Pubblicato il nuovo numero del Sicomoro con articoli su don Milani e don Mazzolari.
Parliamo anche di DAT, legittima difesa e ballottaggi alle elezioni amministrative.
Se vuoi leggerlo clicca su Sicomoro n.7 del 16 giugno 2017 (1)
Accolto il mio odg sul de minimis: ora un nuovo regime per i danni da fauna selvatica
“Oggi il Governo si è impegnato a risolvere la questione dei danni provocati dalla fauna selvatica”, lo afferma l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, subito dopo l’accoglimento come raccomandazione del suo ordine del giorno sul tema, avvenuto questo pomeriggio durante la discussione, alla Camera, della proposta di legge sulle Modifiche alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, e ulteriori disposizioni in materia di aree protette.
“Nel mio odg impegnavo il Governo ad attuare tutte le procedure per modificare il Documento Ue 2014/C 204/1 per fare sì che i danni da fauna selvatica e i relativi indennizzi non siano più ricompresi nel regime del ‘de minimis’ con il conseguente danno economico degli agricoltori, e a predisporre una adeguata procedura di verifica e di quantificazione dei danni diretti, indiretti e indotti causati da fauna selvatica”, fa sapere Cova.
“I danni causati all’agricoltura e alla zootecnia da alcune specie di fauna selvatica o inselvatichita hanno assunto negli ultimi anni dimensioni notevoli, con ripercussioni allarmanti che incidono negativamente, oltre che sui bilanci economici delle aziende agricole, più in generale sull’equilibrata coesistenza tra attività umane e specie animali – aggiunge il parlamentare Pd –. Ma le nuove modifiche normative attuate dall’Unione europea con l’inserimento dei danni da fauna nel ‘de minimis’ sta penalizzando le aziende zootecniche e agricole. Bisogna intervenire”.
Roma, 20 giugno 2017
News dal Parlamento
Come cambia il codice penale
Questa settimana, alla Camera, abbiamo approvato il progetto di legge sulle Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento penitenziario. Tra le novità, pene più severe contro chi commette il reato di scambio elettorale politico-mafioso, per il furto in abitazione e lo scippo, per la rapina e l’estorsione.
Cambiano le norme relative alla prescrizione: si allungano i tempi per i reati di corruzione e induzione indebita; per i reati sessuali o di violenza in ambito domestico, se la vittima è un minorenne la decorrenza dei termini viene posticipata e scatterà dal momento in cui compirà 18 anni. Ma la novità è che la prescrizione per tutti i reati resterà sospesa per 18 mesi dopo la sentenza di condanna in primo grado e per altri 18 mesi dopo la condanna in appello.
Estinzione dei reati: in alcuni casi, quando l’imputato abbia riparato interamente il danno ed eliminato, dove possibile, le conseguenze dannose o pericolose del reato da lui commesso, il giudice potrà, dopo aver sentito le parti e naturalmente la persona offesa, dichiarare il reato estinto.
Per quanto riguarda lo svolgimento dei processi, la riforma modifica la disciplina delle indagini preliminari e riduce i tempi morti, fissando il termine di 3 mesi (prorogabile di altri 3 mesi) per la decisione del Pubblico Ministero di chiedere l’archiviazione o esercitare l’azione penale. Il termine è invece di 15 mesi nei procedimenti per i delitti di mafia, terrorismo ed altri specifici gravi reati. Inoltre, aumentano le tutele per le persone offese e sono previste nuove norme in materia di impugnazioni penali e di riti speciali, tra cui il giudizio abbreviato e le sentenze di patteggiamento.
Il provvedimento delega il Governo a intervenire sulle intercettazioni per trovare un equilibrio tra diritto alla riservatezza e diritto all’informazione; sul casellario giudiziale, per semplificarlo e ridurre gli adempimenti amministrativi; sull’ordinamento penitenziario, con l’incremento delle opportunità per i detenuti di avere lavoro retribuito; sul miglioramento della medicina penitenziaria; sull’attuazione del principio della riserva di codice nella materia penale; sugli interventi specifici per favorire l’integrazione dei detenuti stranieri; sulla tutela delle donne recluse e delle detenute madri.
