Pensieri Democratici

Un assegno per la famiglia

Un provvedimento legislativo molto importante e che sarà fondamentale per le famiglie italiane dalla sua approvazione è l’Assegno unico familiare. E’ istituito con legge n. 46/2021 ed entrerà a pieno regime, dopo l’approvazione dei decreti delegati attuativi, a partire da gennaio 2022.E’ questo un provvedimento fortemente voluto dal Partito democratico che ha presentato il testo base, a prima firma Graziano Delrio, e che ha visto in Stefano Lepri uno dei relatori per la Commissione Affari sociali.

In attesa che diventi definitivo, è stato approvato il decreto legge n.79 intitolato “Misure urgenti in materia di assegno temporaneo per figli minori”. In questo modo, il Consiglio dei Ministri ha introdotto un assegno ponte, utile a rendere operativa, dal 1° luglio e fino al 31 dicembre 2021, la misura in attesa dei decreti attuativi. In particolare, il provvedimento ponte si articola in 2 interventi: l’erogazione dell’assegno per autonomi e disoccupati; l’incremento dell’importo dell’Assegno nucleo familiare per i lavoratori dipendenti e pensionati.

Come funziona

L’assegno unico è un contributo mensile o un credito d’imposta di cui le famiglie possono beneficiare per ciascun figlio da zero fino ai 21 anni di età.

Dai 18 ai 21 anni l’importo dell’assegno è inferiore a quello per i minorenni ed è concesso soltanto con criteri stabiliti: ad esempio se il giovane frequenta un corso di laurea o un tirocinio, oppure svolge il servizio civile universale. Per favorirne l’autonomia, l’assegno può essere corrisposto direttamente al figlio maggiorenne.

L’assegno potrà avere un importo fino a 250 euro circa che potrà essere incrementato, dal 30 al 50 per cento, in caso di disabilità. In questi casi l’assegno viene corrisposto, senza maggiorazione, anche dopo il compimento del ventunesimo anno di età del ragazzo.

L’ammontare dell’assegno è modulato in base all’Isee e diviso in parti uguali tra i genitori. È prevista una maggiorazione a partire dal secondo figlio e va a tutte le famiglie, compresi incapienti, autonomi e partite Iva, finora escluse essendo gran parte dei sostegni alle famiglie legati al contratto di lavoro dipendente o a detrazioni.

A chi spetta

Per aver diritto all’erogazione dell’assegno unico devono essere rispettati alcuni requisiti: l’assegno è riconosciuto a tutti i lavoratori cittadini italiani, titolari di un reddito da lavoro dipendente a tempo indeterminato o determinato, autonomi o con partita Iva. Spetta anche ai genitori single con figli fiscalmente a carico.

Per i cittadini europei o extraeuropei è necessario avere il permesso di soggiorno, versare l’Irpef in Italia, vivere con i figli a carico nel nostro Paese; essere stati o essere residenti in Italia per almeno due anni, anche non continuativi; essere in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o di durata almeno biennale.

Come fare per ottenerlo

L’assegno mensile è determinato in base a una tabella che individua le soglie Isee e i corrispondenti importi mensili per ciascun figlio in relazione al numero dei figli minori. La domanda deve essere presentata a un patronato oppure telematicamente all’Inps. Il beneficio spetta a decorrere dal mese di presentazione della domanda stessa.

L’erogazione avviene mediante accredito sull’Iban del richiedente. Per i percettori di Reddito di cittadinanza, invece, l’Inps corrisponde d’ufficio l’assegno congiuntamente alla misura. In caso di affido condiviso dei minori, l’assegno può essere accreditato in misura pari al 50 per cento sull’Iban di ciascun genitore.

Importante: l’assegno temporaneo non concorre alla determinazione del reddito familiare e non si computa nei trattamenti assistenziali.

Obiettivo natalità

L’assegno unico sarà una riforma epocale, perché la legge ha l’obiettivo di favorire la natalità, di potenziare la genitorialità, sostenere il welfare e la previdenza e supportare le famiglie numerose e quelle povere con figli a carico. Intende riordinare, semplificare e potenziare le misure già previste; diciamo che l’assegno unico è:

–        robusto , perché l’erogazione non è in nessun caso bassa;

–        equo , perché modulato sulle soglie dell’Isee e destinato a tutti a prescindere dalla condizione lavorativa;

–        semplice, perché finalmente si mette fine alla variegata e confusa giungla di sussidi, bonus e assegni; universale, proprio in quanto nessuno rimane escluso;

–        continuativo , perché è una misura strutturale, che inizia a decorrere dal settimo mese di gravidanza fino a 21 anni.

L’intenzione è, appunto, quella di contrastare la denatalità, favorire la genitorialità e sostenere le famiglie, ridurre le diseguaglianze e la povertà minorile, rafforzare la previdenza, i consumi, la crescita e dare una speranza al Paese.

 

Vi anticipo anche che se questo testo rappresenta una delle colonne delle iniziative legislative a favore della famiglia, l’altra è rappresentata dal Family Act, che si concentrerà sui servizi alle famiglie, ed è un provvedimento quadro di un anno fa, a prima firma dall’attuale Ministra per la Famiglia Elena Bonetti e che è ancora in discussione nelle commissioni parlamentari.

 

 

 

Elezioni comunali a Milano

 

E’ stata fissata la data del 3 e 4 ottobre per le prossime elezioni amministrative. Mi permetto di incominciare a segnalare dei candidati al consiglio comunale per il Partito Democratico a Milano di cui riporto la personale presentazione.

Roberta Osculati . Vivo a Milano da oltre 25 anni, con mio marito e i nostri due figli: uno gioiosamente atteso, l’altro felicemente adottato. Sempre a contatto coi giovani e le loro famiglie, sono insegnante di ruolo al liceo, attiva nel volontariato e nell’associazionismo ambrosiano. Cinque anni fa ho iniziato l’impegno politico a servizio della mia città come consigliera comunale e Presidente della Commissione Politiche Familiari e della Commissione Periferie. Pur continuando a insegnare, non sono mai mancata a una sola seduta e mi ricandido per generare nuove opportunità, in particolare per le famiglie, i giovani, la scuola, le periferie urbane e sociali .

 

Marco Granelli . Sono nato a Milano e vivo a Bruzzano con mia moglie e tre figli. Impegnato nel volontariato fin dagli anni del liceo classico Omero, ho lavorato in Caritas con don Virginio Colmegna. Nel 1990 eletto nel Cons. di Zona. Ho presieduto il Ciessevi, gestore del Centro Servizi per il Volontariato, fino al 2006, quando sono stato eletto in Comune per l’Ulivo. Sono tra i fondatori del PD e nel 2011 con Giuliano Pisapia assessore alla Sicurezza e Coesione sociale, Protez. Civile e Volontariato. Nel 2016, terzo più votato del PD, con Beppe Sala assessore ad Ambiente e Mobilità. Dal 2019 a Mobilità e Lavori pubblici.

 

Valerio Pedroni. Sono laureato in filosofia e pedagogia. Milano è il luogo in cui vivo con mia moglie e i miei tre figli, ma è soprattutto la città per cui da vent’anni ho scelto di impegnarmi. Sono un dirigente del Forum del Terzo Settore e in questi anni ho dato vita a servizi per le persone più vulnerabili, progetti formativi per i giovani, centri di accoglienza per donne vittime di violenza, progetti per la riqualificazione di luoghi degradati ad uso sociale. Se una città è attenta ad ogni persona, può rendere migliore la vita di tutti.