IL GOVERNO RIDUCE LE DISUGUAGLIANZE

Le misure messe in campo dai nostri Governi hanno ridotto le disuguaglianze, dopo anni in cui abbiamo visto solo la forbice allargarsi. Merito delle politiche a sostegno di chi era in difficoltà decise da questa compagine, rispetto alle tante chiacchiere fatte dagli altri partiti. Lo dice l’Istat nel report sulla redistribuzione dei redditi in Italia i cui dati confermano i buoni atti fatti dalla nostra maggioranza.
L’intervento pubblico migliora, infatti, la posizione del 56,6% degli individui con redditi familiari di mercato nulli o molto bassi, appartenenti al quinto più povero della popolazione. Sulla base delle stime del modello di microsimulazione dell’Istat, nel 2016 l’intervento pubblico realizzato attraverso l’imposizione fiscale e contributiva e i trasferimenti monetari, ha determinato una riduzione della diseguaglianza di 15,1 punti percentuali del cosiddetto indice di Gini: da un valore di 45,2 punti misurato sul reddito primario a uno di 30,1 in termini di reddito disponibile. Le pensioni e gli altri trasferimenti pubblici hanno avuto un impatto redistributivo di 10,8 punti, maggiore rispetto a quello determinato dal prelievo di contributi sociali e imposte (4,3 punti).
Le pensioni previdenziali (invalidità, vecchiaia, superstiti) costituiscono la principale misura redistributiva. E la progressività dell’Irpef rispetto al reddito familiare è determinata soprattutto dalle detrazioni d’imposta.
Le principali politiche redistributive del periodo 2014-2016 (bonus di 80 euro, aumento della quattordicesima per i pensionati e sostegno di inclusione attiva), hanno aumentato l’equità della distribuzione dei redditi disponibili nel 2016 e ridotto il rischio di povertà dal 19,2 al 18,4%.