Alcuni colleghi Deputati del PD hanno preparato e presentato un'interrogazione sul progetto della strada Rho-Monza.
Un tema molto caldo soprattutto per alcuni tratti progettati con l'attraversamento dei centri abitati in modo invasivo.
Più volte è stato chiesto di evitare la costruzione dei viadotti, ma pensare ad un interramento.
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NEWS DAL PARLAMENTO
Ai vertici dell’agricoltura
La XIII Commissione Agricoltura della Camera, quella cui appartengo, ha eletto il suo ufficio di presidenza. Quasi interamente appartenenti al Partito democratico – tranne Andrea Zaccagnini (M5S) uno dei due vicepresidenti,–, gli onorevoli dell’ufficio di presidenza che si faranno carico di dirimere le questioni agricole italiane, sono Luca Sani, presidente, Massimo Fiorio, l’altro vicepresidente, e Luciano Agostini, segretario.
Mi rimane qualche perplessità sul fatto che proprio il Presidente di questa Commissione non sia esattamente un esperto del settore. Caratteristica che per me è abbastanza fondamentale.
Spero di ricredermi.
Per inciso, segnalo che le 28 vicepresidenze che spettavano alla minoranza, sono andate tutte al Movimento di Grillo, che – grazie ai numeri – non ha ritenuto di dover lasciare almeno un posticino a Sel o alla Lega, ad esempio. Il buongiorno si vede proprio dal mattino.
Un Modello da cambiare
Sempre su tema agricolo è la mia nuova interrogazione, questa volta indirizzata al Ministro della Salute perché il nocciolo della questione ha a che fare con la farmacovigilanza sugli animali e il modo in cui sono trattati e alimentati.In buona sostanza, per il trasporto delle specie suina, bovina, ovina, caprina, equina, bufalina e altri animali da cortile, come volatili e conigli, serve un documento che si chiama Modello 4 o Foglio Rosa.
Ma in questi anni di lavoro che ho svolto proprio nell’ambito dell’allevamento di bovini da latte, mi sono accorto che la compilazione di una parte del modello – modificata nel 2006 – genera negli allevatori una notevole confusione visto che le voci sembrano essere discordanti tra loro.
E spesso si incorre in errori. Ma sbagliare questo documento significa sanzioni amministrative e addirittura penali.
Ho constatato che questo avviene in quanto la formulazione del Modello 4 è ancora legata a un vecchio schema, in cui il sistema della farmacovigilanza non era cosi attento come ora. In sintesi, il documento chiede correttamente agli allevatori il rispetto dei tempi di sospensione dei trattamenti prima del trasporto, ma anche se è stato effettuato un trattamento nei 90 giorni antecedenti, chiarimento che diventa superfluo e inutile.
Si può immaginare in quale difficoltà si mettono gli operatori del settore.
Per questo chiedo al Ministro di modificare quel passaggio del modello 4 e di sapere quante siano, dal 2006 a oggi, le sanzioni riscontrate relative all’errata compilazione.
Estia aiuta chi è dentro
Domenica scorsa ho partecipato, nel carcere di Bollate, alla festa per l’anniversario della fondazione dell’associazione milanese Estia, un gruppo di volontari che lavora, appunto, nell’istituto penitenziario.
Sono rimasto colpito positivamente non solo dall’attività di queste persone con coloro che stanno scontando la pena a Bollate, ma anche dal modo in cui la struttura è tenuta e condotta. Forse è noto che questo è un carcere modello. E mi viene da pensare che probabilmente persegue l’unica via in grado di dare una seconda chance a chi vi è detenuto.
Ma sappiamo anche che Bollate è uno dei pochi casi in Italia. Per il resto, le carceri sono ciò che di peggio si può pensare: vecchie, cadenti, superate come infrastrutture e in termini di sicurezza, soprattutto incredibilmente sovraffollate.
Qualsiasi cosa si possa pensare di una persona che si trova ristretta, non è certo il modo per farle scontare umanamente una pena e procedere a un auspicabile recupero. Sono convinto che senza una prospettiva e una dignità anche nella detenzione, chi ha compiuto atti contrari alla legge non potrà che ripeterli e così l’annoso problema carceri, in questo Paese, non si risolverà mai.
Giù le mani dal verde
La Giunta provinciale di Milano ha deliberato l’approvazione del Piano di governo del territorio del Comune di Pogliano Milanese. Ma non senza prescrizioni.
