COSA CHIEDONO LE DONNE

Il ministro Brunetta, maestro nell'uso distorto della comunicazione, vorrebbe spacciare come una conquista di parità l'allungamento dell'età lavorativa delle donne. Ma se vogliamo parlare di parità tra uomo e donna sono ben altri gli interventi da cui partire. Cominciamo a garantire il lavoro, possibilmente stabile e dignitoso, gli stessi livelli di retribuzioni e le stesse opportunità di carriera.

Sarò disponibile ad affrontare il tema dell'età pensionabile delle donne solo quando saremo in regola con l'Europa e cioè quando avremo raggiunto in tutte le regioni italiane i livelli di occupazione femminile della Svezia, quando  il governo avrà assicurato una legge sui congedi parentali come in Germania e il numero di posti negli asili nido della Danimarca, quando gli assegni di maternità saranno consistenti come quelli della Francia.

Una parità che inizia allungando il tempo di lavoro delle donne e lascia intatto tutti il resto somiglia più a una beffa che a un riconoscimento. I riformisti riflettano prima di accettare un tale confronto, oggi le donne italiane ci chiedono altro.

di Rosy Bindi