Afghanistan: una riflessione controcorrente

Quanto sta succedendo in questo martoriato Paese è sotto gli occhi di tutti. I media e le televisioni ci inondano di immagini, di pareri e commenti più o meno critici: un continuo e incessante fluire di notizie a cui si fatica, a volte, stare dietro. Vorrei aggiungere a tutto questo la mia opinione sapendo, già fin da ora, che potrebbe essere, in qualche modo, considerata “stonata”, “fuori dal coro”.

Sono molti coloro che credono che nel corso di questi venti anni, in cui le forze occidentali erano stanziate nel Paese, siano stati spesi parecchi soldi, forse troppi, per controllare in qualche modo una guerra mai completamente terminata. Soldi, in ultima analisi, sprecati visto gli eventi di queste settimane e il ritorno, senza colpo ferire, dei Talebani.

Io credo che questo modo di vedere le cose sia in parte vero ma anche estremamente riduttivo e risultato di una eccessiva semplificazione della questione.

Nel corso di questi 20 anni, intere generazioni di ragazzi, giovani, donne hanno avuto l’occasione di sperimentare e toccare con mano una quotidianità con maggiori prospettive rispetto a quella dei loro genitori.

Numerose associazioni non governative o della cooperazione internazionale si sono spese perché potesse essere garantita una formazione ed istruzione diffusa, soprattutto alle donne. Una opportunità che ha consentito di generare nella popolazione il desiderio di impegnarsi in attività lavorative nuove o proibite fino a poco tempo prima.

Anni che hanno permesso di far crescere la cultura del rispetto e dei diritti, per le donne e per i bambini.  Di recuperare alla vita sociale intere tipologie di persone che i talebani avevano costrette ai margini o perseguitato.  Un modo di leggere il tentativo di fuga di molti, in questi giorni, è sì legato alla paura per la propria incolumità, ma anche al desiderio di non perdere ciò che si è sperimentato è al quale non si può più rinunciare: istruzione, libertà, rispetto, diritti.

Un seme è stato gettato e ha già iniziato a dare i suoi frutti.

Rispetto a vent’anni fa la gran parte della popolazione è diversa da quella precedente, più consapevole dei propri diritti. Il cambiamento è stato possibile grazie alla formazione, l’istruzione e la promozione dei diritti umani. Se vogliamo consentire alle persone di potersi determinare nella propria vita dobbiamo aiutarle con la conoscenza offrendo loro tutti gli strumenti possibili.

Anche in questo sarò, forse, controcorrente, ma tutto questo è stato possibile grazie alla presenza delle Forze Armate. Impensabile che Associazioni, ONG potessero lavorare in questi anni in quel territorio senza la presenza di militari che garantivano loro la sicurezza. Possiamo vedere con i nostri occhi cosa abbia significato la partenza delle Forze Armate, il caos e i disordini che si sono venuti a creare.

Certo, non tutte le presenze militari dei diversi Stati sono uguali. Alcuni avevano fini militari in senso stretto: interventi armati di repressione e controllo. Altre avevano mandati di organizzazione e supporto: meno evidenti, meno presenti sui giornali e nelle notizie, più lenti e faticosi ma garanzia di un impegno quotidiano nella costruzione di un futuro migliore.

In questi giorni ho sentito spesso ripetere la frase: “La democrazia non si esporta”. Condivido, tuttavia tutto ciò che contribuisce a far crescere ragazzi e giovani donne consapevoli e istruiti, non è da sottovalutare, anzi sono un ottimo motivo per dare Speranza ad un Paese. Mi domando cosa sarebbe successo se ci fossimo girati dall’altra parte, se non avessimo voluto vedere ed agire. La risposta a tutto ciò è per me terribile.

Pensieri Democratici

Un assegno per la famiglia

Un provvedimento legislativo molto importante e che sarà fondamentale per le famiglie italiane dalla sua approvazione è l’Assegno unico familiare. E’ istituito con legge n. 46/2021 ed entrerà a pieno regime, dopo l’approvazione dei decreti delegati attuativi, a partire da gennaio 2022.E’ questo un provvedimento fortemente voluto dal Partito democratico che ha presentato il testo base, a prima firma Graziano Delrio, e che ha visto in Stefano Lepri uno dei relatori per la Commissione Affari sociali.

In attesa che diventi definitivo, è stato approvato il decreto legge n.79 intitolato “Misure urgenti in materia di assegno temporaneo per figli minori”. In questo modo, il Consiglio dei Ministri ha introdotto un assegno ponte, utile a rendere operativa, dal 1° luglio e fino al 31 dicembre 2021, la misura in attesa dei decreti attuativi. In particolare, il provvedimento ponte si articola in 2 interventi: l’erogazione dell’assegno per autonomi e disoccupati; l’incremento dell’importo dell’Assegno nucleo familiare per i lavoratori dipendenti e pensionati.