Soprattutto per quanto riguarda le aree verdi e agricole. In particolare, la Provincia ha chiesto di prevedere idonee fasce di mitigazione paesistico/ambientale lungo il confine comunale con Vanzago e in particolare con il sito del Bosco Wwf. E’ stata poi molto chiara sul rispetto del corridoio ecologico della Rer (la Rete ecologica regionale) e sulla diminuzione del perimetro del Parco Basso Olona: per Palazzo Isimbardi non è condivisibile sottrarre ulteriori aree a queste zone, visto che poi, nel Pgt, non assumono alcuna destinazione specifica.Infine, la Giunta “tira le orecchie” al Comune anche sul consumo di suolo: la previsione è di un 2,9% di superficie urbanizzata in più e rosicchiata alle aree agricole.
La Provincia chiede una verifica precisa tra la richiesta di Pogliano e le valutazioni contenute nel piano territoriale provinciale. Perché a quanto pare i conti non tornano.
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SICOMORO MAGGIO
In questo numero del Sicomoro alcuni interventi sull'IMU da parte di due amministratori locali, il ricordo di Aldo Moro ed altro.
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NEWS DAL PARLAMENTO
A proposito di Congresso PD
In attesa dell’Assemblea Nazionale del Pd è iniziata la discussione, nei circoli, tra i militanti sul prossimo congresso . Molte le ipotesi che ho ascoltato su come gestire questo periodo che porta al congresso o sui tempi e le modalità di partecipazione da parte degli iscritti al partito.
Mi sembra opportuno, allora, condividere con voi alcune considerazioni su questo tema.
Credo che accelerare il percorso del congresso per fare tutto in fretta porrà un serio ostacolo affinché nei circoli si dia vita ad una discussione serena e approfondita con i simpatizzanti e gli iscritti.
Chiedere di eleggere il segretario prima dell’estate è, allora, un percorso che limita la partecipazione, anziché ricercarla, promuoverla, desiderarla.I vari posizionamenti, dei nuovi e vecchi opinion leader del Pd, mi sembra che passino sempre attraverso forme e geometrie di alleanze e vicinanze con l’uno o altro partito.
Sono del parere che sia meglio delineare i contenuti e i progetti di questo PD per andare poi ad offrirli agli elettori, che saranno quelli che dovranno accordarci la loro fiducia, e non confidare sempre e solo nelle alleanze che poi vengono smentite il giorno delle elezioni.
Offriamo un PD di contenuto agli elettori e non alchimie politiche.
Interrogazione su Art. 62 per i prodotti agricoli
Ho sottoscritto l’Interrogazione presentata da alcuni colleghi del PD per avere chiarezza sull’applicazione delle disposizioni dell’art. 62 del Decreto Legge 24 gennaio 2012 N°1.Questo articolo di legge è stato inserito come norma che “ fa riferimento particolare alle relazioni economiche tra gli operatori della filiera agroalimentare connotate da un significativo squilibrio nelle rispettive posizioni di forza commerciale, proprio al fine di assicurare una maggiore trasparenza e il riequilibrio delle predette posizioni di forza nonché di contrastare le pratiche commerciali sleali a danno del contraente debole”.Se vuoi leggere clicca qui.
On. Cova: St Microelectronics: intervenga il Ministro. A rischio i posti di lavoro
On. Cova: “St Microelectronics: intervenga il Ministro. A rischio i posti di lavoro”
La situazione della St Microelectronics di Agrate e la sua storia recente, che sta portando a una riorganizzazione che investe direttamente il personale, approda a Roma grazie a un’interrogazione che l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, ha appena presentato al Ministro per lo Sviluppo economico.
Nell’interrogazione Cova ripercorre la vicenda della St Microelectronics, azienda multinazionale leader nello sviluppo e nella produzione di semiconduttori su scala mondiale, con 50.000 dipendenti nel mondo e 20.000 in Europa, di cui 8.000 in Italia, e un fatturato di circa 10 miliardi di dollari nel 2011. Ma varie vicissitudini e cessioni, hanno portato oggi il sito di Agrate – fa sapere Cova al Ministro – in un contesto di riorganizzazione tale che determina incertezza per i lavoratori e le lavoratrici coinvolti.
