On. Cova: “Salviamo il nostro miele: più controlli sanitari e formazione per i produttori”

 

 

Un miele di qualità, altamente pregiato, ma che va controllato da un punto di vista sanitario, non solo tecnico agronomico. Lo ha chiesto oggi, lunedì 26 maggio 2014, nella mozione di cui è primo firmatario, l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, intervenendo alla Camera.

 

“Stiamo discutendo di uno dei gioielli dell’agroalimentare italiano, le cui caratteristiche organolettiche hanno proprietà alimentari e ricostituenti – ha spiegato Cova –. Tant’è che esportiamo quasi 10mila quintali di miele l’anno, poiché è apprezzato a livello mondiale, dall’Europa agli Stati Uniti e persino in India”.

Tuttavia, da anni si assiste a una vera e propria moria di questi preziosi insetti e Cova, veterinario, ha spiegato cosa sta accadendo: “Nel settore tutti riconducono le cause ai prodotti fitosanitari utilizzati in agricoltura, ma ci sono altri motivi e responsabilità. ​Tra l​e cause​ vi sono le malattie infettive – ha fatto sapere il parlamentare Pd –, poi alcuni parassiti, ​l’uso degli​ antibiotici e i sulfamidici, di cui è vietato l’uso ​e che potrebbero interagire con i residui dei fitofarmaci​”.

 

La proposta di Cova e del Pd è, perciò, quella di “una collaborazione tra la parte sanitaria e quella tecnico agronomica, perché se fino a ora i controlli ricadevano solo e unicamente sotto il Ministero dell’Agricoltura, adesso deve essere anche quello della Salute a occuparsene. C’è poi l’urgenza di avere un’indagine epidemiologica fatta da veterinari esperti, il divieto dell’uso di antibiotici e sulfamidici​ per evitare il ​pericolo di essere invasi da miele che viene da altre nazioni e di perdere questa eccellenza dell’agroalimentare italiano, una politica sanitaria ben precisa su questo tema​ che ricerchi prevenzione e profilassi​. E la profilassi e la prevenzione devono essere effettuate da veterinari pubblici e liberi professionisti preparati in materia”.

 

Roma, 26 maggio 2014

 

NEWS DAL PARLAMENTO 25 MAGGIO

 

 

Casa ed Expo: c’è la legge

Alla Camera abbiamo approvato il decreto legge sulle Misure urgenti per l’emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015, che ora è legge e mobilita quasi 2 miliardi di euro.

Vediamo gli interventi più importanti. Intanto, chi occuperà abusivamente una casa, anche se vuota, non avrà gli allacciamenti né di gas, né di luce, né di acqua, né otterrà la residenza. Viene previsto un bonus mobili ed elettrodomestici fino a 10mila euro che viene svincolato dalle spese di ristrutturazione dell’immobile. Per i canoni concordati viene stabilita una cedolare secca al 10%, anche se solo per le città e i comuni più popolosi o colpiti da calamità naturali.

Sempre sulla casa, sono stati stanziati oltre 325 milioni di euro in più per il Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione e il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, mentre per gli inquilini che hanno denunciato l'affitto in nero vengono prorogati, fino al 31 dicembre 2015, i benefici di pagare meno e restare nell’abitazione.

Gli appartamenti ex LACP si potranno vendere solo agli inquilini e le risorse devono essere destinate unicamente ad aumentare il patrimonio abitativo dell’istituto.

Per quanto riguarda i provvedimenti a favore di Expo, sono stata stanziati 25 milioni al comune di Milano per l'organizzazione . E’ stabilita poi una deroga per la società Expo2015 rispetto al Codice degli appalti per i contratti di sponsorizzazione e le concessioni di servizi. Sempre nell’alveo della grande esposizione, si concede a Milano una proroga nell’utilizzo dei proventi da concessioni edilizie e sanzioni per la manutenzione del verde e delle strade.

