On.i Cova e Zanin: “Formaggi fatti con il latte in polvere: i consumatori devono essere chiaramente informati”

Ai più non è noto, ma sulla tavola degli italiani vengono già serviti e consumati formaggi fatti con il latte in polvere. E in quantità superiore a quanto ci si possa aspettare. “Il consumatore deve saperlo ed essere consapevole di quello che sta per mangiare”, lo dicono in modo chiaro gli onorevoli Paolo Cova e Giorgio Zanin, parlamentari del Pd, che sulla trasparenza dell’informazione al consumatore vogliono condurre una battaglia.

 

“Diventa imperativo continuare a battersi perché i consumatori italiani ed europei abbiano informazioni trasparenti sul cibo che mangiano – dicono –. È questa la via privilegiata per garantire la qualità e assicurare la giusta remunerazione a chi produce”.

 

Dal punto di vista dei parlamentari Pd, “la vicenda dei formaggi prodotti con latte in polvere è un esempio che deve spingerci a indicare in etichetta la natura del latte che viene usato e poi trasformato. L’uso di cagliate, cagliate congelate o semilavorati per la trasformazione in formaggi non incide sulla salubrità e sanità del prodotto, ma ha una qualità diversa rispetto all’uso di latte fresco”.

 

Cova e Zanin fanno sapere che “in Commissione Agricoltura della Camera ci siamo battuti affinché nella risoluzione sul latte recentemente approvata, ci fosse l’impegno a indicare il luogo di origine del latte oggetto di trattamento in modo chiaramente visibile al consumatore per favorire la tracciabilità del prodotto, indicando, inoltre, le caratteristiche del prodotto iniziale e, in particolare, se si tratta di latte fresco o cagliate o cagliate congelate o semilavorati”.

 

Inoltre, sottolineano, “i nostri prodotti Dop e Igp vengono preservati dai singoli disciplinari, ma la nuova frontiera   per i consumatori è conoscere anche il luogo di origine del prodotto che verrà trasformato e le sue caratteristiche”.

 

 

Roma, 2 luglio 2015