In questo momento ad Agrate lavorano 1.200 persone e la Micron, la multinazionale americana che gestisce l’azienda, ha dichiarato la volontà di trasferire circa 400 persone in altra sede. Una situazione di incertezza, dice il parlamentare Pd, a fronte di nessun progetto in grado di occupare nei prossimi anni il personale.
Al Ministro dello Sviluppo Economico, che era stato parte attiva nell’ambito degli accordi passati, Cova chiede “se non ritenga necessario confermare il carattere strategico che la St Microelectronics ha per il nostro Paese; quali urgenti e concrete iniziative intenda adottare per garantire la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali nel sito di Agrate; se non ritenga di doversi attivare nei confronti dell'azienda; se, in qualità di azionista pubblico, non ritenga opportuno intervenire presso la Micron affinché predisponga un piano di investimenti che dia una prospettiva certa al sito di Agrate; se non ravvisi la necessità di attivare urgentemente un tavolo istituzionale tra Governo, Regioni e soggetti interessati”.
Infine, Cova vuole sapere dal Ministro se non pensi di verificare la correttezza dei comportamenti messi in atto e che “si giocano, come sempre, sulla pelle dei lavoratori”.
Roma, 30 aprile 2013
FIDUCIA AL GOVERNO LETTA
Lunedi 29 aprile 2013 il Presidente del Consiglio incaricato Enrico Letta ha presentato la sua Relazione di Programma alla Camera deiDeputati. Se la vuoi leggere clicca qui.
Il dibattito su questa fiducia è stato molto forte tra i nostri elettori di centro sinistra perchè è stato visto come un accordo con il PDL. I timori sono legati in particolare ad alcuni provvedimenti che si teme che non vengano realizzati, mentre l'attenzione dovrebbe essere posto più su quanto si potrebbe fare con questo Governo.
Mi permetto di sottolineare che ho votato la fiducia al Governo Letta per la possibilità reale di un cambio della legge elettorale che fino ad ora ha reso difficile la governabilità del paese( soprattutto se la maggioranza dei voti erano per il centro sinistra) e la mancata scelta dei parlamentari da parte degli elettori. Altro motivo importante è la situazione economicamente difficile del nostro paese che richiede una maggioranza ampia. Le richieste di tornare al voto avrebbero riconsegnato un paese ingovernabile anche tra 3-6 mesi con l'aggravante che non si sarebbe più tornare al voto. Infatti tenere la posizione di netta chiusura con il centro destra ora voleva dire mantenerla anche tra 3-6 mesi.
Allora cosa sarebbe successo? Chi ci chiede di non votare un governo con il PDL ora, non avrebbe accettato accordi anche tra qualche mese ed allora avremmo messo in ginocchio il paese.
Credo che non si possa ragionare guardando solo all'oggi ma valutare anche cosa comportano alcune scelte per il futuro.
NEWSLETTER DAL PARLAMENTO
Informati su ciò che accade a Roma con Paolo Cova
Il Governo Letta
Dopo l’elezione del Presidente della Repubblica, siamo ora a un altro passaggio difficile e complicato. Il conferimento dell’incarico a Enrico Letta è la via trovata da Napolitano per cercare di uscire da questo quadro politico frazionato. Letta ha risposto a questa responsabilità scegliendo donne e uomini che in parte segnano una discontinuità con il passato. Il PD ha messo in campo competenze nuove con uomini e donne anche alla loro prima esperienza. Non sono sordo alle preoccupazioni di “inciucio” che ricevo ma limitarsi solo ai “se” e ai “ma”, non ci porta lontano. Questa è la situazione e deve essere affrontata. Mi auguro che non ci si fermi a fare solo ipotesi e supposizioni, ma si guardi alla realtà della situazione del nostro Paese. Questo mi sento di chiederlo anche ai cittadini che spesso parlano di politica lontana dalla realtà e che ora non possono chiedere alla politica di ragionare su scenari che non ci sono o su possibili alternative che non si sono realizzate in questi mesi.Guardo a questo passaggio stretto con la speranza che sia un cambio di ritmo e di collaborazione tra più forze politiche.
Rodotà e la Costituzione
In questi giorni ho ricevuto molte richieste di spiegazioni sui motivi che hanno indotto il Pd a non scegliere e votare Stefano Rodotà come nuovo Presidente della Repubblica. Faccio perciò alcune mie personali considerazioni e vi espongo quale ragionamento ho seguito nello sposare questa decisione.In Italia, fino a che non si voti un cambio della Costituzione, siamo in una democrazia parlamentare e non presidenziale. Ciò significa che non esiste l'elezione diretta del Capo dello Stato.
