News dal Parlamento

La lunga strada della legge elettorale

Abbiamo appena iniziato un anno che sarà davvero impegnativo. Le questioni sul tavolo sono molte, prima fra tutte quella della legge elettorale, sulla quale voglio tornare ancora per fare alcune considerazioni.

La prima riflessione è che il centrodestra è completamente imploso e fatica a trovare un leader e a presentarsi in modo unitario. Per cui spinge per un proporzionale, in modo da poter mantenere gli attuali 5-6 gruppi in cui si è frazionato in Parlamento. Ma voglio ancora una volta essere chiaro: il proporzionale è la legge perfetta per chi preferisce esaltare il proprio particolare e l’individualismo rispetto a una visione unitaria.

La seconda considerazione deriva dal fatto che qualsiasi legge elettorale sconterà quanto previsto dalla Costituzione che prevede premio di maggioranza al Senato e premio su base nazionale alla Camera. Inoltre, teniamo sempre presente che i due bacini elettorali sono diversi: alla Camera vota chi ha almeno 18 anni, mentre al Senato chi ne ha almeno 25.

Dovremo fare i conti sempre con questi punti fermi, visto che non è cambiato nulla, e ragionare partendo da qui. Insomma, mi sembra che la strada non sia né breve, né agevole a differenza di quello che veniva detto in campagna elettorale.

 

Via libera al salvataggio di Mps

Uno degli ultimi atti approvati dalla Camera prima della pausa natalizia è stata la risoluzione con cui abbiamo autorizzato il Governo a emettere titoli del debito pubblico, fino a un massimo di 20 miliardi di euro per l’anno 2017, per l’eventuale adozione di provvedimenti finalizzati ad assicurare la stabilità economico-finanziaria del Paese, il rafforzamento patrimoniale del sistema bancario e la protezione del risparmio. In sostanza, si tratta di tutelare i risparmiatori (con meno di 100.000€ sul conto) nel caso di situazioni rischiose per le banche. Nel caso specifico i timori, come sappiamo, sono rivolti alla situazione del Monte dei Paschi di Siena.

Qualora si rendesse necessario, dice la risoluzione, l’aggiornamento del quadro programmatico di finanza pubblica e del piano di rientro, dipendente dalla tipologia di interventi adottati e dall’entità delle risorse utilizzate, dovrà essere definito con i prossimi documenti di programmazione. In sostanza permettiamo al Governo di intervenire per garantire liquidità ed evitare il bail in, ossia il rischio che gli azionisti e i creditori della banca possano essere chiamati a contribuire con i propri fondi all’assorbimento delle perdite.

Ma chiariamo alcuni comportamenti
Nel frattempo, come deputati Pd, siamo usciti pubblicamente a chiedere un chiarimento alla Banca centrale europea. Siamo rimasti stupiti, infatti, sia per i contenuti che per la forma, della singolare lettera che, come abbiamo appreso da sintetiche notizie stampa, la vigilanza della Bce avrebbe inviato al Monte dei Paschi di Siena il giorno successivo al Natale.
Si tratta di una lettera inusuale nei tempi e che cambia di fatto i requisiti per l’aumento di capitale dell’istituto senese, portando l’ammontare complessivo richiesto a 8,8 miliardi di euro dai 5 iniziali. Altrettanto stupore hanno destato anche le irrituali e inappropriate dichiarazioni, attribuite al presidente della Banca federale di Germania, Jens Weidmann, sulla modalità di intervento dello Stato italiano e sulle presunte questioni aperte di Mps.
Per quanto ci riguarda, chiederemo ai Ministri Padoan e Alfano, ai quali intendiamo presentare una interrogazione, di fornirci elementi chiarificatori in merito alla lettera della Bce e ai suoi contenuti, in particolare su quali siano stati i parametri della rivalutazione condotta in termini così anomali. Per quanto riguarda invece le dichiarazioni stampa del presidente della banca centrale tedesca, chiediamo di capire a qual titolo esse siano state rese alla stampa, se in veste ufficiale o privata. Non vorremmo che si creassero spiacevoli precedenti e modalità di lavoro sbagliate. Ad oggi, infatti, non ci risulta che i vertici di Banca d’Italia siano mai intervenuti pubblicamente e in tempo reale in merito ad atti di questo tipo del governo tedesco o della banca centrale tedesca. Altrettanta correttezza ci auguriamo venga posta in essere nei nostri confronti per il futuro.