Ius soli, c’è chi non vuole riconoscere i diritti
Sulla questione dello ius soli si sta profilando un’altra battaglia, politica e di civiltà. A Roma, nell’Aula del Senato, avete visto tutti quello che è successo: la Ministra dell’Istruzione addirittura spintonata. La Lega fuori di sé. Il M5s ondivago. Ma anche a Milano la questione rischia di prendere una brutta piega: al quartiere Ortica, proprio accanto all’omonima cooperativa e al nostro Circolo Pd, è apparso uno striscione, firmato da una nota forza politica di destra, che sostiene l’assurda teoria dell’impossibilità di diventare cittadini italiani se non per sangue.
E dispiace ancora di più pensare che proprio in una città come Milano ci sia qualcuno che ancora non vuole riconoscere diritti e doveri. Invece, noi affermiamo convintamente che chi nasce in Italia ha diritto e dovere a essere italiano. Perciò, episodi come questi sono assolutamente deprecabili, sia per quanto riguarda le istituzioni, perché non vorremmo vedere mai più niente del genere nelle Aule parlamentari, sia per quanto riguarda i partiti, alcuni dei quali si stanno comportando in modo ingiustificabile e razzista.
Siria, è l’ora della pace
Martedì 20 giugno, alle 13, nella Sala stampa di Montecitorio, parteciperò a una importante conferenza stampa per presentare una proposta di pace per la Siria, elaborata e condivisa con molti profughi siriani fuggiti in Libano.
Si tratta di una iniziativa che, oltre a diffondere e condividere la proposta, ha l’obiettivo di favorire la partecipazione e il coinvolgimento di esponenti della società civile siriana ai tavoli delle trattative di pace. Perché se non c’è pace per la Siria, è anche vero che serve pensare a una soluzione e subito.
Interverranno Michele Nicoletti, presidente della Delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa; Vincenzo Amendola, Sottosegretario agli Affari esteri e alla Cooperazione internazionale; Hsyan Abd Elrahim, insegnante siriano profugo in Libano; Alberto Capannini, Operazione Colomba, corpo civile di pace dell’Associazione Papa Giovanni XXIII.
I nomi dei ballottaggi
Di seguito, riporto l’elenco dei candidati del Pd e centrosinistra che vi invito a sostenere ai ballottaggi, nei Comuni dove si rivoterà anche domenica 25 aprile:
a Buccinasco (candidato sindaco Rino Pruiti ), Cernusco Sul Naviglio (candidato sindaco Ermanno Zacchetti) , Garbagnate (candidata sindaco Mara Bonesi ), Legnano (candidato sindaco Alberto Centinaio ), Magenta (candidato sindaco Marco Invernizzi ), Melegnano (candidato sindaco Rodolfo Bertoli ), San Donato Milanese (candidato sindaco Andrea Checchi ), Sesto San Giovanni (candidata sindaco Monica Chittò ) e Vimodrone (candidato sindaco Dario Veneroni ).
Sullo ius soli grave ciò che è avvenuto a Roma, ma anche a Milano c’è chi non vuole riconoscere i diritti
“Quello che è avvenuto ieri a Roma è grave, ma purtroppo anche a Milano c’è chi non vuole riconoscere i diritti”, è il commento dell’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, allo striscione appeso vicino alla Cooperativa Ortica e al Circolo del Pd nell’omonimo quartiere, contro lo ius soli, in discussione in queste ore in Parlamento, e firmato da una nota forza politica di destra.
“Chi nasce in Italia ha diritto a essere italiano – prosegue Cova –. Episodi come questi sono assolutamente deprecabili, sia per quanto riguarda le istituzioni, perché non vorremmo vedere mai più niente del genere nelle Aule parlamentari, sia per quanto riguarda i partiti, alcuni dei quali si stanno comportando in modo ingiustificabile e incivile”.
Roma, 16 giugno 2017
News dal Parlamento
Legge elettorale, un mio commento
E’ dall’inizio della legislatura che sento dirmi di arrivare a stringere un accordo sulla legge elettorale con tutte le forze politiche presenti in parlamento. PD, Fi, LN, M5S e SVP hanno trovato la mediazione nel testo della legge elettorale votato dalla Commissione Affari Istituzionali. Altri gruppi hanno fatto prevalere altre logiche e non hanno voluto raggiungere questo accordo.
Personalmente ritengo che sia stato una occasione notevole e importante per il paese, ognuno aveva rinunciato a qualcosa per arrivare a costruire insieme una legge elettorale.
