TRIVELLAZIONI PARCO ADDA NORD

Nei giorni scorsi la società Mac Oil di Roma ha ottenuto l'autorizzazione a fare trivellazioni per la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi nell'area della Martesana e nel Parco Adda Nord.

Con la collega Simona Malpezzi (PD) e Matteo Mauri(PD) abbiamo presentato un'interrogazione al Ministro. La nostra preoccupazione deriva dal fatto che non siano stati valutati i limiti ambientali ed ecologici essendo in prossimità dell'Adda, del corridoio ecologico primario e di un parco.

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PAPA FRANCESCO E POLITICA

Ho letto con interesse l'intervista di Scalfari a Papa Francesco apparsa oggi su Repubblica.
Mi ha colpito un passaggio che può essere "Programma di Governo" per una legislatura.
Papa Francesco afferma "…… Personalmente penso che il cosiddetto liberismo selvaggio non faccia che rendere i forti più forti, i deboli più deboli e gli esclusi più esclusi. Ci vuole grande libertà, nessuna discriminazione, non demagogia e molto amore. Ci vogliono regole di comportamento ed anche, se fosse necessario, interventi diretti dello Stato per correggere le disuguaglianze più intollerabili".
Il liberismo di questi anni ha prodotto solo criticità e impoverimento delle persone ed un accentramento delle ricchezze.
Credo che non si possa più affermare che il mercato non deve avere regole e si regola da solo….. La legge dell'offerta e della richiesta si bilanciano a vicenda.
Servono regole chiare che impediscano uno sbilanciamento a favore del più forte.
La classe media italiana, che pensava di giovarsi dal liberismo, è stata completamente spolpata ed impoverita. Non è riuscita a reggere questa ondata dove i forti hanno dettato le loro regole.
Allora serve un cambio, serve dare più forza a chi è più debole; un ruolo che solo la politica può giocare.

NEWS DAL PARLAMENTO

Quando la realtà supera la fantasia

Ormai è accaduto l’irreparabile. Ciò che abbiamo temuto per mesi, alla fine si è realizzato. Ma, come sempre, vi vorrei dare una lettura delle cose dall’interno. Le ultime concitate ore hanno avuto dell’incredibile. Intanto, la notizia delle dimissioni di massa dei parlamentari del Pdl è girata velocemente nel Transatlantico, ma con la stessa velocità ci siamo premurati di verificarne l’attendibilità. Personalmente, avevo avuto l’impressione che fosse solo un teatrino da parte del Pdl per esacerbare i toni in difesa del proprio capo. Ma poi la realtà ha superato la fantasia.

Come sapete, sabato Berlusconi ha rassegnato le dimissioni dei suoi 5 Ministri, incurante delle ricadute di una tale decisione sugli altri 60 milioni di italiani e sulle loro famiglie. Ancora una volta ha prevalso l’interesse personale e l’astio nei confronti di chi vuole far rispettare la legge.

Di fronte a tutto questo la mia riflessione è netta: credo sia necessario essere fermi riguardo al rispetto delle sentenze. E chi vuole governare, deve farlo per il bene dell’Italia. Bisogna dire basta a una serie di abitudini scorrette che hanno portato il Paese a questo punto. Basta manovre senza coperture che hanno prodotto l’infrazione europea. Basta ingannare gli italiani sui conti pubblici.

La discussione politica che si è aperta all’interno del Pdl, con alcuni Ministri “dimissionari” che si stanno dissociando dall’azione voluta e intrapresa dal loro leader, sembra proprio andare in questa direzione. Che finalmente qualcuno degli accoliti metta in dubbio il modo di fare politica di Berlusconi?

Tanto rumore per nulla

Oggi potrebbe avere poca importanza, visto quanto sta accadendo, ciò che sto per raccontarvi, ma per il Partito democratico – e contro i suoi soliti, assurdi detrattori – ne ha molta.