Pertanto, fare quelle che il M5s ha definito “Quirinarie” per scegliere il futuro Presidente, vuol dire snaturare lo spirito della nostra carta costituzionale ancora vigente. Se proprio vogliamo, almeno Silvio Berlusconi aveva proposto la stessa cosa, ma prima modificando, appunto, la Costituzione.
Beppe Grillo non è interessato neanche a fare questo e, come è ormai suo costume, supera le leggi ignorandone il contenuto.E d’altra parte, il candidato Rodotà stesso, che di fronte a una situazione come questa non capisce che si sta cambiando lo spirito costituzionale, dal mio punto di vista non è più un garante della nostra Carta. Lo dimostra chiaramente il fatto che noi del Pd non abbiamo indetto e tenuto primarie per il presidente.
E se mai le avesse fatte Berlusconi, a quest’ora saremmo stati tutti in piazza a sventolare la Costituzione.
Società liquida: migliorarla è possibile
Una riflessione mi sorge dopo questo primo mese di attività parlamentare. Parliamo di questa società che viene definita “liquida” per la sua estrema facilità a scappare e scivolare via, quasi incontenibile e incontrollabile come l’acqua che scorre e va.
Tutto cosi semplice e sempre a portata di mano, tantissime volte basta un solo click e si apre un mondo davanti a noi.
Ogni informazione è per tutti e con un semplice Pc ci si connette ad ogni informazione. Poi scopri che la realtà è molto più complessa, non è come appare.
Non è vero che tutto è a portata di mano e non tutti riescono e possono accedere a questo mondo fantastico.La complessità della vita si esplica maggiormente quando ti devi confrontare con altre persone, e persone con idee diverse dalle tue. Si entra in quel mondo complesso che ci ha divisi in questi anni, nel tifo e in quello slogan bruttissimo, “Una precisa scelta di campo”, che ha creato solo tifosi e ha chiuso spazio al dialogo.
Certo tornava utile per compattare i propri di tifosi.Allora non è più una società liquida, ma complessa da gestire e decifrare.
Quando metti in campo ragionamenti inizia la difficoltà a seguirti e a comprendere, si preferisce slogan, parole d’ordine. Risultiamo incapaci di masticare alcuni passaggi e spesso vengono liquidati come “gli inciuci” con “le lotte di corrente”.Personalmente credo che prima di una scelta ci stanno dei passaggi e delle riflessioni, ci stanno argomentazioni anche opinabili da altri, ma argomentazioni nate dall’esperienza e dalla conoscenza.
Non bastano semplici informazioni, serve una conoscenza e un sapere.
Liberiamo questa Italia con ragionamenti che raccolgano la complessità della situazione e non cedano alla semplificazione eccessiva.
Ministro, ad Agrate si rischiaLa situazione della St Microelectronics di Agrate e la sua storia recente, che sta portando a una riorganizzazione che investe direttamente il personale, è al centro di un’interrogazione che ho appena presentato.
Per chi non la conoscesse, St Microelectronics è un’azienda multinazionale leader nello sviluppo e nella produzione di semiconduttori su scala mondiale, con 50.000 dipendenti nel mondo e 20.000 in Europa, di cui 8.000 in Italia, e un fatturato di circa 10 miliardi di dollari nel 2011.
Ma varie vicissitudini e cessioni, hanno portato oggi il sito di Agrate in un contesto di riorganizzazione tale che determina incertezza per i lavoratori e le lavoratrici coinvolti.
Al Ministro dello Sviluppo Economico, che era stato parte attiva nell’ambito degli accordi passati, chiedo “se non ritenga necessario confermare il carattere strategico che la St Microelectronics ha per il nostro Paese; quali urgenti e concrete iniziative intenda adottare per garantire la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali nel sito di Agrate; se non ritenga di doversi attivare nei confronti dell'azienda; se, in qualità di azionista pubblico, non ritenga opportuno intervenire presso la Micron affinché predisponga un piano di investimenti che dia una prospettiva certa al sito di Agrate; se non ravvisi la necessità di attivare urgentemente un tavolo istituzionale tra Governo, Regioni e soggetti interessati”.Infine, vorrei sapere dal Ministro se non pensi di verificare la correttezza dei comportamenti messi in atto e che si giocano, come sempre, sulla pelle dei lavoratori.