Accettare di sostenere quel testo voleva dire che non si apportavano modifiche, se non condivise da tutti.
Eppure I Grillini hanno fatto prevalere ancora il proprio interesse di bandiera dichiarando che avrebbero approvato l’emendamento.
E’ molto facile chiedere e dire che bisogna trovare l’accordo con tutti, alcune volte lo sento dire come se fosse scontato. Cosi non è, richiede molta pazienza ed alcune volte troncare ogni accordo e sempre è il percorso per bloccare la politica e lasciare il vuoto. Un mezzo per evitare che la politica possa decidere e arrivare a governare, mentre ci si può riempire la bocca delle belle parole…. “Si poteva fare di meglio o si poteva fare altro….”
Legge elettorale, cosa è accaduto
Avete visto e sentito tutti dalle cronache cosa è successo questa settimana alla Camera. Ma preferirei raccontarvelo da protagonista.
Sapete anche che era stato stretto un accordo a quattro tra Pd, Fi, M5s e Lega sulla legge elettorale proporzionale detta alla tedesca con sbarramento al 5%. Giovedì mattina, dopo giorni di lavori sul testo in commissione, su un emendamento presentato da una deputata di Fi sui seggi uninominali del Trentino Alto Adige, il voto a scrutinio segreto che avrebbe dovuto bocciare la proposta, ha fatto prevalere i favorevoli per 270 a 256.
Il M5S aveva dichiarato pubblicamente in aula il suo voto a favore dell’emendamento prima della votazione, facendo saltare il faticoso accordo fra i partiti.
In Aula si è scatenata la bagarre, anche perché per pochi secondi il tabellone, per un errore tecnico degli addetti alla votazione elettronica, ha fatto apparire i voti in chiaro: invece di spuntare le palline tutte azzurre, come accade per le votazioni segrete, si sono viste le palline rosse e verdi, come accade per quelle palesi.
Al termine della seduta si è, infatti, deciso di rinviarla in Commissione Affari istituzionali. Il resto è cronaca di questi giorni: tutto è sospeso.
Il cyberbullismo ha le ore contate
Nelle scorse settimane, abbiamo approvato definitivamente la proposta di legge contro il cyberbullismo. Il provvedimento prevede un complesso di misure volte alla prevenzione e al contrasto, con particolare attenzione alla tutela dei minori, sia autori, sia vittime di illeciti, privilegiando azioni di carattere formativo-educativo. In particolare, il minore vittima di episodi di cyberbullismo, nonché il genitore, potrà chiedere al gestore del sito Internet, del social media o del servizio di messaggistica di oscurare, rimuovere o bloccare i dati personali diffusi in rete. Se i gestori non si attivano tempestivamente, l’istanza potrà essere inoltrata al Garante per la Privacy che interviene entro 48 ore.
Sul lato della prevenzione, la legge introduce l’adozione di linee guida da parte del Ministero dell’Istruzione, l’individuazione in ogni scuola del docente referente per il contrasto del cyberbullismo, il coinvolgimento degli studenti, il rafforzamento dei programmi di educazione all’uso consapevole della rete, il finanziamento di progetti elaborati da reti di scuole per il contrasto del cyberbullismo e l’educazione alla legalità. È previsto inoltre l’obbligo per il dirigente scolastico di informare i genitori dei minori coinvolti, di attivare percorsi di sostegno alle vittime e di rieducazione dei bulli.
In proporzione alla gravità degli atti, dovranno essere previste specifiche sanzioni disciplinari nei regolamenti di istituto. Un tavolo tecnico istituito presso la Presidenza del Consiglio avrà il compito di elaborare un piano d’azione integrato per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo, monitorare il fenomeno con la collaborazione della polizia postale e lavorare a un codice di regolamentazione per gli operatori della rete e promuovere campagne informative e di sensibilizzazione. È stato inoltre introdotto l’ammonimento da parte del questore, allo scopo di evitare l’azione penale e rendere al tempo stesso il “bullo” consapevole della gravità dell’atto compiuto. Vengono stanziati 203.000 euro all’anno nel triennio 2017-2019.