 

E ora Tasi

Ne parliamo e ne leggiamo continuamente, ma forse non tutti sappiamo esattamente cos’è, come si applica e quando verrà pagata. E’ la Tasi, l’acronimo di Tassa dei servizi indivisibili e ha preso il posto dell’Imu (Imposta municipale unica). Inoltre, è una componente della Iuc (Imposta unica comunale) ed è diretta a coprire il costo per i servizi indivisibili forniti dai Comuni, quali illuminazione, sicurezza stradale, gestione degli impianti e delle reti pubbliche, anagrafe, arredo urbano.

Per che cosa si paga? Per i fabbricati, le abitazioni principali, le imprese e le aree edificabili, esenti i terreni agricoli e le aree scoperte, e si calcola sulla base imponibile della rendita catastale della prima casa. Tant’è che sulle altre proprietà, come sapete, resta in vigore l’Imu. Per il calcolo della tassa sull’abitazione contano l’estensione della casa, il terreno e la categoria catastale.

Va ricordato che anche chi è in affitto, seppure in percentuale, deve pagarla.

Per il 2014 l’aliquota è fissata al 2,5 per mille, ma i Comuni possono prevedere un leggero aumento e, sebbene il Ministero dell’Economia abbia fissato la scadenza al 16 giugno, se le amministrazioni non hanno deliberato entro il 23 maggio, slitterà a settembre, sempre verso la metà del mese.

Come per il resto d’Italia, anche in Lombardia non tutti i Comuni hanno deliberato. Ci sarà, quindi, chi tra poco pagherà la prima rata e chi rimanderà tutto a dopo l’estate.

La Iuc (che prevede anche la Tari, la nuova tassa rifiuti), introdotta dalla legge di stabilità 2014, è una imposta destinata al Comune, quindi al funzionamento delle nostre città e dei nostri paesi che, già vent’anni fa, l’autonomia impositiva ha in qualche modo lasciato liberi (o soli) di pensare al proprio sostentamento. Perciò, è un sistema per contribuire alla stessa società, piccola o grande che sia, in cui viviamo a da cui giustamente pretendiamo servizi efficienti.

 

Salviamo le api

Le api e gli altri insetti impollinatori dai quali dipendono l’agricoltura e l’orticoltura, indubbiamente affrontano molte minacce sia a causa della diffusione di malattie e parassiti sia a causa dell’esposizione multipla a residui di pesticidi. Per garantire un elevato livello di protezione, devono essere predisposti piani d’azione coordinati che ne impediscano una crescente moria.

Cosa serve, dunque, per rimediare ai danni che anche in quest’ambito ha prodotto tutto sommato l’uomo? Lo dico in una risoluzione di cui sono primo firmatario e che andrà in discussione in Aula, alla Camera, lunedì 26 maggio.

Impegno il Governo a effettuare un’indagine epidemiologica ad opera dei veterinari per giungere ad una diagnosi in merito alla moria delle api, a ribadire il divieto dell’uso di antibiotici e sulfamidici negli allevamenti, a predisporre tutta una serie di politiche volte alla prevenzione e, dunque, alla formazione dei veterinari, da organizzarsi a livello regionale, con appositi centri di riferimento, ed anche ad alleviare il carico di burocrazia per gli apicoltori stessi.

Per chi fosse interessato a seguirmi in diretta, intervengo in Aula dalle 15.30: mi potrete vedere a questo link http://webtv.camera.it/home  o ascoltare alla radio sul canale Rai Parlamento o Radio Radicale.

 

Se l’Europa si sceglie con il tifo

Tra poche ore si conoscerà il risultato delle consultazioni di questa domenica, ma prima di sapere come è andata – ne parleremo magari nella prossima news – voglio fare qualche considerazione sulla campagna elettorale.

​I partiti dell'opposizione l’hanno impostata come un sondaggio sul Governo, tant’è che io stesso ho partecipato a dibattiti e confronti dove il tema principale non era il programma elettorale per l’Europa dell’uno o dell’altro, ma i famosi 80 euro in busta paga. Dunque, poco e niente di ​europeo e solo se il conduttore richiamava i presenti a trattare il tema.