Come funziona

L’assegno unico è un contributo mensile o un credito d’imposta di cui le famiglie possono beneficiare per ciascun figlio da zero fino ai 21 anni di età.

Dai 18 ai 21 anni l’importo dell’assegno è inferiore a quello per i minorenni ed è concesso soltanto con criteri stabiliti: ad esempio se il giovane frequenta un corso di laurea o un tirocinio, oppure svolge il servizio civile universale. Per favorirne l’autonomia, l’assegno può essere corrisposto direttamente al figlio maggiorenne.

L’assegno potrà avere un importo fino a 250 euro circa che potrà essere incrementato, dal 30 al 50 per cento, in caso di disabilità. In questi casi l’assegno viene corrisposto, senza maggiorazione, anche dopo il compimento del ventunesimo anno di età del ragazzo.

L’ammontare dell’assegno è modulato in base all’Isee e diviso in parti uguali tra i genitori. È prevista una maggiorazione a partire dal secondo figlio e va a tutte le famiglie, compresi incapienti, autonomi e partite Iva, finora escluse essendo gran parte dei sostegni alle famiglie legati al contratto di lavoro dipendente o a detrazioni.

A chi spetta

Per aver diritto all’erogazione dell’assegno unico devono essere rispettati alcuni requisiti: l’assegno è riconosciuto a tutti i lavoratori cittadini italiani, titolari di un reddito da lavoro dipendente a tempo indeterminato o determinato, autonomi o con partita Iva. Spetta anche ai genitori single con figli fiscalmente a carico.

Per i cittadini europei o extraeuropei è necessario avere il permesso di soggiorno, versare l’Irpef in Italia, vivere con i figli a carico nel nostro Paese; essere stati o essere residenti in Italia per almeno due anni, anche non continuativi; essere in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o di durata almeno biennale.

Come fare per ottenerlo

L’assegno mensile è determinato in base a una tabella che individua le soglie Isee e i corrispondenti importi mensili per ciascun figlio in relazione al numero dei figli minori. La domanda deve essere presentata a un patronato oppure telematicamente all’Inps. Il beneficio spetta a decorrere dal mese di presentazione della domanda stessa.

L’erogazione avviene mediante accredito sull’Iban del richiedente. Per i percettori di Reddito di cittadinanza, invece, l’Inps corrisponde d’ufficio l’assegno congiuntamente alla misura. In caso di affido condiviso dei minori, l’assegno può essere accreditato in misura pari al 50 per cento sull’Iban di ciascun genitore.

Importante: l’assegno temporaneo non concorre alla determinazione del reddito familiare e non si computa nei trattamenti assistenziali.

Obiettivo natalità

L’assegno unico sarà una riforma epocale, perché la legge ha l’obiettivo di favorire la natalità, di potenziare la genitorialità, sostenere il welfare e la previdenza e supportare le famiglie numerose e quelle povere con figli a carico. Intende riordinare, semplificare e potenziare le misure già previste; diciamo che l’assegno unico è:

–        robusto , perché l’erogazione non è in nessun caso bassa;

–        equo , perché modulato sulle soglie dell’Isee e destinato a tutti a prescindere dalla condizione lavorativa;

–        semplice, perché finalmente si mette fine alla variegata e confusa giungla di sussidi, bonus e assegni; universale, proprio in quanto nessuno rimane escluso;

–        continuativo , perché è una misura strutturale, che inizia a decorrere dal settimo mese di gravidanza fino a 21 anni.

L’intenzione è, appunto, quella di contrastare la denatalità, favorire la genitorialità e sostenere le famiglie, ridurre le diseguaglianze e la povertà minorile, rafforzare la previdenza, i consumi, la crescita e dare una speranza al Paese.

 

Vi anticipo anche che se questo testo rappresenta una delle colonne delle iniziative legislative a favore della famiglia, l’altra è rappresentata dal Family Act, che si concentrerà sui servizi alle famiglie, ed è un provvedimento quadro di un anno fa, a prima firma dall’attuale Ministra per la Famiglia Elena Bonetti e che è ancora in discussione nelle commissioni parlamentari.

 

 

 

Elezioni comunali a Milano

 

E’ stata fissata la data del 3 e 4 ottobre per le prossime elezioni amministrative. Mi permetto di incominciare a segnalare dei candidati al consiglio comunale per il Partito Democratico a Milano di cui riporto la personale presentazione.

