News dal Parlamento

Dall’America meno contraffazioni

 

In settimana, alla Camera, abbiamo approvato le mozioni relative all’accordo di partenariato per il commercio e gli investimenti tra Unione europea e Stati Uniti d’America noto come Transatlantic trade and investment partnership (Ttip). Nei testi la Camera impegna il Governo ad agire, in particolare nella fase del semestre italiano di Presidenza del Consiglio dell’Unione europea, affinché siano concretamente valorizzate le previsioni delle Direttive di negoziato sul partenariato circa l’impegno della Commissione europea a sviluppare, nel corso della trattativa, un dialogo regolare con tutte le parti interessate della società civile per consentire un avanzamento dei rapporti rispetto all’impostazione del mandato originario. È un modo, un po’ burocratese, per dire che Europa e America devono migliorare l’accordo di scambio. E in che senso è presto detto: prima di tutto sul fr onte della sicurezza alimentare.  Anzi, su quest’ultimo punto, il Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, in audizione alla Camera, ha assicurato che l’accordo non comporterà alcuna riduzione della sicurezza alimentare di cui godono oggi i cittadini europei per facilitare le imprese o favorire l’arricchimento delle multinazionali, in quanto tutte le garanzie verranno mantenute e semmai migliorate. Il mandato prevede espressamente il diritto delle parti di valutare e gestire il rischio. In sostanza, è sancito il diritto di precauzione, affinché nel mercato europeo non entrino prodotti a rischio, come, ad esempio, la carne con gli ormoni o il pollo trattato con la clorina.

Nella mozione proposta dal Pd sul tema, il Governo viene impegnato a riaffermare la necessità per il settore alimentare del riconoscimento delle indicazioni geografiche e del contrasto dell’italian sounding, favorendo semmai le nostre piccole e medie imprese.

  

Cie e Cara: il Parlamento verifica

Con 348 favorevoli e 59 contrari, alla Camera abbiamo approvato l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza e di identificazione e sulle condizioni di trattenimento dei migranti nei centri di accoglienza (Cda), nei centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) e nei centri di identificazione ed espulsione (Cie). La commissione sarà composta da 21 deputati, avrà la durata di un anno e gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria. In sintesi, la Commissione dovrà accertare che in questi centri non si siano verificati condotte illegali e atti lesivi dei diritti fondamentali e della dignità umana e se non siano stati praticati trattamenti disumani o degradanti nei confronti dei migranti. Venissero eventualmente alla luce questi episodi, dovrà ricostruire in maniera puntuale le circostanze in cui si siano verificati. Dovrà anche indagare sui tempi e le modalità di accoglienza o trattenimento, verificare che venga data effettiva e puntuale applicazione alle disposizioni e alle garanzie a tutela degli stranieri espulsi e trattenuti, l’adeguata tenuta dei registri, l’efficacia dell’attuale sistema dei Cie sotto il profilo dell’identificazione delle persone. Su un altro fronte, la Commissione dovrà controllare la correttezza delle procedure adottate per l’affidamento della gestione dei centri, esaminando le convenzioni stipulate con gli enti gestori e accertando eventuali responsabilità relative alla mancata offerta dei servizi.

Da ultimo, ma non meno importante, i deputati dovranno capire se, sotto il profilo economico, l’attuale sistema è sostenibile o, a parità di risorse impiegate, non siano eventualmente possibili nuove e diverse soluzioni normative per la gestione della questione dell’immigrazione.

Paolo Cova