On. Cova: “Regione Lombardia non ha terminato la quantificazione dei danni: stato di calamità naturale fermo a Roma”

CAMERA DEI DEPUTATI

 

On. Paolo Cova parlamentare del Partito Democratico

 

COMUNICATO STAMPA

 

On. Cova: “Regione Lombardia non ha terminato la quantificazione dei danni: stato di calamità naturale fermo a Roma”

 

Rischia di rimanere bloccata a Roma la procedura dello stato di calamità per i danni subiti dagli agricoltori lombardi nella scorsa primavera. E per colpa di Regione Lombardia: “Stamattina stavamo per approvare la risoluzione che prevedeva anche questo riconoscimento, ma il sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione non ha smentito il fatto che la quantificazione dei danni, che doveva arrivare dalla Regione, non è ancora completa”, fa sapere oggi, mercoledì 17 luglio 2013, Paolo Cova, parlamentare milanese del Pd e componente della XIII Commissione Agricoltura della Camera.

 

A questo punto non resta che “sollecitare nuovamente Regione Lombardia a terminare le pratiche perché altrimenti rimarrà tutto fermo, mentre oggi poteva concludersi l’iter e dare avvio alla successiva richiesta di stato di crisi che è quello che porterà di fatto un riconoscimento anche economico agli agricoltori così duramente colpiti dal maltempo”.

 

Roma, 17 luglio 2013

On. Cova: “Sul prezzo del latte Regione Lombardia si doveva muovere prima, ma ora faccia rispettare la legge”

On. Cova: “Sul prezzo del latte Regione Lombardia si doveva muovere prima, ma ora faccia rispettare la legge”

 

Interviene a gamba tesa Paolo Cova, parlamentare del Pd, nella polemica sulla mancata partecipazione degli industriali al tavolo lombardo sul prezzo del latte, convocato oggi, mercoledì 17 luglio 2013, a Milano. “L’assessore leghista Fava non è stato in grado di trattare con gli industriali e pretende di andare in Europa a occuparsi di temi caldi e delicati come la Pac”, commenta Cova.

Invece, aggiunge il parlamentare Pd, “deve far rispettare le disposizioni dell’art. 62 del Decreto legge 1/2012 che disciplinano le relazioni commerciali nella filiera agroalimentare e in particolare i contratti che hanno per oggetto la cessione di prodotti agricoli e alimentari, laddove viene chiesto che sia definito il prezzo in modo concertato e non unilaterale”.

Cova chiede anche una risposta sui motivi per cui “gli assessori di centrodestra che si sono succeduti in Lombardia non hanno mai fatto niente per indicizzare il prezzo del latte in tutti questi anni. E soprattutto perché quello che Fava minaccia adesso non l'hanno messo in atto negli anni scorsi, in particolare quando gli allevatori lombardi prendevano 0,30 centesimi di euro al litro”.

 

Roma, 17 luglio 2013

 

NEWS DAL PARLAMENTO 14 LUGLIO

San Vittore insegna

Nei giorni scorsi alla Camera si è tenuta la discussione sul Decreto del differimento della pena. La discussione è stata incentrata sulla carcerazione e i modi di intendere la condanna. L’esperienza più significativa che mi ha condotto ad approfondire la tematica e comprendere la reale situazione vissuta dai carcerati è stata una visita al carcere San Vittore di Milano.

La prima sensazione provata è quella di una forte oppressione dovuta agli spazi angusti in cui vivono 6 persone che condividono le loro funzioni vitali, servizi igienici e pasti, in pochi metri. La disposizione delle brande spesso impedisce l’apertura dell’unica finestra. Non esiste la possibilità di muoversi per 20 ore al giorno, a causa dello spazio ristrettissimo, mentre le restanti 4 ore sono impegnate per visite dei famigliari, docce e utilizzo dello spazio esterno.

Pur dichiarandomi convinto della necessità di una condanna adeguata e certa, ritengo che ogni persona debba avere l’opportunità di redimersi e di essere reinserita nella società. I dati parlano chiaro: chi non è oggetto di pena alternativa o di progetti per il reinserimento, recidiva nel 65% dei casi. I carcerati che accedono ai percorsi di recupero recidivano solamente nel 25% dei casi. Tra coloro che hanno beneficiato dell’indulto del 2006, solo il 13% ha commesso nuovamente reati. Ancor più convincente mi sembra il dato relativo ai costi: lo Stato italiano paga circa 136 euro al giorno per ogni detenuto e investe per il suo recupero solamente 19 centesimi.