Ricorderete che prima dell’estate c’era stata una gran polemica su chi dovesse essere il sostituto alla vicepresidenza della Camera di Maurizio Lupi, nominato Ministro alle Infrastrutture. Poiché il nome doveva di necessità appartenere al Pdl, il più gettonato pareva quello di Daniela Santanchè. Chissà mai perché, il Pd e i suoi deputati sono stati attaccati per mesi e accusati di essere quelli che avrebbero votato la “Pitonessa”. Alla fine, questo non è successo: è stato eletto senza clamore e con 274 voti Simone Baldelli, sempre del Pdl. Ma non ho sentito smentite da parte di chi ha puntato il dito con disprezzo verso il Pd in quei giorni.

Per la cronaca, la Camera ha scelto anche un segretario d’aula: Enrico Gasbarra, del Pd, che ha avuto 342 voti e nessuna polemica.

Les jeux sont faits

All’interno della Delega fiscale al Governo, approvata alla Camera e ora rinviata al Senato, sono contenute le misure relative al gioco. E’ noto ormai a tutti come, purtroppo, molte persone siano affette da quello che viene definito Gap, gioco d’azzardo patologico, che, in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo, pare impossibile ma semmai si accentua. Probabilmente nella disperata ricerca di denaro. Ma alla base c’è una vera e propria forma di dipendenza che va presa sul serio e curata da specialisti.

Stato ed enti locali devono fare, però, la loro parte. E proprio il Pd ha presentato una serie di emendamenti che vietano la pubblicità del gioco in radio e tv durante la fascia protetta e su ogni mezzo per i giochi d'azzardo che inducono comportamenti compulsivi (slot machine, giochi online ma anche gratta&vinci). Inoltre, affidando nuovi poteri ai sindaci, si permette ai Comuni di partecipare al procedimento di autorizzazione e di pianificazione della dislocazione delle sale da gioco. Vengono previsti anche un Fondo economico per il sostegno a chi è affetto da Gap, la riduzione globale dei giochi e un sistema delle concessioni più stringente e trasparente. Siamo riusciti a inserire poi il pubblico riconoscimento per chi decide di rimuovere o non installare slot-machine.

Solito siparietto dei M5S. Dal loro punto di vista, il settore va riordinato e, solo sulla base di questo, hanno chiesto di stralciare dal testo del decreto l’intero articolo 14, che è quello che contiene quanto vi ho appena spiegato. Ma una simile mossa ci avrebbe impedito di introdurre buone norme, mentre non vieta certo di scrivere una nuova legge organica in futuro.

Attenti alle biomasse

In settimana, in Commissione Agricoltura, alla Camera, abbiamo avuto il “piacere” di avere ospite il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, che doveva informarci sull’Expo. I temi toccati dal governatore sono stati, tra gli altri, quelli di una produzione agricola e di una competitività del settore agroalimentare sostenibili.

Ma quando si fa riferimento a una agricoltura sostenibile, ovvero l’argomento cardine di Expo 2015, il pensiero corre subito alla questione degli impianti a biomasse. Tant’è, che ho dovuto far presente, con una certa durezza, a Maroni e al suo solito assessore all’Agricoltura Fava, che l’accompagnava, che l’eccessiva presenza di questi impianti non è la strada giusta e Regione Lombardia deve vigilare sui tentativi di speculazione.

Il problema non è secondario: la presenza di impianti di grosse dimensioni e spesso slegati da una attività produttiva agricola zootecnica, vanificano la sostenibilità della produzione di energia. La proposta di creare energie alternative, in questo caso, contrasta con l'eccessivo consumo di suolo e con l’uso indiscriminato di materie prime pregiate e attualmente insufficienti nel territorio italiano.

Anzi, secondo me, si dovrebbero usare i reflui zootecnici come fonte principale e si abbatterebbero i costi di produzione dell'energia. In buona sostanza, come dice a gran voce da tempo anche la Coldiretti, dobbiamo stare molto attenti al fatto che se gli impianti a biogas sono alimentati con sostanze coltivate solo a questo scopo, il rischio è la mera speculazione da parte di coloro che non sono veri agricoltori.

E intanto il latte sale

La notizia che il prezzo del latte alla stalla ha raggiunto il nuovo record storico di 52,58 centesimi al litro, in aumento del 2% rispetto alla settimana prima e del 25,5% rispetto allo scorso anno, ci riporta sempre sul mio chiodo fisso: da anni i produttori di latte vivono la difficoltà di reggere sul mercato e le continue chiusure di aziende ne sono una testimonianza. La produzione in Italia non raggiunge la quota stabilita a livello europeo proprio perché succede questo.