Vi spiego il “Dopo di noi”
Venerdì 16 giugno, alle 21, all’auditorium “La vecchia filanda” di via ai Campi 5, a Cambiago, interverrò a una conferenza per spiegare la legge 112 del giugno 2016, a un anno dalla sua approvazione ed entrata in vigore, sul “Dopo di noi”. Organizzato dal Circolo Pd di Cambiago e dalla lista “Uniti per Cambiago”, l’incontro ha un titolo significativo: “Favorire il benessere, l’inclusione e l’autonomia delle persone con disabilità grave”.
Mercoledì 7 giugno, sala stampa Camera: a due anni dalla legge, presentiamo una guida all’agricoltura sociale
Mercoledì 7 giugno 2017, alle 16, nella sala stampa della Camera (accesso da via della Missione), l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, assieme al collega on. Massimo Fiorio, presenterà il volume ‘L’agricoltura è sociale – Le radici nel cielo: fattorie sociali e nuove culture contadine’. Alla presentazione intervengono Roberto Brioschi, autore e curatore, Carlo Triarico, presidente Associazione agricoltura biodinamica e Andrea Bomprezzi, sindaco di Arcevia (An).
Il libro è una sorta di guida, cui Cova ha contribuito scrivendo un capitolo, all’agricoltura sociale in Italia e alle sue storie: studiosi, attivisti della terra e contadini raccontano un modello economico e culturale innovativo, che restituisce senso all’esistenza, in base al principio che la terra non discrimina, ma concede i suoi frutti a chi se ne prenda cura.
“Nell’agosto del 2015 abbiamo approvato in via definitiva la prima legge nazionale sull’agricoltura sociale – ricorda Cova –. A distanza di due anni, facciamo una sorta di punto su un mondo che rappresenta non solo un’opportunità economica, ma anche e soprattutto uno strumento di riabilitazione e inclusione che rimette al centro la tutela della persona e della sua dignità, creando una sinergia virtuosa”.
Per poter partecipare è necessario richiedere l’accredito alla email del deputato paolocova.cova@gmail.com
Roma, 5 giugno 2017
News dal Parlamento
“Manovrina” di primavera
L’hanno chiamata “manovrina” o manovra di primavera. Ma quella che abbiamo approvato questa settimana alla Camera è, tecnicamente, la Conversione in legge del decreto recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo. Il testo passa ora all’esame del Senato.
Le linee guida sono state la correzione dei conti pubblici, le iniziative a favore degli enti territoriali, gli ulteriori interventi per le zone colpite dagli eventi sismici, le misure per lo sviluppo.
Tra le principali novità vi sono la stabilizzazione di oltre 15mila precari della scuola pubblica, 1 miliardo per le zone colpite dal terremoto, la web tax, i cui ricavi saranno destinati al Fondo per le politiche sociali, le risorse per scuole pubbliche e strade, la garanzia della continuità dell’attività di Alitalia.
Per quanto riguarda gli interventi sulla parte delle entrate, l’esame parlamentare è stato incentrato sull’esigenza di coniugare il contrasto all’evasione fiscale e la garanzia del gettito Iva con la necessità di non caricare ulteriori gravosi adempimenti burocratici e limitare criticità di liquidità e di cassa per imprese e professionisti. Inoltre, una delle rilevanti novità di questa manovra consiste nell’introduzione della cosiddetta web tax, ossia le leggi che intendono regolare la tassazione sui guadagni delle grandi aziende che operano sul web, come Google e Amazon, che hanno sedi all’estero ma vendono in Italia. I proventi sono destinati al Fondo per la non autosufficienza e al Fondo per le politiche sociali, e una parte al Fondo per la riduzione della pressione fiscale.
Tra le altre misure, viene estesa la cedolare secca con un’aliquota al 21 per cento sui redditi derivanti dalle locazioni brevi di immobili a uso abitativo, la cosiddetta norma Airbnb, e si estende fino al 31 dicembre 2021 la possibilità, per i cosiddetti contribuenti incapienti di cedere l’ecobonus per i lavori condominiali per l’incremento dell’efficienza energetica.
Un altro blocco di misure, riguarda le disposizioni in materia di enti territoriali e di enti locali, mentre un altro capitolo di grande rilievo è quello che riguarda gli interventi per le zone colpite dagli eventi sismici: sono stati assegnati spazi finanziari volti ad agevolare l’effettuazione di investimenti connessi alla ricostruzione da parte degli enti locali colpiti, misure volte a sostenere le capacità di progettazione, a sostenere le imprese del settore turistico e del commercio, a mettere a disposizione maggiori risorse per la copertura dei cosiddetti danni indiretti derivanti dagli eventi sismici, a dare risposta alle istanze presentate dalle imprese agricole.
