Il Partito Democratico e l’area metropolitana milanese

I sottoscritti rappresentanti istituzionali nel confermare la propria adesione al Partito Democratico e l’adesione ai gruppi istituzionali già operanti in Milano a tutti i livelli istituzionali, nonché le persone votanti o candidate o elette alle primarie del 14 ottobre, dopo aver contribuito all’affermazione del Partito Democratico nelle primarie del 14 ottobre 2007, in ragione della rinnovata volontà di costruire un PD partecipato e aderente al territorio, intendono formulare le seguenti osservazioni e a indicare alcune proposte per attivare un vero processo costituente nell’area metropolitana milanese.

 Tenuto conto

Che il livello nazionale sembrerebbe aver indicato le date dei congressi a tutti i livelli territoriali entro ottobre 2009

Che secondo i principi costituzionali i cittadini si organizzano in partiti, che di fatto si conformano alla struttura  istituzionale equivalente

 Valutato

Che se si vuole realmente costruire un nuovo partito sia necessario valorizzare la partecipazione ottenuta dalle elezioni primarie del 14 ottobre 2007 ed in particolare in una città come Milano sia necessario costruire una rappresentanza territoriale del PD, non solo funzione dei livelli organizzativi preesistenti, ma coinvolgendo in modo aperto tutti i cittadini che intendono partecipare alla costruzione del PD e che quindi non si possa rischiare di compromettere quel risultato avventurandosi in scadenze troppo ravvicinate che metterebbero a rischio la partecipazione stessa

Che l’affermata costruzione di una realtà partitica partecipata richiede che le consultazioni siano vere e su contenuti reali, comprensibili all’elettorato e non solo agli addetti ai lavori

Che sia necessaria una forma partito che rispecchi la modernità e nuovi modelli organizzativi capaci di attrarre persone giovani e nuove forze della cittadinanza attiva, in un meccanismo non di contrapposizione ma complementare alla valorizzazione delle esperienze organizzative dei partiti preesistenti

 Ritenuto

Che le modalità che si stanno attuando per le decisioni non rispecchiano quell’ampia partecipazione delle primarie, né la qualità del dibattito politico sin da allora presenti

Che le decisioni sino ad ora assunte non possono escludere un passaggio democratico negli organismi preposti, adeguatamente rappresentativi e legittimati

 Considerata

La necessità di non pregiudicare con strutture organizzative rigide i contenuti dei lavori delle commissioni statuto e di prevedere una sperimentazione generale della forma partito che preveda la contemporanea rappresentanza dei livelli territoriali e di strumenti quali i circoli tematici.

L’importanza della corrispondenza del livello territoriale politico con quello istituzionale, soprattutto per il livello cittadino/circoscrizionale e che il PD deve anticipare il processo istituzionale dell’area metropolitana e in questa prospettiva le Zone di Milano devono essere valorizzate. La costituzione di circoli territoriali di quartiere, pur importanti, non deve inficiare un unico riferimento politico che resti interfaccia del livello amministrativo decentrato: una scelta diversa frantumerebbe la città.

Che con una simile organizzazione territoriale, indicata nel Regolamento discusso dall’esecutivo provinciale del 07.01.08 , si mortifica il ruolo politico primario della città di Milano dimostrando di non aver compreso il messaggio che gli elettori delle primarie del 14 ottobre hanno espresso con la loro partecipazione

 Per le ragioni sopra indicate chiedono al Segretario Regionale ed al Coordinatore Provinciale

         di rivedere le norme previste dal Regolamento attuativo per le Assemblee di Circolo licenziate dall’Esecutivo in data 07/01/08

         di prevedere l’immediata convocazione della Direzione Regionale per discutere tale argomento

         di costituire immediatamente la Direzione Provinciale e convocarla per lo stesso motivo

         di rinviare le procedure dell’UTAP, e tutte le scadenze ad esso collegate, ai dispositivi che verranno licenziati negli organismi sopra citati che dovranno prevedere anche un’adeguata rappresentanza politica della città.

A tal fine riteniamo che gli organismi sopraindicati debbano impegnarsi nella realizzazione per l’area metropolitana di Milano di una sperimentazione di una forma partito che contemporaneamente preveda una organizzazione territoriale e un percorso per individuare la rappresentanza politica diffusa a partire dall’esperienza delle primarie e dei circoli aperti territoriali e tematici, come strumenti di partecipazione e di individuazione della classe dirigente. In particolare per Milano città questo dovrà declinarsi in rappresentanza del livello zonale e circoli aperti di quartiere e tematici.