DIRITTO ALLO STUDIO

I fondi, che sono stati stanziati dalla Giunta di Destra del Comune di Milano per il Consiglio di Zona 4, hanno subito una riduzione del 5%.
Il taglio più consistente è stato fatto al Diritto allo Studio che è stato ridotto da 216.000€ a circa 166.000€.
Una riduzione di circa il 22%.
Parlano di volere una scuola di qualità e poi continuano a tagliare fondi, riducendo la scuola in un semplice parcheggio

VIABILITA’ E PARCHEGGI VIA MOMPIANI

Gli abitanti del quartiere Mazzini stanno raccogliendo le firme per chiedere di rivedere il progetto di riqualificazione di via Mompiani e Panigarola.
Il taglio dei posti auto si aggira intorno ai 230 posti auto, inoltre il senso unico previsto verso Piazzale Ferrara aumenterà il traffico verso piazzale Corvetto.
Sostengo la raccolta delle firme per cercare trovare una soluzione meno invasiva e vi do appuntamento al mercato di via Mompiani martedi 24 febbraio

PRENDIAMO ATTO DEL REGOLAMENTO DEL PREFETTO: PROPORREMO UN REGOLAMENTO

Abbiamo affrontato in Commissione servizi sociali il Regolamento imposto dal Commissario per l'emergenza nomadi in Lombardia nominato dal Ministro federalista Maroni.
Prendiamo atto che con questo regolamento il Comune di Milano è stato esautorato da qualsiasi decisione in merito all'argomento e lo stesso documento ha cancellato tutti i Regolamenti approvati dal Consiglio Comunale di Milano precedentemente. Alla faccia del Federalismo e delle autonomie degli Enti locali!!!
Non comprendiamo, inoltre, l'ambiguità dell'Assessore che, nonostante sappia benissimo che questo strumento è largamente inapplicabile alle situazioni di Milano, non ammette che risulta essere anche inadeguato perché affronta tale problema facendo confusione tra un approccio sociale di accompagnamento ed integrazione con interventi di pubblica sicurezza e presidio del territorio: competenze, queste, esclusivamente delle Forze dell'Ordine e non degli enti che attualmente gestiscono in convenzione con il Comune i campi rom.
Il principio della transitorietà, che potrebbe essere condiviso se finalizzato al superamento delle condizioni di vita di un campo, diventa l'azione di esclusione ed emarginazione delle persone che risiedono da anni nei campi.
Uno strumento di gestione doveva essere studiato, pensato, e concordato con chi vive l'esperienza della gestione, anche su mandato dello stesso comune di Milano.
Apprendiamo invece che il Prefetto non ha consultato ne il Comune, che tantomeno le organizzazioni alle quali il Comune si è affidato per la gestione dei campi.
Per la dignità del Comune e del Consiglio Comunale di Milano auspichiamo che emerga da parte di tutti i consiglieri la volontà di difendere l'autonomia del Comune stesso contro questo atto centralista, dirigista ed autoritario, che non risolve i problemi ma ne creerà altrettanti, facendo spendere molto di più al Comune di Milano ed ai milanesi.
 

Andrea Fanzago
Marco Granelli

consiglieri del PD

ZONIZZAZIONE ACUSTICA

La giunta comunale ha bocciato le due osservazioni fatte dal Consiglio di Zona 4 sul piano di zonizzazione acustica.
Le osservazioni riguardavano il Parco Cassinis e la zona di via Monte Popera.
Pertanto rimane invariato il Piano presentato dall'amministrazione comunale.