Molto importanti anche le misure sul sistema dei trasporti con interventi sulla gestione delle reti ferroviarie regionali e con iniziative volte prima di tutto a rafforzare la sicurezza. Sono state, inoltre, inserite nel testo le norme relative al prestito ponte per garantire il funzionamento e il servizio di Alitalia e tutta una serie di altre norme che riguardano le piccole e le medie imprese, le start up innovative, gli interventi sull’energia.
Altrettanto importanti le norme in materia di istruzione e di cultura. Sono stati stanziati i fondi per la stabilizzazione di 15.100 docenti precari provenienti dall’organico di fatto, effettuati interventi sulle istituzioni di alta formazione artistica e musicale (Afam) e sui sistemi bibliotecari locali. Sono stati disposti anche incentivi fiscali nel settore dell’editoria e delle emittenti locali.
Si è intervenuti sul lavoro occasionale: non si ripristinano i voucher, si introducono due istituti completamente diversi, limitando gli ambiti per le imprese e impedendo abusi.
Viene incrementato poi di 58 milioni per il 2017 il Fondo per il diritto al lavoro dei disabili. Alcune misure, come avrete sentito, prevedono l’eliminazione del conio delle monete da 1 e 2 centesimi.
Ancora minacce
Anche questa settimana una giovane consigliera comunale del Pd di Parabiago ha subito pesanti minacce per aver difeso l’accordo sui migranti sottoscritto dai sindaci del milanese. Stupiscono queste continue forme di violenza nei confronti delle donne nella società occidentale e dimostrano che c’è ancora molto da lavorare per educare al rispetto della persona.
Parliamo di agricoltura sociale
Ricordo ancora una volta che mercoledì 7 giugno, alle 16, nella sala stampa della Camera (accesso da via della Missione), assieme al collega Massimo Fiorio, presenterò il volume “L’agricoltura è sociale – Le radici nel cielo: fattorie sociali e nuove culture contadine”. Una guida, cui ho contribuito, all’agricoltura sociale in Italia e alle sue storie: studiosi, attivisti della terra, teatranti e contadini raccontano un modello economico e culturale innovativo, che restituisce senso all’esistenza, in base al principio che la terra non discrimina, ma concede i suoi frutti a chi se ne prenda cura.
Intervengono Roberto Brioschi, autore e curatore, Carlo Triarico, presidente Associazione agricoltura biodinamica, Andrea Bomprezzi, sindaco di Arcevia (An).
Faccio presente che per poter partecipare è necessario richiedere l’accredito alla mia email (paolocova.cova@gmail.com).
Paolo Cova
Il Sicomoro
Carissime e carissimi,
allego il numero in uscita de ‘il Sicomoro’, con un mio articolo sulla presenza e partecipazione alla politica, inoltre altri articoli sulle prossime elezioni amministrative.
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Buona festa della Repubblica
Paolo Cova
News dal Parlamento
La mafia, 25 anni fa e oggi
Come vi ho già anticipato, a 25 anni dalla strage di Capaci, lunedì 29 maggio, alle 21, al Circolo Pd del Corvetto, in via Mompiani 10, a Milano (citofono 60), si terrà un incontro dal titolo “Le infiltrazioni mafiose a Milano e al Corvetto”. Relatori saranno Marco Satariano, estensore di una tesi di studio sulle infiltrazioni mafiose nel quartiere Corvetto, e David Gentili, consigliere comunale del Pd e presidente della Commissione antimafia del Comune di Milano. A me il compito di moderare un momento di riflessione che vuole continuare a tenere viva la memoria e la lotta alla mafia.
Se vuoi vedere volantino clicca qui.
