SOSPENSIONE IMU, RIFINANZIAMENTO CIG, PRECARI PA E STIPENDIO MINISTRI

Ieri in aula è arrivato il Decreto 54/2013 su "Sospensione IMU, CIG, Precari PA e stipendi dei Ministri parlamentari".
Il provvedimento prevede la sospensione dell'IMU sulla prima casa e sui terreni agricoli in attesa di una nuova riformulazione e ripensamento delle tasse sulla casa.
E' un tema molto caldo e sul quale anche il PD ha fatto una propria proposta in campagna elettorale; ricordo niente IMU fino a 500€ e questo andrà a favore dell'ottanta per cento dei possessori di casa.
Importantissimo rifinanziare gli ammortizzatori sociali e pagare i precari della Pubblica Amministrazione.
Ultimo punto era il divieto di cumulo di stipendio da parte dei ministri che sono anche parlamentari.
Ora il provvedimento passa al Senato.

NEWS DAL PARLAMENTO 16 GIUGNO

Agognata pensione. Il Pd c’è

La prospettiva di una meritata pensione. Il problema degli esodati. Il Pd si sta muovendo per cercare di risolvere uno dei più grossi nodi che questo Governo dovrà affrontare. Ci ha pensato Cesare Damiano e Maria Luisa Gnecchi, nostri deputati e Damiano anche presidente della XI Commissione Lavoro. Hanno predisposto una proposta di legge il cui titolo recita “Disposizioni per consentire la libertà di scelta nell’accesso dei lavoratori al trattamento pensionistico”. Io ho aderito.
E i motivi sono presto detti: l’idea che ha in testa Damiano e Gnecchi è di ripristinare una certezza nella possibilità di età di pensionamento effettivo di milioni di lavoratrici e lavoratori, restituendo loro quella serenità perduta nel corso degli ultimi anni, caratterizzati da un completo stravolgimento del sistema previdenziale. La proposta è di garantire modalità omogenee di uscita dal mondo del lavoro a tutte le categorie di lavoratori, pubblici, privati e autonomi.
E – detto in estrema sintesi – di prevedere forme di flessibilità di pensionamento, le quali, attraverso un sistema di penalizzazione e premialità in tema di assegno pensionistico, consenta alle lavoratrici e ai lavoratori di poter decidere, all’interno di un range variabile tra i 62 e i 70 anni di età, con un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e un certo importo di assegno, il momento della cessazione dell’attività lavorativa.
Sarebbe importante passasse. Anche per un giusto ricambio generazionale.
Se la vuoi leggere  clicca qui.

Cosa succede in Afghanistan
Mercoledì mattina il Ministro della Difesa Mario Mauro ha riferito alla Camera su quanto avvenuto in Afghanistan con l’attentato ai militari italiani e l’uccisione del giovane capitano dei bersaglieri Giuseppe La Rosa. Il nostro sfortunato e coraggioso militare, che tutti coloro che lo conoscevano hanno elogiato per il suo carattere solare, vista l’impossibilità di evitare l’esplosione della granata, si è posto come scudo tra lui e i suoi colleghi.
Inoltre, non è vero quanto detto dai talebani che a compiere l’attentato sia stato un bambino, ma, come è stato accertato, si è trattato di un giovane adulto. Chiaramente, la prima versione serviva ai talebani per cercare di creare consenso nella popolazione.
Al di là del tragico fatto, la relazione di Mauro alla Camera è servita per sapere che la missione in Afghanistan avrà il suo termine naturale nel dicembre 2014, quando tutte le consegne saranno passate all'esercito locale. Infatti, attualmente il 75% del territorio e sotto il controllo dell'esercito afghano.
E’ evidentemente necessario che le forze armate di casa diventino autonome e siano in grado di tenere sott’occhio tutto il Paese.
 