​Come già altre volte, anche in questa occasione ha prevalso una sorta di tifo da stadio a favore o contro un determinato partito. Dunque, da parte di alcuni non c’è stata una scelta politica sull'Europa o rispetto a ciò che si considera il bene dei cittadini.​ Un modo di agire dei politici che alla fine genera solo elettori che votano di pancia e non con ponderata cognizione.

Eppure, dalla crisi che attanaglia l’Italia e, appunto, l’intera Europa, si esce anche dando il giusto valore alle vicende. Perciò non stupiamoci, poi, se qualcuno avrà scelto partiti o persone sbagliate perché si è limitato a “fare il tifo”, anziché leggere i programmi e scegliere di conseguenza, e quindi saprà solo criticare l’Europa per quello che fa. La responsabilità sarà tutta degli elettori che hanno scelto, anche con le preferenze, i propri rappresentanti.​

 

 

IL SICOMORO

Il numero di maggio del Sicomoro, che cerca di cogliere diversi aspetti dell’attualità sociale e politica. I giovani, l’immigrazione, le imminenti scadenze elettorali europee, EXPO con le sue opportunità e contraddizioni.
Se lo vuoi leggere clicca qui.

NEWS DAL PARLAMENTO 18 MAGGIO

 

 

E domenica tutti a votare

In questi anni i nostri figli hanno vissuto e continuano a vivere un’Europa senza confini e con una moneta unica, l’euro. Un’Europa senza barriere, dove gli scambi fra studenti avvengono con facilità e le opportunità di lavoro travalicano i limiti nazionali senza grosse difficoltà. Chi, come me, ha visto e conosciuto l’Europa dello scorso secolo non deve spegnere le speranze, ma investirvi ancora di più. Quindi, prima di criticare questa grande unione di popoli, forse conviene fermarsi, pensarci un attimo e riconoscere le grandi opportunità che offre ai nostri giovani e al loro futuro.

Il mio ragionamento vuole portare sempre là: invitarvi al voto del 25 maggio, domenica prossima, per le elezioni dei nostri rappresentanti al Parlamento europeo.

Evviva le preferenze!

Alle europee abbiamo la possibilità di esprimere 3 preferenze. In questi anni molte sono state le critiche alle liste bloccate, ma poi solo il 19% dei lombardi scrive una preferenza quando ne ha le opportunità.

Il mio sostegno va al Partito Democratico (PD) e alla capolista Alessia Mosca, giovane donna sempre attenta al tema dell’Europa, e a Luigi Morgano, che ha già avuto esperienza come amministratore locale.

 

Novità al lavoro

E’ stato convertito in legge il decreto definito Poletti, dal nome del Ministro del Lavoro, e che contiene, infatti, disposizioni in materia di lavoro a termine, apprendistato, servizi per il lavoro, verifica della regolarità contributiva e contratti di solidarietà.

Le novità. Il contratto a termine non prevede più il vincolo della motivazione, sia per il primo contratto sia per le sue proroghe, fissate nel numero massimo di cinque. In ciascuna azienda si potranno stipulare un massimo di rapporti di lavoro a termine pari al 20 per cento dell'organico stabile, pena una sanzione pecuniaria.

Per quanto riguarda l’apprendistato, il testo prevede che il contratto scritto contenga il piano formativo individuale e riduce al 20 per cento la percentuale minima di conversione dei rapporti. E’ stata anche introdotta la possibilità di utilizzare l'apprendistato per attività stagionali.

La legge prevede inoltre contratti territoriali e una semplificazione del Documento unico di regolarità contributiva (Durc). E per il datore di lavoro che stipula contratti di solidarietà, si stabilisce un beneficio consistente nella riduzione provvisoria della quota di contribuzione previdenziale a suo carico per i lavoratori interessati da una riduzione dell'orario di lavoro superiore al 20 per cento.

 

La verità su Genovese

Avrete letto tutti i fatti di questa settimana relativi ad un parlamentare del Pd che deve rispondere di reati non da poco. Giovedì scorso era calendarizzata in Aula la discussione “sull’Autorizzazione ad eseguire la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti del deputato Francantonio Genovese come proposto dalla relazione della Giunta per le autorizzazioni”.

