News dal Parlamento

 

Giudici più responsabili

Questa settimana avrete sentito parlare del provvedimento che abbiamo votato alla Camera sulla responsabilità civile dei magistrati. Ebbene, la modifica della legge Vassalli che la disciplina e che regola l’azione utile a far valere la responsabilità civile dello Stato per i danni causati dalla condotta illecita di un magistrato, si è resa necessaria sostanzialmente per due motivi: la sua scarsa concreta applicazione e l’apertura di una procedura d’infrazione europea. Gli elementi principali della proposta sono il mantenimento dell’attuale principio della responsabilità indiretta del magistrato (l’azione risarcitoria rimane azionabile nei confronti dello Stato); la limitazione della clausola di salvaguardia che esclude la responsabilità del magistrato; la ridefinizione delle fattispecie di colpa grave; l’eliminazione del filtro di ammissibilità della domanda; una più stringente disciplina della rivalsa dello Stato verso il magistrato. I punti più discussi hanno riguardato i nuovi casi di colpa grave e, in particolare, il travisamento del fatto o delle prove.

In altre parole, la legge garantisce i cittadini dai casi di malagiustizia conclamata e non mette in discussione l’indipendenza della magistratura. Ora chiunque potrà fare ricorso senza troppi filtri e barriere e questo ricorso sarà giudicato fondato solo in caso di dolo, colpa grave, grave negligenza, travisamento macroscopico di prove. Abbiamo così tutelato da un lato il diritto di tutti ad avere una giustizia giusta e, dall’altro, l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, due principi costituzionali e civili che debbono camminare insieme.

Palestina di Stato e di pace

Anticipata da una comunicazione in Aula del Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, abbiamo approvato una mozione del Pd (300 voti favorevoli, 40 contrari e 59 astenuti) che mira a riconoscere la Palestina come Stato.

Nel suo intervento Gentiloni ha riconosciuto il diritto dei palestinesi a un loro Stato e il diritto di Israele a vivere in sicurezza di fronte a chi, per statuto, vorrebbe cancellarne l’esistenza. In questo quadro, ha detto il Ministro, il Governo valuta favorevolmente l’impulso parlamentare a promuovere il riconoscimento di uno Stato palestinese e a fare tutti gli sforzi per riprendere il negoziato tra le parti. E la nostra mozione ha di fatto impegnato il Governo a continuare a sostenere in ogni sede l’obiettivo della costituzione di uno Stato palestinese che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo Stato di Israele, sulla base del reciproco riconoscimento e con la piena assunzione del reciproco impegno a garantire ai cittadini di vivere in sicurezza al riparo da ogni violenza e da atti di terrorismo. A promuovere il riconoscimento della Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa, tenendo pienamente in considerazione le preoccupazioni e gli interessi legittimi dello Stato di Israele. A ricercare un’azione coordinata a livello internazionale, e in particolare in seno all’Unione europea e alle Nazioni Unite, in vista di una soluzione globale e durevole del processo di pace in Medio Oriente fondata sulla esistenza di due Stati, palestinese ed israeliano, attivandosi per sostenere e promuovere il rilancio del processo di pace tramite negoziati diretti fra le parti.

Al latte serve un tavolo

Nei giorni scorsi, in Comm​issione​ Agricoltura della Camera, è stata incardinata una risoluzione sul prezzo del latte. Un tema su cui sono intervenuto più volte, conoscendo bene il settore. Sono convinto, al contrario, che alcuni vogliono fare notizia e finire sui giornali senza sapere bene di cosa parlano, soprattutto quando affermano che il prezzo del latte è il più basso degli ultimi 30 anni. Invece, il 2014 è stato l’anno in cui gli allevatori hanno preso il prezzo medio più alto dal 1997. Tuttavia, è vero che questo non basta per affrontare con serenità il periodo che segue al regime delle quote latte. Eppure, il punto è tutto qui: capire le cause della volatilità del prezzo del latte in questi anni di quote, aiuta anche a trovare la risposta.

E il mio suggerimento per uscire da questo impasse è la realizzazione dell’Interprofessionale del latte, ovvero un tavolo dove i produttori, i trasformatori e la grande distribuzione si dovrebbero confrontare sulle ‘regole di ingaggio’. L’obiettivo è determinare parametri economici certi per tutti, sistemi per migliorare il prodotto italiano e la sua tracciabilità fino a un riconoscimento certo per i consumatori, aumentare le esportazioni e il consumo del prodotto italiano. In tutto questo, ho apertamente criticato la politica agricola che la Lega sta attuando in Lombardia: la regione che produce più del 40% del latte italiano, non è ancora riuscita ad attivare gli interventi per l​’assistenz​a​ tecnic​a​, a promuovere la consulenza aziendale, come previsto nel decreto ‘Campo libero’, non ha tutelato tutti gli allevatori da latte ma solo gli iscritti all’Aia (Associazione italiana allevatori),​ penalizzando il 40% degli allevatori italiani e lombardi​.

Terra dei fuochi: idee per il rilancio agricolo

In Commissione Agricoltura abbiamo approvato due risoluzioni di altrettanti colleghi che riguardano la Terra dei fuochi e le iniziative di sostegno al settore agricolo in quel territorio. Le richieste di impegno al Governo che contengono i due documenti riguardano il rafforzamento dei controlli sanitari dei prodotti agricoli prima della raccolta; il varo dei regolamenti per la classificazione delle acque sotterranee per uso irriguo e della qualità dei suoli agricoli; la realizzazione delle infrastrutture irrigue; la costituzione di un Centro elaborazione dati ambientali ed agroalimentari e di un centro nazionale per la formazione relativa agli interventi volti al contrasto dei crimini ambientali; l’incremento di organico del Corpo forestale dello Stato della Campania.

Ma nei documenti si chiede anche di assumere iniziative per stabilire che i terreni che dovessero risultare compromessi dall’inquinamento, qualora si dimostri la non colpevolezza del soggetto che ha il godimento del fondo, vengano destinati, anche attraverso incentivi statali, alla produzione di legname, opportunamente trattato in fase di reimpiego nei cicli industriali oppure utilizzato per la produzione di canapa.

Parliamo di politica

Infine, qualcosa che riguarda me e l’attività che sto portando avanti a livello parlamentare. Anche in questo secondo anno di legislatura, desidero, infatti, incontrarvi per un momento di confronto politico e di rendicontazione del mio operato, un’analisi dei passi compiuti, uno sguardo ai cambiamenti istituzionali in atto e alla nuova situazione politica. Terrò, per questo, due incontri: il primo sabato 7 marzo, alle 9.45, alla Cooperativa Ortica di via San Faustino 2, a Milano, per quanto riguarda la città; l’altro venerdì 13 marzo, alle 20.45, al Circolo Pd di via Leonardo da Vinci 1/A, a Gorgonzola, per la Zona Est, Adda-Martesana.

Qui il volantino d’invito

Paolo Cova