Roberta Osculati . Vivo a Milano da oltre 25 anni, con mio marito e i nostri due figli: uno gioiosamente atteso, l’altro felicemente adottato. Sempre a contatto coi giovani e le loro famiglie, sono insegnante di ruolo al liceo, attiva nel volontariato e nell’associazionismo ambrosiano. Cinque anni fa ho iniziato l’impegno politico a servizio della mia città come consigliera comunale e Presidente della Commissione Politiche Familiari e della Commissione Periferie. Pur continuando a insegnare, non sono mai mancata a una sola seduta e mi ricandido per generare nuove opportunità, in particolare per le famiglie, i giovani, la scuola, le periferie urbane e sociali .

 

Marco Granelli . Sono nato a Milano e vivo a Bruzzano con mia moglie e tre figli. Impegnato nel volontariato fin dagli anni del liceo classico Omero, ho lavorato in Caritas con don Virginio Colmegna. Nel 1990 eletto nel Cons. di Zona. Ho presieduto il Ciessevi, gestore del Centro Servizi per il Volontariato, fino al 2006, quando sono stato eletto in Comune per l’Ulivo. Sono tra i fondatori del PD e nel 2011 con Giuliano Pisapia assessore alla Sicurezza e Coesione sociale, Protez. Civile e Volontariato. Nel 2016, terzo più votato del PD, con Beppe Sala assessore ad Ambiente e Mobilità. Dal 2019 a Mobilità e Lavori pubblici.

 

Valerio Pedroni. Sono laureato in filosofia e pedagogia. Milano è il luogo in cui vivo con mia moglie e i miei tre figli, ma è soprattutto la città per cui da vent’anni ho scelto di impegnarmi. Sono un dirigente del Forum del Terzo Settore e in questi anni ho dato vita a servizi per le persone più vulnerabili, progetti formativi per i giovani, centri di accoglienza per donne vittime di violenza, progetti per la riqualificazione di luoghi degradati ad uso sociale. Se una città è attenta ad ogni persona, può rendere migliore la vita di tutti.

Sicomoro

Si avvicinano le prossime elezioni amministrative per diversi Comuni e alcuni articoli vogliono essere da stimolo per impegnarsi per il bene comune e per i cittadini.
Una attenzione sempre per i giovani e il loro futuro, al contrasto al gioco d’azzardo nei locali pubblici e la ripresa del turismo.
Se vuoi leggere il Sicomoro clicca su  Sicomoro_n.7_del_22_luglio_2021.pdf

Sicomoro

Il Sicomoro affronta il tema dell’Intelligenza Artificiale, argomento che diventa sempre più attuale in una società e mondo che sta cambiando velocemente. L’impegno di Scarp dé Tennis arriva al 250° numero. Il tema della denatalità, del conflitto palestinesi e israeliani, il mondo degli adolescenti sono altre riflessioni che troverete nel nuovo numero.
Se vuoi leggere clicca su  Sicomoro_n.5_del_25_maggio_2021.pdf

25 Aprile

25 Aprile 2021. Comunicato Presidente ANPC  On.Mariapia Garavaglia

“Anche quest’anno la Festa della Liberazione del 25 aprile è condizionata dagli obblighi di prevenzione imposti dalla pandemia.

Le celebrazioni, sia sul piano nazionale che locale, non possono esprimersi con manifestazioni partecipate e solenni. Nondimeno non possono essere in tono minore la volontà, l’impegno e l’entusiasmo per ricordare una data e una epopea nazionale che hanno donato la democrazia repubblicana alle generazioni seguite ai drammi della guerra.

Anche la pandemia sta mietendo vittime e distribuendo enormi sofferenze sociali ed economiche. Se il Paese sta reagendo in modo composto, senza perdere la speranza, lo si deve anche alla coesione di un popolo che ha fatti propri i valori di solidarietà, unità e partecipazione sanciti dalla Costituzione repubblicana.

La Festa celebra un evento storico e simbolico, che ha segnato e fondato un futuro di pace e di ricostruzione civile, materiale e morale dell’Italia. Una celebrazione che non è solo il grato ricordo per tutti coloro che hanno dato la vita o si sono prodigati per riconquistare l’onore alla Patria e fondare il potere democratico sulla sovranità popolare.

È questa la motivazione profonda che spinge a non dimenticare e a guardare sempre in avanti, con la comunità nazionale protesa a difendere e valorizzare le conquiste sociali, culturali ed economiche, per offrire alle nuove generazioni un futuro che mantenga, con la pace, lo sviluppo integrale della persona insieme al progresso scientifico, economico e politico.

