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Il localismo che non fa bene

Riprendo volutamente il titolo dell’articolo pubblicato sul Corriere della Sera di venerdì scorso, a firma di Giuseppe De Rita: “La legge di Stabilità superi la politica dell’emendamento”. Un testo che mi ha colpito immediatamente per la sua estrema semplicità e chiarezza. Devo dire che può apparire addirittura scontato e banale per le affermazioni che vengono fatte.

Nel suo articolo De Rita scrive che la prossima legge di Stabilità deve prevedere misure con traguardi di medio e lungo termine, superando la schizofrenia della politica di questi ultimi decenni fatta di emendamenti localistici o frammentari. Chiunque potrebbe dire e scrivere queste cose perché sono la base di ogni azione di governo, ma poi prevale l’individualismo parlamentare e dei territori che non hanno più una visione di insieme di comunità. Il vero schiaffo all’antipolitica si può dare se passiamo da questa fase di frammentazione a una politica che guarda a lungo termine, non solo a parole ma con i fatti. Uno sforzo che deve fare tutta la classe politica e deve essere sollecitata anche dai nostri elettori.

Basta pretendere politiche lungimiranti, ma poi aspettare che l’eletto del collegio e del territorio porti a casa l’emendamento magico che risolve i problemi locali e senza visione! L’individualismo e il frazionamento hanno avvelenato la politica e hanno fatto perdere la speranza nel futuro, facendo crescere il populismo.

Mano tesa ai nostri Comuni

Proprio nell’ottica di evitare un localismo che sembri populismo, ci stiamo pensando noi a tendere la mano ai nostri Comuni ed enti locali, in un momento in cui ci sono risorse da investire dopo i tagli degli anni scorsi. Perciò, questa settimana, alla Camera, con 271 voti a favore, 109 contrari e 2 astenuti, abbiamo approvato il decreto legge sulle misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali, che ora passa al Senato. Questo provvedimento comprende un insieme di interventi che riguardano i comuni, le regioni e la vita quotidiana dei cittadini: vengono previste assunzioni straordinarie, detassazioni, indennizzi, finanziamenti e semplificazioni burocratiche.

Ecco alcune delle principali misure approvate: finanziamenti per la viabilità e i trasporti locali e regionali; maggiori possibilità di assunzioni per i comuni con lo sblocco del turn-over; piano straordinario di assunzioni per scuole d’infanzia e asili nido; sostegno ai comuni per affrontare l’accoglienza dei minori non accompagnati; stanziamento di 10 milioni per le famiglie delle vittime del disastro ferroviario in Puglia; assunzioni straordinarie per i vigili del fuoco, più 400 unità; stanziati i risarcimenti per i malati di Talidomide; ridotte le sanzioni per chi non ha rispettato il Patto di Stabilità 2015; stop alla tassazione addizionale sui diritti di imbarco aeroportuali per il 2016; proroga al 2020 delle concessioni per le spiagge per garantire la continuità delle attività turistiche e degli investimenti; semplificazione delle procedure burocratiche in materia sanitaria, ambientale e agricola; stanziamento di 136 milioni nel triennio 2016-2018 per i comuni che estinguono anticipatamente i mutui Cassa depositi e prestiti; 80 milioni in quattro anni ai comuni che siano stati colpiti da sentenze esecutive, il cui onere sia superiore alla metà del proprio bilancio, relative a tragedie quali crolli di scuole e fatti simili, per evitare oltre al danno, cioè il dissesto del comune, la beffa ovvero il fatto che i familiari delle vittime non ricevano il giusto risarcimento; aiuto ai comuni in procedura di pre-dissesto, per evitare che vadano in dissesto; azzeramento del taglio per le città metropolitane, che hanno quindi le stesse identiche risorse dello scorso anno; aiuto ai comuni terremotati di Abruzzo, Emilia e Toscana.

Inoltre, c’è dell’altro sul fronte dell’agricoltura: viene autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per il 2016 per sostenere i produttori di latte interessati dalla pianificazione dell’offerta volta alla riduzione dei livelli produttivi e si va a correggere le storture della legge Zaia che costringeva gli allevatori a pagare 70 milioni di euro in più. Nel medesimo articolo si rifinanzia, per un importo di 6 milioni di euro per il 2016 e di 4 milioni per il 2017, il Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti al fine di consentire l’acquisto e la distribuzione gratuita di latte.

E intanto tracciamo latte, formaggi e carne suina

Tra gli ordini del giorno cui è stato dato il via libera nell’ambito della discussione del decreto sugli enti locali, anche quello a mia firma sulla tracciabilità dei prodotti lattiero-caseari. Il mio atto impegna il Governo a istituire un sistema di tracciabilità della filiera dei prodotti lattiero caseari Dop/Igp e dei prodotti da carni suine Dop/Igp, in modo che gli allevatori, i trasformatori e gli intermediari siano obbligati ad adottare nelle proprie attività sistemi idonei a garantire la rilevazione e la tracciabilità del latte e delle carni suine prodotte e dei quantitativi dei prodotti derivanti dalla trasformazione del latte bovino e delle carni suine utilizzate.