 

Accesso più facile sulla “Verde”

In settimana ho presentato un emendamento al cosiddetto “Decreto del fare” che vincola i fondi destinati alla Teem, la Tangenziale est esterna di Milano, alla riqualificazione delle stazioni della metrò 2, la linea Verde, tra Gobba e Gessate. E’ un intervento previsto dall'accordo di programma per la realizzazione della Teem, ma fino a ora è stato bellamente disatteso. Eppure servirebbe non poco, perché consentirebbe di abbattere le barriere architettoniche rendendo più facile l'accesso e l'uso della metropolitana.

Ora il decreto passa al vaglio delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera: superato questo scoglio e il parere del Governo dovrebbe arrivare in Aula dove si discuteranno i singoli emendamenti, compreso il mio. Vi terrò informati.

 

Un Decreto non solo per l’Ilva

Qualche giorno fa alla Camera abbiamo dato il via libera al Decreto Ilva. La votazione ha visto 299 sì, 112 contrari e 34 astenuti. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.

Tra le modifiche più rilevanti, la possibilità che il commissariamento possa riguardare il solo ramo di azienda che non ha rispettato le prescrizioni Aia (l’Autorizzazione integrata ambientale) e non di tutta l’impresa, e l’allentamento del Patto di stabilità interno della Regione Puglia per favorire le azioni di bonifica.

Ma il dato più significativo è che le nuove disposizioni a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro si applicano non solo ai vari stabilimenti dell’Ilva, ma anche a tutti gli altri complessi industriali italiani che dovessero trovarsi in una situazione analoga.

Quindi, si tratta di un provvedimento che è stato migliorato nel passaggio parlamentare e che auspico sia utile per invertire la rotta rispetto al passato e per conciliare il diritto alla salute con quello al lavoro e con la tutela dell’ambiente. Durante il dibattito, è stato accolto anche un ordine del giorno il cui obiettivo è contrastate i reati ambientali commessi nel nostro Paese: oltre 34mila ogni anno e il cui giro di affari è pari a decine di miliardi di euro.

 

Aiutare con l’agricoltura

In Commissione Agricoltura della Camera il Comitato ristretto sta valutando il testo unificato per la proposta di legge sul tema dell'agricoltura sociale. Tecnicamente, con questa definizione si intende un insieme di processi e azioni che utilizzano le attività agricole per promuovere attività aggregative per la collettività o accompagnare azioni terapeutiche, di riabilitazione e di inclusione sociale e lavorative di persone svantaggiate. In questo modo si favorisce il reinserimento terapeutico di chi è stato meno fortunato di noi nella comunità e nel contempo si producono beni.

Già ora alcuni agricoltori dedicano parte della propria attività per fini sociali e per integrare il reddito, ma è un settore scarsamente normato a livello regionale e si impone una legge nazionale che dia delle precise regole, quindi diritti e doveri. E io sono fermamente convinto che sia opportuno definire dei principi e delle regole per consentire di svolgere una attività che permette di dare opportunità di lavoro a persone con disagio in un settore che di per sé è terapeutico, grazie al contatto con la natura e gli animali.

VITA DA CARCERE E SAN VITTORE

Nei giorni scorsi alla Camera si è tenuta la discussione sul Decreto del differimento della pena, la discussione è stata incentrata sulla carcerazione e i modi di intendere la condanna, ma l’esperienza più significativa che mi ha condotto ad approfondire la tematica e verificare e comprendere la reale situazione vissuta dai carcerati è stata una visita al carcere  S.Vittore di Milano.
La prima  sensazione  provata è quella di una forte oppressione dovuta agli spazi angusti in cui vivono 6 persone che  condividono le loro funzioni vitali, quali i servizi igienici e i pasti, nella stessa area di pochi metri. La disposizione delle brande spesso impedisce l’apertura dell’unica finestra. Non esiste la possibilità di muoversi per venti ore al giorno, a causa dello spazio ristrettissimo, mentre le restanti quattro ore sono impegnate in eventuali colloqui e/o visite dei famigliari, docce e utilizzo dello spazio esterno non coperto.