E proprio questa settimana, alla Camera, abbiamo commemorato i caduti della strage di Capaci. Nel terribile attentato mafioso morirono il giudice antimafia Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Per ricordarli, voglio riportare alcuni passaggi dell’intervento in Aula dell’on. Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere. La parlamentare ha sottolineato come non siano passati invano questi 25 anni che ci separano dalla strage di Capaci e anche da quella di poche settimane dopo di via D’Amelio, in cui perse la vita il giudice Paolo Borsellino, perché, proprio come diceva Falcone, possiamo dire che alla loro scuola abbiamo imparato a guardare dentro, ci siamo affacciati sull’orlo del precipizio, dove nessuno si era voluto avventurare, perch&eacut e; ogni scusa era buona per rifiutare di vedere, per minimizzare, per spaccare il cappello e le indagini in quattro, per negare il carattere unitario di Cosa Nostra. In questi 25 anni alla loro scuola abbiamo imparato a conoscere la mafia, e nessuno oggi può negare che la mafia esista, anche quando cambia luoghi di insediamento, anche quando cambia ambienti dove corrompe, anche quando si sposta geograficamente fuori dall’Italia.
Nessuno può più negarlo grazie a loro, e, grazie a loro, ci siamo dotati di una struttura unitaria altrettanto organizzata per combatterla. Lo hanno fatto la magistratura, le forze di Polizia, la coscienza dei cittadini.
La Bindi ha riconosciuto che è stato importante anche rompere il velo di una certa ipocrisia con la quale, con difficoltà, si è ammesso che sono morti anche perché erano stati lasciati soli e perché erano circondati da grande incomprensione, soprattutto sul tema che riguarda il rapporto tra giustizia e politica. La politica, i partiti devono fare pulizia al loro interno e, anche quando non ci sono i reati, non sottovalutare episodi e fatti inquietanti di cui i loro esponenti si sono macchiati, invitavano i giudici.
Ora è tempo di andare avanti, ha detto ancora la presidente, non con le sterili declamazioni e non confidando sull’impegno straordinario di pochi, ma con il doveroso impegno ordinario di tutti in una battaglia che è innanzitutto di civiltà e che può e deve essere vinta.
Chiudo ricordando una delle frasi simbolo di Giovanni Falcone: “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.
Continue minacce
Questa settimana è stata caratterizzata dalle minacce che hanno subito tre donne, due sindache e una vice sindaco dei comuni della provincia di Milano, che avevano sottoscritto il protocollo di accoglienza per gli immigrati.
Come scrivevo la scorsa settimana, quando manca il rispetto per la persona poi non si distingue più non solo la nazionalità, la religione o il sesso, ogni motivo diventa occasione per imporre il proprio volere senza rispettare chi si ha di fronte.
Credo che già negli anni scorsi l’Italia e il nostro continente abbia vissuto situazioni simili e in altre nazioni sta succedendo ancora adesso.
La persona va rispettata sempre senza distinzioni e chi fomenta questo odio domani troverà altri motivi per incutere paure.
Vigiliamo sulle Apa
In Italia sono in corso le riorganizzazioni delle sedi delle Associazioni provinciali allevatori, in un’ottica di razionalizzazione dei costi, conseguente anche al ridimensionamento delle risorse pubbliche stanziate, avvenuto a inizio 2010. In Lombardia, che è la regione in cui si controlla la metà dei capi italiani iscritti ai libri genealogici, dove maggiore è la presenza di bovini da latte e si effettua il numero più elevato di analisi quantitative, le Apa hanno subito un taglio netto dei fondi, operato dalla Regione, che ha comportato problematiche e difficoltà. Per questo, assieme alla collega Veronica Tentori, avevo presentato un’interrogazione in merito al Ministro per le Politiche agricole, cui è stata data risposta in settimana.
Abbiamo chiesto che il Ministro continui a garantire una ripartizione maggiore sui fondi per Regione Lombardia per le Apa, perché il 41% di tutti i controlli avvengono lì, mentre la ripartizione si ferma al 28% del nazionale. E in effetti la risposta da parte del Governo è stata positiva, ma mi sono rimasti dei dubbi: l’efficientamento e la riorganizzazione messi in atto da Aia, l’Associazione italiana allevatori, non tiene conto dello sforzo fatto in Lombardia e della qualità del servizio che vi si svolge. Quindi si sta andando a penalizzare le organizzazioni provinciali lombarde che già si erano accorpate negli ultimi anni. Se a ciò si aggiunge il commissariamento dell’Apa di Cremona e dell’Associazione allevatori Lombardia Ovest (Aalo), il rischio di penalizzare gli agricoltori è alto.
