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 Le premesse del Presidente

Per chi se lo fosse perso, voglio riportare il video integrale del discorso che il neo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto al Parlamento nel giorno del giuramento. E qui vi riassumo i passi salienti di un messaggio che ho apprezzato dalla prima all’ultima parola. Per capire che tipo di settennato sarà, è importante sapere quali sono le premesse da cui parte.

Mi ha colpito particolarmente quando, esordendo, ha detto di avvertire pienamente la responsabilità del compito che gli è stato affidato che è quello di rappresentare l’unità nazionale, ma anche quella costituita dall’insieme delle attese e delle aspirazioni dei nostri concittadini. E che questa unità rischia di essere difficile, fragile, lontana. Quindi, l’impegno di tutti deve essere rivolto a superare le difficoltà degli italiani e a realizzare le loro speranze. Concetti che aveva brevemente espresso a commento della sua elezioni pochi minuti dopo l’annuncio. È importante che li abbia ribaditi: saranno un punto fermo del suo incarico, non frasi di circostanza.

Dopo una lucida disamina degli effetti di una crisi durata fin troppo, ha ribadito che i punti dell’agenda delle istituzioni saranno rappresentati dalla necessità di garantire lavoro, diritti e servizi sociali fondamentali ai cittadini. Quindi, da un lato vanno assicurati i principi e i valori su cui si fonda il patto sociale sancito dalla Costituzione, dall’altro va alimentata l’inversione del ciclo economico.

Il Presidente Mattarella ha sottolineato ancora una volta l’urgenza di riforme istituzionali, economiche e sociali. E anche qui il suo pensiero è andato ai giovani, ma anche alle imprese che, nonostante tutto, continuano a fare il possibile per stare sui mercati internazionali.

Un’esortazione è arrivata direttamente a noi parlamentari: non siete espressione di un segmento della società o di interessi particolari, ma rappresentanti dell’intero popolo italiano e, tutti insieme, al servizio del Paese, ci ha detto.

I suoi richiami sono stati, poi, ai diritti delle donne, dei malati, delle persone con disabilità, al pluralismo dell’informazione e ha posto come priorità assoluta la lotta alla mafia, alla corruzione e oggi anche al terrorismo internazionale. E la parola speranza è risuonata più volte nella nostra Aula, come un monito per tutti noi.

Qui il video del discorso.

 

Parliamo di Moro

Vi ricordo l’appuntamento di sabato 14 febbraio 2015, alle ore 10.00, a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, in sala Alessi, dove si terrà l’incontro dal titolo “Chi e perché ha ucciso Aldo Moro”. Come vi avevo annunciato, si tratta del racconto della vicenda del presidente della Dc, rapito e ucciso dalla Brigate Rosse, attraverso la lettura dei documenti di Stato. Oltre a me, interverranno Marco Granelli, assessore del Comune di Milano, Andrea Fanzago, vicepresidente del Consiglio comunale milanese, il sindaco Giuliano Pisapia, il Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina. La relazione è affidata a Gero Grassi, vicepresidente del Gruppo Pd della Camera.

Come vi avevo anticipato, questa iniziativa sta girando tutta l’Italia ed è ancora più importante in un momento in cui abbiamo eletto un Presidente della Repubblica che ad Aldo Moro è stato molto vicino. Conoscere le novità su questa tragica pagina della storia italiana recente, diventa, perciò, fondamentale. Per leggere il volantino clicca qui.