E allora come un mantra ripeto: l’unica soluzione è l’indicizzazione del prezzo del latte alle materie prime e ai costi, per garantire che sia equo anche per il consumatore.

Purtroppo, ora, questo impegno rimarrà in sospeso: la Ministro De Girolamo, che doveva riunire il tavolo sul prezzo del latte da me chiesto con la risoluzione appena votata, è dimissionaria. Non ci resta che aspettare gli eventi.

On. Cova: “Regione Lombardia vigili sugli impianti a biomasse, se vuole un’agricoltura veramente sostenibile”

Era presente anche Paolo Cova, parlamentare del Pd, componente della XIII Commissione Agricoltura della Camera, all’audizione di oggi, mercoled ì 25 settembre 2013, con il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni.

I temi toccati dal governatore sono stati, tra gli altri, quelli di una produzione agricola e di una competitività del settore agroalimentare sostenibili.

 

“Quando si fa riferimento a una agricoltura sostenibile, ovvero l’argomento cardine di Expo 2015, il pensiero di chi ci lavora e conosce il settore corre subito alla questione degli impianti a biomasse”, fa presente Cova che sul biogas è intervenuto con fermezza, ricordando a Maroni e al suo assessore all’Agricoltura Fava, pure lui in audizione, che “l’eccessiva presenza di questi impianti non è la strada giusta e Regione Lombardia deve vigilare sui tentativi di speculazione”.

 

“La presenza di impianti di grosse dimensioni e spesso slegati da una attività produttiva agricola zootecnica vanificano la sostenibilità della produzione di energia – spiega, infatti, Cova –. La proposta di creare energie alternative, in questo caso, contrasta con l'eccessivo consumo di suolo e con l’uso indiscriminato di materie prime pregiate e attualmente insufficienti nel territorio italiano”.

Secondo il parlamentare Pd, la soluzione è un’altra: “Usare reflui zootecnici come fonte principale abbatterebbe i costi di produzione dell'energia”.

 

Cova ricorda che proprio domani, giovedì 26 settembre 2013, all’auditorium Gaber, a Palazzo Pirelli, si terrà il convegno ‘Biogas in Lombardia: i numeri e gli impatti’, organizzato dalla Coldiretti Lombardia: “Il tema è proprio questo: se gli impianti a biogas sono alimentati con sostanze coltivate solo a questo scopo, dicono i coltivatori, il rischio è la mera speculazione da parte di coloro che non sono veri agricoltori”.

 

Ancora record per il prezzo del latte. E le aziende italiane chiudono

La notizia che il prezzo del latte alla stalla ha raggiunto il nuovo record storico di 52,58 centesimi al litro, in aumento del 2% rispetto alla settimana scorsa e del 25,5% rispetto allo scorso anno, induce Paolo Cova, parlamentare del Pd e componente della XIII Commissione Agricoltura della Camera, a intervenire nuovamente sul tema: “Sono anni che i produttori di latte vivono la difficoltà di reggere sul mercato e le continue chiusure di aziende ne sono una testimonianza – spiega –. La produzione di latte in Italia non raggiunge la quota stabilita a livello europeo proprio perché succede questo”.

 

Cova non può far altro che ribadire come “l’unica soluzione sia l’indicizzazione del prezzo del latte, in quanto gli strumenti immessi dalla Ue per tutelare i produttori hanno fallito”. E d’altra parte, rileva il primo firmatario della Risoluzione sul prezzo equo del latte appena approvata in Commissione, “gli industriali sanno di avere il coltello dalla parte del manico, perché il latte è un prodotto troppo deteriorabile e possono decidere di abbassarne il prezzo in qualsiasi momento o situazione”.

 

Il parlamentare Pd insiste: “Serve una misura forte che indicizzi il prezzo alle materie prime e ai costi e garantisca che sia equo anche per il consumatore”.