Vorrei porre l’attenzione sul tema della pena in quanto, pur dichiarandomi convinto della necessità di una condanna adeguata e certa nella sua applicazione, ritengo fondamentale sollecitare l’opinione pubblica sul principio che ogni persona possa avere l’opportunità di redimersi e di essere reinserito nella società. Mi hanno raccontato di giovani che per tentato furto di un cellulare,  scontano 18mesi in queste condizioni   accanto a delinquenti recidivi che facilmente emuleranno ogni genere di reato.
I dati parlano chiaro: chi non è oggetto di pena alternativa o di progetti per il reinserimento recidiva nel 65% dei casi.
Mentre i carcerati  che accedono ai  percorsi di recupero (lavorativi, formativi) recidivano solamente nel 25% dei casi e infine, coloro che hanno beneficiato dell’indulto del 2006, solo  il 13%  hanno commesso nuovamente reati.

Ancor più convincente mi sembra il dato relativo ai costi, lo stato italiano paga circa 136€ al giorno per ogni detenuto ed investe per il loro recupero solamente 0.19€.
Mi preme sottolineare quale debba essere la qualità della pena che deve essere scontata, non è un aspetto secondario. In queste condizioni mi sembra che la pena sia disumana, arrivi ad annullare la persona sia nella sua fisicità sia in un annullamento psichico

NEWS DAL PARLAMENTO 7 LUGLIO

Città metropolitana subito

Si è parlato di “città metropolitana”, lunedì 1 luglio, durante un’interessante iniziativa organizzata dal Gruppo del Pd in Consiglio provinciale. Era presente il Ministro degli Affari regionali Graziano Del Rio e tantissimi sindaci, amministratori locali e anche consiglieri di zona di Milano.

I relatori hanno posto l’attenzione sull’importanza della nascita della città metropolitana e sulle aspettative di una migliore gestione dei servizi tra i comuni della provincia e la città di Milano, ma si è discusso anche delle criticità e delle difficoltà.

Nel mio intervento ho posto l'attenzione sul fatto che si devono coinvolgere anche i cittadini, che sono coloro che devono essere il traino per dare pieno compimento a questa riforma strutturale delle istituzioni.

Il Ministro Del Rio ha sottolineato che questo procedimento andrà avanti e non ci saranno ulteriori slittamenti. E che è importante iniziare il percorso della costituzione della città metropolitana anche se ancora imperfetta.

Province, si riparte da tre

Sembrava cosa fatta e invece il riordino delle Province ha segnato uno stop e una ripartenza. La Corte costituzionale ha infatti dichiarato l'illegittimità costituzionale della riforma, prevista nel decreto Salva-Italia con la riduzione degli enti in base a criteri di estensione e di numerosità della popolazione. Secondo la Consulta – che si è pronunciata in seguito al ricorso di 8 regioni, tra cui la Lombardia – “il decreto-legge è strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema”.

E adesso? Bisogna procedere con una legge costituzionale, il cui disegno è già stato presentato dal Governo. Sono solo 3 articoli che di fatto cancellano dentro la Costituzione la parola ‘province’, ovunque essa sia, e fissano il percorso per le tappe successive, da realizzare con una legge ordinaria. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge costituzionale, le province saranno definitivamente soppresse.

Sono contento che il Presidente del Consiglio Enrico Letta abbia comunque parlato di salvaguardare i lavoratori degli enti provinciali, oltre che le funzioni. E capisco anche le parole accorate di Antonio Saitta, presidente dell’Unione delle Province, che parla di un provvedimento che cancella 150 anni di storia del Paese.

L’Europa ci premia

Riporto il tweet entusiasta di Enrico Letta pari pari: “Ce l'abbiamo fatta! Commissione Ue annuncia ora ok a più flessibilità per i prossimi bilanci per i Paesi come Italia con conti in ordine. Serietà paga”. D’altra parte, chi meglio di chi siede in Parlamento sa con quale accoramento il nostro premier era partito per Bruxelles? Un risultato importante, ha detto Letta, forse il più importante, visto che la Commissione Europea ha annunciato per i Paesi usciti dalla procedura di deficit eccessivo, come l'Italia, una maggiore flessibilità di bilancio nel 2014 per investimenti produttivi e per rilanciare la crescita. Il presidente Josè Barroso ha parlato di “deviazioni temporanee dal raggiungimento dell'obiettivo di medio termine che permetteranno investimenti pubblici produttivi, cofinanziati dalla Ue”. Con molti distinguo, attenzione: non si può sforare il limite de l 3% del rapporto deficit-Pil, ad esempio. Ma permettete a Letta e al nostro Governo una certa soddisfazione.