 

Ratificata la Torino-Lione

Prima di chiudere l’anno, alla Camera abbiamo anche discusso e approvato il disegno di legge di Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per l’avvio dei lavori definitivi della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, fatto a Parigi il 24 febbraio 2015, e del Protocollo addizionale, con Allegato, fatto a Venezia l’8 marzo 2016, con annesso Regolamento dei contratti adottato a Torino il 7 giugno 2016.

 

Veterinari: ancora un’aggressione 

Mi è toccato segnalare pubblicamente un ennesimo episodio di intimidazioni nei confronti di un veterinario pubblico. E ancora una volta nell’ambito dell’Asl di Mantova, oggi confluita nell’Ats Val Padana. Sono stato, dunque, il primo firmatario di un’interrogazione a risposta scritta al Ministro della Salute e a quello dell’Interno raccontando la situazione che si è venuta a creare.

Ho raccontato, così, che il 12 dicembre una veterinaria pubblica dipendente è stata aggredita fisicamente e verbalmente, anche con minacce, nello svolgimento delle sue funzioni per conto della Asl di Mantova presso un macello del mantovano. Per la stessa azienda sanitaria lavora il veterinario pubblico dipendente che il 4 marzo 2016 è stato colpito, riportando gravi danni con una prognosi di 30 giorni, da persona rimasta ignota mentre si trovava nel parcheggio del macello nel quale doveva prestare servizio.

Non si tratta di fenomeni isolati in Italia: i dati raccolti dal Sivemp, il Sindacato italiano veterinari di medicina pubblica, dicono che ci sono state 31 aggressioni da luglio 2008 a luglio 2012 e comunque si tratta solo dei casi segnalati tra gli associati sulla base delle denunce presentate all’autorità giudiziaria o alle Asl. Il fenomeno, però, è molto più ampio. Perché molte aggressioni avvengono in luoghi isolati e privati, in totale mancanza di telecamere di sorveglianza o di personale addetto alla sicurezza, di conseguenza privi di elementi probanti che sostengano la denuncia, a cui, quindi, nella maggior parte dei casi, si rinuncia a far seguito.

Qualcosa aveva cominciato a muoversi, visto che l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli operatori e sull’attività di medicina veterinaria pubblica era stato convocato presso il Ministero della Salute il 24 gennaio 2014, ma da allora non si sono avuti ulteriori incontri nonostante altri fenomeni di minacce subite dai medici veterinari.

Nell’interrogazione chiedo, dunque, quali iniziative intendano mettere in atto i Ministeri interrogati per garantire la sicurezza dei medici veterinari pubblici dipendenti nello svolgimento del proprio lavoro e se il Ministero della Salute intenda riprendere i lavori dell’Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli operatori e sull’attività di medicina pubblica per valutare quali iniziative mettere in campo per evitare ulteriori minacce e aggressioni.

 

Il Pd di domani

Sabato 14 gennaio 2017, a partire dalle 10, nel salone Vito Gallina della cooperativa Degradi di via F.lli Zanzottera 14, a Figino (Mi), il Coordinamento Pd Milano Municipio 7 promuove un seminario, rivolto alle iscritte e agli iscritti e aperto alle elettrici e agli elettori del centrosinistra, sul tema “Il Partito democratico e la società italiana contemporanea: funzione, compiti e responsabilità”, a cui io parteciperò per parlare di ambiente.

Se vuoi leggere programma clicca sulla locandina

Paolo Cova