Ciò che fa grande le associazioni

Lo scorso fine settimana ho partecipato a tre iniziative organizzate da realtà differenti e con modelli diversi, ma con un fine comune.
A Sesto San Giovanni l’assessore alle Politiche sociali Roberta Perego ha promosso una iniziativa con le associazioni che operano nel sociale, nello sport e nella formazione denominata “Un, due, tre stella”. Un chiaro esempio di volontariato e istituzioni che collaborano per promuovere la coesione nel territorio.
La seconda iniziativa si è tenuta a Milano, al quartiere Calvairate-Ponti, dove il Comitato inquilini, l’associazione Luisa Berardi e altre realtà hanno concluso il loro anno di attività con una festa che ha colorato la piazza. Singole associazioni si muovono per dedicare il loro tempo e le loro capacità per migliorare la qualità della vita di un quartiere difficile.
Infine, la terza iniziativa è stata al Parco delle Cave. Qui i componenti dell’Associazione Amici della Cascina Linterno si sono spesi per anni per recuperare un pezzo della storia milanese. Ora la rinnovata sinergia con l'amministrazione comunale milanese sta permettendo di mettere in sicurezza la memoria storica di un territorio. 

Contro ogni mafia

La Camera ha votato all’unanimità l’istituzione della nuova Commissione Parlamentare Antimafia. Dal un punto di vista della politica è lo strumento migliore per agire su questo fronte, ma in generale è un bel segnale per contrastare la malavita organizzata.
Spero che questo nuovo organismo sia in grado di dare maggiore concretezza e maggiore incidenza alla lotta contro tutte le mafie.
Per noi lombardi, di questi tempi, forse è ancora più importante di prima: ricordo che nella nostra regione si sta organizzando un evento che se da un lato può rimanere nella storia, dall’altro rischia di sollevare appetiti spaventosi. Sto parlando naturalmente dell’Expo: quando in Italia si muove un progetto del genere, la malavita è sempre pronta ad allungarci le mani.
Spero che la nuova commissione serva anche a evitare che qualcuno ci rovini questa grande festa.
 

NEWS DAL PARLAMENTO 9 GIUGNO

 Imu sospesa, boccata d’ossigeno

Questa settimana, in Commissione Agricoltura, abbiamo espresso parere positivo sul Decreto legge 54/2013 che prevede la sospensione dell’Imu. Inoltre, abbiamo votato il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali di settore.

In questo momento, sospendere il pagamento dell’imposta non è solo un atto dovuto, ma anche una boccata d’ossigeno, soprattutto per i coltivatori lombardi, pesantemente colpiti dai danni prodotti dal maltempo. E in proposito ricordo che aveva chiesto ufficialmente alla Camera lo stato di calamità per la Lombardia già il 21 maggio scorso.

Comunque, al di là della grave fase che l’agricoltura sta vivendo, la sospensione per i fabbricati rurali e i terreni agricoli avviene anche per il fatto che sono uno strumento di lavoro e non una rendita per gli agricoltori. Non solo: il provvedimento è stato approvato con l’indicazione di rivedere le aliquote Imu in agricoltura perché gli introiti, rispetto a quelli prospettati nel 2012, sono risultati più elevati.

Altro punto importante passato dalla Commissione, è stato l’estensione degli ammortizzatori sociali ai lavoratori imbarcati su pescherecci dediti alla pesca marittima. Con i nostri mari che si stanno impoverendo quasi a vista d’occhio, per molta parte della popolazione costiera è un aiuto imprescindibile.

 

Violenza contro le donne e Pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione.

In questi giorni è stata approvata una Mozione sul contrasto ad ogni forma di violenza contro le donne. Mi sembra che su questo tema non si debba perdere altro tempo e la Camera ha votato prima l’approvazione della Convenzione di Istanbul ed ora questa Mozione.

Con questo atto si impegna il Governo a dotarsi di una normativa che si fonda sulle linee guida per una prevenzione, protezione, repressione della violenza sulle donne. Un segnale forte e votato all’unanimità per bloccare questo terribile fenomeno.

Approvato anche il Decreto “Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali. Disposizioni per il rinnovo del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria”.

Ritengo una boccata di ossigeno per le imprese che vantano crediti con la Pubblica Amministrazione e che consente anche agli Enti locali di restituire parte del proprio debito.

