News dal Parlamento

Il Governo e il Parlamento stanno lavorando?

Riprendo una affermazione che sento fare spesso in questi mesi sui giornali e nelle trasmissione televisive: il Pd è impegnato solo a vicende interne e non si preoccupa più del paese.

Voglio rassicurare i miei lettori che sia Il Governo che il Parlamento stanno procedendo con le proprie attività.

Un esempio sono l’approvazione delle Deleghe sulla scuola avvenute questo venerdì oppure le deleghe sul Reddito di Inclusione approvate qualche settimana fa.

E così tante altre iniziative svolte dal Parlamento e dal Governo.

Risulta curioso che chi siede anche nei banchi della Camera o del Senato possa fare queste affermazioni perché mente sapendo di mentire oppure non si rende conto di quello che sta facendo mentre è in Parlamento.

L’azione di Governo prosegue e il nostro lavoro nelle Commissioni e in aula si occupa, come sempre, del nostro paese.

E il voucher non c’è più

Li chiamano voucher, ma tecnicamente, questa settimana, alla Camera, abbiamo approvato la conversione in legge del decreto recante disposizioni urgenti per l’abrogazione delle disposizioni in materia di lavoro accessorio nonché per la modifica delle disposizioni sulla responsabilità solidale in materia di appalti. Il testo ora passa al Senato.

Il disegno di legge prevede la soppressione della disciplina del lavoro accessorio e un regime transitorio per i buoni già richiesti fino al 17 marzo 2017, i quali possono essere utilizzati fino al 31 dicembre 2017. I dubbi circa la disciplina da applicare durante la fase transitoria sono stati chiariti con un comunicato del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali che ha specificato che l’utilizzo dei buoni, in questo periodo, dovrà essere effettuato nel rispetto delle disposizioni in materia di lavoro accessorio previste nelle norme oggetto di abrogazione da parte del decreto.

Viene, inoltre, modificata la disciplina della responsabilità solidale negli appalti al fine di elevare ulteriormente l’efficacia delle tutele in favore dei lavoratori, in coerenza con la recente evoluzione della disciplina dei contratti pubblici.

Vengono in sostanza abrogate le disposizioni relative alla possibilità, per i contratti collettivi, di derogare al principio della responsabilità solidale tra committente e appaltatore, nel caso in cui, attraverso la contrattazione collettiva, si individuino metodi e procedure di controllo e di verifica della regolarità complessiva degli appalti. Inoltre, quelle relative alla preventiva escussione del patrimonio dell’appaltatore, ovvero la possibilità di intentare l’azione esecutiva nei confronti del committente solo dopo l’infruttuosa escussione del patrimonio dell’appaltatore e degli eventuali subappaltatori.

Di riso ce n’è in abbondanza

L’assessore lombardo all’Agricoltura è sempre pronto a lamentare presunte scorrettezze verso l’agricoltura regionale e in questo caso anche italiana. Stavolta, ha scritto al Commissario europeo per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale Phil Hogan chiedendogli di contingentare gli stock di riso da importare dai Paesi meno avanzati. Ma forse l’assessore non sa che il riso di qualità italiano non teme la concorrenza di altre importazioni. Probabilmente, chi si è convertito a varietà ormai prodotte in tutto il mondo, soffre di queste importazioni.

Ma in questo caso l’assessore, invece che lamentarsi delle importazioni, dovrebbe preoccuparsi di dare ai risicoltori, tramite il Piano di sviluppo rurale regionale, gli strumenti per continuare nella produzione delle varietà di riso uniche lombarde e italiane. Va favorita, cioè, la coltivazione delle nostre varietà che sono ricercate in tutto il mondo e l’aggregazione della filiera dei produttori.

Paolo Cova