INTERROGAZIONE SU STMICROELECTRONICS
Ho presentatto con il collega Roberto Rampi(PD) una interrogazione sulla situazione della STMicroelectronics di Vimercate.
Nella scorsa legislatura il Sen Luigi Vimercati(PD) aveva seguito direttamente questa situazione difficile dei lavoratori, mentre personalmente avevo partecipato ad alcuni incontri.
Ora sono preoccupato mper l'evolversi della situazione è abbiamo presentato questa interrogazione che puoi leggere se clicchi qui.
UNA SOCIETA’ COMPLESSA
Una riflessione mi sorge dopo questo primo mese di attività parlamentare.
Parliamo di questa società che viene definita “Liquida” per la sua estrema facilità a scappare e scivolare via, quasi intenibile e incontrollabile come l’acqua che scorre e va.
Tutto cosi semplice e sempre a portata di mano, tantissime volte basta un solo click e si apre un mondo davanti a noi. Ogni informazione è per tutti e con un semplice PC ci si connette ad ogni informazione.
Poi scopri che la realtà è molto più complessa, non è come appare. Non è vero che tutto è a portata di mano e non tutti riesco e possono accedere a questo mondo fantastico.
La complessità della vita si esplica maggiormente quando ti devi confrontare con altre persone e persone con idee diverse dalle tue. Si entra in quel mondo complesso che ci ha divisi in questi anni, nel tifo e in quello slogan bruttissimo “ Una precisa scelta di campo” che ha creato solo tifosi e ha chiuso spazio al dialogo. Certo tornava utile per compattare “i propri” tifosi.
Allora non è più una società liquida ma complessa da gestire e decifrare. Quando metti in campo ragionamenti inizia la difficoltà a seguirti e a comprendere, si preferisce slogan, parole d’ordine. Risultiamo incapaci di masticare alcuni passaggi e spesso vengono liquidati come “gli inciuci” con “le lotte di corrente”.
Personalmente credo che prima di una scelta ci stanno dei passaggi e delle riflessioni, ci stanno argomentazioni anche opinabili da altri, ma argomentazioni nate dall’esperienza e dalla conoscenza.
Non bastano semplici informazioni, serve una conoscenza e una sapere.
Liberiamo questa Italia con ragionamenti che raccolgano la complessità della situazione e non cedano alla semplificazione eccessiva
NEWS DAL PARLAMENTO
Questo presidente s’ha da fare
Nelle righe che seguono vi propongo una personale riflessione politica volta a spiegare cosa è successo giovedì, primo giorno di voto per il nuovo Presidente della Repubblica, in Aula. Mi rendo conto che non è facile, visto anche il clima molto acceso di questi giorni intorno alla questione
Stando alla regola stretta, come avevo già spiegato nella scorsa newsletter, la Costituzione prevede che nelle prime 3 votazioni si cerchi una candidatura il più possibile condivisa dalla maggior parte dei parlamentari. Pierluigi Bersani si è adoperato per questo: ha cioè cercato una soluzione condivisa da un numero alto di parlamentari ma con il rifiuto di M5S L’intento era anche quello di evitare che venisse detto che il centrosinistra voleva occupare tutti i posti.
L’andamento e il risultato della votazione sono serviti a dimostrare a Berlusconi e al Paese che non è possibile un nome condiviso scelto in questo modo, ma serve altro e soprattutto un metodo diverso. Come è stato più volte ribadito nel Gruppo Pd, se non si riusciva a trovare un nome largamente condiviso, si sarebbe votato in base alla regola della maggioranza degli elettori.
Cosa è successo poi nelle altre votazioni
Ecco, allora, alcune mie considerazioni sulla “vicenda” che ha interessato Romano Prodi nella quarta votazione per il Presidente della Repubblica.
Venerdì mattina il gruppo dei parlamentari PD, riunito in assemblea, ha approvato all’unanimità di votare Romano Prodi alla quarta votazione. Oltre all’acclamazione seguita alla sua proposta di candidatura, è stato richiesto di votare e la votazione ha dato esito positivo all’unanimità.
Registro che 101 parlamentari del PD non hanno avuto il coraggio di manifestare la propria contrarietà a questa candidatura in quella sede, esprimendola, invece, al momento del voto. Di ciò sono molto rammaricato.