 

 

Tra ville del rhodense, ogm e consumo di suolo

 

Negli ultimi giorni ho aderito a diverse iniziative di colleghi parlamentari. Una riguarda da vicino la Lombardia: si tratta di una proposta di legge che intende valorizzare l’area del territorio rhodense-bollatese in cui sono situate le ville storiche, e istituire un ente di gestione. Un’idea più che valida, soprattutto in vista dell’Expo e dei milioni di accessi turistici che si stima porterà.

Ho, poi, sottoscritto un’interrogazione in cui si chiede ai Ministri delle Politiche agricole e della Salute di intervenire quanto prima in materia di coltivazione di varietà geneticamente modificate, i famosi ogm, visto che altri Paesi lo hanno già fatto e il ritardo rischia di diventare pericoloso per la sicurezza della produzione agricola.

Sempre sul mio tema, non potevo non firmare una “Legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo” presentata dall’ex Ministro Catania. L’urbanizzazione sta letteralmente erodendo i terreni destinati alle coltivazioni. E questo avviene con particolare intensità in Lombardia. Non forniamoci alibi: non c’è così tanto spazio da cementificare, nonostante le nostre pianure siano decisamente ampie. Bisogna correre subito ai ripari.

 

Latte in quota

L’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) ha informato che il quantitativo di latte consegnato, riferito alla campagna 2013/2014, è inferiore alla quota consegne nazionale, pari a 10.871.559 tonnellate. Questo significa che finalmente non si è superato il famoso tetto limite. E soprattutto che non verrà fatto il prelievo per quelle aziende che hanno splafonato dalla propria quota aziendale. Vi assicuro che per gli allevatori, in tempi come questi, è una vera buona notizia.


 

 

On. Cova: “Finalmente Regione Lombardia si è decisa: ora seguiremo da vicino l’iter per lo stato di crisi e calamità in

On. Cova: “Finalmente Regione Lombardia si è decisa: ora seguiremo da vicino l’iter per lo stato di crisi e calamità in agricoltura”

 

“Alla buon’ora! Il Ministero delle Politiche agricole gliel’aveva detto chiaro: una comunicazione non basta per far partire l’iter. E finalmente Regione Lombardia ha deliberato la dichiarazione di stato di crisi e l’avvio del riconoscimento dello stato di calamità in agricoltura”. Atto, quest’ultimo, che l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, componente della XIII Commissione Agricoltura, aveva già chiesto il 21 maggio, alla Camera. “Ma senza gli opportuni passi della Regione, non era sufficiente – incalza ora –. A questo punto non ci resta che seguire da vicino l’iter affinché gli agricoltori lombardi abbiano, in un momento così difficile per loro, un sostegno adeguato quanto prima e al meglio possibile”, conclude Cova.

 

Roma, 7 giugno 2013

Chi tutela gli agricoltori

La Commissione Agricoltura ha incontrato, in audizione, le organizzazioni sindacali degli agricoltori e delle cooperative agricole, e, in un secondo momento, i sindacati dei lavoratori agricoli. Tutte le organizzazioni hanno sottolineato il peso e il valore del comparto dell’agricoltura in Italia. Attualmente, si tratta del secondo settore, a livello nazionale, per produzione di Pil e del primo nell’export. Quindi, è facile per tutti capire che non parliamo di briciole, ma di una buona quota della spina dorsale produttiva del Paese.Nell’incontro, è stata posta molta attenzione al discorso del Made in Italy e soprattutto delle continue contraffazioni alimentari che, in casa e all’estero, fanno perdere reddito agli agricoltori italiani.Dal canto mio, ho chiesto quali proposte le organizzazioni mettevano in campo per consentire una congrua remunerazione ai produttori italiani, ma stranamente su questo non ho ricevuto risposte chiare. Ho anche cercato di capire la posizione sulle fonti energetiche alternative in agricoltura, ovvero gli impianti a biomasse e fotovoltaico. Ma anche su questo ho capito che ci sono posizioni controverse. E ai sindacati dei lavoratori agricoli non potevo che porre l’accento sugli infortuni sul lavoro, molto frequenti in questa categoria. A questo proposito ho ricevuto convincenti rassicurazioni sul fatto che la sicurezza è una priorità.