NEWS DAL PARLAMENTO

Omofobia con contestazioni

La Camera ha approvato questa settimana il progetto di legge contro l’omofobia, un provvedimento che di fatto ha allargato la legge Mancino, che condanna l'istigazione all'odio e alla violenza, a omofobia e transfobia, equiparate a razzismo, xenofobia e antisemitismo. Il Pdl voleva, invece, mettere l'omofobia tra le sole aggravanti generiche del codice penale.
L’approvazione ha portato con sé anche alcune critiche e polemiche, in particolare contro l’onorevole del Pd Ivan Scalfarotto, relatore della legge. Mi permetto di dire che gli insulti e le minacce rivolte nei confronti dell’on. Scalfarotto sono gravi e ingiustificati.
Si può dissentire, ma i toni che hanno usato i principali interessati a questa norma superano i normali rapporti tra persone. Non è una situazione nuova perché anche lo scorso anno abbiamo assistito a vicende simili nei confronti della collega Rosy Bindi, contestata aspramente.
Per quanto mi riguarda, mi sembra positivo che si sia iniziato ad approvare una legge che consente di contrastare i fenomeni di omofobia. Inserire l'aggravante anche per le  discriminazioni sessuali è un passo importante che viene impresso al nostro Paese.
E nonostante le diatribe tra chi voleva norme più decise e chi temeva fosse un modo per introdurre altre regole o per impedire la libertà di espressione, sono convinto che questa era una legge che mancava e lasciava un vuoto: non fare niente – come forse avrebbe voluto qualcuno – non avrebbe aiutato chi è sottoposto quotidianamente a queste discriminazioni. 

Il Pd non tocca lo Statuto

Ha fatto parecchio notizia l’Assemblea nazionale del Pd, che si è tenuta venerdì e sabato a Roma. Non vi tedio con una relazione di ciò che ho visto e sentito: ognuno di voi avrà letto i resoconti dei giornali.
Voglio però spiegare quale fosse la mia preoccupazione. E il tema è quello con cui si è chiuso, quasi fosse rimasto in sospeso, il nostro congresso settembrino: le regole e la loro eventuale modifica.
Ecco, allora, ciò che penso. Lo Statuto, come anche la Costituzione, non può essere ostaggio di interessi politici del momento o di motivazioni di piccolo cabotaggio. Cambiarlo in corso d’opera, cioè mentre è convocato un Congresso nazionale, rischia di subire le pressioni degli interessi delle parti che si candidano.
E' stato un errore modificarlo in occasione delle primarie di novembre e lo è ancora di più intervenire oggi. Allora si è cambiato per l’interesse dei contendenti. Ora vi si vuole mettere mano per danneggiarsi a vicenda.L'Assemblea non ha seguito questa linea.
E ciò mi rallegra.
 

E’ l’ora di indicizzare

La Risoluzione sul prezzo del latte di cui sono il primo firmatario è stata finalmente approvata in Commissione Agricoltura della Camera. E anche il Governo ha dato parere favorevole all’impegno che gli viene chiesto con il documento.
Adesso la Ministra alle Politiche agricole Nunzia De Girolamo non ha più scuse: deve convocare subito il Tavolo sul prezzo del latte, come sto ripetendo da tempo.
L’obiettivo è l’indicizzazione.
Ricordo che il documento chiede al Governo di impegnarsi “ad attivarsi in tempi rapidi per convocare un tavolo tra industriali e allevatori per giungere alla definizione di un prezzo del latte bovino equo, in linea con quanto disposto dal quadro giuridico nazionale ed europeo”.
E anche di “garantire che produttori e industriali arrivino a determinare un prezzo del latte bovino indicizzato, combinando vari fattori che possono comprendere indicatori di mercato che riflettono cambiamenti nelle condizioni di mercato, il volume consegnato e la qualità o la composizione del latte crudo consegnato, i costi delle materie prime e il costo finale di vendita del latte”.
Mi piace far sempre presente come la questione riguardi noi tutti: qualunque cittadino acquisti del latte fresco lo paga mediamente 1,50 euro al litro, mentre i tedeschi non spendono più di 0,70 centesimi di euro. Meno della metà.

