News dal Parlamento

Sistema bancario: bisogna intervenire

Questa settimana i lavori alla Camera hanno visto all’ordine del giorno la discussione e l’approvazione di una mozione sulle iniziative relative alla crisi del sistema bancario.

L’atto impegna il Governo, per quanto concerne la disciplina europea e la tutela del risparmio, ad assumere iniziative per garantire la massima tutela dei risparmiatori, in ogni ambito, anche rafforzando, con il coinvolgimento delle autorità nazionali di vigilanza, la prevenzione e il contrasto delle condotte scorrette da parte degli amministratori degli istituti bancari nazionali, rinforzando i presidi normativi e regolamentari e l’incisività dei controlli, favorendo la corretta applicazione delle regole finalizzate a impedire il collocamento degli strumenti più rischiosi presso clienti al dettaglio non in grado di comprenderne l’effettivo rischio, e al contempo di meccanismi finalizzati ad assicurare una piena e consapevole informazione dei risparmiatori. Ma abbiamo anche chiesto l’impegno di promuovere nelle sedi europee la revisione della direttiva che può apportare le opportune modifiche al regime d el bail-in e a sostenere nelle sedi negoziali europee la più rapida introduzione del terzo pilastro dell’Unione bancaria, relativo alla tutela dei depositi.

Tra gli altri impegni, quelli di proseguire nell’azione negoziale volta ad ampliare gli spazi di compatibilità con la disciplina europea degli aiuti di Stato, e di promuovere la diffusione dell’educazione finanziaria. E, relativamente al sostegno del sistema bancario nazionale, la richiesta è stata di garantire il più alto grado di tutela dei risparmiatori coinvolti in procedimenti di ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato, assumere iniziative per assicurare un adeguato livello di liquidità del sistema bancario per ripristinare la capacità di finanziamento a medio-lungo termine, mettere in atto un programma di rafforzamento patrimoniale delle banche italiane mediante interventi per la ricapitalizzazione, discutere e approvare le misure di intervento nel quadro della massima condivisione con il Parlamento.

Si è deciso anche di istituire una Commissione parlamentare bicamerale di inchiesta in merito al funzionamento del sistema bancario italiano e ai casi di crisi finanziaria che hanno coinvolto alcuni istituti negli ultimi anni, con particolare riguardo all’individuazione delle eventuali responsabilità degli amministratori, al corretto ed efficace esercizio delle funzioni di vigilanza e controllo, nonché all’analisi delle insolvenze che hanno contribuito a determinare le crisi.

 

Ratificate difesa e dogana

Nei giorni scorsi abbiamo anche discusso e approvato i disegni di legge di Ratifica ed esecuzione dell’Accordo di cooperazione nel settore della difesa tra il Governo della Repubblica italiana e l’Esecutivo della Repubblica dell’Angola, fatto a Roma il 19 novembre 2013; la Ratifica ed esecuzione dell’Accordo sulla cooperazione e mutua assistenza amministrativa in materia doganale tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica socialista del Vietnam, fatto a Hanoi il 6 novembre 2015; la Ratifica ed esecuzione del Protocollo al Trattato del Nord Atlantico sull’adesione del Montenegro, fatto a Bruxelles il 19 maggio 2016.

