Al mondo dell’ippica serve chiarezza sulle ipotesi di riforma e gli interventi del Parlamento

Le questioni del mondo dell’ippica italiano sono al centro di un’interrogazione a risposta immediata, in Commissione Agricoltura della Camera, presentata all’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd. Con un decreto ministeriale del 2016 è stata ridefinita la nuova classificazione degli ippodromi italiani, redatta sulla base dei criteri individuati circa un anno fa dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, ricorda Cova nel documento. “Questi criteri non furono sottoscritti dalle associazioni di categoria e dalle società di corse, mentre alcuni Comuni, proprietari degli ippodromi, presentarono anche ricorso al Tar di Roma”, precisa il parlamentare.

A luglio scorso, il Parlamento ha conferito una delega al Governo per il riassetto del settore ippico da attuare entro il 25 agosto 2017. “La nuova classificazione potrebbe, pertanto, inficiare il lavoro svolto dal Parlamento stabilendo criteri che sarebbero vincolanti anche dopo l’attuazione della delega sulla riforma del settore ippico e penalizzerebbe diversi ippodromi in termini economici ed occupazionali anche dopo l’attuazione della delega – fa presente Cova –. Numerose associazioni di categoria hanno sollevato rilievi e proteste su quella che si prospetta come una classificazione penalizzante in particolare per gli ippodromi che fino ad ora hanno avuto una buona partecipazione di pubblico e un’adesione qualificata nelle corse in programma”.

Classificazione che “non offre risposte alla richiesta del mondo dell’ippica di un intervento mirato e tempestivo del Governo sulla questione, anzi, al contrario la soluzione prospettata rischia di mettere una ipoteca sull’intera filiera produttiva non tenendo in alcun conto dell’indotto di alcuni dei più rinomati ippodromi”.

Per questo nell’interrogazione Cova chiede “quale sia la posizione del Ministero sulla questione e se ritenga opportuno modificare i criteri e il contenuto della nuova classificazione degli ippodromi nazionali, affinché ne scaturisca una nuova definizione che consenta di poter arrivare alla corretta applicazione della riforma del settore ippico italiano”.

Roma, 12 dicembre 2016