On. Cova: “Il vero rischio per la salute umana? Non le carni rosse, ma gli animali trattati con anabolizzanti”

“Ancora una volta ci troviamo di fronte a una notizia che sta allarmando i consumatori. Anche in passato siamo stati travolti da queste informazioni per poi scoprire che non erano così allarmistiche”, dice senza mezzi termini l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, a proposito del gran clamore che sta suscitando in queste ore la presa di posizione dell’Oms sui cibi cancerogeni e in particolari sulle carni, insaccate, lavorate e in generale rosse.

 

E, da veterinario buiatra, porta degli esempi concreti: “Dopo mesi di preoccupanti annunci, abbiamo scoperto che la Bse non veniva trasmessa alle persone e non era una zoonosi. Che dire poi dell’influenza aviaria? Stesso allarmismo, nessuna correlazione con la salute delle persone ma nessuna smentita dopo il danno provocato”.

 

Per Cova i rischi sono altrove: “Forse sarebbe opportuno ricordare a chi fa queste ricerche che in alcuni Paesi, e gli Usa ne sono un esempio, si trattano gli animali da carne con farmaci anabolizzanti  – ricorda –. Questo sì che è un vero problema: sarei proprio curioso di leggere ricerche scientifiche che mettano a confronto gli esiti sulla salute delle persone che si alimentano con carni estrogenate e di quelle che mangiano carni non estrogenate”.

 

Perché il timore per il parlamentare veterinario è “che ​forse ​l’aumento dei tumori provenga dagli estrogeni somministrati agli animali e non invece dalla carne rossa. Bene ha fatto in tutti questi anni l’Ue a chiudere il mercato europeo all’importazione di carne trattata con anabolizzanti e a vietarne l’uso nelle stalle europee, perché prima viene la salute dei cittadini rispetto alle rese economiche e alla vendita degli anabolizzanti”.

 

Roma, 28 ottobre 2015