Pensieri Democratici

Cosa mi aspetto dopo le amministrative

Dopo il voto delle amministrative della scorsa domenica vorrei condividere con voi alcune considerazioni. Emerge, innanzitutto il lavoro svolto in tutti questi mesi tra la gente, ha dato il suo frutto: il PD resta il primo partito, anche se FdI è in crescita. Questo vuol dire che il Partito democratico ha ancora una capacità di attrazione ed è portatore di proposte che lo rendono polo aggregante e riferimento certo, soprattutto per il campo del centrosinistra.

Riguardo poi alle eventuali coalizioni, di cui si è fatto un gran parlare in questi giorni, occorre poi precisare un aspetto. E’ vero nelle amministrative quello che conta è il territorio, per cui le alleanze possono essere variabili proprio perché tengono in considerazione le specificità locali attraverso anche liste civiche. Cosa diversa, però, è ragionare sulle prossime elezioni regionali o politiche: bisognerà avere dei progetti e degli obiettivi comuni ampi, e anche gli aut aut posti dai vari partiti all’interno della coalizione del centrosinistra devono decadere. L’obiettivo primario è quello di fare il bene dei cittadini, pertanto, superando i diversi interessi di partito, è necessario pensare e attuare un programma che sia veramente orientato al bene comune. Un aspetto che credo debba essere tenuto fermamente presente.

Intendo dire che ora diventa importante indicare agli elettori qual è la proposta che si vuole portare avanti, qual è il cammino che si vuole intraprendere a livello regionale e nazionale sulle varie tematiche. E’ su questo che si costruiscono le alleanze, e solo tra chi vuole stare in queste proposte si cercano i candidati.

 

Contratti pubblici più trasparenti

Entro il 30 giugno entrerà in vigore la legge delega al Governo in materia di contratti pubblici. L’obiettivo della riforma è quello di adeguare la normativa interna al diritto europeo e razionalizzare, riordinare e semplificare la disciplina dei contratti pubblici concernenti i lavori, i servizi e le forniture. L’intervento è stato quindi strutturato in modo da assicurare un riordino e una

rivisitazione complessiva del Codice degli appalti.

Infatti, l’attuale normativa ha trovato negli anni solo parziale attuazione ed è stata interessata da numerose modifiche, con provvedimenti d’urgenza e con scarsa visione di insieme, che ne hanno profondamente modificato l’originario impianto.

Questa novità consentirà non solo di rendere la normativa più corrispondente al diritto comunitario, ma anche di affrontare alcuni nodi ritenuti maggiormente significativi per rispondere alle esigenze di riforma di cui il Paese ha necessità, coniugando gli obiettivi di semplificazione e accelerazione degli appalti pubblici con quelli, altrettanto rilevanti, di legalità, trasparenza, apertura alla concorrenza, sostenibilità, parità di genere e generazionale, inclusione lavorativa per le persone con disabilità, tutela e sicurezza sul lavoro.

 

Mai più bimbi in carcere

È all’esame delle due Camere la legge sulle detenute madri che vede finalmente sancito il principio per il quale il superiore interesse della bambina e del bambino viene prima di qualunque altro aspetto. L’obiettivo di questa proposta di legge è, infatti, quello di ridurre ulteriormente la possibilità che bambini piccoli si trovino a vivere la realtà carceraria al seguito di madri recluse, sulla base del principio “mai più bambini in carcere”.

La proposta di legge introduce alcune modifiche alla disciplina delle misure cautelari volte a escludere l’applicazione della custodia cautelare in carcere per le madri con figli di età inferiore ai sei anni, prevedendo al contempo che, in presenza di esigenze cautelari di eccezionale rilevanza, il giudice possa disporre la custodia cautelare solo negli istituti a custodia attenuata per detenute madri, gli “Icam”. Inoltre, equipara alla condizione dell’ultrasettantenne – per il quale il carcere è previsto solo in presenza di esigenze cautelari di eccezionale rilevanza – quella dell’imputato unico genitore di una persona con disabilità grave, interviene sull’istituto del rinvio dell’esecuzione della pena, che viene esteso anche al padre di un bambino che abbia meno di un anno (quando la madre sia deceduta o comunque impossibilitata a dare assistenza ai figli) e alla madre o al padre di un figlio con disabilità grave che abbia meno di 3 anni.