On. Cova: “Sospesa l’Imu e deciso di rivedere l’aliquota per i fabbricati rurali. Una boccata d’ossigeno per l’agricoltu

Nel giorno in cui i consiglieri regionali lombardi discutono su come intervenire a favore delle aziende agricole colpite dal maltempo, la XIII Commissione Agricoltura della Camera ha espresso parere positivo sul Decreto legge 54/2013 che prevede la sospensione dell’Imu.

 

“Un atto dovuto, ma anche una boccata d’ossigeno in questo momento difficile, soprattutto per i coltivatori lombardi, pesantemente colpiti dai danni prodotti dal maltempo”, commenta Paolo Cova, parlamentare del Partito democratico e componente della Commissione, che aveva chiesto ufficialmente alla Camera lo stato di calamità per la Lombardia già il 21 maggio scorso.

“Al di là della grave fase che l’agricoltura lombarda sta vivendo, in ogni caso è stato anche richiesto di sospendere l’imposta per i fabbricati rurali e i terreni agricoli per il fatto che sono uno strumento di lavoro e non una rendita per gli agricoltori. Non solo: il provvedimento è stato approvato con l’indicazione di rivedere le aliquote Imu in agricoltura perché gli introiti, rispetto a quelli prospettati nel 2012, sono risultati più elevati”, aggiunge Cova.

 

Roma, 5 giugno 2013

 

RIFORMA COSTITUZIONE

Mi sembra interessante pubblicare questo intervento dell'On. Franco Monaco sul cambio della Costituzione previsto con la Mozione votata la scorsa settimana alla camera e al Senato.

Le considerazioni che vengono fatte sono alla base del Documento che ho anche sottoscritto. Ecco l'articolo :

 

SUL DOCUMENTO DEI 43 PD

Tutta l’attenzione politico-mediatica si è concentrata sulla mozione Giachetti relativa alla correzione ovvero alla cancellazione del porcellum.  Ma, a mio avviso, più pertinente e non meno rilevante è stata la discussione che si è sviluppata nel PD circa il metodo adottato per avviare il processo di riforma della Costituzione, che era l’oggetto proprio della mozione di maggioranza.  Ben 44 parlamentari PD hanno affidato a un documento politico le proprie riserve e preoccupazioni. Un modo per dare corpo a una posizione, rinunciando responsabilmente a formalizzare voti in dissenso. Coniugando così solidarietà con il gruppo e libertà di opinione su materia, quella costituzionale, che chiama in causa la responsabilità di ogni e singolo parlamentare. Provo a riassumere il senso di quel documento.

La deroga alla procedura ordinaria di revisione costituzionale è, ad avviso di autorevoli costituzionalisti, uno strappo alla legalità costituzionale. Un pericoloso precedente. Il secondo, in verità. Il primo fu operato nel 1997 all’atto dell’insediamento della bicamerale presieduta da D’Alema. Non un precedente rassicurante, né nei suoi profili istituzionali, né in quelli politici, né relativamente all’esito di essa. L’art. 138 è il più delicato degli articoli della parte ordinamentale della Costituzione. Il presidio del principio-valore della rigidità della Costituzione intesa quale strumento di garanzia (specie per le minoranze politiche). Esso risponde all’idea-visione della Costituzione come regola che presiede alla casa comune, come patto di convivenza che non ammette strappi. La quale visione appunto esige che eventuali cambiamenti siano largamente condivisi e seguano un procedimento complesso, non a caso definito “aggravato” dai giuristi. Giusto perché ci si rifletta bene. Non solo: l’art. 138 contempla revisioni puntuali della Costituzione, non la riscrittura di quasi tutta la sua seconda parte. Il parlamento, che è potere “costituito”, non può ergersi a potere “costituente”. Certo, esso è espressione della sovranità popolare, ma, come recita l’art. 1, essa “si esercita nelle forme e nei limiti stabiliti dalla Costituzione” stessa. Anche e, in certo modo, soprattutto, nelle procedure di revisione. Insomma, è persino dubbio che il presente parlamento, per di più eletto con una fortissima correzione maggioritaria, abbia mandato e legittimazione a riscrivere una parte così grande della Carta, come ci si propone di fare nel caso nostro.