Ora bisogna solo capire fino a dove ci si può spingere, ma questo fa ben sperare un Paese come l’Italia che ha bisogno anche di piccoli incentivi per far procedere, seppure lentamente e non senza difficoltà, l’economia.

F35, a chi spettano le decisioni

Come forse alcuni di voi avranno letto, il Consiglio Supremo di Difesa è intervenuto, sollevando non poche polemiche, a proposito della mozione sugli F35, approvata qualche giorno fa alla Camera. L’organismo pare rivendicare le decisioni in materia di armamenti. O così è stato letto il commento alla nostra approvazione.

Ora, dal mio punto di vista, quello del Consiglio di Difesa è un parere competente e, nelle sue funzioni, rientrano attività consultive e istruttorie. Ma, in base all’articolo 4 della legge 244 del 2012, come abbiamo ribadito la scorsa settimana votando la mozione, la valutazione ultima spetta sempre al Parlamento.

A scanso di equivoci circa la mia personale posizione, voglio comunque ricordare che nel documento votato avevo fortemente sostenuto la necessità di un passaggio fondamentale, ovvero quello che recita “che la Costituzione riconosce il valore della difesa della Patria anche attraverso la prestazione di adeguati comportamenti di impegno sociale non armato”.

Borsa di Studio

Ho ricevuto la segnalazione per borse di studio del Centro Studi sul Federalismo.

Se siete interessati andate a questo link

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EDILIZIA SANITARIA IN LOMBARDIA

Il tema dell'edilizia sanitaria è un argomento importante. Riguarda la ristrutturazione e la messa a norma degli ospedali e la costruzione di nuovi.
Vi trascrivo quanto sottoscritto in Conferenza Stato Regioni a febbraio 2013.

EDILIZIA SANITARIA, 358 MILIONI PER 37 OPERE

giovedì 7 febbraio 2013

FIRMATA INTESA CON MINISTERO, 40 MILIONI PER OSPEDALE BAMBINI

Regione Lombardia e Ministero della Salute hanno sottoscritto un'intesa con la quale vengono resi disponibili 358 milioni di euro (312 dello Stato e 46 di Regione Lombardia e Aziende sanitarie) per realizzare 37 interventi di edilizia sanitaria in tutte le province.
Si tratta del VI Atto integrativo all'Accordo quadro sull'edilizia sanitaria firmato da Regione e Governo nel 1999.

CENTRALITÀ DELLA PERSONA – "Con la firma di questa intesa, resa possibile grazie all'intenso lavoro dei nostri uffici regionali negli ultimi mesi – commenta l'assessore regionale alla Sanità – possiamo proseguire nell'opera di ammodernamento dei nostri ospedali, per offrire ai cittadini non solo strutture tecnologicamente avanzate ma anche accoglienti. Realizzare nuovi presidi e migliorare quelli esistenti significa infatti accogliere le persone che hanno  bisogno di assistenza in ambienti non solo più efficienti, basati sulla vera centralità del paziente, ma anche più confortevoli e belli".

GRANDI PROGETTI – Con questa intesa, particolare attenzione viene riservata all'area materno-infantile (40 milioni per il nuovo ospedale dei bambini presso il Buzzi di Milano e 6,4 per la Macedonio Melloni). Vengono inoltre finanziati alcuni grandi progetti, tra cui quelli che riguardano gli Spedali Civili di Brescia (46,9 milioni), il Poma di Mantova (14,7 milioni), la rete del Garbagnatese (47 milioni), il Sacco di Milano (14 milioni), il San Matteo di Pavia (35 milioni) e l'Azienda Ospedaliera di Varese (17,5 milioni).

MESSA A NORMA E AMMODERNAMENTO – A questi vanno aggiunti altri importanti interventi di messa a norma di tutte le strutture.

Tra quelli più importanti: 20 milioni per il San Carlo di Milano, 10 milioni per il San Paolo di Milano, 12 milioni per l'Azienda ospedaliera della Valtellina, 8 milioni per Desenzano,

6,7 milioni per Tradate, 6 milioni per Busto Arsizio, 6 milioni per Legnano, 6 milioni per Crema, 4 milioni per Treviglio, 5 milioni per Chiari, 3,3 per Cinisello, 4 milioni per Voghera.

Infine, una quota di finanziamento importante è stata riservata anche a opere di ammodernamento dei reparti (7,5 milioni per Gallarate, 6 milioni per il Fatebenefratelli di Milano, 2,7 milioni per Sesto San Giovanni, 1,6 milioni per il Gaetano Pini di Milano, 1,5 milioni per Lodi).