Ancora, interviene sull’ordinamento penitenziario per coordinare gli istituti della detenzione domiciliare e della detenzione domiciliare speciale con la previsione, in presenza del concreto pericolo della commissione di ulteriori delitti, del ricorso alla custodia in Icam. Infine, si occupa della disciplina delle case famiglia protette, prevedendo l’obbligo per il Ministro della Giustizia di stipulare con gli enti locali convenzioni volte a individuare le strutture idonee.

 

 

Asili paritari, servono più soldi

Il consiglio regionale della Lombardia ha approvato le Linee di indirizzo per l’assegnazione dei contributi regionali per il periodo di programmazione 2022/2023 per le scuole dell’infanzia autonome non statali e non comunali, un provvedimento atteso da tempo e che arriva già a metà anno. Oltre tutto con una sorpresa non prevista: il contributo inspiegabilmente dimezzato rispetto al passato e al futuro.

Eppure si tratta di scuole che svolgono un servizio molto importante sul territorio, che hanno una diffusione capillare e che in alcuni comuni lombardi rappresentano l’unica offerta didattica nella fascia 0-6, sopperendo all’assenza di strutture statali.

Il nostro Gruppo regionale del Pd ha presentato per questo un ordine del giorno, che è stato approvato, con l’auspicio che i 4 milioni mancanti vengano stanziati al più tardi nel prossimo assestamento di bilancio. E rimarcando il fatto che ridurre lo stanziamento sarebbe un errore imperdonabile, perché salterebbero sezioni, scuole e quindi un servizio fondamentale per una bella fetta del territorio lombardo.

 

(Ri)nasce Santa Giulia

È stata firmata la convenzione urbanistica per la Variante al Piano integrato di intervento di Milano Santa Giulia, la cosiddetta Convenzione di Variante, che ha come sottoscrittori il Comune di Milano, il Gruppo Risanamento, tramite la sua controllata Milano Santa Giulia Spa, ed Esselunga. Il documento è propedeutico all’avvio dei lavori che, per quanto riguarda l’Arena olimpica, inizieranno entro la fine dell’anno e per le altre fasi del cantiere prenderanno il via una volta completata la prima fase delle bonifiche, prevista nel secondo semestre del 2023. Si arriverà così al completamento del quartiere di Milano Santa Giulia, con l’edificazione residua di circa 400mila metri quadri, per la maggior parte a destinazione residenziale, in aggiunta ai 250mila già edificati nella zona prospiciente la stazione di Rogoredo.

La firma rappresenta l’avvio della fase attuativa del progetto di Variante e dà inizio alla progettazione esecutiva, cui farà seguito la costruzione delle opere urbanistiche e infrastrutturali previste dal progetto di sviluppo dell’area, nello specifico quelle legate alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026.

 

Biblioteche: è tempo di acquisti

È stato rinnovato, per gli anni 2022 e 2023, il Fondo inaugurato in via sperimentale dal Ministero della Cultura nel 2020 e pensato durante l’emergenza pandemica per sostenere la filiera libraria tramite l’acquisto di libri da parte delle biblioteche pubbliche. Sono stati confermati anche per quest’anno e per il prossimo gli stanziamenti, 30 milioni di euro per ogni anno, che verranno distribuiti alle biblioteche di tutto il Paese in base ai criteri definiti dal Ministero.

Negli scorsi due anni, le biblioteche milanesi hanno ricevuto dal Ministero 200.038 euro per il 2020 e 195.274 euro per il 2021, somme interamente spese per acquisti librari attraverso ordini alle librerie cittadine e metropolitane che hanno aderito all’avviso pubblico: 49 nel 2020 e 51 nel 2021.

 

L’Italia non può disertare la conferenza di Vienna sul trattato per l’abolizione delle armi nucleari

Azione Cattolica Italiana, Movimento dei Focolarini, MEIC, Sermig e altre associazioni hanno sottoscritto un appello perché l’Italia sottoscriva e ratifichi il “Trattato di proibizione delle armi nucleari” approvato dall’ONU.

Se vuoi leggere l’appello clicca su  Appello_cattolico_aggiornato.pdf