ADEGUAMENTO DEL CONTRATTO COOPERATIVE SOCIALI

Ieri il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità una mozione presentata da Marco Granelli ed altri che impegna il Sindaco Moratti e la Giunta comunale ad adeguare nel minore tempo possibile i contratti che il Comune di Milano ha con gli enti non-profit al nuovo contratto nazionale di lavoro delle cooperative sociali firmato lo scorso 30 luglio 2008.  
Il giusto rinnovo del contratto comporta aumenti salariali per i lavoratori e soci delle cooperative che rimarranno all’interno dei tassi inflattivi del 2,8% nel 2008 e del 3,3% nel 2009 trovando un equilibrio tra le esigenze economiche dei lavoratori e le compatibilità finanziarie delle cooperative e degli enti locali.  
Già il 4 agosto scorso Granelli (PD) insieme ai colleghi Fanzago (PD) e Brandirali e Mardegan (Pdl) avevano scritto all’assessore Mariolina Moioli invitandola ad attivarsi in tal senso, come anche lo scorso 20 novembre i rappresentanti delle cooperative avevano inviato al Comune le nuove tabelle dei costi orari depositate presso il Ministero del Lavoro.
L’adeguamento non è soltanto corretto per garantire una giusta retribuzione dei lavoratori e opportuno per favorire la qualità delle prestazioni e dei servizi sociali, ma è previsto per legge dall’art. 89 del Dlgs. 163/2006.
Questo intervento tende quindi ad evitare un duplice meccanismo perverso. Da una parte i soggetti del non-profit si trovano a sostenere parte dei costi dei servizi, realizzando una sussidiarietà al contrario, divenendo finanziatori degli enti locali e, dall’altra,  i lavoratori del sociale, con contratti collettivi in genere già non elevati, si trovano a vedere applicati i giusti aumenti in notevole ritardo anche rispetto agli adeguamenti Istat, già di fatto inferiori al reale costo della vita.
Auspichiamo che ora gli assessori competenti e l’amministrazione comunale titolare dei contratti con gli enti non profit attivino subito il tavolo con adeguate proposte.
Non vorremmo che il disagio economico aumenti la già paradossale cifra di 70 miliardi di Euro di ritardati pagamenti delle istituzioni italiane a favore del non profit dei quali un terzo relativo alle cooperative sociali.  
Il rinnovo del contratto riguarda una parte considerevole delle 502 cooperative sociali, presenti nella provincia di Milano, presso le quali lavorano circa 18.000 persone.

Marco Granelli – Consigliere Comunale Partito Democratico

RIQUALIFICAZIONE VIABILITA’ E PARCHEGGI VIA MOMPIANI E PANIGAROLA

riqualificazione viabilità e parcheggi via Mompiani e Panigarola   

 
Il Contratto di Quartiere Mazzini prevede oltre ad interventi di opere stradali sulle vie Mompiani, Panigarola e Pomposa, anche la riqualificazione di Piazza Ferrara e via Polesine.
Nel progetto definitivo, presentato presso il  Laboratorio di Quartiere il 22 gennaio 2009, vengono ridotti ulteriormente i parcheggi ed è previsto il cambiamento del senso di marcia di via Mompiani.
A tale proposito  si rende  necessaria una approfondita valutazione del contesto su cui questi lavori vanno ad agire.Infatti queste vie sono localizzate in un quartiere completamente di patrimonio ERP e le ricadute,  di un progetto con queste premesse, sarebbero notevoli.
Attualmente in via Mompiani i parcheggi tollerati sul marciapiede dei civici pari sono circa 55, mentre sullo stesso lato della carreggiata ammontano a circa 40.In corrispondenza dei civici dispari troviamo circa 54 posti auto tollerati e 40 sulla sede stradale per un totale di circa 189 posti. In via Panigarola i posti auto sono circa 140.A questi dati occorre aggiungere che le opere stradali iniziate in via  Pomposa, avviate  ma non ancora ultimate, hanno già portato ad una drastica riduzione di parcheggi per i residenti.

Pertanto,
                                                               

                                                     VISTO CHE

        nei Comitati di Attuazione del Contratto di Quartiere Mazzini non sono mai stati presentati i progetti  relativi a tali interventi;
        i progetti non sono mai stati condivisi nell’ambito del Laboratorio di Quartiere con i cittadini        i progetti di riqualificazione prevedono solo 100 posti auto in via Mompiani e circa 80 in via Panigarola con una perdita di quasi 150 parcheggi rispetto agli 330 attuali;
         gli interventi già attuati, o in via di realizzazione,  in Via Pomposa e Via Polesine hanno, di fatto,  già causato una forte riduzione di parcheggi;
        il Consiglio di Zona 4 non ha espresso un parere sul progetto definitivo; 

                                  
IL CONSIGLIO DI ZONA 4 CHIEDE:

       
l’immediata convocazione dell’Assessore Masseroli responsabile dei Contratti di Quartiere e dei Responsabili del Progetto;
        la verifica dei flussi di viabilità nel comparto del quartiere Mazzini interessato e l’impatto della nuova viabilità così come proposta dal progetto stesso;
        la revisione dell’intero progetto di riqualificazione delle vie Mompiani e Panigarola per evitare la drastica riduzione di parcheggi. 