La votazione ha perso il suo reale significato ed è diventata un passaggio con valenza elettorale, lo ha dimostrato chiaramente un fatto: la discussione sulla legge sul lavoro di cui parlo sopra, era stata oggetto di ostruzionismo, sia alla Camera sia al Senato, da parte del M5S, ma improvvisamente abbandonato perché al Movimento interessava solo arrivare al voto su Genovese il più in fretta possibile.

L’intento di costoro era senz’altro di fare la furbata: chiedendo la votazione segreta, pensavano di bocciare l’autorizzazione e far ricadere la colpa sul Pd, che poi avrebbero accusato di voler salvare un proprio parlamentare.

La capacità di sventare questo tentativo del nostro capogruppo Roberto Speranza ha costretto sia Forza Italia che M5S a mantenere la votazione palese, così da manifestare pubblicamente il loro voto e impedire sotterfugi per meri interessi elettorali.

 

Suini, basta contagi

Ai non addetti ai lavori non è noto, ma gli allevamenti di suini italiani sono attualmente colpiti da due emergenze sanitarie in alcune regioni italiane: la peste suina africana e la malattia vescicolare suina, che provocano danno a tutto il settore suinicolo e di trasformazione e ne limitano le esportazioni e la commercializzazione dei prodotti. In proposito ho presentato una risoluzione in Commissione Affari sociali della Camera perché da questi problemi viene condizionato tutto il comparto e non solo le regioni interessate.

Nessun pericolo per la salute pubblica, ma è necessario cercare di intervenire per eradicare le malattie. Per questo nella risoluzione chiedo che si intervenga a tutti i livelli per effettuare approfonditi controlli ed evitare ulteriori contagi.

Altra risoluzione, altro argomento. In Commissione Agricoltura abbiamo approvato un documento sull’attuazione della riforma della Pac che condivide le ​priorità per l’accoppiato ​relative ai comparti zootecnia, ovicaprino e olivicolo. Il disegno di agricoltura che emerge da questa risoluzione guarda ai prossimi anni con attenzione alla qualità dell’olio, alle produzioni che valorizzano l’agricoltura che svolge primariamente funzione di presidio del territorio e attenzione alla zootecnia​ ​che alimenta i cittadini​.

 

Ricordo a tutti voi che martedì 20 maggio, alle 10.30 del mattino,

MATTEO RENZI interverà a Milano presso il Piccolo Teatro Paolo Grassi Via Rovello, 2.

On. Cova: “Sulla Pac condividiamo le linee del Ministro in tema di zootecnia, ovicaprino e olivicolo”

La XIII Commissione Agricoltura della Camera ha approvato oggi, venerdì 16 maggio 2014, ​la ​risoluzione sull’attuazione della riforma della Pac. “Ciò che è importante di questo documento è che abbiamo ​condiviso ​le ​priorità per l’accoppiato ​relative ai comparti zootecnia, ovicaprino e olivicolo”,   fa sapere l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, componente della Commissione.

“Una condivisione che nasce da un disegno di agricoltura che guarda ai prossimi anni con attenzione   – aggiunge Cova –: attenzione alla nostra qualità dell’olio, attenzione alle produzioni che valorizzano l’agricoltura che svolge primariamente funzione di presidio del territorio e infine attenzione alla zootecnia​ ​che alimenta i nostri cittadini”​.

Roma, 16 maggio 2014

MALATTIE INFETTIVE SUINI: PESTE SUINA E MALATTIA VESCICOLARE

Ho presentato una Risoluzione in Commissione XII Affari Sociali della Camera sul tema della Peste Suina Africana e della Malattia Vescicolare dei Suini.
Sono due malattie infettive dei suini, ancora localizzate in alcune regioni italiane, che si stanno trascinando da anni.
Con questa risoluzione chiediamo un impegno da parte del Governo a giungere ad una soluzione dei problemi. In particolare una verifica dell'effettiva attuazione dei piani di biosicurezza.
Se la vuoi leggere clicca qui.

