Ex Apa lombarde: l’assessore leghista blocca le risorse. A rischio un servizio utilissimo e di qualità

È ancora scontro tra le ex Apa lombarde​, le associazioni degli allevatori, e l’assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia. L’Associazione allevatori Milano-Lodi ha lamentato il mancato trasferimento di risorse da parte della Regione, costringendo a tagliare ​i controlli funzionali per la tenuta del libro genealogico e per la selezione​ genetica,​ proprio perché le risorse regionali non sono arrivate. “Inoltre, l’assessore è riuscito a far chiudere il servizio di assistenza tecnica agli allevatori – denuncia l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd –. Per Fava, però, la colpa è del Ministero delle Politiche agricole”.

Ma Cova precisa: “Niente di più sbagliato, considerato che già a giugno il Ministero ha emanato la circolare sul sistema di consulenza aziendale in agricoltura. Invece di attaccare il dirigente dell’Apa che ha denunciato pubblicamente la situazione, l’assessore avrebbe fatto bene a leggere la circolare e a provvedere a finanziare la consulenza aziendale”.

Inoltre, “la Conferenza Stato-Regioni ha stabilito un riparto di​ più di​ 6 milioni di euro – fa sapere ancora Cova –. Siamo passati da un riparto del 23% dei fondi con i governi di centrodestra al 28,2% dell’attuale Governo, mentre l’assessore ha fatto solo un’opera di ostruzionismo in Conferenza Stato-Regioni, opponendosi alle decisioni delle altre Regioni per un unico obiettivo: far chiudere il​ Sata, il sistema di assistenza tecnica delle Apa”.
Anzi, rincara il parlamentare Pd, “Fava si preoccupi di dare la quota regionale per i controlli funzionali e non trovi altre scuse. A meno che l’obiettivo sia proprio quello di far decadere queste associazioni lombarde così importanti per il mondo degli allevatori nostrani”.

Infine, un commento al modo con cui “l’assessore apostrofa il dirigente Apa, definendolo un ‘funzionario incauto’. Non è altro che un modo per intimidire chi sta facendo solo il proprio mestiere, per altro molto bene, da anni”.

Roma, 30 novembre 2016