti, dopo aver valutato cosa sono capaci di fare.

 

L’Agricoltura a Martina

Maurizio Martina, 35 anni, bergamasco, è stato nominato nuovo Ministro delle Politiche agricole e forestali. Prima segretario dei Ds bergamaschi, poi di quelli lombardi, Martina, che è laureato in Scienze politiche, dal 2007 era alla guida del Partito democratico lombardo. Eletto consigliere regionale nel 2010 e nel 2013, la seconda volta si è dimesso quasi subito perché ha ricevuto la nomina di Sottosegretario dello stesso Ministero, con delega all’Expo, dal Governo Letta.

Nei giorni scorsi avevo auspicato la necessità di avere una continuità nel Ministero dell’Agricoltura e la nomina di Martina sembra andare proprio in questa direzione. Sul tavolo del nuovo Ministro ci sono urgenti questioni che devono essere affrontate, a cominciare dalla definizione dei contributi Pac (Politica agricola comunitaria) 2014-2020. In particolare, sarà necessario mantenere un contributo regionale o immaginare un bacino nazionale con più aree di produzione. Inoltre il Decreto agricoltura collegato alla legge di Stabilità 2014 deve iniziare il suo percorso legislativo. E’ un atto importante perché ha la funzione di programmazione del settore agroalimentare italiano. Non posso dimenticare, poi, il problema dei prezzi pagati ai produttori agricoli di ogni settore, dal latte alla carne, dall’ortofrutticolo alla pesca. Martina su questo aveva già iniziato a lavorare com e Sottosegretario e mi auguro che continui nel suo percorso.

Un percorso che vede davanti a sé anche l’accelerazione dei pagamenti dei contributi e la semplificazione burocratica in agricoltura. Sono solo alcuni dei temi che, in parte, Martina ha cominciato ad affrontare, dopo anni di continui cambi di Ministro che hanno immobilizzato il settore.

 

Ma quante proroghe

Grazie ad un accordo tra maggioranza e opposizione, la Camera ha approvato il decreto Milleproroghe con 216 favorevoli e 116 contrari. Adesso passa nuovamente al Senato che dovrà dare il via libera definitivo.

Tra le novità, la proroga del blocco degli sfratti per fine locazione, dal 30 giugno al 31 dicembre; lo stop al trasferimento di 35 milioni dal fondo per i lavoratori esodati al finanziamento della social card; la proroga al 31 dicembre dell’attuale normativa per i Noleggio con conducente, la soppressione della proroga del commissario per il terremoto dell’Irpinia del 1980 e quella del commissario ai rifiuti di Palermo.

Ancora, niente più proroghe, fino a fine 2014 e a fine 2015, per il ricorso alle fonti rinnovabili nella realizzazione di edifici o in ristrutturazioni rilevanti. Diventerà operativo da gennaio 2015 e non dal 3 marzo prossimo, il Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti della Campania. Viene poi previsto di emanare un apposito decreto dei Ministeri dell’Economia e della Giustizia che, in base a una direttiva europea, stabilirà i requisiti di specializzazione necessari a un revisore dei conti perché gli venga riconosciuta l'equipollenza con il titolo di commercialista.


Basta soldi (pubblici) ai partiti

L’opinione pubblica lo aspettava da fin troppo tempo. E la Camera l’ha accontentata convertendo definitivamente in legge il decreto su “Abolizione del finanziamento pubblico diretto, disposizioni per la trasparenza e la democraticità dei partiti e disciplina della contribuzione volontaria e della contribuzione indiretta in loro favore”.

In sintesi, l’impianto della riforma è questo: si passa dalla contribuzione diretta da parte dello Stato a forme di contribuzione indiretta fondate sulle scelte dei cittadini e a forme di detrazioni. Condizione fondamentale per l’accesso a queste forme di contribuzione è il rispetto dei requisiti di trasparenza e democraticità dei partiti e dei movimenti politici.

In particolare, si stabilisce che i partiti che intendano avvalersi dei benefici previsti dal decreto (le detrazioni e le risorse derivanti dal meccanismo del 2 per mille) sono tenuti a dotarsi di uno statuto redatto nella forma dell’atto pubblico, che deve avere un contenuto minimo indicato dal decreto stesso come, ad esempio, il simbolo, l’indirizzo della sede legale nel territorio dello Stato, il numero, l’attribuzione e la composizione degli organi deliberativi esecutivi e di controllo; i diritti e i doveri degli iscritti; le modalità di selezione delle candidature; le misure disciplinari adottabili; la promozione della presenza delle minoranze negli organi collegiali esecutivi e della parità tra i sessi; le regole che assicurano la trasparenza, con particolare riguardo alla gestione economico-finanziaria.

Non entro nel complicato dettaglio dei registri e dei controlli, ma faccio solo sapere che viene introdotto un meccanismo volontario di contribuzione ai partiti, riconoscendo a ciascun contribuente la facoltà di destinare il 2 per mille della propria imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) in favore di un partito politico.

E per quanto riguarda le erogazioni liberali, è stato fissato un tetto di 100mila euro l'anno.

 

Pogliano punta su Lazzaroni

Continua il mio sostegno ai candidati sindaco che ritengo decisamente meritevoli di essere scelti. Questa volta si tratta di un candidato in corsa alle prossime elezioni amministrative di Pogliano Milanese. Si chiama Andrea Lazzaroni, ha 39 anni, è laureato in Giurisprudenza, di professione fa il formatore e il consulente di aziende e organizzazioni, è iscritto al Pd e ha già avuto esperienza come capogruppo di maggioranza e assessore all’Istruzione. Oggi è capogruppo di opposizione della lista civica di centrosinistra Vivere Pogliano.