NEWS DAL PARLAMENTO 11 MAGGIO

 

 

Non solo F35

La Commissione Difesa della Camera ha approvato la relazione presentata dal Pd sui sistemi d'arma in uso o in progettazione nei prossimi anni. Se la vuoi leggere clicca qui.

Mi sembra opportuno chiarire il senso di questa votazione.

Solo con l'approvazione della legge 244/2012 il Parlamento ha ottenuto la competenza e la possibilità di intervenire sulla programmazione dei sistemi d'arma che l'Italia andrà a usare nei prossimi anni. La legge, voluta dal Pd, ha ridato centralità al Parlamento su scelte molto importanti per il nostro Paese.

Non solo. All'inizio di questa legislatura avevamo approvato una mozione che chiedeva di valutare tutti gli armamenti e di decidere, in base alle reali necessità, su quali sistemi investire. Ora questa indagine conoscitiva è giunta alla sua conclusione e ha dato un indirizzo chiaro. Tuttavia, mi preme sottolineare come in questi mesi si sia parlato solo di F35 e non di altri sistemi d'arma. Mi viene da pensare che fosse interesse di una sorta di campagna mediatica nascondere altre note dolenti o spese inutili.

Ma ecco alcuni dei punti previsti dalla relazione votata: puntare su un sistema di difesa europeo, per garantire un’azione coordinata di tutto il continente; dimezzare la spesa militare, andando a tagliare il progetto “Forza NEC” che ha un costo di circa 20 miliardi di euro; tagliare una portaerei; ridurre gli F35 andando a rinegoziare i contratti; ripartire le spese per la “funzione difesa” sulla base del paradigma 50-25-25 (cioè 50 per cento per il personale, 25 per cento per l’esercizio e 25 per cento per gli armamenti).

Insomma, ci si rende conto leggendo i contenuti che si tratta di un passo molto importante e soprattutto di un’altra promessa mantenuta.

 

Più tutelati in Europa

Tra qualche settimana saremo chiamati a eleggere i nostri parlamentari europei. Se già in tempi non sospetti queste erano le figure politiche meno conosciute e più distanti dai cittadini, oggi il malcontento nei confronti dell’Europa, cresciuto molto in questi anni, quasi a rinnegare o non ammettere i vantaggi che l’Unione europea ha prodotto e ci dà, ha allontanato ancora di più popolo ed eletti a Bruxelles.

Eppure far parte di questa grande coalizione di Paesi non è solo una questione meramente geografica. Vi porto un esempio, ai più non noto, che riguarda il mondo agricolo, il quale viene annualmente sostenuto sia da contributi economici ingenti, sia da scelte di tutela della qualità degli alimenti.

Gli agricoltori e gli allevatori che portano sulla nostra tavola la maggior parte dei cibi di cui ci nutriamo, ricevono i contributi della cosiddetta Pac, la Politica agricola comune, senza i quali non riuscirebbero a garantire il fabbisogno alimentare e i nostri prodotti tipici.

Essere in Europa è, dunque, garanzia di qualità. Lo dimostra il tentativo degli Usa di esportare nel nostro Continente carne bovina allevata con anabolizzanti che una legge europea vieta. L'Italia non sarebbe mai in grado, al di fuori dell'Unione, di reggere un mercato così competitivo, che abbia come unica logica la salvaguardia della qualità del Made in Italy.

Inoltre, voglio far presente a chi forse non ci aveva mai pensato, che uscire dall’euro vorrebbe dire pagare i cibi molto più cari, a causa della svalutazione della nostra moneta.

 

Agroalimentare, il nostro futuro

E proprio di Pac, appunto la Politica agricola comune dell’Europa, abbiamo parlato, come Pd, in un affollato convegno. I temi toccati sono stati tanti e strettamente legati alle problematiche che investono il settore complesso e affascinante dell’agricoltura che oggi, ricordiamolo, è più della semplice coltivazione dei campi o dell’allevamento degli animali: si tratta di agroalimentare, il contenuto che poi starà alla base dell’Expo.