QUALE FUTURO PER IL LAVORO

Il Circolo del PARTITO DEMOCRATICO

Mecenate – Lomellina – Ponte Lambro

ti invita ad un incontro col Senatore

Pietro Ichino

sul tema

Quale futuro per il lavoro:

la riforma del mercato

e del diritto del lavoro che propone

il Partito Democratico

2 febbraio 2009,
ore 21.00

presso il

Circolo PD Mecenate (ARCI 5 Giornate)

in via Mecenate 25 – Milano

IO NON MI RASSEGNO

Di Rosy Bindi da il Riformista

Ieri il segretario del Pd ha chiarito un aspetto importante: le elezioni non sono l'ultimo banco di prova del progetto di Pd, che vivrà comunque, semmai di una classe dirigente. E' quello che avevo già detto nell'intervista al Corriere della sera e che ha attirato l'attenzione di Peppino Caldarola. Il punto è: quale progetto di Partito democratico?

Io cerco, e cercherò sempre, di fare quel partito che volevamo costruire con le primarie del 2007. Un partito plurale e quindi non ondivago, di centrosinistra e quindi senza il trattino, democratico e quindi non leaderistico, laico e quindi non laicista, federale e quindi non  balcanizzato. Penso che se il Pd non riuscirà ad essere così, avrà fallito la propria ragion d'essere. Ma fino a quel momento non smetterò di contestare tutti coloro che per motivi diversi, ma tutti a partire da una dichiarata l'inadeguatezza della classe dirigente, remano contro questo progetto.

Per me il Pd resta il compimento dell'Ulivo, di un soggetto politico nuovo che favorisce l'approdo del sistema politico italiano ad un bipolarismo maturo e stabilizza la democrazia dell'alternanza. Non sono disponibile ad una ritirata nei recinti delle vecchie appartenenze anche se è difficile mescolarci e fare una nuova amalgama mentre il campo è ostruito dalle diffidenze e dai tatticismi tra le diverse componenti. Ho detto altre volte che di fronte a noi, oltre il Pd, non c'è neppure il nostro passato.

In questo orizzonte il tema delle alleanze diventa centrale per delineare identità e profilo programmatico del partito. Così, Letta e Rutelli con la loro costante ricerca di una sponda politica nell'Udc,  finiscono per assegnare al Pd il ruolo di partito della sinistra. Ma chi sceglie la vocazione maggioritaria, che non è l'autosufficienza vagheggiata nei primi mesi di vita del Pd ma la capacità che ha avuto l'Ulivo di essere il baricentro di una coalizione che porta alla responsabilità di governo anche la sinistra radicale,  non affida il proprio futuro alle alleanze ma al compimento del progetto.

E perciò non mi rassegno all'ipotesi che il Pd rappresenti l'evoluzione del Pci-Pds-Ds, dove le altre componenti culturali, a cominciare dai cattolici democratici, sono metabolizzate dentro la storia del partito della sinistra e si parte alla ricerca di nuovi alleati. Ho dato il mio contributo alla nascita  di questo partito senza nostalgie per il mio passato e tanto meno per quello di altri. Mi sono messa in gioco con una piattaforma alternativa, sfidando per prima il candidato-segretario. Con  il mio 13% di consensi non credo proprio di essere sola e soprattutto, al contrario di altri, so con quanti e con chi sono in compagnia.

Considero Veltroni il possibile migliore interprete del progetto, ma se si fatica ancora a fare sintesi è perché il segretario, nato grazie ad un accordo tra i due vecchi partiti, continua a gestire il nuovo partito con la sua maggioranza. In un partito plurale le differenze non sono mai vissute come dissenso, ma come una ricchezza da cui partire per trovare, con pazienza e fatica, la sintesi di una posizione comune. Purtroppo questo metodo tarda ad affermarsi. Basta guardare a come abbiamo reagito sulla riforma dei contratti.

Caldarola non capisce perché dissento da Letta? Eppure mi pareva evidente. A differenza di Letta che aveva stigmatizzato la scelta di Epifani, considero, come il Presidente Ciampi un grave errore siglare un accordo sulla contrattazione senza Cgil. Non mi spaventano le divisioni sindacali. Mi spaventa un governo che, mentre la recessione incalza, si affretta a dividere i lavoratori invece di impegnarsi a difendere il lavoro e le buste paga, per ridurre al minimo i costi di una crisi così difficile e rilanciare la crescita.  In politica il metodo e i tempi sono merito.

Oggi mi sento democratica senza essere mai stata  comunista, e non so se questo per un ex comunista vuol dire essere di sinistra. Di certo, diversamente da Caldarola,  vado ancora d'accordo con me stessa e sono convinta che il Pd sopravviverà malgrado l'inadeguatezza della sua attuale classe dirigente.

Post scriptum. Grazie comunque per il paragone con Bartali, che macinando salite ha ottenuto non poche vittorie.