Il ragionamento alla base della mia richiesta è che l’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di prodotti agroalimentari a denominazione di origine e a indicazione geografica riconosciuti dall’Unione europea: 280 Dop, Igp, Stg e 523 vini Docg, Doc, Igt. Il sistema delle indicazioni geografiche dell’Unione europea favorisce il sistema produttivo e l’economia del territorio, tutela l’ambiente, in quanto il legame indissolubile con il territorio di origine esige la salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità, sostiene la coesione sociale delle comunità.

Inoltre, i prodotti agroalimentari Dop e Igp nei comparti lattiero-caseario e delle carni suine, sono dotati di un proprio disciplinare di produzione che ne garantisce la tipicità del prodotto e la localizzazione. E un Regolamento europeo del 2012 considera che sempre di più, i cittadini e i consumatori dell’Ue chiedono qualità e prodotti tradizionali e si preoccupano del mantenimento della varietà della produzione agricola. Quindi, così come fatto per la mozzarella di bufala campana Dop, ovvero una serie di misure per la sicurezza alimentare e la produzione, al fine di assicurare la più ampia tutela degli interessi dei consumatori e di garantire la concorrenza e la trasparenza del mercato del latte di bufala, si può fare per tutti gli altri prodotti lattiero-caseari e per le carni suine. Il Governo si è detto d’accordo.

L’Italia contro il terrorismo

È un triste elenco quello che in questi giorni ci troviamo a fare: nomi di città e numero di morti. Che sia il terrorismo o il gesto di folli isolati con le più vari e discutibili motivazioni, l’Europa e il mondo sono sotto attacco. Per questo, in settimana, abbiamo approvato le Norme per il contrasto al terrorismo, nonché la ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d’Europa per la prevenzione del terrorismo, della Convenzione internazionale per la soppressione di atti di terrorismo nucleare, del Protocollo di Emendamento alla Convenzione europea per la repressione del terrorismo, della Convenzione del Consiglio d’Europa sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo, del Protocollo addizionale alla Convenzione del Consiglio d’Europa per la prevenzione del terrorismo. Inoltre, abbiamo dato il via libera anche alla Ratifica ed esecuzione dell’Accordo sulla cooperazione di polizia e doganale tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio federale svizzero.

Il provvedimento sul terrorismo va a modificare e istituire alcune fattispecie di diritto penale con la finalità di adeguare il nostro ordinamento interno alle convenzioni ratificate. In particolare, i tre nuovi delitti riguardano, per quanto concerne gli atti contro la personalità internazionale dello Stato, il finanziamento di condotte con finalità di terrorismo, la sottrazione di beni o denaro sottoposti a sequestro per prevenire il compimento di atti con finalità terroristica. Per quanto concerne gli atti contro la personalità interna dello Stato, i nuovi delitti sono atti di terrorismo nucleare, ovvero detenzione e produzione di materiale od ordigno radioattivo con finalità di terrorismo, utilizzo di materiale radioattivo o danneggiamento di un impianto nucleare.

La Convenzione mira, inoltre, a favorire gli sforzi degli Stati membri nella prevenzione del terrorismo, da un lato, definendo come fattispecie a rilevanza penale quegli atti che possono indurre alla commissione di reati di terrorismo, quali la pubblica istigazione, il reclutamento e l’addestramento, dall’altro, rafforzando la cooperazione in materia di prevenzione, sia a livello interno, sia internazionale.

Le nuove figure di reato sono, dunque, oggi anche la pubblica provocazione, l’istigazione, il reclutamento e l’addestramento di attività terroristiche, che si concretizzano nella fornitura di istruzioni per la fabbricazione, l’uso di esplosivi, armi da fuoco, sostanze nocive e pericolose e metodologie specifiche volte alla commissione proprio degli atti terroristici.

Salviamo la laguna

Nei giorni scorsi, con i colleghi deputati Giorgio Zanin, Oreste Pastorelli, Francesco Prina e Andrea Causin abbiamo visitato la splendida laguna di Venezia per conoscere e comprendere le sue grandi risorse e opportunità. Ci è parsa, tuttavia, anche molto chiara la criticità ambientale a causa del passaggio continuo delle navi, oltre che delle imbarcazioni turistiche o destinate al trasporto dei tanti che visitano la città, che con la velocità mettono a rischio l’ecosistema lagunare.

Le barene – quella specie di isolotti di terra argillosa e vegetazione tipica che emergono a mosaico dall’acqua – sono erose e questo crea pericoli per il delicato equilibrio ambientale. Anche la pesca e la riproduzione di pesci e molluschi sono a forte rischio. Questa visita ha, dunque, rappresentato un primo incontro per provare a trovare delle soluzioni che ora si concretizzeranno in atti parlamentari.

Paolo Cova