Questo il dettaglio degli interventi diviso per provincia.

PROVINCIA DI BERGAMO

– AO BOLOGNINI SERIATE, ristrutturazione del servizio di Radiologia del presidio di Seriate (1.054.000 euro);

– AO TREVIGLIO-CARAVAGGIO, adeguamento alla normativa antincendio, adeguamento impianti di condizionamento di reparti vari, ristrutturazione e adeguamento camera mortuaria del presidio ospedaliero di Calcinate (3.673.000 euro);

– AO TREVIGLIO-CARAVAGGIO, adeguamento alla normativa antincendio, spostamento e adeguamento Day Hospital, nuovo reparto di lungodegenza del presidio di Romano Lombardia – II lotto (4.020.000 euro).

PROVINCIA DI BRESCIA

– AO DESENZANO DEL GARDA, adeguamento strutturale e impiantistico del presidio di Desenzano del Garda (8.040.000 euro);

– AO MELLINO MELLINI CHIARI, ristrutturazione e adeguamento impiantistico del presidio di Chiari – III lotto e del presidio di Iseo – II lotto (4.850.000 euro);

– AO SPEDALI CIVILI BRESCIA, ristrutturazione del presidio Spedali Civili di Brescia (46.900.000 euro);

– ASL VALLECAMONICA-SEBINO, completamento opere di adeguamento alla normativa antincendio dei presidi ospedalieri di Edolo ed Esine e interventi di messa a norma e adeguamenti normativi del Distretto sanitario Darfo-Boario (1.608.000 euro).

PROVINCIA DI COMO

– AO SANT'ANNA COMO, opere di adeguamento alle normative antincendio del presidio, realizzazione di un nuovo comparto operatorio, realizzazione blocco ascensori e opere di adeguamento normativo edificio 'M' e adeguamento degli impianti cucine e mensa edificio 'A' del presidio di Cantù (5.690.000 euro).

PROVINCIA DI CREMONA

– AO ISTITUTI OSPITALIERI CREMONA, adeguamento alla normativa antincendio (III lotto) e completamento interventi revisione servizi igienici del presidio di Cremona (3.350.000 euro);

– AO OSPEDALE MAGGIORE DI CREMA, adeguamento strutturale e impiantistico del presidio di Crema – III lotto (5.948.000 euro).

PROVINCIA DI LECCO

– AO OSPEDALE DI LECCO, adeguamento alla normativa antincendio ospedale di Lecco (2.200.000 euro).

PROVINCIA DI LODI

– AO DELLA PROVINCIA DI LODI, ristrutturazione del blocco A, B e piano 1°, padiglione C – II lotto del presidio di Lodi – reparto di degenza(1.474.000 euro);

– AO DELLA PROVINCIA DI LODI, ristrutturazione degenze 2° piano presidio di S. Angelo Lodigiano (990.000 euro).

PROVINCIA DI MANTOVA

– AO CARLO POMA MANTOVA, realizzazione di un nuovo edificio denominato 'blocco E' e interventi finalizzati all'accreditamento e al riordino dei servizi presso il presidio di Mantova (14.740.000 euro).

PROVINCIA DI MILANO

– AO G. SALVINI GARBAGNATE MILANESE, interventi di completamento del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera del Garbagnatese (47.240.000 euro);

– AO ICP DI MILANO, adeguamento alle normative prevenzione incendi, impianti elettrici e barriere architettoniche del presidio di Sesto San Giovanni (2.680.000 euro);

– AO ICP DI MILANO, adeguamento strutturale e impiantistico del presidio di Cinisello Balsamo (3.350.000 euro);

– AO OSPEDALE CIVILE DI LEGNANO, adeguamenti strutturali e impiantistici e messa a norma (compreso acquisto apparecchiature e arredi) del presidio di Abbiategrasso (6.030.000 euro).