Rammaricato per il Partito, per chi tra gli eletti fa coscienziosamente il proprio dovere e vive la politica come “passione” per il bene comune. Rammaricato, soprattutto, perché questa posizione insensata ha vanificato il lavoro svolto da milioni di volontari, iscritti e simpatizzanti, che hanno speso e spendono, ogni giorno, il proprio tempo ed energie in modo gratuito per il PD e per il bene del nostro Paese.
Sabato pomeriggio abbiamo votato ed eletto Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica. Ritengo che questo passaggio abbia indicato una continuità istituzionale in un momento dove nessuna coalizione o forza politica riesce a garantirla nei due rami del parlamento.
Ma la cava nel bosco no
Mentre a Roma si fa l’Italia, in Lombardia si rischia di veder disfare un’oasi del Wwf. L’ampliamento della cava Bellasio, in prossimità del bosco di Vanzago, rischia di mettere a repentaglio l’integrità dell’area, nonostante il no deciso all’intervento del territorio su cui l’area insiste. Tutte questioni che ora approdano sul tavolo del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, grazie a un’interrogazione presentata da me e sottoscritta anche dal collega Vinicio Peluffo.
Nel documento chiedo di sapere “quali provvedimenti intende adottare il Ministero dell’Ambiente, che è il garante dell’integrità dei siti di Natura 2000 come quello di Vanzago nei confronti dell’Unione Europea, affinché Regione Lombardia predisponga lo ‘studio di incidenza’, quell’elemento in più, cioè, che serve a prevenire eventuali danni alla fonte e a stabilire se un intervento come l’ampliamento della cava sia compatibile con l’habitat dell’oasi e del bosco Wwf”. Dunque, “bisogna verificare se si tratta di cosiddetti habitat di specie, considerate le varie funzioni biologiche (migrazione, spostamento trofico, corteggiamento, fuga, volo territoriale, sosta, ecc.), e dunque siano sottoposti dal legislatore comunitario a una rigorosa tutela”.
Il mio obiettivo è stringere il cerchio attorno alle responsabilità degli enti locali lombardi, in primis la Regione, affinché l’oasi e le sue fauna e flora siano tutelate fino in fondo e nel nome della legge. Nell’interrogazione ho riassunto la storia di questa vicenda, a partire dall’approvazione del Piano cave della Provincia di Milano, fino a oggi, con Regione Lombardia che non ha ancora avviato alcuna procedura prevista dalla normativa vigente: né la valutazione ambientale strategica, né, tanto meno, la valutazione di incidenza.
Ricordo che sull’area insiste anche il comune di Pogliano Milanese che ha appena approvato il Piano di governo del territorio. Una cava e un nuovo Pgt temo che comportino qualche rischio per l’integrità del bosco, che, qualche mese fa, è già stato oggetto di spiacevoli episodi: l’incendio, la sparizione di alcuni animali, le minacce ai responsabili dell’area.
Agricoltura in pista
Questa settimana è iniziato il lavoro dei membri del Gruppo parlamentare del Pd che sono in Commissione Agricoltura alla Camera. Tra questi, come avevo informato all’ultimo minuto nella scorsa newsletter, ci sono anche io. In tutto, siamo un gruppo di 14 persone che rappresenta l’intera Nazione e che ha esperienze e competenze diverse.
Nella prima seduta sono stati presentati i lavori svolti dalla Commissione nella scorsa legislatura per darci un’idea del punto in cui si era arrivati, e i progetti portati avanti dal Pd fino a pochi mesi fa. Ogni commissario ha segnalato le priorità derivanti dalle proprie competenze, dai propri territori e per tutto il sistema dell’agricoltura italiana.
Personalmente ho fatto presente che è necessaria un’attenzione al prezzo dei prodotti agricoli al produttore, alle ricadute della nuova Pac (la Politica agricola comunitaria) sui nostri agricoltori, al tema del benessere negli allevamenti e della salubrità dei prodotti, al Decreto Catania (quello che disciplina il commercio dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma, cioè la frutta e le verdure fresche preparate e confezionate in vaschette o in sacchetti di plastica e pronte per essere messe in tavola) e alle forme di burocrazia che bloccano le imprese agricole, alla normativa per gli impianti a biomasse e alle fonti energetiche alternative in agricoltura.