Letta-Renzi e il PD

Le giornate che stiamo vivendo con le dimissioni di Enrico Letta da Presidente del Consiglio mi spingono a fare alcune considerazioni.

Il tema mai chiarito e non ancora risolto nel PD è il peso e il ruolo che deve giocare il partito e il suo segretario nelle varie fasi politiche. E' un fatto semplice mentre siamo in minoranza e non governiamo, si organizza tutto il partito nel fare opposizione e nella ricerca del nuovo consenso con la costruzione di proposte. Tutto diventa più difficile quando si governa. Lo dico non solo riferito al governo nazionale, ma anche alle vicende locali di tanti comuni. Il Presidente del Consiglio oppure il Sindaco ma anche un semplice Presidente di un Consiglio di Zona a Milano, si trova a doversi confrontare con i partiti.

Chi decide e chi detta la linea?

Questo scenario lo abbiamo già visto a livello nazionale nel 1998 e nel 2007 quando Prodi era al governo del paese. Anche allora c'era chi diceva che era un governo "spompo" che "aveva perso la sua spinta propulsiva" che serviva una nuova proposta e tutti ormai conosciamo la storia finale. Come oggi c'era la difficoltà di essere il partito che sostiene lealmente un suo esponente al governo senza essere però l'artefice o il protagonista principale di quel governo.

Quale ruolo deve giocare in questo caso il PD?

Ritengo che debba essere un sostegno leale e propositivo, anche schietto ma non con l'intento di minare la sua esistenza. E' facile trovare sempre degli aspetti negativi in chi governa, ma poi ci vuole anche un giusto peso. Può sembrare che il PD e il suo segretario giochino un ruolo secondario, forse che venga anche messo in ombra, ma è una scelta politica di disponibilità e servizio che va nella costruzione del bene comune.

Spero che chi si scandalizza oggi e si straccia le vesti, non sia tra chi è stato tra i sostenitori di quelle scelte in quelle due occasioni nel 1998 e 2007.

Una ultima amara considerazione la devo fare: mi aspetto che il cambiare la politica non consista solo in un cambio di velocità, ma anche una maggiore etica, sobrietà e morale.