Per questo ho chiesto al Ministero di vigilare, perché ci sono di mezzo dei finanziamenti pubblici e perché accentrare non vuol dire un miglioramento del servizio per gli allevatori. Anzi, proprio prendendo l’esempio di Cremona che aveva un bilancio in positivo, vanno valorizzate realtà che danno reale efficienza e supporto agli agricoltori. Piuttosto, è meglio intervenire sui comparti di Aia che non funzionano, come la parte di Inseme che continua a perdere soldi e produce pochi vantaggi per gli allevatori. Invece, avere dati certi e un lavoro fatto con qualità, significa un grande risultato non solo per la zootecnia, ma per tutta l’economia italiana.
Quando l’agricoltura è sociale
Mercoledì 7 giugno, alle 16, nella sala stampa della Camera (accesso da via della Missione), assieme al collega Massimo Fiorio, presenterò il volume “L’agricoltura è sociale – Le radici nel cielo: fattorie sociali e nuove culture contadine”. Si tratta di una sorta di guida all’agricoltura sociale in Italia e alle sue storie: studiosi, attivisti della terra, teatranti e contadini raccontano un modello economico e culturale innovativo, che restituisce senso all’esistenza, in base al principio che la terra non discrimina, ma concede i suoi frutti a chi se ne prenda cura. E mi piace ricordare che ho scritto un capitolo del libro.
Intervengono Roberto Brioschi, autore e curatore, Carlo Triarico, presidente Associazione agricoltura biodinamica, Andrea Bomprezzi, sindaco di Arcevia (An).
Se vuoi leggere volantino clicca qui.
Paolo Cova
Apa Lombardia: il Governo vigili sulla riorganizzazione
In Italia sono in corso le riorganizzazioni delle sedi delle Associazioni provinciali allevatori, in un’ottica di razionalizzazione dei costi, conseguente anche al ridimensionamento delle risorse pubbliche stanziate, avvenuto a inizio 2010. In Lombardia, che è la regione in cui si controlla la metà dei capi italiani iscritti ai libri genealogici, dove maggiore è la presenza di bovini da latte e si effettua il numero più elevato di analisi quantitative, le Apa hanno subito un taglio netto dei fondi, operato dalla Regione, che ha comportato problematiche e difficoltà. Per questo l’on. Paolo Cova e l’on. Veronica Tentori, parlamentari del Pd, avevano presentato un’interrogazione in merito al Ministro per le Politiche agricole, cui è stata data risposta stamattina, durante la seduta dedicata agli atti di indirizzo.
“Ho chiesto che il Ministro continui a garantire una ripartizione maggiore sui fondi per Regione Lombardia per le Apa, perché il 41% di tutti i controlli avvengono lì, mentre la ripartizione si ferma al 28% del nazionale – spiega Cova –. E in effetti la risposta da parte del Governo è stata positiva”.
E se bene ha fatto il Governo su questo fronte, al parlamentare rimangono dei dubbi in merito alla riorganizzazione: “L’efficientamento e la riorganizzazione messi in atto da Aia, l’Associazione italiana allevatori, non tiene conto dello sforzo fatto in Lombardia e della qualità del servizio che vi si svolge. Quindi si sta andando a penalizzare le organizzazioni provinciali lombarde che già si erano accorpate negli ultimi anni. Se a ciò si aggiunge il commissariamento dell’Apa di Cremona e dell’Associazione allevatori Lombardia Ovest (Aalo), il rischio di penalizzare gli agricoltori è alto”.
Per questo Cova ha chiesto al Ministero di “vigilare, perché ci sono di mezzo dei finanziamenti pubblici e perché accentrare non vuol dire un miglioramento del servizio per gli allevatori. Anzi, proprio prendendo l’esempio di Cremona che aveva un bilancio in positivo, vanno valorizzate realtà che danno reale efficienza e supporto agli agricoltori”.
Piuttosto, per il parlamentare Pd, “è meglio intervenire sui comparti di Aia che non funzionano, come la parte di Inseme che continua a perdere soldi e produce pochi vantaggi per gli allevatori. Invece, avere dati certi e un lavoro fatto con qualità, significa un grande risultato non solo per la zootecnia, ma per tutta l’economia italiana”.
Roma, 23 maggio 2017
se vuoi vedere il mio intervento https://www.youtube.com/watch?v=eF3Q1o4kR14&t=98s