Ecco perché nel mio intervento – sollecitato direttamente dagli altri relatori, politici locali e rappresentanti di categoria – ho ricordato il fatto che non c’è solo la Pac per poter far cresce e sviluppare le oltre 54mila aziende agricole lombarde: all’interno del Collegato alla legge di Stabilità per l’agricoltura sono previsti tanta semplificazione e un miglioramento di alcune procedure. Inoltre, sta per arrivare un altro provvedimento, denominato non a caso “#campolibero”, ovvero una diversa gestione della zootecnia e dei prodotti. Dal mio punto di vista possono rappresentare un’ulteriore occasione per l’agricoltura.

Ho invitato, poi, i presenti, praticamente tutti provenienti dal settore, a puntare anche su una migliore assistenza aziendale, sulla tracciabilità dei prodotti, sull’etichettatura. Se i prodotti sono certificati e tracciati diventano la nostra tipicità che nessuno potrà togliere. In una parola, si tratta della tutela del Made in Italy dell’agroalimentare.

Infine, ho suggerito di creare un cluster, cioè un gruppo di lavoro, dell’agricoltura in Lombardia che tenga presenti produzione, trasformazione, ma anche turismo e ricettività. Tutto deve collaborare allo sviluppo dell’attività agricola e alla produzione di alimenti sani e di qualità perché solo così si riuscirà ad andare avanti.

 

Meglio collegati con Expo

A proposito di Expo, riporto una notizia che potrebbe essere sfuggita e che porta vantaggi alla Lombardia, al di là della grande esposizione del 2015. Il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Maurizio Lupi ha firmato in settimana il decreto che assegna risorse per 141 milioni di euro per opere legate a Expo 2015.

In particolare, 45 milioni sono destinati all'accessibilità ferroviaria Malpensa T1 e T2; altri 42,8 milioni sono destinati all'integrazione della linea M4; al

parcheggio di Cascina Merlata vanno 31 milioni; 17,2 milioni sono per un lotto del collegamento SS11-SS 233 (la Padana Superiore e la Varesina); 5 milioni, infine, per le opere di collegamento tra il parcheggio e il sito espositivo.

 

Una mozione via l’altra

Mi preme segnalare che in settimana abbiamo approvato diverse, importanti mozioni. Una era concernente le iniziative per il contrasto alla violenza nei confronti dei minori, con particolare riferimento all’adescamento e all’abuso sessuale commessi tramite Internet. L’altra riguardava iniziative per la tutela delle vittime di reato. Una terza mozione affrontava il tema delle nomine di competenza del Governo nelle società a partecipazione pubblica. Infine, una battaglia che da qualche tempo alcuni ritengono non meno importante di altre: la sospensione del conio delle monete da 1 e 2 centesimi.

 

On. Cova: “Tagliamo le spese militari. E ragioniamo su un sistema di difesa europeo”

Il Gruppo del Pd della Camera dei Deputati ha sostenuto all'unanimità e con convinzione la Relazione finale sui sistemi d'arma che è ​stata approvata ​in queste ore. "Come deciso nella mozione votata lo scorso anno, il Parlamento per la prima volta ha valutato tutti i sistemi d'arma e verificato quali spese sono realmente utili​ al Paese​", fa sapere l’on. Paolo Cova, parlamentare lombardo del Pd.

"La relazione dà mandato per un dimezzamento delle spese militari sugli investimenti e non riguarda solo gli F35, ma anche altri sistemi d'arma come il NEC (il sistema per la connessione dei militari in missione, ndr)​ che ha un costo di​ 20 miliardi di euro, e una delle due portaerei che erano previste – fa sapere Cova –. Chiediamo anche di ragionare su un sistema di difesa europeo per consentire un visione unitaria e lungimirante del nostro continente per quanto riguarda la difesa".

E conclude: "Come promesso, non basta essere contro gli F35, ma serve valutare a pieno l'utilità di tutti i sistemi d'arma​ per poi tagliare quelli inutili come stiamo facendo​".

Roma, 7 maggio 2014