PD. Miotto: una bufala sostenere che abbiamo rotto patti

"Lo sanno anche le pietre che non volevamo il cambiamento dell'art. 3 dello statuto e difronte al muro opposto anche ad emendamenti ragionevoli presentati ieri, ho abbandonato la riunione segnalando il mio profondo dissenso.
È una bufala  affermare che noi saremmo venuti meno ai patti. Noi facciamo le battaglie alla luce del sole come stamani Rosy Bindi ha fatto in assemblea.  Ridicolo ricorrere al gioco delle assenze o delle presenze? Cosa avremmo dovuto fare,  entrare in Assemblea  con il bavaglio? É la prima volta che si colpevolizza chi é minoranza!  Se poi si voleva davvero definire un percorso congressuale ordinato, perché non accogliere la proposta di votare per parti separate? Tutte le altre proposte di modifica sulle quali c'era unità  e condivisione, sarebbero state approvate. Nella Direzione del 27 definiremo il regolamento per svolgere bene il  congresso e fare le primarie l'8 dicembre come annunciato dal segretario. Del resto, finora nessuno ha mai sollevato problemi organizzativi che anche in passato non sono mai stati un ostacolo alle primarie.  Il congresso si deve fare e credo che sarebbe meglio concentrare le energie di tutti sulle proposte da avanzare al Paese."

LO CONFESSO…. NON L’HO ASCOLTATO

Ieri non ho ascoltato il video messaggio di Berlusconi, ho preferito dedicare il mio tempo ad altro e a persone molto più importanti.
Non posso dire che non mi sia giunta la eco di quello che ha detto; subito i media e facebook e twitter hanno amplificato e rilanciato le sue dichiarazioni.
Le solite parole, le solite dichiarazioni, i soliti attacchi, niente è cambiato negli ultimi 20 anni nelle sue parole.
Credo sia opportuno voltare pagina e andare avanti. Gli italiani hanno già pagato duramente la prorompente presenza di Berlusconi.
Oggi c'è una sentenza che lo ha condannato in modo definitivo e come tale va rispettata. Va rispettata la persona, ma vanno rispettate le persone oneste e corrette che ogni giorno si spendono per il nostro paese e il suo futuro.
Per me è basta!
Se posso e per quanto mi è possibile non voglio che condizioni ancora la mia vita.

Risoluzione approvata: ora il Ministro De Girolamo convochi subito il Tavolo sul prezzo del latte per un equo compenso

La Risoluzione sul prezzo del latte di cui è primo firmatario Paolo Cova, parlamentare del Pd, è stata approvata oggi, martedì 17 settembre 2013, in XIII Commissione Agricoltura della Camera e anche il Governo ha dato parere favorevole all’impegno che gli viene chiesto con il documento. “Adesso la Ministro De Girolamo convochi subito il Tavolo sul prezzo del latte. Non c’è più tempo per i produttori: dobbiamo andare verso l’indicizzazione”, commenta Cova appena dopo il voto.

 

Nel documento Cova non solo chiede al Governo di impegnarsi “ad attivarsi in tempi rapidi per convocare un tavolo tra industriali e allevatori per giungere alla definizione di un prezzo del latte bovino equo, in linea con quanto disposto dal quadro giuridico nazionale ed europeo”, ma anche di “garantire che produttori e industriali arrivino a determinare un prezzo del latte bovino indicizzato, combinando vari fattori che possono comprendere indicatori di mercato che riflettono cambiamenti nelle condizioni di mercato, il volume consegnato e la qualità o la composizione del latte crudo consegnato, i costi delle materie prime e il costo finale di vendita del latte”.

 

Cova ricorda che “il prezzo del latte bovino ai produttori è attualmente di circa 0,41 euro al litro a fronte di un costo del latte Spot nazionale di circa 0,49 euro al litro e di quello proveniente dalla Baviera di 0,50 euro al litro. Un aumento di soli 0,05 euro al litro comporterebbe circa 40 milioni di euro mensili di maggiori entrate per i produttori”. Inoltre, aggiunge Cova per sottolineare quanto la questione riguardi non solo un settore produttivo ma tutti i consumatori italiani, “qualunque cittadino acquisti del latte fresco lo paga mediamente 1,50 euro al litro, mentre i tedeschi non spendono più di 0,70 centesimi di euro. Meno della metà”.