La cosa curiosa poi è che sia il governo, paradossalmente “impegnato” a questo da una mozione parlamentare, a proporre  una deroga a una procedura di stretta spettanza parlamentare. Un parlamento che si depotenzia! Che chiede al governo di ingerirsi in una materia delicatissima e che non gli compete. Questa bizzarria, questa forzatura affonda le radici in un peccato d’origine, all’atto dell’insediamento del governo Letta. Egli, nelle sue comunicazioni alle Camere per la fiducia, legò la sorte del governo e persino la sua durata (18 mesi) al buon esito delle riforme costituzionali. Legame improprio, essendo le riforme costituzionali materia eminentemente parlamentare, non di governo. Traspare evidente un equivoco politico: la confusione tra maggioranza di governo e maggioranze (al plurale) non precostituite che possono e devono liberamente prodursi in parlamento su questo o quel titolo oggetto di riforme a così ampio spettro. Su questo secondo fronte, ripeto, distinto da quello di governo, s’ha da dialogare con tutte le forze rappresentate in parlamento. Detto più chiaramente: la strana, necessitata maggioranza di governo non deve condizionare il libero dipanarsi in parlamento di diverse maggioranze sul terreno rigorosamente distinto delle revisioni costituzionali. Badando al merito, ai singoli e distinti titoli. Un equivoco – la confusione tra piano del governo e piano delle riforme costituzionali – di cui si rinviene traccia in coda al dispositivo della mozione di maggioranza, laddove si accenna all’ipotesi di una e una sola legge costituzionale complessiva (anziché di più leggi distinte per titoli cui fare seguire distinti referendum confermativi, come concordemente suggerito dai quattro saggi a suo tempo nominati da Napolitano). Non vorrei che il PD si vincolasse a riscrivere la seconda parte della Costituzione solo con il PDL in ragione della comune responsabilità di governo. Giusto dialogare con tutti, ma appunto con tutti. Non sarebbe facile spiegare al popolo democratico che, oltre a fare un governo con Berlusconi, ci si è impegnati a riscrivere la Costituzione con lui soltanto. Uno strano connubio: quelli (noi) che, con enfasi retorica, elevano inni alla Costituzione più bella del mondo o al PD come “partito della Costituzione” associati organicamente e in esclusiva a quelli il cui leader sino a ieri la bollava come Costituzione sovietica.

1 giugno 2013                                                                    Franco Monaco

QUOTE LATTE:PAGAMENTO

La Camera dei Deputati ha pubblicato una comunicazione sull'agricoltura, che puoi leggere se clicchi qui, che informa che AGEA ha reso noto che nella campagna lattiero casearia 2012/2013 non è stato superato il quantitativo nazionale.
Questo significa che non verrà fatto alcun prelievo come è scritto anche nella lettera di AGEA che puoi leggere se clicchi qui

NEWS DAL PARLAMENTO

 

No alla violenza sulle donne. Sempre e comunque

E’ un fenomeno inspiegabile e che ci lascia attoniti: da qualche anno, in Italia, quasi ogni giorno una donna viene uccisa da un uomo, che, nella stragrande maggioranza dei casi, ha condiviso con lei vita e sentimenti per un lungo o breve periodo. E fa il paio con i casi di violenza, fuori e dentro le mura domestiche, che vengono sempre più denunciati. Ecco: io sono per dire no a qualsiasi forma di violenza sulle donne – da quella psicologica, più sottile e difficile da individuare, fino al cosiddetto femminicidio – sempre e comunque. In proposito ho sottoscritto anche una proposta di legge e non potevo che votare favorevole, assieme ai miei altri 543 colleghi, cioè all’unanimità, all’approvazione della ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta nei confronti delle donne e la violenza domestica, siglata a Istanbul nel maggio del 2011.

