“Latte italiano al 100%: attenzione alle pubblicità di certe aziende di trasformazione”

L’immagine è eloquente: sulla cisterna per il trasporto del latte dell’azienda trasformatrice campeggia la scritta “latte 100% italiano” e, se il messaggio non fosse chiaro, “Genuinità italiane”. Ma all’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, sorge più di qualche dubbio su quelle affermazioni, tanto da indurlo a presentare un’interrogazione.

“Il Governo e il Ministro della Politiche agricole hanno sempre messo in atto interventi di politiche a tutela dei prodotti italiani e della tracciabilità dei nostri prodotti agroalimentari – ricorda Cova –. L’Italia importa quasi il 60% del latte che trasforma in prodotti lattiero caseari, ma comunque resta la prima nazione al mondo per il numero di prodotti Dop e Igp nel settore lattiero caseario, prodotti tipici riconosciuti a livello mondiale per la propria qualità. E il consumatore deve essere informato con una etichettatura facilmente comprensibile sull’origine del latte e la sua zona di provenienza”.

Di conseguenza, “la pubblicità che viene operata dalle industrie di trasformazione dovrebbe essere improntata alla trasparenza e alla corretta informazione del consumatore”.

Per questo Cova chiede di sapere “se l’azienda di trasformazione lattiero casearia in questione usa solo latte italiano in tutti i propri impianti per poter scrivere sulla propria pubblicità 100% latte italiano e se tutti i prodotti lattiero caseari trasformati da questa azienda sono fatti con il solo latte italiano. Eventualmente se provengono da impianti esteri e poi importati in Italia con lo stesso marchio italiano”. E in modo più diretto chiede di sapere “se l’azienda di trasformazione in oggetto acquista latte estero, cagliate estere o latte ricostituito estero e se il consumatore non è stato eventualmente tratto in inganno da questa pubblicità”.

Roma, 30 marzo 2016