NEWS DAL PARLAMENTO 7 LUGLIO

Città metropolitana subito

Si è parlato di “città metropolitana”, lunedì 1 luglio, durante un’interessante iniziativa organizzata dal Gruppo del Pd in Consiglio provinciale. Era presente il Ministro degli Affari regionali Graziano Del Rio e tantissimi sindaci, amministratori locali e anche consiglieri di zona di Milano.

I relatori hanno posto l’attenzione sull’importanza della nascita della città metropolitana e sulle aspettative di una migliore gestione dei servizi tra i comuni della provincia e la città di Milano, ma si è discusso anche delle criticità e delle difficoltà.

Nel mio intervento ho posto l'attenzione sul fatto che si devono coinvolgere anche i cittadini, che sono coloro che devono essere il traino per dare pieno compimento a questa riforma strutturale delle istituzioni.

Il Ministro Del Rio ha sottolineato che questo procedimento andrà avanti e non ci saranno ulteriori slittamenti. E che è importante iniziare il percorso della costituzione della città metropolitana anche se ancora imperfetta.

Province, si riparte da tre

Sembrava cosa fatta e invece il riordino delle Province ha segnato uno stop e una ripartenza. La Corte costituzionale ha infatti dichiarato l'illegittimità costituzionale della riforma, prevista nel decreto Salva-Italia con la riduzione degli enti in base a criteri di estensione e di numerosità della popolazione. Secondo la Consulta – che si è pronunciata in seguito al ricorso di 8 regioni, tra cui la Lombardia – “il decreto-legge è strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema”.

E adesso? Bisogna procedere con una legge costituzionale, il cui disegno è già stato presentato dal Governo. Sono solo 3 articoli che di fatto cancellano dentro la Costituzione la parola ‘province’, ovunque essa sia, e fissano il percorso per le tappe successive, da realizzare con una legge ordinaria. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge costituzionale, le province saranno definitivamente soppresse.

Sono contento che il Presidente del Consiglio Enrico Letta abbia comunque parlato di salvaguardare i lavoratori degli enti provinciali, oltre che le funzioni. E capisco anche le parole accorate di Antonio Saitta, presidente dell’Unione delle Province, che parla di un provvedimento che cancella 150 anni di storia del Paese.

L’Europa ci premia

Riporto il tweet entusiasta di Enrico Letta pari pari: “Ce l'abbiamo fatta! Commissione Ue annuncia ora ok a più flessibilità per i prossimi bilanci per i Paesi come Italia con conti in ordine. Serietà paga”. D’altra parte, chi meglio di chi siede in Parlamento sa con quale accoramento il nostro premier era partito per Bruxelles? Un risultato importante, ha detto Letta, forse il più importante, visto che la Commissione Europea ha annunciato per i Paesi usciti dalla procedura di deficit eccessivo, come l'Italia, una maggiore flessibilità di bilancio nel 2014 per investimenti produttivi e per rilanciare la crescita. Il presidente Josè Barroso ha parlato di “deviazioni temporanee dal raggiungimento dell'obiettivo di medio termine che permetteranno investimenti pubblici produttivi, cofinanziati dalla Ue”. Con molti distinguo, attenzione: non si può sforare il limite de l 3% del rapporto deficit-Pil, ad esempio. Ma permettete a Letta e al nostro Governo una certa soddisfazione.

Ora bisogna solo capire fino a dove ci si può spingere, ma questo fa ben sperare un Paese come l’Italia che ha bisogno anche di piccoli incentivi per far procedere, seppure lentamente e non senza difficoltà, l’economia.

F35, a chi spettano le decisioni

Come forse alcuni di voi avranno letto, il Consiglio Supremo di Difesa è intervenuto, sollevando non poche polemiche, a proposito della mozione sugli F35, approvata qualche giorno fa alla Camera. L’organismo pare rivendicare le decisioni in materia di armamenti. O così è stato letto il commento alla nostra approvazione.

Ora, dal mio punto di vista, quello del Consiglio di Difesa è un parere competente e, nelle sue funzioni, rientrano attività consultive e istruttorie. Ma, in base all’articolo 4 della legge 244 del 2012, come abbiamo ribadito la scorsa settimana votando la mozione, la valutazione ultima spetta sempre al Parlamento.

A scanso di equivoci circa la mia personale posizione, voglio comunque ricordare che nel documento votato avevo fortemente sostenuto la necessità di un passaggio fondamentale, ovvero quello che recita “che la Costituzione riconosce il valore della difesa della Patria anche attraverso la prestazione di adeguati comportamenti di impegno sociale non armato”.

Borsa di Studio

Ho ricevuto la segnalazione per borse di studio del Centro Studi sul Federalismo.

Se siete interessati andate a questo link

http://gestione.csfederalismo.it/index.php/it/ricerca/bandi