Doping: nessuna pietra sopra
Anno nuovo, nuove interrogazioni. Come sapete non cedo di un passo su alcuni temi. E altri se ne aggiungono. Dopo l’archiviazione del procedimento della Procura Federale del Coni contro il prof. Sandro Donati, qualcuno potrebbe aver pensato che sia stata messa per sempre una pietra sopra a quello che l’allenatore ha segnalato sul fenomeno del doping anche nei gruppi sportivi militari, durante le audizioni nelle Commissioni congiunte Istruzione e Affari sociali della Camera. Invece, non si pensi che ora tutto possa tornare come prima e si possa fare finta che i nostri gruppi sportivi militari siano esenti dal fenomeno del doping.
È questo il senso dell’interrogazione che ho presentato, rivolta al Ministro dello Sport Luca Lotti, al quale chiedo espressamente di guardare cosa accade proprio in quei gruppi sportivi, in particolare quelli militari, di cui ha parlato Donati.
Nell’atto spiego un po’ a che punto è la situazione. Le Commissioni Cultura, scienza e istruzione e quella Affari sociali della Camera stanno esaminando la risoluzione sull’istituzione di un’Agenzia nazionale antidoping. Nel corso della discussione è intervenuto tra gli altri il dott. Gualtiero Ricciardi, direttore dell’Istituto superiore di sanità, il quale ha affermato che il doping in Italia è ormai un problema di salute pubblica. Inoltre, ha sostenuto che non vi sono argini alla diffusione delle sostanze dopanti nello sport a livello sia giovanile e dilettantistico, sia professionistico. Rivelazioni agghiaccianti che, appunto, hanno trovato conferma anche nell’audizione di Donati, il quale non solo ha confermato quanto esposto da Ricciardi, ma ha chiamato in causa precise responsabilità degli enti nazionali preposti. Se ricordate, avevo presentato due interpellanze urgenti sul tema, nel corso del 2015, e, nonostante gli impegni assunti dal Governo, risulta che il fenomeno in Italia non stia arretrando e l’esposto presentato dal Coordinamento dei gruppi sportivi militari e di Stato nei confronti di Donati per il contenuto dell’audizione resa innanzi alle Commissioni riunite della Camera, e l’annessa richiesta alla Procura della Federazione italiana di atletica leggera di deferimento al Tribunale federale, sono un’evidente ammissione di incapacità di cogliere la gravità del problema. Invece di preoccuparsi di combattere il doping anche tra i propri atleti hanno pensato di combattere chi lotta da sempre contro il doping.

Nelle stalle farmaci in nero
La seconda interrogazione, a risposta scritta e rivolta al Ministro dell’Interno e a quello della Salute, tratta un argomento altrettanto scottante: i farmaci veterinari in nero usati nelle stalle, dichiarati distrutti e reimpiegati come normali medicinali. Il rischio è che chi controlla, non lo faccia con le dovute attenzioni.
Per spiegare un po’ come funziona, esiste l’European surveillance of veterinary antimicrobial consumption (Esvac) che, nella sua ultima relazione sul consumo di farmaci veterinari, indica l’Italia come terzo Paese europeo per consumo in Europa. Nella relazione annuale al Piano nazionale integrato (Pni) 2015 del Ministero della Salute sulla farmacosorveglianza vengono indicate tutte le attività svolte per verificare la tracciabilità del farmaco veterinario e l’uso corretto negli animali da reddito e da compagnia. La relazione indica un livello minimo di controlli annui diversificati a seconda delle strutture interessate per verificare la tracciabilità del farmaco prima di arrivare all’utilizzatore finale. In particolare, nelle attività di commercio all’ingrosso viene effettuata una ispezione annua; nelle farmacie e parafarmacie i controlli annui sono pari al 33%; nelle ditte produ ttrici di medicinali veterinari e nelle attività di vendita al dettaglio e all’ingrosso si fa una ispezione annua.
In questi anni i media riportano che diverse attività giudiziarie hanno mostrato l’uso di farmaci veterinari e umani in nero negli allevamenti da animali da reddito, mercato creato dalla complicità tra i diversi attori della filiera, ma soprattutto un punto di debolezza nella catena della tracciabilità dei farmaci è la loro possibile distruzione occasionale, se questa non viene realmente monitorata, in particolare nella fase di distribuzione, quando abbiamo grandi quantitativi di farmaci che transitano.
Dai Ministri voglio sapere se siano a conoscenza di attività di commercio all’ingrosso, ditte produttrici di medicinali veterinari e attività di vendita al dettaglio e all’ingrosso, farmacie o parafarmacie, segnalate per avere una anomala distruzione occasionale di farmaci. E se gli organi preposti alle ispezioni previste dal Pni abbiano verificato nelle varie strutture che distruzioni di confezioni di medicinali veterinari non siano anomale o siano superiori alla media e superiori alla distruzione occasionale di farmaci umani e possano configurare una possibile commercializzazione nel mercato del nero dei medicinali veterinari.

Paolo Cova