MILANO CITTÀ

– AO FATEBENEFRATELLI E OFTALMICO, completamento lavori di ristrutturazione edificio delle specialità chirurgiche – piani 1°, 2° e 3° del presidio Fatebenefratelli e Oftalmico (6.132.000 euro);

– AO FATEBENEFRATELLI E OFTALMICO, completamento lavori di ristrutturazione del presidio Macedonio Melloni – piani 1°, 2° e 3° (6.400.000 euro);

– AO ICP, Nuovo ospedale dei bambini: realizzazione di un nuovo volume ospedaliero e interventi di adeguamento e accreditamento di alcune aree presso il presidio Buzzi (40.000.000 euro);

– AO ISTITUTO ORTOPEDICO GAETANO PINI CARDINAL FERRARI, ristrutturazione day hospital e ambulatori di reumatologia e ascensori – ristrutturazione camera mortuaria (1.608.000 euro);

– AO ISTITUTO ORTOPEDICO GAETANO PINI, ristrutturazione piano rialzato dell'edificio 'padiglione ricovero' della sede di viale Monza, per realizzazione della nuova sede dell'Azienda regionale emergenza e urgenza (Areu) e interventi di rimozione delle coperture contenenti amianto e rifacimento delle stesse (5.360.000 euro);

– AO SACCO DI MILANO, adeguamento strutturale e impiantistico degenze e servizi compresa l'acquisizione di arredi e attrezzature per la nuova piastra, laboratori di diagnosi e ricerca (14.148.960 euro);

– AO S.CARLO BORROMEO DI MILANO, adeguamenti strutturali, impiantistici e interventi di messa a norma del presidio S. Carlo Borromeo (20.100.000 euro);

– AO S.PAOLO DI MILANO, adeguamento alla normativa antincendio, adeguamento gas medicali, interventi messa in sicurezza per l'adeguamento ai requisiti di accreditamento del presidio ospedaliero S. Paolo (10.720.000 euro).

PROVINCIA DI PAVIA

– AO DELLA PROVINCIA DI PAVIA, completamento opere e adeguamento della centrale di sterilizzazione alle norme di accreditamento del presidio di Varzi (1.340.000 euro);

– AO DELLA PROVINCIA DI PAVIA, adeguamento strutturale e impiantistico del presidio di Voghera – II lotto (4.020.000 euro);

– FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO S.MATTEO DI PAVIA, adeguamenti strutturali ed impiantistici del padiglione '18 ex cucina' compreso il centro di aferesi terapeutica e biobanca (3.939.721,70 euro);

– FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO S.MATTEO DI PAVIA, opere di messa in sicurezza e bonifica per la presenza d'amianto (4.157.752 euro);

– FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO S.MATTEO DI PAVIA, adeguamenti generali al padiglione '30 ex infettivi', oncologia medica e radioterapia oncologica (26.550.000 euro).

PROVINCIA DI SONDRIO

– AO VALTELLINA VALCHIAVENNA, realizzazione del nuovo Pronto soccorso del presidio di Sondrio (5.439.500 euro);

– AO VALTELLINA VALCHIAVENNA, adeguamento alla normativa antincendio del presidio di
Sondrio (6.410.000 euro).

PROVINCIA DI VARESE

– AO BUSTO ARSIZIO, adeguamento strutturale e impiantistico del presidio di Busto Arsizio (6.408.660 euro);

– AO BUSTO ARSIZIO, adeguamento strutturale e impiantistico del presidio di Tradate (6.700.000 euro);

– AO OSPEDALE DI CIRCOLO E FONDAZIONE MACCHI VARESE, ristrutturazione padiglione centrale, realizzazione laboratori di analisi e chimica clinica e ristrutturazione del presidio Macchi di Varese (17.580.000 euro);

– AO S.ANTONIO ABATE DI GALLARATE, ristrutturazione piani 1°, 2°, 3°, 4 ° del padiglione polichirurgico del presidio di Gallarate (7.500.000 euro).

On. Cova: “Sugli F35 il Consiglio di Difesa esprime un parere, ma l’ultima parola spetta al Parlamento”

Il Consiglio Supremo di Difesa è intervenuto sulla mozione sugli F35 approvata qualche giorno fa alla Camera, sollevando non poche polemiche. “Quello del Consiglio di Difesa è un parere competente e, nelle sue funzioni, rientrano attività consultive e istruttorie – interviene Paolo Cova, parlamentare del Pd –. Ma, in base all’articolo 4 della legge 244 del 2012, come abbiamo ribadito la scorsa settimana votando la mozione, la valutazione ultima spetta sempre al Parlamento”.

Cova aveva fortemente sostenuto la necessità di un passaggio fondamentale della mozione approvata, ovvero quello che recita “che la Costituzione riconosce il valore della difesa della Patria anche attraverso la prestazione di adeguati comportamenti di impegno sociale non armato”.

Roma, 3 luglio 2013