Vi riassumo brevemente i passi salienti di questo importantissimo documento:

intanto contrasta ogni forma di violenza, fisica e psicologica sulle donne, dallo stupro allo stalking, dai matrimoni forzati alle mutilazioni genitali; impegna a tutti i livelli sulla prevenzione; elimina ogni forma di discriminazione; promuove la concreta parità tra i sessi; rafforza l'autonomia e l'autodeterminazione delle donne; prevede di formare funzionari e addetti delle forze dell'ordine e del settore giudiziario e medico per affrontare tutte le forme di violenza contro le donne; obbliga gli Stati ad adottare misure legislative e di altro tipo utili a prevenire, indagare, punire i responsabili e risarcire le vittime. Sarà un primo passo, ma era necessario.

 

Riforme, ma con giudizio

Giovedì 30 maggio, alla Camera, è stata presentata, dai partiti che sostengono il Governo Letta, una mozione sull’inizio delle riforme costituzionali. E non è stata l’unica su questo tema.

Per quanto mi riguarda, è chiaro che ormai è necessario provvedere a operare dei cambi di pezzi della Costituzione per riuscire a renderla più attuabile in questo periodo storico. Penso alla modifica della legge elettorale che può prevedere anche un cambio del Parlamento da un bicameralismo perfetto a un monocameralismo. Ciò anche per rendere più agevole l’iter delle leggi che, a oggi, devono avere il doppio passaggio. Il mio voto sulla mozione di maggioranza è stato, dunque, favorevole, ma ho espresso anche delle serie preoccupazioni sul mandato dato al Governo.

E non sono stato il solo: altri parlamentari hanno avuto gli stessi dubbi, tanto che abbiamo preparato e sottoscritto un documento in cui si sottolineano alcune criticità: in particolare, temiamo per l’estrema vaghezza del testo e il mandato forse fin troppo ampio che dà al Governo.

Non basta avere il premio di maggioranza per poter cambiare la Costituzione, ma è necessario avere la maggioranza del Paese.

Qui sotto il link per leggerlo nel dettaglio se vuoi leggerlo clicca qui .

 

 

Ascoltare per conoscere

Uno dei compiti delle commissioni parlamentari è ascoltare enti locali, associazioni di categoria, sindacati, lavoratori e chiunque sia interessato da una vicenda, uno stato di cose, una realtà che presenta problematiche da noi affrontabili. Questa settimana in XIII Commissione Agricoltura della Camera si sono perciò tenute tutta una serie di audizioni (è il nome che viene dato a queste fasi di ascolto).

E’ così che abbiamo affrontato le problematiche delle organizzazioni della pesca e del mondo ittico. Una realtà a me quasi sconosciuta e che mi ha permesso di conoscere un nuovo ambito professionale. Posso dire che, ad esempio, anche questo settore sta vivendo grande difficoltà a causa del fatto che il prezzo al produttore è fermo a circa 30 anni fa. Con tutte le conseguenze del caso per chi vive di pesca.

Abbiamo ascoltato poi il neo sottosegretario all’Agricoltura Maurizio Martina, lombardo e segretario regionale del Pd, consigliere regionale uscente, che ha relazionato sulla vicenda Expo 2015.

Per poter deliberare la risoluzione sui danni da fauna selvatica, la Commissione ha sentito le problematiche espresse dalla Regione Toscana e dalla provincia di Grosseto. Dalla relazione emerge che i danni da ungulati, in particolare i cinghiali, sono molto imponenti e stanno scoraggiando la coltivazione dei terreni, in un territorio già non facile da abitare e trattare. E infatti il dato che mi ha colpito è proprio l’abbandono progressivo di terreno fertile, che diventa mano a mano incolto perché l’attività agricola in quelle zone si fa sempre meno.