I concetti di Resistenza e Liberazione non sono confinati in un tempo storico. Rappresentano la radice di un continuo agire a servizio della dignità di ogni persona, realizzata con l’esercizio effettivo dei diritti al lavoro, alla salute, alla formazione, alla cultura. Senza il loro valore generativo c’è solo torpore della iniziativa individuale e sociale, la negazione di quanto la Costituzione chiede: “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società” ( art. 4 Cost.). Perciò evviva il 25 aprile! Viva la Repubblica democratica italiana!”.

Mariapia Garavaglia

Presidente

Pensieri Democratici

Vino nuovo in otri nuovi

Questa citazione evangelica mi offre lo spunto per rispondere a diverse sollecitazioni che ho ricevuto, in queste settimane, in merito alla situazione del PD.

L’inizio della nuova segreteria di Enrico Letta ha impresso al Partito un netto cambio di passo. La sua richiesta di partecipazione, poi, ad elaborare un percorso comune per il Pd e una riflessione sul futuro del Paese ha indicato la necessità di immettere nella politica italiana linfa vitale.

Un vino nuovo, però necessità di otri nuovi per non rischiare che tutto si rompa e il vino vada perduto. Ciò vale anche per il richiamo forte ai valori progressisti di questi giorni: è necessaria per essi una traduzione contemporanea, con metodi riformisti. Un passaggio sottolineato chiaramente dal nuovo Segretario nel suo discorso d’insediamento quando parlava di una politica fatta con “l’anima e il cacciavite”: Dove la prima rappresenta l’idea progettuale che deve guidare l’azione di una forza politica; il secondo il lavoro, la capacità di costruire, riparare, aggiustare e concretizzare in questo tempo quei valori.

Abbiamo perso elettori, fatto scissioni, segretari fuggiti, perché prevaleva il proprio ideale alla realtà, non si considerava che quei valori dovevano essere calati nella quotidianità delle persone. offrire ai cittadini la visione di un futuro migliore. Scrivo questo pensando, in modo particolare, ai nostri giovani. Spesso ci diciamo attenti alle loro necessità ma poi non consideriamo i loro problemi e la loro quotidianità.

 

Alex Schwazer

Durante il mio mandato parlamentare ho affrontato più volte il tema del “doping” e anche la vicenda di Alex Schwazer. Non mi soffermo sulla sentenza emessa qualche settimana fa ma sulla criticità dei sistemi di controllo del passato e attuali.

Alex Schwazer, dopo avere ammesso l’uso di farmaci dopanti, ha intrapreso un cammino per ricominciare a marciare in modo pulito con l’aiuto e il sostegno di Sandro Donati, Mario De Benedictis e Dario D’Ottavio. Tre persone stimatissime, professionisti competenti, che hanno contrastato da sempre l’uso del doping. Per questa causa si sono messi in gioco per dimostrare come sia possibile essere ai vertici senza la necessità di usare sostanze vietate. Quanto successo a Schwazer, con il controllo antidoping del1 gennaio 2016, mi fa dire ancora con più forza che è necessario ripensare al sistema antidoping italiano e avviare una profonda revisione anche della WADA. Mi auguro che il Parlamento assuma iniziative per creare un’Agenzia nazionale antidoping indipendente, sia dal CONI che dal Governo, con una propria autonomia finanziaria e non soggetta a vigilanza da parte dei Ministeri.

 

Oltre gli occhi

Nelle scorse settimane ho ricevuto la segnalazione del giornale prodotto dalle detenute della Casa Circondariale San Vittore, attualmente è prodotto anche on line. Vi segnalo il sito per poterlo leggere e apprezzare

https://inoltregliocchi.org/

 

La Politica degli Algoritmi

Martedì 13 aprile 2021 alle ore 18.45 l’Associazione “Città dell’Uomo” organizza un incontro on line dal tema “La Politica degli Algoritmi”.

Relatore sarà l’On. Michele Nicoletti

Se vuoi leggere volantino per registrarti clicca su Pensare_politicamente.pdf

Sicomoro

Il viaggio di Papa Francesco in Iraq è stato un evento molto importante e ne parliamo nel nuovo numero del Sicomoro.
Faremo anche un incontro on line martedì 30 marzo sul sito di noifuturoprossimo, trovi la locandina pubblicata nel Sicomoro.
La crisi sanitaria, le aspettative della nuova Presidenza americana, scuola, parità di genere sono altri degli argomenti affrontati.
Se vuoi leggere il Sicomoro clicca su  Sicomoro_n.3_del_17_marzo_2021.pdf